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Proditor: Libro 5 Della Serie Heku
Proditor: Libro 5 Della Serie Heku
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Ebook1,152 pages18 hours

Proditor: Libro 5 Della Serie Heku

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About this ebook

Dopo migliaia di anni di Guerra, l’accordo di pace combinato da Emily obbliga le fazioni a lavorare insieme per distruggere una nuova minaccia. La tensione tra Exavior e gli Equites cresce ed Emily diventa un bersaglio primario. Chevalier deve lottare con se stesso per accettare l’amicizia di Emily con le fazioni nemiche e quando i Giustizieri scompaiono, va in missione per riportarli indietro, cercando un modo per tenere Emily fuori dalla mischia.

Un importante processo richiede la presenza di Emily tra i consiglieri e le dimostra una volta di più l’instabilità della specie degli heku. Exavior oltrepassa tutti i limiti, obbligando i Valle a entrare in azione per proteggere l’ultima Winchester, mentre un colpo di stato minaccia di distruggere la loro fazione e di mandare in vigore l’ultimatum di Emily.

I Ferus si rivelano un nemico formidabile e le altre fazioni devono programmare la loro estinzione. La S.S.V. comincia degli esperimenti che minacciano di smascherare la specie degli heku e solo Emily può fermarli.

Un’incomprensione fa sì che Emily si allontani da sola e ci vorranno tutte e tre le fazioni per riportarla indietro. Il tempo passato lontano causerà un solco permanente tra lei e gli Equites?

LanguageItaliano
PublisherT.M. Nielsen
Release dateOct 11, 2011
ISBN9781466133839
Proditor: Libro 5 Della Serie Heku
Author

T.M. Nielsen

T.M. Nielsen doesn't necessarily consider herself an author. She's an every-day woman who had a story to tell. Never intending to let anyone else read it, she decided to put it all down on paper. What she ended up with is a fascinating tale filling books full of drama, adventure, action, romance, and excitement.When asked why she decided to publish, she stated, "I want for others to be able to forget about problems in life and to lose themselves in my world... the world of the heku. While I write, I laugh, cry, grin, gasp, and my heart races. I want others to experience that too."T.M. Nielsen is a computer tech by trade and lives with her husband and two beautiful daughters. She's the author of Amazon.com's bestselling series The Heku Series and the Dimensions Saga, along with a Heku Series spin-off book called Return of the Encala. She's been listed numerous times on Apple's Breakout Books and on Amazon.com's top 20 in Fantasy.**** From TM ****I updated my books all the time! Check back often for new, cleaner versions. I can't afford an editor, but any time I hear of an error, I fix it immediately.

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    Book preview

    Proditor - T.M. Nielsen

    Chapter 1 – Appartenenza

    Emily si sedette di colpo sul letto, senza ricordare dov’era. La stanza era vuota e la sua valigia era ancora sul tavolo nell’angolo, aperta. Sentì Allen e Alexis che parlavano nella nursery rosa, si alzò, andò verso la porta e sorrise. Allen stava leggendo un libro ad Alexis che era seduta in braccio a lui e indicava le figure.

    Allen? Lo chiamò piano.

    Mamma! esclamò Allen e si alzò, facendo scivolare Alexis dalle sue ginocchia. Emily spalancò gli occhi: Nei due mesi in cui era stata via, Allen era cresciuto e ora era quasi alto come lei. Le corse tra le braccia e lei lo abbracciò forte.

    Quanto mi sei mancato, gli disse, baciandogli la testa.

    Dov’eri? Le chiese Allen, alzando lo sguardo su di lei.

    È difficile da spiegare, gli rispose Emily, entrando nella nursery. È successo qualcosa di divertente, qui?

    Niente di nuovo, veramente, solo... beh, papà, disse Allen, appoggiandosi alla parete.

    Papà che cosa?

    Allen scrollò le spalle: Gli mancavi, ecco tutto. Ovviamente, adesso che sa che sei al sicuro è piuttosto arrabbiato.

    Davvero?

    Ovvio, ti ha cercato per tutto il tempo. Non riusciva a entrare nella scuderia ed era... intrattabile.

    Dovevo andare....

    Lo so. Ho sentito il Consiglio che ne parlava ieri, le disse Allen.

    Eri presente a una riunione del Consiglio?

    No, ma riesco a sentirli quando voglio.

    Emily fece un profondo respiro: Tu, come sei stato?

    Se te ne andrai, mi porterai con te?

    E’ quello che vorrei.

    Allen la guardò attentamente: Ma non sai se potrai farlo.

    Speriamo di non essere obbligata ad andarmene.

    Ti senti bene?

    .

    Devo andare a scuola. Ho un esame di Patologia Umana, le disse Allen, dirigendosi verso la sua camera.

    Patologia umana? Allen... hai otto anni, gli ricordò Emily.

    Allen sorrise e, a Emily, quasi si fermò il cuore. Aveva il sorriso di Chevalier: Solo il mio corpo, mamma e sono già più alto di te. Studio medicina e in autunno dovrei essere in grado di fare il test per essere ammesso alla facoltà di medicina.

    Emily sospirò: Perché hai scelto medicina?

    Allen rise: Non tutti hanno paura delle scienze mediche, mamma.

    Emily rimase a guardarlo mentre andava a lezione.

    Ho fame, disse Alexis, prendendole la mano.

    Andiamo, ti farò dei pancake, disse Emily alla piccola di tre anni. Uscirono dalla camera e si fermarono nell’atrio del quinto piano. C’erano guardie stazionate sulle scale, che si inchinarono quando apparvero Emily e Alexis.

    Emily prese in braccio Alexis e cominciò a scendere. Usava Alexis come scudo per non farsi vedere. Due mesi lontana dal palazzo, e si sentiva un’outsider indesiderata. Tutto le sembrava quasi surreale mentre scendeva le scale e passava davanti alle postazioni delle guardie a ogni piano.

    Quando arrivarono in cucina, la trovarono abbandonata. Emily fece sedere Alexis su uno sgabello e andò nella dispensa. Fece una smorfia quando vide gli scaffali vuoti e constatò che non c’era niente nemmeno negli armadietti. Il frigorifero e il freezer erano addirittura spenti, quindi chiuse le porte e chiese ad Alexis: Cosa ne dici se andiamo in città a fare colazione?

    La bambina annuì: Pancake!

    Bene, mentre siamo fuori, prenderemo anche un po’ di provviste, le disse Emily, aiutandola a scendere dall’alto sgabello.

    Emily corse su per le scale per prendere la borsa, poi andò in garage con Alexis.

    Stai uscendo? Le chiese Mark, dietro di lei.

    Sì, andiamo a fare colazione.

    Posso venire?

    Certo, gli rispose Emily. Non voleva creare altri problemi, oltre a quelli che aveva già causato.

    Mark sorrise, stupito che gli permettesse di andare con lei, e chiamò Silas.

    Andiamo da qualche parte? Chiese Silas, camminando verso la Jeep.

    Roba noiosa, solo la colazione e qualche provvista, disse Emily, mettendosi alla guida.

    Guido io, così arriviamo in giornata?, Chiese Mark, sogghignando.

    Non guido piano! esclamò Emily, uscendo dal garage.

    Emily guidò fino alla Casa internazionale del Pancake e parcheggiò la Jeep. Silas prese la mano di Alexis, mentre Emily prendeva la borsa, entrarono tutti, e si sedettero mentre Mark e Silas ispezionavano il locale.

    Che c’è? Chiese quando sentì Mark che sibilava piano.

    Il nostro cameriere è un heku, le disse, controllando di nuovo il locale.

    Emily si stupì Davvero?

    Mark annuì e strinse i pugni quando il loro cameriere ritornò con le bevande.

    La colazione arriva subito, disse, voltando di scatto la testa prima di andarsene in fretta.

    ***

    Potete entrare, disse Derrick, rivolto a Mark e a Emily.

    Emily guardò timorosa Mark quando le aprì la porta e le fece strada.

    Quinn sorrise: Bentornata Emily. È bello riaverti a casa.

    Emily accennò un sorriso, avvicinandosi un po’ di più a Mark.

    Derrick ci ha informati che volevate parlarci, disse Zohn, abbassando lo sguardo su di loro.

    Emily si sentiva il cuore in gola. I vecchi sentimenti di odio nei confronti di Zohn tornarono e cominciò a farsi prendere dal panico. Evitò di guardare Chevalier, lanciando invece un’occhiata a Mark.

    Mark sorrise: Siamo andati in città, io, Silas, Emily e Alexis. Ci siamo imbattuti in un heku al ristorante.

    Oh, ci sono stati problemi? Chiese Quinn.

    No, per niente. Hanno mangiato, poi lui ha deciso di seguirci alla Jeep e ha assaporato Emily, gli rispose Mark.

    Quinn si stupì: E dici che questo non è un problema?

    Per niente, disse Mark. Prima ancora che io potessi reagire, si è voltato ed è rientrato nel ristorante.

    Senza aggredirla? Chiese Quinn.

    Senza aggredirla, rispose Mark.

    Continua. Perché diavolo questa storia dovrebbe interessare il Consiglio? Chiese Zohn, irritato.

    Emily fece un profondo respiro, poi avanzò di un passo avanti. Chiuse gli occhi e poi tornò indietro da Mark.

    Derrick ci ha informati che volevate parlarci, disse Zohn, abbassando di nuovo lo sguardo su di loro.

    Quinn lo guardò: Lo hai già detto.

    Non è vero, sono appena entrati, disse Zohn, scocciato.

    Kyle soffocò una risata: Brava, Emily.

    Zohn gli lanciò un’occhiata: Che c’è?

    Quando l’hai perfezionato? Le chiese Kyle.

    Emily scrollò le spalle: Mentre ero via.

    Perfezionato cosa? Chiese Zohn.

    Emily chiuse di nuovo gli occhi e guardò Zohn.

    Derrick ci ha informati che volevate parlarci, disse Zohn.

    Stavo per informarvi, disse Emily, rischiando una breve occhiata a Chevalier. Lui la stava osservando, senza espressione.

    Quanto sei in grado di controllarlo? Chiese Quinn, con un’occhiata a Zohn.

    Zohn fece una smorfia: Controllare cosa?

    Sono in grado di decidere quanto tempo farvi ritornare indietro, ma è solo temporaneo, spiegò Emily.

    Quanto dura? Chiese Kyle.

    Circa un’ora, poi ritorna tutto in mente.

    Per quanto tempo ce lo avresti tenuto nascosto? Le chiese Chevalier, contrariato.

    Emily deglutì e cercò di controllare la voce prima di rispondere: Avevo intenzione di informarvi oggi.

    Di che diavolo state parlando tutti? Gridò Zohn.

    Emily fece un passo indietro e si mise dietro Mark, chiudendo di nuovo brevemente gli occhi.

    Derrick ci ha informati che volevate parlarci, disse Zohn.

    Smettila, Emily, le disse Chevalier, deciso.

    Emily afferrò il braccio di Mark.

    Quinn le rivolse un sorriso dolce: Apprezziamo che ce l’abbia mostrato, e apprezziamo anche che l’abbia tenuto nascosto alle altre fazioni.

    Emily fece un cenno con la testa e poi corse fuori dalla stanza. Non si fermò finché non fu in camera ed ebbe chiuso la porta.

    Che c’è? ringhiò Chevalier rivolto a Mark, che lo stava guardando con un’espressione severa.

    Niente, rispose Mark, guardando Quinn.

    Mark, puoi andare, Disse Quinn e poi attese che avesse lasciato la sala. Kyle, occupati di Zohn, tutti gli altri possono andare.

    I Consiglieri lasciarono la sala mentre Kyle portava fuori Zohn e chiudeva la porta.

    Quinn si voltò lentamente verso Chevalier: Che cos’era quell’atteggiamento?

    Cosa? Chiese Chevalier, con la voce minacciosa.

    La stai spingendo fuori dalla porta.

    Non è vero. Lei fa quello che vuole.

    Te ne pentirai e vorrei che ti dessi una regolata e la finissi, una buona volta.

    Chevalier aggrottò la fronte: Perché dovrei? Se n’è andata per due mesi senza una parola. Perché dovrei comportarmi come se non fosse successo niente?

    Perché l’ha fatto per una buona ragione. Non se n’è andata solo per renderti infelice, e appena te ne renderai conto, vorrai che torni, gli disse Quinn.

    Voglio già che resti. Non sto spingendola ad andarsene.

    Invece lo stai facendo.

    Stanne fuori, disse Chevalier, precipitandosi fuori dalla sala. Salì in camera e si guardò attorno nella stanza vuota, notando che la valigia di Emily non c’era più.

    Seguì il profumo di Emily fino alla scuderia, dove vide Mark e un altro Cavaliere in piedi fuori dal portone.

    Dov’è? ringhiò Chevalier.

    Nella sua nuova camera, disse Mark, mettendosi sull’attenti senza guardare l’Anziano.

    Chevalier attraversò la scuderia e andò nella stanza del custode, quella che una volta occupava Sam. Dopo la sua morte, la stanza era stata abbandonata. Bussò sulla porta di legno e poi fece un passo indietro.

    Emily aprì una fessura e sbirciò fuori. Quando vide chi era, indietreggiò e lo fece entrare.

    Vivrai qui, adesso? Le chiese Chevalier, sedendosi su una vecchia sedia traballante accanto a un tavolino.

    Per ora, sì, disse Emily, guardandolo. Puoi tenere la camera.

    Interessante il nuovo talento che hai scoperto.

    Già.

    Chevalier si guardò attorno: Sei mancata a tutti.

    Non a tutti, sembra.

    Emily... io... cominciò a dire, poi piegò leggermente la testa di lato: Devo andare.

    Emily annuì e lo guardò uscire, per andare nella sala del Consiglio. Gli lasciò il tempo di sedersi al suo posto prima di entrare nel palazzo a prendere il resto delle sue cose.

    Comandante? La chiamò Darren quando Emily arrivò al quarto piano.

    Emily sorrise e andò dal capitano Thukil: Che piacere rivederti.

    Purtroppo non siamo qui in visita di piacere, disse Darren: I Valle hanno catturato alcuni Cavalieri.

    Quanti? Chiese Emily, turbata.

    Sei.

    Vai a chiedere agli Anziani di aiutarti a riaverli?

    Darren scosse la testa: No, vogliamo andare noi, ma ci serve il loro permesso; sono prigionieri nel palazzo dei Valle.

    Fate venire anche me. Posso farmeli restituire, gli disse Emily.

    Se lo desideri, disse Darren, ed entrarono entrambi quando Derrick aprì la porta.

    Emily rimase accanto a Darren mentre si rivolgeva al Consiglio.

    Ci risulta che i Valle abbiano alcuni del vostro Clan, disse Quinn, con un’occhiata Emily.

    Sì, e vogliamo presentare una petizione per riaverli indietro, disse Darren. Io, il Comandante e quattro Luogotenenti Thukil vorremmo andare a parlare del loro rilascio.

    Il Comandante? Chiese Zohn, stupito.

    Sì, io, disse Emily osservando attentamente Zohn.

    Questo è fuori questione, ma gli altri possono andare, disse Quinn.

    Perché? Sono un Comandante della loro Cavalleria e vorrei che nominaste un qualunque altro Comandante cui rispondereste di no.

    È fuori questione, disse Zohn. Andrò io con il Capitano e li riporteremo indietro.

    Darren le toccò piano un braccio: Va tutto bene. Vedrai che ritorneranno.

    Io posso aiutarvi, gli disse, con la voce piena di disperazione: Per favore, lasciatemi venire.

    Non posso, non senza il permesso del Consiglio, disse Darren, tornando a guardare gli Anziani.

    Emily guardò un attimo i Consiglieri e poi uscì in fretta dalla stanza, prima di perdere il controllo. Salì in camera e cominciò a raccogliere il resto delle sue cose in giro per la stanza.

    Non arrabbiarti, per favore, disse Quinn, entrando. Noi ci preoccupiamo solo per te.

    Sì, va bene, disse Emily, frugando intorno nella cabina armadio e uscendo con una bracciata di vestiti.

    Te ne vai? Le chiese Quinn, osservandola.

    Non ancora. Rimarrò nella scuderia finché non avrò capito dove andare, gli rispose, cominciando a gettare i vestiti in una borsa.

    Cambierà opinione.

    Emily scrollò le spalle: Forse.

    Dagli tempo.

    Emily si voltò a guardarlo e incrociò le braccia: Voglio andare dai Valle.

    Lo so, e non ho dubbi che riusciresti a riaverli indietro ma in questo momento è importante che tu stia qui, le spiegò Quinn.

    Bene, gli rispose, sconfitta.

    Quinn non riuscì a nascondere un sorriso: Le cose andranno meglio con Chevalier, se farai quello che chiede il Consiglio.

    Che cosa ti sembra che stia facendo? Sto tranquillamente facendo i bagagli per trasferirmi nella scuderia. Non sto andando di corsa a sfidare i Valle.

    Voglio solo dire...

    Lo so, stai solo dicendomi di comportarmi bene. Emily mise la valigia piena sul pavimento e cominciò a trascinarla verso la porta.

    Lascia che la prenda io, disse Quinn sollevando la valigia.

    Devo mettere alcune cose nel bagno di Kyle, torno subito, disse Emily, correndo attraverso l’atrio con degli articoli da toeletta in mano.

    Tornò e ignorò Chevalier, che era seduto sul letto.

    Pronta, Quinn, disse e si diressero insieme verso la scuderia.

    Chevalier si guardò attorno nella stanza vuota. Era normale per i membri del Consiglio avere una loro camera, anche se non dormivano. Era considerato un posto privato, dove potevano rilassarsi indisturbati. La sua stanza era sempre stata piena di vita, con le cose di Emily sparse in giro. Gli parlavano di lei anche quando non c’era. Ora la stanza sembrava fredda e vuota.

    Avanti, disse Chevalier, quando sentì bussare.

    Quinn tornò nella stanza: Si sta sistemando nella scuderia.

    Ok.

    Non ha intenzione di rimanere a lungo a Council City.

    Ok, ripeté Chevalier.

    Quinn sospirò e uscì dalla stanza, chiudendo la porta.

    Emily si guardò attorno nella stanzetta. C’era tutto quello che le serviva per stare a suo agio, eccetto una doccia, e avrebbe usato quella di Kyle. Si sedette sul letto. Le sembrava strano che Sam non ci fosse più e di vivere nella scuderia, un bel cambiamento rispetto alla vita nel palazzo.

    Sbuffò, già stufa di quel piccolo ambiente. Uscì nella scuderia per trovare qualcosa da fare. Poco dopo si mise a regolare la criniera dei cavalli. Quando ebbe finito, cominciò a intrecciare le loro code, per passare il tempo.

    Em? La chiamò Mark.

    Sono qui con il cavallo di Kralen, gli rispose.

    Che cosa stai facendo? Le chiese, appoggiando le braccia sulla porta del box.

    Gli sto intrecciando la coda.

    Perché?

    Perché mi annoio.

    Mark sogghignò: Potresti sempre finire di domare quel demonio.

    Emily si alzò: Sai una cosa? È proprio una buona idea.

    Stavo scherzando!, disse Mark preoccupato.

    Emily finì di intrecciare la coda dello stallone, prese i guanti e poi si mise gli speroni. Condusse il mustang fuori, nel corral mentre Mark la guardava ansioso. Era sorpreso di vederla indossare gli odiati speroni.

    Il mustang rimase tranquillo mentre gli metteva le briglie e la sella ed Emily lo ricompensò con un bocconcino, poi si girò e vide che quasi tutti i Cavalieri erano venuti a vederla. Arrossì un po’ e poi montò in sella. Attese che il cavallo si tranquillizzasse, poi fece un profondo respiro e gli diede un calcetto sui fianchi.

    Il mustang si impennò una volta e cercò di sbalzarla dalla sella, ma Emily si teneva saldamente e poco per volta il cavallo si calmò.

    Perché non lo lasci fare a me? Chiese Mark. Era evidente che era preoccupatissimo.

    Che divertimento sarebbe? Chiese Emily dando un altro calcetto. Il cavallo fece qualche passo, poi si fermò di nuovo.

    Penso di aver perso la scommessa, disse Silas dalla staccionata.

    Qual era la scommessa? Chiese Emily, dando un altro calcio e facendo camminare il mustang lentamente intorno al corral.

    Avevo scommesso che ti avrebbe ucciso prima di riuscire a domarlo.

    Ehi, grazie! disse Emily: Per favore, aprite il cancello.

    Non saprei, Em, disse Mark, che non era ancora sicuro che il mustang fosse domato.

    Fallo, per favore.

    Mark sbuffò e aprì la staccionata. Emily condusse il mustang fuori dal corral, lo fece fermare, e poi gli fece fare dei cerchi stretti e sorrise.

    È ora o mai più, eh? disse e poi diede un calcio più forte al mustang. Il cavallo fece un balzo in avanti e partì al galoppo. Emily lo condusse velocemente attraverso la città. Non era mai stata su un cavallo tanto veloce, prima ed era esilarante. Arrivò ben presto sulle colline a ovest della città e corse verso il limite degli alberi. Il mustang non rallentò nemmeno quando entrarono nel bosco. Andava a zig-zag tra gli alberi ed Emily gli lasciò scegliere il percorso, tenendosi stretta, con gli occhi chiusi, mentre sentiva il vento nei capelli.

    Lo fece fermare lontano, a ovest, quando vide la Durango, ancora ferma tra gli alberi. La guardò per qualche minuto, poi tornò indietro. Uscì dalla foresta e mandò nuovamente il cavallo al galoppo veloce, correndo verso la città. I Cavalieri la stavano ancora aspettando quando lo portò nella scuderia.

    Oh, bene, non dobbiamo venire a raccoglierti con il cucchiaino, disse Mark, sogghignando.

    Che fiducia! Penso che Damon sarà un ottimo cavallo, ma non credo che sarà mai abbastanza tranquillo per Allen, disse Emily, smontando.

    Lo hai chiamato Damon? chiese Silas, scuotendo la testa.

    Certo, è un rompiballe ed è cattivo come pochi, spiegò, riportandolo nel suo box.

    Mark la seguì: Potremmo assegnarlo a Chatotay. La sua giumenta è incinta.

    Sì’, potrà usarlo finché non avrà partorito, disse Emily, versando del cibo nella mangiatoia dello stallone".

    Non credo che gli piacerà cavalcare un cavallo che si chiama Damon, però.

    Se lo farà piacere... ora... come posso far capire ai Cavalieri di smetterla di far uscire le giumente nel corral con gli stalloni, quando sono in calore? Chiese Emily, chiudendo la porta del box di Damon.

    Mark scrollò le spalle: Gliel’ho detto... ancora una volta.

    Hanno bisogno di una lezione sulle api e sui fiori? Penso che potrei fargliela io... spiegargli esattamente come fanno ad arrivare i puledri.

    Mark alzò la testa ridendo: Sarebbe interessante.

    Quel mustang è il cavallo più veloce che abbia mai cavalcato.

    Davvero? Chiese Mark sorpreso.

    Sì, è impressionante.

    Posso provarlo? Magari domani?

    Certo, portalo fuori domani.

    Ottimo! disse Mark sorridendo.

    Vado a fare una corsa, tornerò presto.

    Certo, vengo con te, disse Mark, e fece per andare a cambiarsi.

    Da sola, Mark. Non uscirò dalla città, te lo prometto, gli disse Emily e poi sorrise quando lo vide andarsene dalla scuderia, seccato.

    Dopo pochi minuti, Emily correva con l’iPod agganciato al braccio e i capelli legati in alto. Corse attraverso la città, prendendo le vie a caso e ignorando il modo in cui gli heku la osservavano dalle loro finestre quando passava.

    Accidenti sbuffò quando l’iPod si spense. Si fermò e si tolse gli auricolari per vedere se riusciva a sistemarlo, poi si guardò attorno, senza sapere esattamente dov’era e si sedette con la schiena contro il muro di un negozietto per cercare di sistemare la musica. Smise di lavorare sull’iPod quando sentì dei sussurri.

    Fra tre giorni, sussurrò un uomo dal vicolo dietro di lei.

    Ci prenderanno, non possiamo continuare a lasciar entrare i Valle, rispose una donna.

    Il cuore di Emily batteva forte mentre ascoltava, senza muoversi.

    L’uomo sbuffò: Siamo qui da trentaquattro anni. Non possiamo rinunciare adesso. Siamo entrambi generali e non sospettano nulla.

    Stanno diventando sospettosi, però, si chiedono come fanno i Valle a riuscire a entrare in città, sussurrò la donna.

    Finché non riusciremo a riavere Sehlman e Ingram dovremo rimanere qui e continuare a fare quello che stiamo facendo.

    Sì, ma quella dannata mortale è tornata a palazzo e questo rende tutto più pericoloso.

    Non avrà più importanza, una volta che avremo fatto fuori il Consiglio. Abbi solo un po’ di pazienza, Terry. Torneremo presto nel nostro Clan, sussurrò l’uomo.

    Emily si alzò di colpo quando sentì che le voci si avvicinavano, dimenticando di avere in grembo l’iPod, che cadde rumorosamente sull’acciottolato. I tre heku sfuocarono e le furono intorno in un attimo.

    Che cosa abbiamo qui? chiese uno dei maschi. Emily vide l’insegna del rango sulla sua uniforme da guardia, era un Comandante.

    Qualcuno che origlia disse la donna.

    Emily fu immobilizzata dal Generale maschio. Aveva un braccio intorno al suo torace e uno intorno alla vita.

    Che cosa hai sentito, ragazzina? Le sussurrò in un orecchio.

    Abbastanza, gli rispose, guardandolo minacciosa.

    I tre heku condussero Emily in una casa in città. Lei si guardò attorno nella casa scarsamente arredata, mentre la spingevano su una dura seggiola di legno.

    Che cosa facciamo con lei? Chiese il Generale maschio.

    Terry la guardò nervosa: Non lo so. Non so nemmeno perché non ci abbia ancora incenerito.

    Emily trasalì quando qualcuno inalò a fondo.

    Dannazione, disse Terry.

    Emily sentì qualcuno di fianco a lei mentre il Comandante le passava il naso sul collo. Dopo un po’ si allontanò e lei respirò di nuovo liberamente.

    Smettila, disse il Generale maschio, spingendo il Comandante verso una finestra: Nessuno la morde finché non abbiamo deciso cosa fare.

    Chapter 2 – Traditori

    Mark smontò da cavallo e si abbassò per raccogliere l’iPod di Emily. Inalò e si guardò attorno.

    Il profumo è di qualche ora fa disse a Kralen e Silas.

    Sapevo che sarei dovuto venire a correre con lei, disse Silas, smontando anche lui.

    Kralen si guardò attorno: Aveva promesso di rimanere in città, per questo non ci siamo preoccupati.

    Arrivarono altri quattro Cavalieri.

    Che cosa succede? Chiese uno di loro.

    Abbiamo trovato l’iPod di Emily, rotto. È uscita a correre qualche ora fa, gli spiegò Mark.

    Il Consiglio ne sarà veramente contento. Emily che scompare dopo essere appena ritornata, disse Silas, con un mezzo sorriso.

    Mark sospirò: Lasciami pensare.

    Perché non ne parliamo a Kyle e vediamo che cosa ne dice? suggerì Silas.

    Buona idea, andiamo, disse Mark, rimontando a cavallo. I Cavalieri corsero per le strade della città e mentre Kralen portava il suo cavallo nella scuderia, Mark entrò nel palazzo e andò a bussare alla porta dell’ufficio di Kyle.

    Avanti, disse Kyle e alzò gli occhi quando entrò Mark. Sì?

    Mark si sedette di fronte alla sua scrivania: Mentre eravamo fuori di pattuglia, abbiamo trovato questo per strada.

    Kyle prese l’iPod rotto e lo fissò: Di Emily, suppongo?

    Mark annuì: È uscita a correre qualche ora fa. Non siamo andati con lei perché aveva promesso di rimanere in città.

    Kyle sbuffò: Dannazione.

    Il suo profumo è nella zona, ma è vecchio di qualche ora.

    Vedi se riesci a trovarla. La testa di Chevalier potrebbe esplodere se è già sparita, disse Kyle, fissando l’iPod.

    Mark salutò e uscì dall’ufficio.

    Quinn, Zohn, chiamò Kyle e poi chiese loro di entrare quando arrivarono alla sua porta.

    Zohn aspettò accanto alla porta mentre Quinn si sedeva.

    Dov’è Chevalier? gli chiese Kyle.

    È fuori, credo sia andato al Clan di Banks per alcune ore, spiegò Quinn.

    Emily è scomparsa, disse Kyle, e sorrise appena.

    Zohn lasciò cadere le spalle: Definisci... scomparsa.

    La Cavalleria ha riferito che Emily è uscita per fare una corsa ma che durante il pattugliamento hanno trovato il suo iPod, rotto, sulla strada.

    Perfetto, disse Quinn. Troviamola, prima che torni Chevalier.

    La Cavalleria è già fuori e sta cercandola.

    ***

    Emily osservava i tre heku che litigavano su cosa fare di lei. Uno voleva dissanguarla e farla finita, ma sembrava essere il solo che non si era ancora acclimatato al suo profumo. La donna voleva portarla dal Consiglio dei Valle, ma l’altro uomo le ricordava che i loro ordini erano di lasciarla stare.

    Dannazione, questo non è lasciarla stare! Ora abbiamo sfidato il Consiglio e rapito la Winchester, disse il Generale maschio con una smorfia.

    Allora lasciate semplicemente che la dissangui. Nessuno saprà mai chi è stato, suggerì il Comandante.

    La donna guardò Emily: Perché non ci ha incenerito?

    Tutti e tre la fissarono.

    Non v’incenerisco perché sto facendo la brava e lascio che siano gli Equites a occuparsene, disse loro Emily.

    Non ti stanno nemmeno cercando, però, le disse il Generale.

    Beh... allora magari siete obbligati a tenermi, disse Emily e sorrise.

    Non possiamo tenerla qui e non possiamo portarla al Consiglio. Non dovevamo nemmeno toccarla, disse il Comandante, sedendosi.

    Forse avreste dovuto pensarci prima di prendermi... o magari avreste dovuto fare un po’ più di attenzione a chi c’era intorno, prima di parlare del tradimento, disse Emily e li vide trasalire.

    Basta, ora dobbiamo ucciderla, disse il Generale.

    Sì, certo, ed io ve lo lascerò fare.

    Non avrai scelta, bambina.

    Credo proprio di sì. Non è che non possa incenerirvi... è che finora ho preferito non farlo.

    Sospetto che tu non ci riesca, altrimenti l’avresti già fatto, disse il Generale, sorridendo.

    Ok, continua a pensarlo.

    Il generale sospirò: Portiamola al Consiglio dei Valle. Non abbiamo altra scelta.

    Oh, bene, è un po’ che non vedo Sotomar disse Emily con un’espressione di compatimento.

    Le legarono le mani dietro la schiena e la misero nel bagagliaio di una piccola auto. Emily non era spaventata, era tranquilla, rimase sdraiata e schiacciò un pisolino per tutto il lungo viaggio verso il palazzo di Valle City.

    Strizzò gli occhi quando il generale aprì il bagagliaio e la rimise in piedi. Vide il familiare palazzo dei Valle ed entrò con i suoi tre sequestratori. L’heku di guardia alla porta della sala del Consiglio rimase sconvolto quando la vide e li fece entrare immediatamente.

    Emily sogghignò quando vide l’espressione inorridita sul volto di Sotomar.

    Che cosa avete fatto?! urlò.

    Siamo stati obbligati, signore. Ci aveva sentito parlare, disse il Generale.

    Che piacere rivederti, Sotomar, disse Emily, sorridendo.

    Emily... ci dispiace, disse uno degli altri Anziani.

    Per prima cosa, liberatemi le mani, per favore, disse Emily ed Exavior appare dietro di lei e le slegò le mani.

    Quando le mani furono libere, Exavior la abbracciò stretta: Mi sei mancata.

    Lei si allontanò e sorrise: Siediti, Exavior. Non ho finito.

    Il Consiglio la guardò nervosamente mentre Exavior tornava al suo posto e si sedeva.

    Cosa... cosa possiamo fare perché ci perdoni? Chiese Sotomar, con il terrore negli occhi.

    L’ultima volta che sono stata qui, ho liberato tutti i vostri prigionieri, gli ricordò Emily.

    I Consiglieri la fissavano attenti.

    Quanti Equites avete qui, in questo momento?

    Sotomar sospirò: Exavior, portala giù.

    Exavior scese e le prese la mano: Te lo mostrerò.

    Tenete qui questi tre, non ho finito con loro, disse Emily a Sotomar mentre usciva con Exavior.

    Lo seguì verso le celle. La portò oltre alcune celle vuote e poi aprì una porta, mostrandole sette membri della Cavalleria Thukil.

    Comandante! Esclamò Darren.

    Andiamo, disse loro Emily e tutti la seguirono. Exavior aprì un’altra cella ed Emily guardò dentro.

    Zohn?

    Lui alzò gli occhi, sbalordito: Emily? Che cosa ci fai qui?

    Ti faccio uscire, dai, vieni, rispose e Zohn si unì alle guardie Thukil dietro di lei.

    Questo è tutto per quanto riguarda gli Equites, disse Exavior.

    Emily si rivolse a Zohn: Chi è venuto con te?

    Hanno lasciato andare le guardie e hanno tenuto solo me.

    Ok, torniamo nella sala del Consiglio, disse Emily. Sbuffò quando Exavior tentò di nuovo di prenderle la mano e la allontanò, poi trasalì quando lui si mise in ginocchio davanti a lei.

    Sposami, Emily, disse Exavior, prendendole la mano.

    Exavior... per favore..., cominciò Emily, ma lui si alzò di colpo e la baciò. Emily si scostò bruscamente, sentendo i ringhi e i sibili degli Equites dietro di lei.

    Sposami, ripeté Exavior.

    Riportaci da Sotomar, gli disse Emily e prese la mano di Zohn, stringendosi a lui. Exavior lanciò un’occhiata malevola a Zohn e li ricondusse nella sala del Consiglio.

    Quando tornarono, i Consiglieri stavano discutendo. Exavior fece per avvicinarsi a Emily, ma lei si accostò a Zohn e lo sentì ringhiare. Exavior sbuffò e tornò al suo posto.

    Emily si fece avanti: Allora, cosa facciamo? Vi avevo avvertiti...

    Sotomar si alzò in piedi: Per favore, non sparire. I trenta giorni di moratoria non sono ancora passati.

    Sì, ma questa non è stata l’aggressione di un heku sbandato. Questo è molto di più, disse Emily.

    Siediti! gridò Sotomar quando vide Exavior che si alzava per tornare giù da Emily.

    Ecco quello che suggerisco. Lasciate andare i miei Cavalieri ed io porterò Zohn con me. Queste tre guardie Equites verranno anche loro con me, disse Emily e incrociò le braccia.

    Cosa?! Esclamò Sotomar. Non possiamo darti undici prigionieri.

    Invece sì, oppure potrete affrontare l’ira degli Encala e degli Equites quando io sparirò, disse Emily, sorridendo serafica.

    Dannazione, vogliamo punire noi questi tre per quello che hanno fatto, disse Sotomar, indicando le tre guardie Equites.

    Niente da fare, loro vengono con me, disse Emily.

    Sotomar ringhiò e poi picchiò un pugno sul tavolo: Prendile e vattene.

    Ci serve un passaggio, disse Emily con un’occhiata a Darren: Un elicottero per tornare a Council City, per favore.

    Sotomar annuì, ed Emily si girò verso i Cavalieri Thukil: Prendete in custodia questi tre.

    I Thukil eseguirono immediatamente l’ordine del loro Comandante e afferrarono i due Generali e il Comandante della guardia cittadina, immobilizzandoli.

    Emily, perché alcuni degli ufficiali superiori di Council City sono in arresto? Le chiese Zohn, in tono irritato.

    Oh, è una lunga storia. Andiamo e riferirò al Consiglio, gli disse Emily, seguendo le guardie Valle verso l’elicottero che li aspettava.

    Salirono tutti a bordo, e quando furono vicini alla città, Emily prese la radio: Base da Emily.

    Ci fu una pausa: Emily, qui base.

    Stiamo arrivando con un elicottero Valle, possiamo atterrare?

    "Un momento, disse la voce e il pilota dei Valle rimase fermo sopra la città, in attesa dell’autorizzazione ad atterrare.

    Emily da base, disse Kyle.

    Avanti, Kyle, disse Emily.

    Siete autorizzati ad atterrare, scendete sul tetto tra Equites 1 ed Equites 2.

    Capito.

    Il pilota Valle si voltò a guardarla: Se atterro con questo coso, sarò in grado di andarmene?

    Emily lo rassicurò: Hai la mia parola. Appena saremo scesi, potrai andartene.

    Il pilota fece atterrare il suo elicottero tra i due Blackhawk. Le guardie circondarono velocemente l’elicottero nemico e si misero in posizione mentre il pilota fermava i motori e si apriva il portellone.

    Emily? esclamò Mark, aiutandola a scendere.

    Prendeteli in custodia. Deve vederli il Consiglio, disse a Mark, che ordinò subito che i tre ufficiali comandanti fossero presi in custodia. Furono scortati dentro il palazzo sia dalle guardie Thukil sia da quelle di Council City.

    Emily salutò il pilota, che accese i motori e decollò immediatamente. Emily, Darren e Zohn entrarono e si diressero verso la sala del consiglio. Zohn andò al suo posto, con una scrollata di spalla agli altri Anziani.

    Emily notò che Chevalier sembrava più rilassato e non la fissava più cupo.

    Ok, allora, Emily... ti dispiace darci una spiegazione? Chiese Quinn, chinandosi in avanti.

    Certo, rispose, facendo un passo avanti: Ero fuori a correre e ho sentito per caso questi tre pagliacci che raccontavano di come lasciavano entrare i Valle in città e che c’è un attacco dei Valle previsto fra tre giorni.

    Cosa?! esclamò Zohn, guardando i due Generali.

    Sta mentendo! disse il generale maschio.

    Oh, stai zitto, disse Emily, e poi si rivolse ancora al Consiglio: Questi geni si sono spaventati dopo avermi sequestrato e hanno deciso di portarmi nel palazzo dei Valle.

    Immagino che gli ordini fossero di lasciarti stare, disse Quinn.

    Emily confermò: Sotomar era piuttosto arrabbiato, così ho accettato di non sparire, in cambio dei Cavalieri Thukil e di Zohn. Vedi, tutto molto semplice.

    Quinn si strofinò il dorso del naso: Ok, allora questi tre sono traditori, i Thukil sono tutti liberi e hai riportato qui Zohn.

    Sì, così pare.

    Scortateli in prigione, disse Zohn. Tutti fuori, eccetto Emily.

    Emily fece una smorfia e poi sorrise a Darren quando lui uscì.

    Sali qui, disse Zohn.

    Emily salì: E adesso che cosa ho fatto?

    Vorresti spiegare che rapporto c’è tra te ed Exavior? Chiese Zohn.

    Emily aggrottò la fronte: Intendi dire la proposta di matrimonio e il bacio?

    Chevalier la fissò e si sentì un ringhio che partiva dal petto.

    Sì, quello, disse Zohn.

    Che cosa vuoi che ti dica? Non mi scuserò perché lui ha una cotta per me, disse Emily, guardando i Consiglieri.

    Fino a dove è arrivato con te? sibilò Chevalier.

    Emily lo fissò: E a te che cosa importa?

    Voi due potrete litigare più tardi, disse Zohn. Quello che voglio sapere è che cosa hai intenzione di fare per... come l’hai chiamata? La cotta dell’Inquisitore dei Valle.

    Non ho intenzione di fare niente, gli disse Emily. Fissava Zohn, evitando lo sguardo feroce di Chevalier.

    Molto bene, puoi andare, disse Zohn, girandosi verso Quinn.

    Emily uscì, brontolando: Grazie, Em, per aver riportato tutti gli Equites e per avere svelato la cospirazione.

    Quinn sogghignò quando la porta si chiuse: Potremmo affidare l’incarico di Ufficiale di Collegamento tra i Clan all’attuale Ufficiale di Collegamento tra le Fazioni e assegnare il suo posto a Emily.

    Cosa? Chiese Chevalier, ancora arrabbiato.

    Non possono rapirla. Potrebbe occuparsi dei rapporti con i Valle e gli Encala.

    No.

    È una giusta osservazione, però, disse Zohn, Ha appena fatto liberare tutti gli Equites dalla prigione dei Valle.

    No, ripeté Chevalier.

    Potrebbe darle una ragione per restare, disse Kyle.

    No.

    Quinn sospirò: Chi vuole interrogare i traditori?

    Io, disse Chevalier, scomparendo dalla sala.

    Ed io anche disse Zohn, seguendolo.

    Kyle seguì i due Anziani e i tre Valle nella stanza degli interrogatori, e si assicurò che la porta fosse chiusa prima di prendere uno dei prigionieri e spingerlo nella Vergine di Norimberga.

    Chevalier unì i pugni e li sbatté sul lato della testa del Generale, mandandolo a finire nel camino. Lo tirò fuori dalla cenere e lo legò al tavolo di stiramento.

    Zohn stava legando la donna heku sul tavolo elettrificato e osservava attentamente Chevalier: L’idea dell’Ufficiale di Collegamento tra le Fazioni era buona.

    No, ripeté Chevalier, cominciando a far girare le ruote.

    Kyle chiuse la Vergine di Norimberga, ignorando i suoni che provenivano dall’interno: Se ne andrà, se non la pianti.

    Non ne voglio parlare, disse Chevalier, sedendosi accanto al suo heku: Hai voglia di dirci che cosa succederà fra tre giorni?

    No, disse il Valle, stringendo i denti per il dolore.

    Parlerò io! risuonò una voce dall’interno della vergine di ferro e Kyle rise.

    A me capitano sempre gli spifferoni, disse Kyle e aprì la bara di metallo: Comincia a parlare.

    Per favore, tirami fuori, disse il prigioniero di Kyle: Vi dirò tutto, se mi tiri fuori.

    Kyle scrollò le spalle e richiuse la porta della Vergine di ferro: Voglio parlare ancora di Emily.

    Credo che tra lei ed Exavior ci sia qualcosa, disse Zohn, premendo il pulsante della corrente. Aspettò finché gli urli diventarono gorgoglii funerei prima di togliere il dito.

    No, non c’è niente, ringhiò Chevalier, girando più forte la manovella.

    ***

    Che cosa avete scoperto? Chiese Quinn.

    I Valle verranno fra tre giorni per liberare Ingram e Sehlman, arriveranno di notte. Gli illustri tre moschettieri dovevano assicurarsi che potessero entrare in città senza problemi, disse Zohn, togliendosi un pezzettino di carne dalla camicia.

    O almeno questo era il programma, disse Chevalier. Ora che Sotomar sa che abbiamo questi tre, non credo che sia il caso di preoccuparci.

    Dobbiamo decidere, una volta per tutte, cosa fare di quei due, disse Quinn, riflettendo.

    Dobbiamo assegnare la carica vacante. Non possiamo processarli con un membro del Consiglio in meno, ricordò loro Zohn.

    Quinn ringhiò: Però non possiamo assegnare la carica. Non c’è nessuno adatto.

    Vi ricordate che abbiamo un altro membro del Consiglio? Chiese Kyle, facendo segno di sì con la testa, quando tutti si voltarono a guardarlo.

    Davvero? Chiese Zohn.

    Sì, abbiamo deliberato che le spose dei membri del Consiglio sono a loro volta membri effettivi, dopo la faccenda di Damon.

    Far partecipare Emily a questo processo? Chiese Quinn, incerto.

    Perché no? Tutto quello che deve fare, è occupare il tredicesimo posto, così che il Consiglio sia al completo, disse Kyle, sistemandosi comodo sulla sua sedia.

    No, replicò Chevalier deciso.

    Questo è un no... io voto sì, disse Quinn. Mi piacerebbe liberarmi di quei due.

    Tutti si girarono a guardare Zohn: Calma, sto pensando. Sarebbe bello averli fuori dai piedi, ma lei è talmente emotiva e illogica.

    Gli Anziani hanno il voto decisivo, disse Kyle. Tutto quello che deve fare, è rimanere seduta qui e rappresentare il tredicesimo Consigliere.

    Zohn respirò a fondo e poi esalò: .

    Dannazione, no! Esclamò Chevalier, sbattendo i pugni sul tavolo.

    Il fatto che tu detesti Emily, non significa che lei non possa avere una valida funzione in questo fazione, disse Quinn, evidentemente infuriato. Dimentica che non ti piace, e lasciaci continuare il nostro lavoro.

    Non ho detto che la detesto, sibilò Chevalier.

    Da come ti comporti, si direbbe proprio di sì, scattò Quinn. Due voti decidono, farà parte di questo processo e ci potremo finalmente liberare di quei due.

    Chevalier continuò a fissare furioso la porta del tribunale.

    ***

    Emily si mise seduta di colpo sul letto quando sentì un forte tonfo provenire dalla scuderia, poi si mise una giacca leggera e andò verso i box. Vide la giumenta di Kralen sdraiata accanto alla parete del box. Entrò e s’inginocchiò per controllarla.

    Dannazione sussurrò quando si accorse che il cavallo aveva la febbre: Mark!

    Mark apparve: Che cosa c'è che non va?

    Fa’ venire i Cavalieri. Tutti i cavalli devono essere portati fuori immediatamente dalla scuderia, disse Emily e corse verso il magazzino.

    Dopo pochi secondi, i box erano pieni di heku e i cavalli venivano accompagnati fuori, nel corral. Mark entrò mentre Emily stava facendo un’iniezione alla giumenta. Non riuscì a reprimere un sorriso: Emily diventava una furia quando aveva bisogno di un’iniezione, ma non si faceva problemi a farle.

    Stai seduto accanto a lei, disse Emily, alzandosi. Uscì dalla scuderia e andò nel corral. I Cavalieri lo circondarono, osservando i cavalli.

    Emily passò da un cavallo all’altro mentre la Cavalleria la guardava senza capire che cosa stesse succedendo. Emily andò lentamente verso Patra, che fece per morderla e nitrì. I Cavalieri erano sbalorditi, Patra era il cavallo più calmo e gentile di tutta la scuderia.

    Riportatela dentro, disse Emily e uno dei Cavalieri dovette lottare per riportare Patra nella scuderia.

    Anche questo, disse ancora Emily e riportarono dentro, a fatica, lo stallone Appaloosa.

    Emily tornò dentro e chiuse le porte del box mentre Patra s’impennava e cercava di colpirla.

    Che cosa sta succedendo? le chiese Mark.

    Penso che soffrano di una malattia trasmessa dalle zanzare. Chiama Thukil, vedi se può venire Darren, disse Emily, riempiendo un’altra siringa.

    Mark corse fuori e Silas entrò nel box: Che cosa posso fare?

    Controlla i cavalli. Se qualcuno è irritato o nervoso o svogliato, deve tornare qui dentro. Gli altri devono stare il più lontano possibile.

    Em, il Consiglio ha bisogno di te, disse Kyle, entrando tranquillo nella scuderia. Si stupì quando vide l’espressione sul volto di Emily: Che cosa sta succedendo?

    Encefalomielite, rispose Emily, facendo un’altra iniezione a Patra, che cercò di darle un calcio. Emily riuscì a schivare lo zoccolo per un pelo: Il Consiglio dovrà aspettare finché non sarà finita.

    Aspetta... Patra ha appena cercato di darti un calcio? Chiese Kyle a occhi sgranati.

    , gli rispose, facendo un’iniezione allo stallone.

    Kyle sfuocò fuori dalla scuderia riapparendo nella sala del Consiglio.

    Sta arrivando? Chiese Zohn.

    No, c’è un problema con alcuni dei cavalli. Mark mi ha riferito che ha chiamato in aiuto il Capitano dei Thukil, disse Kyle, sedendosi al suo posto.

    Ha detto di no al consiglio perché a un cavallo cola il naso? Chiese Zohn, sdegnato.

    Non è un naso che cola, generalmente questa malattia è fatale, disse Kyle, Inoltre l’ha presa Patra.

    Ne sei sicuro? Chiese Chevalier.

    Kyle annuì: Finora sono tre i cavalli che presentano i sintomi.

    Chevalier era diviso. Avrebbe desiderato andare a confortare Emily e aiutarla con i suoi amati cavalli, ma si rendeva conto che si era comportato male e non era certo che avrebbe accettato il suo aiuto. L’aveva osservata dormire la notte precedente, nascondendosi in un angolo buio della camera e dai suoi mormorii si capiva che Emily pensava che lui non la amasse più.

    Vai ad aiutarla, tienici informati, disse Chevalier e Kyle scomparve dalla sala.

    Aspettiamo finché i cavalli staranno meglio. Cominceremo il processo appena Emily è pronta, disse Quinn guardandosi attorno. Ci aggiorniamo fino ad allora.

    Quattro ore dopo, il suono di un elicottero interruppe la discussione degli Anziani su come sostituire James nel Consiglio. Uscirono tutti ad accogliere il Capitano Thukil.

    Grazie per essere venuto, Darren, disse Quinn.

    Darren aveva fretta di raggiungere la scuderia: Avete tenuto Emily lontana dai cavalli?

    Quinn lo fermò mettendogli una mano sul braccio: No, perché?

    Darren fece una smorfia: Se è veramente Encefalomielite, può essere trasmessa agli umani.

    Cosa? Ringhiò Chevalier, sfuocando nella scuderia. Trovò Emily chinata sopra Patra, che giaceva immobile nel suo box.

    Emily alzò lo sguardo su di lui, con gli occhi pieni di lacrime: È paralizzata.

    Darren girò l’angolo e s’inginocchiò accanto alla giumenta pezzata. La esaminò velocemente: Che cosa hai fatto finora?

    Antibiotici, aciclovir, vitamine e ribavirina, rispose Emily, appoggiando la testa sulla giumenta.

    È tutto quello che si può fare in questo momento. Dobbiamo solo controllarli, ma, Emily, disse Darren prendendole la mano, Le zanzare ti possono trasmettere la malattia.

    Non m’importa, disse Emily, accarezzando il naso di Patra.

    Emily? Un altro Cavaliere entrò con un cavallo che teneva la testa bassa e le orecchie penzoloni, Questo è svogliato.

    Darren si alzò e portò lo stallone in un box adiacente: Dove sono i farmaci?

    Sono là sulla balla di fieno vicino a Chevalier, disse Emily, alzandosi lentamente. Andò a controllare la giumenta di Kralen, anch’essa paralizzata nel box vicino a quello di Patra.

    C’è Darren qui, adesso. Perché non lasci che se ne occupi lui? Le chiese piano Chevalier.

    Non posso lasciarli, se dovevo prenderla... sono già stata infettata, disse Emily, ritornando da Patra.

    Entrò Darren con un lungo tubo e degli aghi: Dobbiamo intubarli.

    Emily annuì e prese il tubo, mettendo velocemente una flebo alla giumenta mentre Darren la intubava per lasciare libere le vie aeree.

    Abbiamo del Dilantin? Le chiese.

    No, c’è il Diazepam e ci sono dei corticosteroidi in magazzino, però.

    Chevalier rimase seduto, impotente, guardandoli lavorare per tutta la notte, per fare in modo che tutti e quattro i cavalli ricevessero i farmaci e fossero intubati. Solo uno dei cavalli era ancora in piedi, ma ondeggiava leggermente nel suo box.

    Emily stava controllando la flebo di Patra quando Chevalier le porse una tazza di caffè. Lei gli rivolse una breve occhiata e poi la prese, sorseggiandolo mentre regolava il flusso della flebo.

    Emily? La chiamò Darren dal box della giumenta incinta.

    Emily alzò lo sguardo, esausta.

    È morta.

    No!, gridò, correndo nel box. S’inginocchiò accanto alla giumenta e fece passare le mani sul lungo corpo. Il Capitano Thukil uscì dal box e la lasciò da sola a piangere in pace.

    Chevalier la osservava in silenzio. L’angoscia sul suo volto lo addolorava e i suoi singhiozzi gli facevano male al cuore. Dopo qualche minuto Emily, si alzò e si trascinò fuori dal box. Guardò di sottecchi Chevalier ed entrò nel box dell’altro stallone. Dopo aver regolato la flebo, tornò accanto a Patra.

    I Cavalieri restarono ad aiutare Emily e Darren per tutto il giorno, mentre lottavano febbrilmente per salvare i tre cavalli malati. Gli Anziani si riunirono al tramonto per controllare come stava andando.

    Ha bisogno di riposo, sussurrò Quinn a Chevalier.

    Chevalier si limitò ad annuire, guardando Emily che faceva un’altra iniezione allo stallone.

    Ipocrita, no? disse Zohn e poi chiuse in fretta la bocca quando sia Chevalier sia Quinn lo guardarono furiosi.

    Emily, perché non vai a dormire un po’? Posso occuparmi io di questi tre, le disse Darren.

    No, sto bene, rispose, sedendosi sulla paglia accanto a Patra.

    Mangia, almeno, disse Darren e ordinò silenziosamente un sandwich.

    Emily prese il sandwich e si sedette contro la parete del box. Era cominciata una pioggerellina sottile e faceva freddo nella scuderia, con la brezza che entrava. Dopo aver mangiato, andò a controllare lo stallone nel box accanto a Patra.

    No!, gridò, cadendo sulle ginocchia. Gli Anziani avevano già sentito odore di morte, ma non volevano essere loro a dirlo a Emily. Lei tolse la flebo e il tubo e diversi Cavalieri arrivarono a prenderlo per bruciarne il corpo.

    Emily si rannicchiò accanto a Patra e si addormentò mentre Emily teneva d’occhio l’ultimo stallone. Gli Anziani si sedettero e osservarono la pioggia che diventava neve mentre passava la notte. L’odore di morte riempì nuovamente l’aria e il Capitano Thukil si avvicinò al box, sospirando quando vide Emily accoccolata contro il fianco di Patra.

    È Patra, vero? Chiese Chevalier, e l’heku annuì lentamente.

    Chevalier sospirò e gli altri Anziani uscirono rispettosamente, mentre Darren spariva nel box con l’ultimo cavallo malato che restava.

    Chevalier s’inginocchiò accanto a Emily, toccandole un braccio. Lei si svegliò di colpo e controllò subito Patra.

    Em, disse Chevalier, mettendole una mano sulla spalla: È morta.

    No, non è vero, rispose, sistemando la flebo e preparando una siringa.

    Chevalier le tolse il tubo dalle mani e la strinse a sé: È troppo tardi.

    No, sussurrò Emily e poi crollò nelle braccia di Chevalier. Lui la portò oltre i Cavalieri silenziosi, fino alla loro camera, poi la stese sul letto e la coprì, ordinando che accendessero i fuochi. Dopo averle tolto i jeans in modo che stesse più comoda, si stese accanto a lei e la strinse a sé. Emily piangeva nel sonno.

    L’ultimo cavallo malato morì la mattina seguente e Darren ordinò di disinfettare tutta la scuderia prima di riportare dentro i cavalli. Andò a trovare Emily e poi ritornò a Thukil dopo aver vaccinato i cavalli.

    Chevalier, sussurrò Quinn fuori dalla camera.

    Chevalier si scostò lentamente da Emily, che si girò nel letto e continuò a dormire.

    Sì? Chiese chiudendo la porta della camera.

    Questo è il Dott. Cook, dal Clan Pason. Lo abbiamo chiamato quando abbiamo sentito che la malattia che ha ucciso i cavalli può essere trasmessa agli umani, disse Quinn.

    Chevalier fece un cenno di saluto al medico heku.

    Emily è stata punta da qualche zanzara recentemente? chiese il medico.

    Non me l’ha detto, perché?

    È il modo in cui si trasmette la malattia da un cavallo a un umano, tramite le zanzare, spiegò il medico.

    Chevalier ritornò in camera e si sedette sul letto: Em?

    Emily si voltò e lo guardò.

    Sei stata punta da qualche zanzara, recentemente? Le chiese piano.

    Lei si girò sul fianco.

    Emily, ho veramente bisogno di saperlo.

    Emily annuì leggermente, senza aprire gli occhi.

    Chevalier uscì: Ha detto di sì.

    Il medico sospirò: Ci servirà del fluido cerebrospinale per il test.

    Che cos’è? chiese Quinn, preoccupato.

    È il fluido che circonda il midollo spinale. Dovremo inserire un ago nello spazio intervertebrale e prelevare del liquido, disse il dott. Cook guardandoli stupito quando i tre anziani si guardarono l’un l’altro nervosamente.

    Non accetterà mai di farlo, disse Chevalier.

    Potremmo sempre tenerla ferma, suggerì il medico.

    Quinn respirò forte: C’è qualche altro sistema, qualcosa che non richieda gli aghi?

    "Non credo che capiate... il 90% di quelli infettati muore entro pochi giorni dai primi sintomi. Quelli che si salvano, normalmente hanno problemi neurologici per il resto della loro vita.

    Quanto tempo abbiamo prima che cominci a star male? Chiese Quinn.

    Quattro settimane al massimo, ma allora, se comincia a star male, sarà troppo tardi.

    Chevalier diede un’occhiata alla porta: "Se l’ha presa, si può guarirla?

    Ci sono antibiotici e farmaci contro le convulsioni, ma non la cureranno, allevieranno solo alcuni dei sintomi, spiegò il dott. Cook.

    È così, allora? Se l’ha presa, morirà? Chiese Chevalier rabbiosamente.

    Il medico annuì: Più o meno. La puntura lombare permetterà di saperlo prima che cominci a star male, però.

    E potremmo trasformarla, sussurrò Chevalier tra sé e sé.

    Forse dovremmo andare tutti a parlarle, suggerì Quinn.

    Se intendete trasformarla, fatelo presto, disse il medico.

    Ha appena perso il suo cavallo. Non possiamo scaricarle anche questo peso sulle spalle, disse Chevalier, guardandoli. Non possiamo aspettare qualche giorno?

    Perché non la controlliamo abbastanza a lungo per farle la puntura lombare? Così lo sapremmo di sicuro, suggerì Zohn. Se l’ha presa, le parleremo della trasformazione in heku per salvarle la vita.

    Non so se riuscirei a controllarla abbastanza a lungo, però, non possiamo sedarla? Chiese Chevalier.

    Potremmo tentare, disse il medico, che non sembrava molto sicuro.

    Chevalier accennò un sorriso: Non lo so, penso ancora alla possibilità di controllarla.

    Per quanto tempo si riesce normalmente a controllarla?

    Dipende, se sta veramente male, può essere all’infinito... altrimenti non ci riesce nessuno, spiegò Chevalier.

    Che ne dici di adesso? È stanca e depressa, disse Zohn.

    Potremmo tentare, non lo so, disse Chevalier.

    Zohn fece un respiro profondo: Ok, fate provare a me. Tanto mi odia già.

    A un cenno affermativo di Chevalier Zohn scomparve nella camera. Ne uscì poco dopo, massaggiandosi la mascella che si stava risaldando.

    Non sono nemmeno riuscito a ottenere il controllo, disse Zohn frustrato.

    Dannazione, ringhiò Chevalier, entrando in camera e chiudendo la porta. Emily era seduta sul letto e guardava il fuoco.

    Ti dispiacerebbe spiegarti? Chiese, furiosa.

    Em, il medico vuole farti una puntura lombare per controllare se hai preso anche tu la malattia che ha ucciso i cavalli, disse Chevalier. Aveva deciso di essere sincero.

    No, gli disse Emily, sdraiandosi di nuovo.

    La malattia ti ucciderà. Se scopriamo che l’hai presa, prima che tu cominci a star male, possiamo trasformarti.

    Emily lo guardò stupita: Vuoi trasformarmi?

    Non è quello che ho detto. Se hai questa malattia, morirai. Preferirei trasformarti che perderti.

    No.

    Emily, per favore, fallo... per me, le disse piano Chevalier.

    Emily scese dal letto e si mise i jeans.

    Dove stai andando?

    Francamente non lo so.

    Parliamone, dobbiamo scoprirlo.

    No, sei tu quello che deve cercare di capire cosa diavolo vuole. Mi tratti come una merda per una settimana, poi decidi che questa procedura dolorosissima è necessaria e voilà, di colpo sei il marito dell’anno, disse rabbiosamente.

    Chevalier la seguì fuori dalla stanza: Em.

    Niente Em! E tu, chi diavolo sei? Chiese Emily al medico.

    Lui le tese la mano e poi la ritirò quando lei si limitò a fissarlo: Sono il dott. Cook. Mi hanno chiamato per vedere se posso essere d’aiuto.

    Vattene, disse Emily e corse giù dalle scale.

    Ha una leggera... Quinn la guardò correre verso la porta. No... ha una severa fobia medica.

    Vedo, direi di immobilizzarla, suggerì il medico.

    Tenerla ferma? Ma lo sai che può incenerirci tutti? gli ricordò Zohn.

    Il medico fece una smorfia: Me l’ero dimenticato.

    La sedazione è l’unica alternativa possibile, disse Chevalier rivolgendosi al medico.

    Bene, è rischioso, ma non vedo cos’altro potremmo fare.

    Corriamo il rischio, però, che poi lei se ne vada, disse Quinn.

    Quindi non abbiamo scelta? sibilò Chevalier.

    Suggerisco che le parlino Mark e Kyle, disse Quinn. Hanno sempre avuto un buon rapporto con lei.

    Dopo essere stati informati, Mark e Kyle presero la Humvee di Chevalier per vedere se riuscivano a trovare Emily. Era partita con la sua Jeep, il che di solito significava che stava facendo fuoristrada da qualche parte. Riuscirono a seguire la sua scia fino alla Durango. Quando arrivarono, la trovarono seduta sul sedile del passeggero, con i piedi contro il cruscotto.

    Kyle salì al posto di guida della Durango fracassata e abbassò lo schienale. Come va?

    Emily lanciò un’occhiata dietro quando Mark salì e si sdraiò sui sedili posteriore con le mani sotto la testa. Le sorrise quando vide che lo guardava.

    No, disse Emily, osservandoli.

    Che c’è? Non possiamo nemmeno venire a parlare con te? Le chiese Kyle. Abbiamo sentito di Patra.

    Emily si voltò a guardare gli alberi mentre gli occhi si riempivano di lacrime.

    Mi dispiace tantissimo, disse Kyle, accarezzandole una mano.

    Erano sedici anni che l’avevo, gli disse Emily, con la voce che si incrinava.

    Torniamo a palazzo, dove fa più caldo.

    Sto bene qui.

    Non puoi rimanere qui fuori nella Durango, Em.

    Sì che posso.

    Emily scese e andò dietro. Prese una coperta e ritornò a sedersi. Kyle guardò la pioggia che cominciava a trasformare il terreno in fango.

    Perché non ritorniamo a palazzo e controlliamo su Internet, per vedere se riusciamo a trovarti un nuovo cavallo? Suggerì Mark.

    No, ripeté Emily, girandosi su un fianco e tirandosi la coperta sulle spalle.

    Sai perché siamo qui, vero? Chiese Kyle.

    .

    Ci resta solo un tempo limitato per vedere se sei stata infettata. Se è così, possiamo trasformarti in modo che tu non muoia. Se cominceranno i sintomi sarà troppo tardi.

    No.

    Così preferiresti lasciare Allen e Alexis senza una madre piuttosto che fare questo piccolo test? Chiese Kyle.

    Mark rabbrividì.

    Andatevene, disse Emily, raggomitolandosi sotto la coperta.

    Em, per favore... almeno ritorna a palazzo e parliamone.

    Devo restare qui, da sola. Ho bisogno di pensare.

    Gelerai qui fuori.

    Sì, beh... non voglio andare nella scuderia e non sono la benvenuta nel palazzo. Questo mi sembra un posto buono come un altro, per il momento, disse Emily, tirando su ancora un po’ la coperta.

    Nel palazzo sei la benvenuta, disse Mark, irritato.

    Come no. Chevalier ha messo perfettamente in chiaro che non vuole avere più niente a che fare con me.

    Non è vero, disse Kyle. Era solo frastornato, ma ti rivuole, ora.

    Ora? Oh, questa è bella. Per favore... andatevene, disse Emily, chiudendo gli occhi.

    Kyle e Mark tornarono all’Humvee e si diressero a palazzo. Quando arrivarono, gli Anziani li stavano aspettando nell’ufficio di Zohn.

    Com’è andata? Chiese Quinn.

    Non bene. Non accetta di fare quei test e ora vive nella Durango, disse Mark.

    Chevalier si stupì: Vive nella Durango?

    Sì, ha detto che non riesce a tornare nella scuderia e che qui non è la benvenuta, quindi vivrà nella Durango, gli disse Kyle.

    Gelerà, la fuori, disse Zohn, appoggiandosi allo schienale.

    Non farà mai quel test, aggiunse Mark.

    Ok, allora usiamo i sedativi. Disse Zohn.

    Se le somministriamo i sedativi, rischiamo che scappi subito dopo, ricordò loro Quinn.

    Dannazione, andiamo a parlare con lei, disse Chevalier, alzandosi.

    È sicura che tu non vuoi avere più niente a che fare con lei, gli spiegò Kyle, con una traccia di irritazione nella voce.

    Si alzò anche Quinn: Mark, Kyle, Zohn... venite con me. Tu Chevalier resta qui.

    No, vengo anch’io.

    No, ho un’idea, che non implica la tua presenza, disse Quinn e uscirono dall’ufficio di Zohn, lasciando lì il medico e Chevalier.

    Quinn, Zohn, Mark e Kyle salirono tutti sulla Range Rover di Quinn e andarono verso la Durango.

    Chi è quello? Chiese Mark. Parcheggiata di fianco alla Durango c’era una Lexus LX nera.

    Immagino che lo scopriremo presto, disse Kyle fermandosi accanto all’auto.

    Quinn sbuffò: seduto accanto a Emily, c’era Exavior. Gli Equites scesero dalla Range Rover e circondarono la Durango. Sentivano mormorare e a giudicare dalla sua espressione, Emily era furiosa. Exavior guardò nervosamente gli Equites.

    Alla fine Quinn aprì la portiera ed Emily smise di sussurrare e lo guardò.

    Che cosa sta succedendo? Chiese, guardando Exavior.

    Stavo solo controllando come sta, e trovo preoccupante che stia vivendo su un’auto a pezzi nel mezzo del niente, disse Exavior rabbiosamente.

    Non vive qui, disse Zohn, dopo aver aperto la portiera.

    Scendete, tutti quanti, esclamò Emily.

    Exavior si rivolse a lei: Fai quel test. Non è il caso di rischiare la tua vita.

    Non sono affari tuoi, gli rispose Emily.

    Come fai a saperlo? Gli chiese Zohn, osservandogli attentamente il viso.

    Exavior sorrise: Non sono stupido, sono un Inquisitore, non ci casco.

    Ultimo avvertimento. Se siete un heku, vi suggerisco di lasciarmi in pace. Sono stanca, non mi sento bene e voglio fare un sonnellino, disse Emily furiosa.

    Che cosa c'è che non va? Le chiese Quinn preoccupato.

    Exavior, vai a casa, non verrò con te.

    Exavior le prese a mano: Ma io ti amo, lo capisci?

    Kyle si avvicinò alla Durango e tirò fuori Exavior prendendolo per il colletto della camicia. Quando Exavior fu in piedi, si girò ad affrontare Kyle.

    Lasciala stare, gli disse Kyle furente, con i pugni stretti.

    No, io la amo e posso prendermene cura meglio di voi, disse Exavior, sorridendo.

    Kyle fece un passo avanti minaccioso: Non obbligarmi.

    Emily saltò giù dalla Durango quando Kyle ed Exavior cominciarono a lottare. Sentiva ringhi e sibili, ma non riusciva a vederli. Corse verso di loro e Quinn allungò le braccia per afferrarla proprio mentre lei spariva in mezzo alla zuffa.

    Kyle ed Exavior continuavano a sfuocare attorno a lei mentre lei cercava di afferrare uno di loro per farli smettere.

    Gli istinti di Exavior ebbero il sopravvento e sentì il bisogno di uccidere, il desiderio ferino di sentire il sangue sulle mani. Sentì un collo tra le mani e sbatté Emily al suolo, inchiodandola nel fango con la mano. L’altra mano si strinse in un pugno, pronto a schiacciarle il cranio e a finire la lotta.

    Exavior, sussurrò lei, mentre cercava di allontanare le mani che le stringevano il collo.

    Exavior la tirò in piedi sollevandola per il collo e si girò ad affrontare gli Equites. Teneva il collo di Emily tra le mani, girato pericolosamente di lato. Ancora poco e il collo si sarebbe spezzato.

    State indietro, ringhiò.

    Exavior... è Emily, disse Kyle in tono deciso.

    Gli istinti di Exavior cominciarono a calmarsi e iniziò a capire che cosa era successo. Il desiderio innato di uccidere chiunque avesse tra le mani cominciò a svanire quando vide i lunghi capelli rossi e sentì la pelle morbida sotto le dita. Sentì Emily che tremava contro di lui mentre le sue mani cercavano di allontanare le sue.

    Emily guardava gli Equites a occhi sgranati. Le faceva male il collo e capì che Exavior stava per ucciderla. Sapeva che gli Equites non osavano muoversi. Qualunque movimento avrebbe potuto spingere la natura predatoria di Exavior oltre il limite della ragione e lei sarebbe stata uccisa all’istante.

    Exavior, sussurrò.

    Exavior la fece piroettare velocemente e le afferrò la testa per guardarla negli occhi verdi pieni di lacrime. Si fermò un attimo, poi le premette forte le labbra sulle sue, mentre lei lottava per allontanarsi da lui.

    Braccia forti le avvolsero le spalle mentre Zohn la allontanava dall’Inquisitore. Kyle placcò Exavior e Zohn la tenne indietro mentre gli heku continuavano a lottare. Il sangue macchiava la neve ed Emily lottava per liberarsi dalla presa di Zohn, per farli smettere di lottare.

    Fermatevi!, urlò, aggrappandosi alle braccia di Zohn.

    La lotta finì ed Emily fu finalmente in grado di vedere che cosa succedeva. Kyle aveva immobilizzato Exavior sulla neve. C’era sangue che usciva dal Valle, dove una volta c’era un braccio, le mani di Kyle erano intorno al collo di Exavior e c’era un’ombra scura sul suo volto, un’espressione che fece allontanare Emily da lui.

    Non ucciderlo, per favore... Kyle, sussurrò Emily.

    Kyle la guardò, aveva gli occhi freddi e indifferenti.

    Per favore, sussurrò di nuovo.

    Kyle tornò a guardare Exavior e gli torse il collo di lato, rompendoglielo, poi si alzò e raddrizzò la camicia prima di tornare dagli altri Equites. Zohn fece per ricondurre Emily verso la Jeep, mentre lei guardava la massa sanguinante sulla neve.

    Non possiamo lasciarlo qui, disse a Zohn.

    Zohn diede un’occhiata a Exavior, poi aprì la portiera della Jeep. Sì che possiamo, si rimetterà.

    Emily salì sulla Jeep mentre Zohn si metteva alla guida. Gli altri Equites partirono con la Range Rover e Zohn li seguì, mentre Emily si massaggiava il collo osservando Exavior che cominciava a muoversi.

    Zohn, sussurrò Emily, È ferito.

    Stava per ucciderti, lo capisci? disse Zohn, furioso che volesse ancora assicurarsi che il Valle sarebbe stato bene.

    Emily portò le ginocchia contro il petto, le cinse con le braccia e appoggiò la fronte. Tremava incontrollabilmente. Sentiva ancora la pressione delle mani di Exavior mentre stava decidendo di ucciderla.

    Chapter 3 – Riconciliazione

    Emily non si mosse, neppure quando Zohn spense il motore e scese. Lui guardò Quinn, Mark e Kyle mentre venivano verso la Jeep. Kyle si era calmato un po’, ma l’immagine di Emily sul punto di morire per mano di un Valle era ancora fresca nella sua mente e le mani erano ancora strette a pugno.

    È pronto? Chiese Quinn a Silas quando questi apparve nel garage.

    Sì, ed è incazzato, disse Silas con un sorrisetto compiaciuto.

    Zohn sorrise: Ci scommetto.

    Andiamo allora, disse Silas, aprendo la portiera della Jeep.

    Forse dovremmo rimandare, disse Kyle, guardando Emily che tremava.

    No, questo è il momento perfetto, andiamo, gli disse Quinn, tirando fuori Emily dalla Jeep.

    Emily stava ancora tremando e guardò Quinn dicendo: No.

    Fidati di me, Bambina, le disse, dirigendosi verso il palazzo.

    Emily rimase inerte mentre lui la portava verso la sala giochi, passando davanti a parecchie guardie. Sentì il fruscio veloce quando

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