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Pasticcio di grano
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Pasticcio di grano

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About this ebook

Travolgente ed esilarante, bizzarro e dissacrante, questo romanzo ci mostra le avventure di Vincent e del suo amico Guido, che condividono l’odio per la società benpensante e ipocrita.
Vincent è ossessionato dall'ingombrante presenza immaginaria di Oscar Wilde, Guido è un avventuriero dedito ai vizi, sbruffone e temerario, segnato da un’infanzia tragica e da un amore sbagliato. Insieme resteranno coinvolti in una vicenda piena di colpi di scena,
con un finale catartico.

LanguageItaliano
Publishernoubs
Release dateMar 26, 2012
ISBN9788886885171
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    Pasticcio di grano - Michele Ghilotti

    Moment

    Protocollo paterno

    Oltre il limite

    Il mostro mangiamerda

    Gina

    Incubo N.5689

    Vincent

    Pokerello

    Incubo N.5690

    Pasticcio di grano

    Fuoco e fiamme

    Asia

    Amore?

    Incubo N.5691

    W Ilde

    Democrazia

    Superman

    Carlos

    Barile schifoso

    Chi sono io?

    Ci sono novità

    Discesa negli inferi

    Redenzione

    Ringraziamenti

    ****

    MOMENT

    Non la prendo quella cazzo di pillola.

    È sempre stato così, non ho mai preso niente e non ho intenzione di cominciare oggi.

    Mi ricordo ancora il sapore dolciastro e rancido allo stesso tempo dell’olio di fegato di merluzzo che mi dava sempre mia madre da piccolo.

    Ti renderà forte contro tutti i mali del mondo mi diceva. E aveva ragione cazzo!

    Perché sono cresciuto forte come un toro. Nessuno può bloccare l’ascesa del grande G.

    Non sarà certo un mal di testa post sbornia a fermarmi. No di certo dico io.

    E poi ne vogliamo parlare? Insomma lo sapete pure voi come funziona il giro del vapore delle case farmaceutiche.

    Uno si sente male, prende una pillola che fa scomparire la sensazione del male e si sente guarito ma non lo è affatto.

    Cioè, se si parla di cura dei sintomi, quella è ok, ma la malattia vera?

    Quella rimane cazzo!

    Quindi uno per far sparire il dolore dalla testa continua a impasticcarsi a ripetizione e non guarisce mai.

    Anche perché voglio dire... insomma... se poi uno guarisce davvero di pasticche non ne compra più e quei cazzoni farmaceutici chiudono baracca.

    Il massimo però lo raggiungono quando arrivano le Grandi Pandemie. Lì veramente c’è da ridere, o piangere, dipende dai punti di vista.

    Ricordate il virus dei polli? Sembrava la peste del secolo! I notiziari non parlavano d’altro.

    Si diffuse il terrore ovunque. Questa GRANDISSIMA INFLUENZA fece la bellezza di duecentocinquanta morti in dieci anni, all’esorbitante media di ben venticinque morti all’anno.

    Tenete presente che l’influenza stagionale classica nel mondo ne uccide mezzo milione all’anno, per capirci.

    Tuttavia grazie al gran carrozzone mediatico i vaccini andarono a ruba, soprattutto in Asia dove adorano i polli e ne comprarono milioni e milioni di dosi per salvarsi da quella che veniva descritta come morte sicura!

    Non ho dubbi che adesso con l’influenza dei maiali succederà qualcosa del genere.

    Qualcuno si occuperà di produrre i vaccini miracolosi e ci guadagnerà sopra miliardi di dollari o euro. Che poi mi chiedo, ricordo che per far impazzire le mucche diedero loro da mangiare pesce, ma come cazzo si fa a far impazzire pure i maiali?!? Che mondo di merda.

    In pratica le aziende preparano dei farmaci inutili e poi si inventano le malattie per poterli smerciare.

    Moment, e il mal di testa passa in un momento...

    Certo, peccato che ritorna un momento dopo, e tu ti ritrovi a culo un’altra volta.

    Quelle son cose buone per quelle succhiacazzi dell’ufficio accanto, sempre infreddolite, sempre malditestate, sempre emicraniate e mestruate.

    Ma per uno come me non servono a un cazzo, sono pillole per rammolliti non certo per uno come me.

    Paracelso, uno che di medicina se ne intendeva, diceva: La dose fa il veleno.

    E cazzo aveva ragione in pieno! Beninteso, non sto parlando delle dosi che mi faccio io, quello è veleno e basta. Per il resto la misura è la chiave di tutto.

    Beh, direi che sono totalmente d’accordo con lui. Insomma, niente può veramente nuocere o guarire il nostro corpo se non teniamo bene a mente la misura.

    E poi vogliamo parlare dell’effetto placebo?

    La verità è che certe cose funzionano solo se ci credi. Io credo che il potere del nostro cervello sia pressoché sconfinato ma purtroppo altrettanto inesplorato.

    Siamo proprio sicuri che tutte le guarigioni miracolose che avvengono a Lourdes siano esclusivo merito della Madonna?

    Siamo certi che tutte queste forze metafisiche possano veramente influire sulle nostre esistenze.

    Ci sono poi pure quelle negative. Un po’ come il voodoo, la magia nera o il malocchio. Tutte stronzate che se non ci credi sul serio non ti possono fare nulla.

    Il bello però è che c’è un sacco di gente che ci crede cazzo!

    Avete presente quelle due buzzicone che adesso sono in carcere? Sì, quelle due delle televendite che estorcevano soldi ai poveracci minacciando il malocchio. E ripeto, il MALOCCHIO.

    Cioè non è che andavano a casa della gente con pistole, mazze da baseball o cose del genere.

    No, si limitavano a telefonare e dire O ci paghi o ti lanciamo il malocchio...

    Ogni tanto penso che il mondo giri al contrario. Ma cazzo, dico io, ma se uno crede a stronzate come il malocchio dovrebbe andarci lui in carcere! O quantomeno in manicomio a farsi curare.

    Che poi, se volessimo fare un’analisi un pochino più approfondita, le buzzicone utilizzano uno schema abbastanza semplice e per nulla innovativo.

    Uno schema che conta innumerevoli imitazioni e illustri interpreti.

    Prendiamo i nostri cari rappresentanti in parlamento.

    Lo schema grossomodo è questo. Ci si presenta in tv distinti e ben curati. Si fa anche qualche bella foto in primo piano e la si appende in tutte le città. Si programma magari anche qualche apparizione in qualche bella piazza. Si convince il maggior numero di persone possibili, in questo caso una sessantina di milioni, promettendo la felicità in cambio di qualche soldo, in questo caso metà delle nostre buste paga, tre quarti del costo della benzina e delle nostre bollette, le nostre sigarette ecc., e poi si utilizza il tutto per fare i propri porci comodi, in cambio si protegge gli elettori dal malgoverno che sarà conseguenza automatica di un eventuale non voto.

    Se qualcuno protesta diciamogli di avere fede, perché il percorso verso il cambiamento è lungo e non semplice, e poi bisogna sempre rimettere a posto tutti gli errori dei parlamentari precedenti (qui aprirei una parentesi, e infatti la apro, e vorrei spiegare che quegli errori furono dovuti alla legislazione precedente, dove i parlamentari a loro volta hanno fallito per colpa dei governi precedenti, che a loro dire fallirono per colpa dei precedenti che a loro volta furono influenzati dal malgoverno dei precedenti, che ereditarono una situazione pessima dai precedenti, che tuttavia a loro discolpa dovettero sanare la precedente legislazione, che fu frutto del governo precedente, che pagò a sua volta il prezzo degli errori della monarchia, incolpevole visti gli errori dei granducati, che subirono senza dubbio i disastri provocati dai feudatari, che a onor del vero bisogna dire che ereditarono una pessima situazione figlia del crollo dell’impero, impero che purtroppo non riuscì mai a rimediare agli errori dovuti alla follia di Caligola, il quale potè veramente poco davanti al crollo delle borse egiziane, legate esse stesse al grande sperpero di fondi dell’homo erectus, che sappiamo tutti fu vessato dalla crisi economica seguita al tragico errore di Eva).

    In sostanza provate a fare un confronto delle proposte sul tavolo.

    Buzzicone: Compra il mio talismano magico avrai la felicità e scaccerai il malocchio.

    Politici: Votaci, avrai la felicità e scaccerai il malgoverno.

    Io trovo veramente poche differenze, soprattutto sul risultato finale… un enorme esborso di soldi e un’enorme inculata!

    Dite che sto un attimino esagerando? Non lo so, magari è vero, però è uno degli infiniti modi di vedere le cose. Diciamo che è il MIO pensiero e se è mio è anche certamente vero cazzo!

    Beh... forse non è proprio così, però stamattina ho queste teorie che mi frullano per la mente.

    Ma qui forse stiamo svicolando un pochino dal mio mal di testa post-sbronza.

    Anzi, forse è proprio la sbronza che mi fa pensare a tutte queste discutibili stronzate.

    Insomma, stamattina vado in ufficio come mio solito con un pizzico di ritardo. Colpa del traffico come sempre e magari parzialmente anche dal fatto di non aver sentito la sveglia, cioè, non è proprio che non l’ho sentita, forse il problema è che l’ho lanciata contro il muro.

    L’ufficio si trova nella periferia est della città, diciamo nella zona dove si trovano tutti gli uffici delle principali attività cittadine.

    È in un bel palazzone di vetro di venti piani in una zona moderna con anche molto verde intorno, il fiore all’occhiello dell’amministrazione comunale.

    Di quale città mi chiederete. Beh, la città non ha alcuna rilevanza nella nostra storia, che poi è la MIA storia, quindi se non avete capito di che posto si tratta non sarò certo io a spiegarvelo.

    Il mio ufficio si trova al terzo piano ed è piuttosto anonimo, insomma come la maggioranza degli uffici con più di una persona.

    Pareti generali grigie, pareti di plexiglas come divisorio tra un impiegato e l’altro, una finestra che dà sul grande parcheggio aziendale, stampanti, fax e telefoni, zero piante da interno ma in compenso tante teste di cazzo intorno.

    Una di queste, è proprio di fronte a me e ci si vede faccia a faccia tutti i giorni.

    Gina, ragioniera di trentadue anni, stacanovista bruttina. In pratica brutta presenza e mai un’assenza.

    Insomma stamattina mi arriva Gina con questa scatola e mi dice: Prendi una pillolina, fanno miracoli per il mal di testa, a me passa sempre.

    Certo, quella notte però non ce l‘avevi il mal di testa quando ti sei fatta sbattere per benino dal sottoscritto!

    Volevo quasi dirglielo ma poi ho pensato che quella deficiente non si meritava la mia sincerità, la verità è un bene che gli stolti non sanno apprezzare, e poi la troietta mi serve ancora.

    Facciamo una piccola premessa sulla cara Gina. Proviamo a descrivere un po’ il personaggio.

    Allora, immaginatevi un bel parco verde con tanto di laghetto, panchine e tutto quanto.

    Immaginatevi una donna struccata, con pelle bianco latte, un attimino scialba con occhialini tondi, gonna lunga con fantasia a fiori seduta sul prato mentre legge un libro di Jane Austen. Ecco questa è Gina.

    Oppure se amate il cinema immaginatevi Adriana prima di conoscere Rocky Balboa.

    Una donna timida e insignificante con occhialini di ordinanza che lavorava nel negozio di animali.

    Ecco anche questa è Gina.

    Insomma mi offre questa pillola e io come sempre le rispondo con garbo infiocchettando il tutto per bene con un: Gina, non so proprio come farei senza di te... sei un angelo, grazie.

    Prendo la pillolina e me la metto nel taschino.

    Verrà buona per il futuro, ho già un paio di ideuzze al proposito.

    Per il momento mi tengo il mal di testa e temporeggio in attesa di tempi migliori. 

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    ****

    PROTOCOLLO PATERNO

    Il gran segaiolo è sempre preciso e puntuale come ogni mattina.

    Che schifo che mi fa. È la vera negazione dell’umanità per come intendo io l’umanità.

    Vi voglio raccontare una brevissima storia tra il sacro e il profano.

    Non lo troverete scritto su nessuna edizione della Bibbia, ma sul libro della Genesi del Grande G è molto chiaro come andò nel giardino dell’Eden. Quando Dio pensò alla merda creò lui.

    Sto parlando di sua merdità, il dottor Paolo Mazza, rinomato luminare della sociologia moderna nonché esimio dirigente della Genius spa. Da pochi mesi trasferito a dirigere l’ufficio vendite, il mio, dopo aver passato gli ultimi dieci anni al timone dell’ufficio del personale. Che schifo.

    O forse la verità è che mi faccio schifo io che prendo ordini da un omuncolo inutile come quello.

    È una cosa insopportabile, è francamente pazzesco che il grande G debba ascoltare giornalmente le disposizioni di un idiota pigliainculo come lui.

    Il dottor Mazza (credo che i cognomi abbiano sempre un’attinenza precisa con le persone che li portano e nel suo caso rappresenta la forma della testa), colui che scandisce il ritmo di tutte le mie giornate. O almeno crede di poterlo fare.

    Il grande G ha in mente grandi progetti per il caro dottorino.

    Il grande G ha in mente grandi progetti per il futuro.

    Oggi il gran coglione è vestito di tutto punto con un bel completino marrone (ricordate il libro della Genesi?) e una splendida cravatta gialla, sicuramente scelta da quella zozzona della moglie, visto che lui è totalmente sprovvisto di buon gusto per il vestire.

    A dire la verità è sprovvisto di qualsiasi tipo di buon gusto, compreso quello che gli imporrebbe di chiudersi in casa e risparmiare al mondo la sua nauseabonda presenza.

    Se dovessi provare a descriverlo un po’ meglio credo che dovrei di nuovo ricorrere al cinema e al suo inesauribile giacimento di personaggi assurdi.

    Direi che Mazza potrebbe essere tranquillamente essere uno di quei mega presidenti che ci sono nei film di Fantozzi. Sì, direi proprio che potrebbe essere quello che era un patito del biliardo oppure quello che organizzava la coppa Cobram di ciclismo. Insomma, una gigantesca testa di cazzo!

    La mia testa invece, che non è di cazzo, mi fa ancora piuttosto male, e la cosa credo proprio che abbia avuto un netto peggioramento negli ultimi minuti.

    Sì, ho ancora il mal di testa, che non è più neanche male, è proprio

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