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Proscriptio: Libro 9 Della Serie Heku
Proscriptio: Libro 9 Della Serie Heku
Proscriptio: Libro 9 Della Serie Heku
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Proscriptio: Libro 9 Della Serie Heku

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About this ebook

Il libro finale della serie Heku porta un po’ di pace tra le fazioni e dentro il palazzo. Chevalier ed Emily si sono riconciliati e hanno stretto un patto non scritto che andrà a favore non solo della loro famiglia ma di tutti gli Equites. Le cose sembrano andare bene finché qualcuno comincia ad aggredire le donne nella vicina città mortale.

A causa di una disputa su alcune proprietà in Europa, gli Equites e gli Encala si trovano nuovamente ai ferri corti. Il consiglio degli Encala si intromette nell’amicizia tra Emily e Andrew, scavando un ulteriore solco tra lei e la loro fazione.

Allen, Megara e Alexis si assumono il compito di risolvere un problema familiare, sperando così di mantenere intatti i buoni rapporti tra Chevalier ed Emily ma la loro iniziativa potrebbe causare un danno irreparabile al loro già precario rapport con la loro madre.

LanguageItaliano
PublisherT.M. Nielsen
Release dateJul 3, 2012
ISBN9781476173474
Proscriptio: Libro 9 Della Serie Heku
Author

T.M. Nielsen

T.M. Nielsen doesn't necessarily consider herself an author. She's an every-day woman who had a story to tell. Never intending to let anyone else read it, she decided to put it all down on paper. What she ended up with is a fascinating tale filling books full of drama, adventure, action, romance, and excitement.When asked why she decided to publish, she stated, "I want for others to be able to forget about problems in life and to lose themselves in my world... the world of the heku. While I write, I laugh, cry, grin, gasp, and my heart races. I want others to experience that too."T.M. Nielsen is a computer tech by trade and lives with her husband and two beautiful daughters. She's the author of Amazon.com's bestselling series The Heku Series and the Dimensions Saga, along with a Heku Series spin-off book called Return of the Encala. She's been listed numerous times on Apple's Breakout Books and on Amazon.com's top 20 in Fantasy.**** From TM ****I updated my books all the time! Check back often for new, cleaner versions. I can't afford an editor, but any time I hear of an error, I fix it immediately.

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    Book preview

    Proscriptio - T.M. Nielsen

    Chapter 1 : Capitolo 1

    Emily correva per le strade buie. Il mantello nero si era bagnato strusciando sull’asfalto fradicio di pioggia. Non aveva paura né era preoccupata. Teneva un passo costante per mantenere la distanza. L’heku dietro di lei stava attento a non mostrarsi troppo presto rischiando di farsi catturare. Sfuocava da una zona d’ombra all’altra, guadagnando lentamente terreno.

    Emily vedeva il fiato condensarsi nella gelida aria notturna e aveva le dita insensibili per il freddo. Si stava concentrando a raggiungere il piccolo parco fuori dalla città degli umani dov’era parcheggiata la sua Jeep.

    Mentre cambiava strada per correre nel parco, sorrise, si fermò e si voltò ad aspettare l’heku che la stava seguendo. Era più veloce, ora che erano usciti dalla città e apparve quasi subito, sbattendole contro con tutta la sua forza e gettandola sull’erba bagnata. Prima che Emily avesse il tempo di gridare, Kyle glielo tolse di dosso e lo immobilizzò a terra.

    Stai bene? Le chiese Kyle, con la mano stretta intorno alla gola dell’heku.

    Emily annuì rialzandosi: Sì... che idiota. Non si è nemmeno fermato a minacciarmi... niente. Solo... bam... cibo.

    Kyle guardò l’heku a terra: Che cosa ti ha fatto pensare che te la saresti cavata, nel territorio degli Equites?

    L’heku riuscì solo a gracchiare mentre cercava di allontanare le dita di Kyle, cercando disperatamente di respirare.

    Emily si inginocchiò accanto a Kyle a guardare l’heku: Non è molto grosso.

    Kyle ruppe il collo all’heku, poi si alzò guardandolo disgustato: No, non è molto grosso, ma sono cinque anni che è in giro libero a uccidere mortali.

    Davvero? Gli chiese Emily: Perché ci hai messo tanto a catturarlo?

    Kyle la guardò con un’espressione risentita: È un Encala. Mi hanno informato solo la settimana scorsa che si era spostato nel mio territorio.

    Emily sorrise: Non offenderti... era solo una domanda.

    Io li prendo, quelli che inseguo.

    Sì... con il mio aiuto.

    Kyle scosse la testa e prese lo stiletto da Giustiziere

    Aspetta, e il processo? Chiese Emily.

    Non serve. La condanna è 600 anni di proscrizione.

    Oh, va bene

    Kyle sorrise: Niente obiezioni?

    Stava solo scherzando con lei. Sapeva quanto Emily odiasse l’idea stessa della proscrizione e che pensava dovessero abolirla. Le sue convinzioni in merito erano cresciute nei tre anni che erano passati dalla punizione di Sotomar. Era andata già quattro volte dai Valle per implorare che venisse liberato, senza molto successo.

    Io non voglio guardare, gli disse, voltandogli la schiena e andando verso la Jeep. Salì e accese il riscaldamento poi cominciò a giocare con il cellulare per evitare di guardare l’heku che diventava cenere. Qualche minuto dopo, Kyle salì a bordo e la controllò: Ti sei fatta male?

    No.

    Sento odore di sangue.

    Emily mise in moto, dirigendosi verso Council City: Mi sono sbucciata il gomito quando mi ha placcato. Non serve nessun intervento chirurgico.

    Accidenti, l’Anziano mi ucciderà.

    Per una sbucciatura sul gomito? Per favore...

    Oh, lo farà! Mi rendo conto che ti ha permesso di aiutarmi un paio di volte, ma non credo gli piaccia, le spiegò Kyle.

    Emily fece un enorme sorriso: Non gli piace nemmeno un po’! Io invece penso che sia divertente.

    Già, beh, non esagerare. So che voi due avete una specie di... intesa...

    Intesa?

    Sì, lui ha smesso di essere così protettivo e tu hai smesso di fare tutto da sola. Questo non significa che gli stia bene se ti ferisci, però.

    Gliene parlerò io. Davvero, è solo un graffio.

    Certo, disse Kyle, poi fece un cenno con la testa quando le Guardie di Porta gli indicarono di proseguire. La città brulicava di heku, intenti al loro shopping notturno o in giro a visitare amici, c’era un’atmosfera ben diversa da quella che trovava Emily quando usciva per una corsa nelle belle mattine di sole, con le strade completamente deserte.

    Chevalier e Mark li aspettavano nel garage quando Emily parcheggiò. Sorrise e spense il motore prima di scendere.

    L’avete preso? Chiese Mark.

    Sì. È facile, quando sentono il profumo di Emily, spiegò: Però toglie tutto il divertimento, non c’è lotta.

    Chevalier socchiuse gli occhi: Sento odore di sangue.

    Emily arrotolò la manica del maglione, mostrando un’abrasione fresca: Mi sono sbucciata il gomito.

    Chevalier si chinò leggermente per vederla meglio: È tutto?

    Sì.

    Nient’altro?

    No, solo il graffio.

    Lui annuì e si rialzò: Ti accompagnerò a letto, poi ho delle cose da fare.

    Emily ordinò della cioccolata calda prima di prendere la mano di Chevalier e salire al quinto piano. Arrivata in camera si sedette sul tappeto di pelle d’orso davanti al camino e tenne la tazza di cioccolata tra le due mani per scaldarle.

    Chevalier si sedette su una sedia accanto a lei sorridendole.

    Lei alzò gli occhi: Che c’è?

    Sei caduta?

    No! Mi ha placcato.

    Aspetta... dov’era Kyle?

    Era proprio lì. Questo è il primo heku che non si ferma a minacciarmi o ad annusarmi prima... ha attaccato e basta.

    Chevalier fece una smorfia: Sono contento che l’abbiamo preso.

    Detesto quella stronzata di assaporarmi, ma almeno mi da un certo vantaggio per incenerirli.

    Non è da noi attaccare senza una qualche interazione. Ci piace prolungare l’esperienza e goderci il momento.

    Puah

    Chevalier sorrise: Potresti accettare il consiglio di Alexis...

    ...no

    Solo una volta?

    No! Mi hanno morso a sufficienza nella mia vita per sapere che non è piacevole.

    Non me l’hai mai lasciato fare nel modo giusto, però.

    No.

    Chevalier rise e si alzò: Dormi un po’. La Cavalleria vuole mettersi in moto per le dieci.

    Emily bevve un sorso di cioccolata calda e annuì: Sarò pronta. Viene anche Megs?

    No, dice che non le piace l’acqua.

    È strano, e Dain?

    Ha detto che non ha intenzione di venire in vacanza.

    Splendido.

    Chevalier le baciò la testa e poi sparì dalla stanza. Dopo essersi scaldata, Emily si allontanò dal camino e preparò la valigia per una settimana. Lei e alcuni Cavalieri sarebbero usciti con lo yacht perché sia Council City sia l’Isola avevano in programma delle trasformazioni.

    Una volta finita la valigia, si mise una camicia da notte e si infilò a letto, addormentandosi quasi subito.

    ***

    Emily salì sul ponte dello yacht e si sedette accanto a Kralen: Allora, come va?

    Alla grande.

    Niente Encala?

    No.

    Mortali defunti?

    Kralen rise: No e nemmeno una tempesta in arrivo. Ti stai già annoiando?

    No, sono solo venuta a fare due chiacchiere. Nessuno degli heku di sotto vuole chiacchierare.

    Già, i Cavalieri di scorta per questo viaggio sono tutti nativi di Powan, spiegò Kralen: Sono piuttosto rigidi e ritengono che il tuo rango sia troppo alto perché possano conversare con te.

    È stupido, disse Emily arricciando il naso.

    Sono gli heku della vecchia scuola.

    E quell’heku che sembra sulle spine e che non fa parte della Cavalleria? Che ne dici?

    Niccolò? Sta cercando di arruolarsi nella Cavalleria e Mark ha pensato che sarebbe stata una bella esperienza farlo venire con noi.

    Allora i Cavalieri stanno verificando come si comporta con me? Chiese Emily.

    Kralen annuì: Più o meno.

    Sta superando l’esame?

    Non ho ancora ricevuto un rapporto.

    Beh, mi guarda come se dovessi cadere morta da un momento all’altro. È così nervoso che quando ho lasciato cadere il libro si è tuffato e l’ha afferrato prima che toccasse il pavimento.

    Kralen si mise a ridere: Grande!

    È penoso, ecco che cos’è.

    È un po’ che non ci sono nuovi arruolamenti nella Cavalleria e girano voci che ci saranno adesso. Niccolò ha colto al volo l’occasione per accettare questa missione.

    Voci? Non lo sai di sicuro?

    Sì e non sono in programma... non so chi abbia fatto girare la voce.

    Emily si chinò in avanti a guardare oltre la prua della barca.

    Ho la sensazione che tu voglia qualcosa, disse Kralen, dopo qualche minuto di silenzio.

    L’Isola ci sta monitorando durante questo viaggio?

    No.

    Allora andiamo a visitare la nostra isola deserta.

    Kralen scrollò le spalle: Perché vuoi farlo?

    Perché sarebbe divertente. È un’isola splendida e non siamo veramente riusciti a esplorarla.

    Non so se il Consiglio lo apprezzerebbe.

    Perché no? L’unica ragione per cui l’ultima gita è stata brutta è che io mi sono scottata e Kyle era posseduto.

    Penso che vada bene. Ci vorrà qualche ora per arrivarci, le disse Kralen.

    Emily sorrise: Perfetto! Preparerò un picnic. Sarà divertente.

    Kralen la guardò scendere nella zona di soggiorno mentre faceva ripartire i motori e cambiava direzione per arrivare nell’isola su cui una volta erano naufragati. Cinque ore dopo, Kralen fermò lo yacht e guardò attentamente l’isola per capire se c’era qualcosa di sospetto.

    Si infilò gli occhiali da sole e scese al ponte inferiore, poi si rivolse a Niccolò: Cala l’ancora.

    Sì, Signore, disse l’heku, con la voce un po’ troppo alta e poi si spostò velocemente verso la poppa.

    Kralen scosse la testa poi alzò gli occhi quando Emily apparve con una borsa e un cesto da picnic: Pronta?

    Certo, gli rispose, poi si fermò guardando l’Isola: Non possiamo avvicinarci di più?

    No, possiamo prendere il gommone però.

    Emily mise le sue cose sul gommone, poi si calò con l’aiuto di uno dei Cavalieri. Aspettarono tutti che Niccolò tornasse.

    Niccolò fece per scendere nel gommone ma Kralen lo fermò: No, tu non vieni. Farai la guardia alla barca e aspetterai il nostro ritorno.

    Io? Chiese l’heku, con un’espressione delusa.

    Sì.

    Sì, Signore, disse l’heku, tirandosi indietro.

    Kralen sorrise al suo evidente disagio, poi fece calare lentamente il gommone. Una volta in acqua due heku cominciarono a remare verso la spiaggia.

    Non è stato carino, disse Emily a Kralen.

    Che cosa?

    Far fare il babysitter alla barca al ragazzo nuovo.

    Kralen sorrise: È a questo che servono le spine.

    Spine?

    I nuovi.

    Li chiami spine?

    Kralen si limitò a sorridere.

    Anche Emily sorrise e si mise comoda. Quando raggiunsero la spiaggia Emily scese e aspettò che trascinassero il gommone fuori dall’acqua, al sicuro.

    È veramente bellissimo, qui, disse guardando verso gli alberi.

    Già, a meno di stare disperatamente cercando qualcuno che avresti dovuto proteggere.

    Cercherò di comportarmi bene, gli rispose e si avviò verso l’interno dell’isola.

    Metà dei Cavalieri si misero davanti a lei e cominciarono ad aprire un largo sentiero attraverso gli alberi. Non ci volle molto prima che apparisse l’ombra scura della caverna. I letti improvvisati erano ancora intatti anche se le fronde di palma ora erano solo legnetti secchi e le poche camicie delle uniformi lasciate indietro erano stracciate e andavano a pezzi.

    Emily si inginocchiò a bere nel ruscello fresco, poi cercò nella borsa togliendone una coperta per sedersi.

    Adesso che cosa facciamo? Chiese uno dei Cavalieri.

    Kralen alzò le spalle e guardò Emily: Che cosa volevi fare esattamente qui?

    Facciamo un picnic e poi andiamo a nuotare.

    Emily mangiò lentamente guardando gli heku che pattugliavano intorno alla caverna, attenti agli eventuali pericoli. Quando finì, si raccolse i capelli e poi seguì Kralen verso lo stagno nascosto. Gli heku si voltarono mentre si spogliava restando in bikini poi la guardarono mentre entrava nell’acqua.

    Una volta arrivata dove l’acqua era abbastanza profonda, si immerse completamente e poi tornò in superficie, guardandoli: Non entra nessuno?

    Qualcuno ha voglia di nuotare? Chiese Kralen agli heku.

    Risposero tutti con un no deciso.

    Che cos’hanno gli heku contro il nuoto? Chiese Emily galleggiando in piedi.

    Nuotiamo solo se dobbiamo farlo, le spiegò Kralen.

    Emily si voltò e cominciò a nuotare allontanandosi dalla riva. Un’ora dopo erano tutti di nuovo nella piccola caverna.

    Pronta a tornare? Le chiese Kralen.

    Certo, rispose raccogliendo le sue cose. Non era pronta e avrebbe voluto rimanere ancora, ma gli altri sembravano sulle spine e desiderava che riuscissero a rilassarsi anche loro.

    Kralen li guidò attraverso il denso fogliame e poi si bloccò quando arrivò alla spiaggia.

    Emily si avvicinò, preoccupata: Dov’è la barca?

    È quello che vorrei sapere, rispose irritato.

    Forse siamo sulla spiaggia sbagliata.

    No, il gommone è qui.

    Dici che Niccolò ci ha fatto uno scherzo?

    Kralen sibilò piano e camminò verso l’acqua, scrutando attentamente l’orizzonte.

    No, non è possibile, sussurrò uno dei Cavalieri: Gli ordini erano chiari, quindi o ha disubbidito a un ordine oppure è nei pasticci.

    Riesci a vedere la barca?

    L’heku scosse la testa: No, Signora.

    Emily controllò l’orologio: Farà buio presto.

    Lo ucciderò, ringhiò Kralen tornando indietro.

    Spero che non sia nei guai.

    Essere nei guai è l’unica cosa che lo terrà in vita.

    Emily sorrise e gli mise una mano sul braccio: Va tutto bene. Resteremo nella caverna stanotte e magari tornerà.

    Voi due, disse secco Kralen, indicando due heku: Restate qui e state attenti se torna Niccolò. Se torna, assicurate lo yacht e poi uno di voi venga a cercarmi. Non lasciatelo da solo.

    Sì, Capitano, risposero entrambi, poi si voltarono a guardare verso l’acqua.

    Quanto cibo hai portato? Chiese Kralen a Emily.

    Lei guardò il cesto da picnic: Solo a sufficienza per il pranzo. Non morirò di fame, comunque.

    Vai a cercare delle banane e delle noci di cocco, ordinò Kralen a un altro heku, che si mise immediatamente in marcia.

    Emily tornò verso la caverna. Ora era facile trovarla perché gli heku avevano aperto un largo sentiero tra gli alberi. Arrivarono proprio mentre stava diventando buio ed Emily tirò fuori la coperta, stendendola su uno degli improvvisati letti di legnetti. Si sedette e guardò uno dei Powan che accendeva un fuoco usando le vecchie camicie come miccia.

    Un’ora dopo, l’heku che doveva raccogliere il cibo tornò con otto caschi di banane e quattro noci di cocco. Diede una banana a Emily e appoggiò il resto sul letto, perché non si schiacciassero.

    Serve qualcos’altro?

    Emily alzò le spalle: Penso di essere a posto.

    Osservò Kralen e uno degli heku in un angolo. Non sentiva nulla né vedeva muoversi le loro labbra, ma era evidente che stavano avendo una discussione. Quando finirono di parlare, era chiaro che erano entrambi furibondi.

    Emily si avvicinò al fuoco, poi prese il libro che stava leggendo. Gli heku erano troppo arrabbiati per parlare, quindi voleva leggere un po’ e poi mettersi a dormire. Sperava che si sarebbero rilassati un po’ prima che si svegliasse e di poter andare in giro a esplorare l’isola.

    Nessuno parlò quando Emily ripose il libro e si sdraiò, girandosi su un fianco, con la schiena rivolta verso di loro. Quando tremò per l’aria fredda della notte, le misero quattro dei loro mantelli e si addormentò quasi subito.

    Si svegliò alle prime luci e si sedette, stiracchiandosi: Notte noiosa?

    Sì, Signora, rispose uno dei Powan con un tono ufficiale.

    Dov’è Kralen? Chiese quando vide che alcuni degli heku mancavano.

    È andato a vedere se hanno avvistato la barca.

    Emily afferrò una banana e cominciò a mangiare. Era un po’ indolenzita per aver dormito sul letto di legnetti ma a parte quello, andava tutto bene e non era preoccupata. Pensava che, però, probabilmente Chevalier non avrebbe trovato divertente che si fossero arenati un’altra volta sulla stessa isola deserta.

    Quando ebbe mangiato banane a sufficienza, si alzò: Possiamo andare a guardarci attorno?

    Per cercare che cosa, Signora? Chiese uno degli heku.

    Non lo so. Solo per vedere l’isola.

    Lo chiederò al Capitano, disse, prima di sparire. Qualche minuto dopo tornò: Sì, Signora, possiamo andare. Devono esserci sei di noi con lei, però.

    Emily sorrise e uscì dalla caverna, diretta a nord. L’ultima volta che aveva preso quella direzione era disperata e spaventata e non aveva avuto tempo di guardare l’Isola. I colori dei fiori erano vibranti contro lo sfondo verde scuro degli alberi. C’era un silenzio assoluto mentre vagabondava tra gli alberi, fermandosi spesso per annusare un fiore o guardare uno strano insetto.

    Questo che cos’è? Chiese uno degli heku, coprendosi il naso.

    Emily scorse immediatamente il fiore giallo dall’odore pungente. Si avvicinò e sorrise: Ha un odore terribile, vero?

    Sì, Signora.

    Forse dovremmo riportarne uno a Chev.

    L’heku fece una smorfia: Perché vuole torturare l’Anziano?

    Già... forse non è il caso, disse, sfiorando il nettare dall’odore forte e poi pulendosi la mano su un albero prima di proseguire.

    Emily vide che uno degli heku era rimasto indietro un po’ e aveva cominciato a togliere i rampicanti da qualcosa.

    Che cos’hai trovato? Gli chiese avvicinandosi.

    Non lo so. C’è una vecchia cassa.

    Emily si fermò e lo guardò mentre la liberava: Non avevamo casse con noi l’ultima volta che siamo stati qui.

    È troppo vecchia per essere vostra.

    L’heku si inginocchiò e passò la mano su uno stemma araldico rosso, oro e bianco: È lo stemma di Castiglia.

    Che cos’è? Gli chiese.

    Era un regno che poi è diventato Spagna.

    Che cosa c’è dentro?

    L’heku fece per aprire il coperchio, che si sbriciolò nelle sue mani, mostrando dei vasi di argilla. Ne prese uno e guardò all’interno: Sono solo spezie.

    Perché sono qui? Chiese Emily, prendendo uno dei vasi e odorando il contenuto.

    Immagino che una nave si sia arenata con il carico.

    Vale qualcosa?

    No.

    Posso prenderne qualcuno?

    Non vedo perché no.

    Emily prese due dei vasi d’argilla che sembravano meno danneggiati e poi tornò alla caverna. Kralen li stava aspettando e sembrava ancora estremamente scontento.

    Ancora nessun segno, Signore? Chiese uno dei Cavalieri.

    Niente.

    Emily si sedette di fronte a Kralen e appoggiò i vasetti per terra: Guarda che cosa abbiamo trovato.

    Kralen guardò stupito: Che cos’è?

    L’heku che aveva trovato la cassa gli rispose: Abbiamo trovato una cassa di Castiglia. Era piena di spezie.

    Scoperta interessante.

    Emily alla fine si alzò e gli sorrise: Va tutto bene.

    Per ora.

    No, andrà tutto bene finché verrà qualcuno a prenderci.

    Se metto le mani su Niccolò...

    Sono sicura che avrà una buona scusa. È troppo ansioso di arruolarsi nella Cavalleria per andarsene per conto suo.

    Kralen si limitò a ringhiare piano.

    Bene, qui stiamo bene. Abbiamo cibo e acqua, voi potete nutrirvi l’un l’altro...

    Cosa? Chiese Kralen, aggrottando la fronte.

    Emily lo guardò con un sorriso sul volto: Volevo solo vedere se mi stavi ascoltando.

    È un’idea disgustosa, le disse, finalmente con un sorriso: Non hai paura?

    Per niente.

    Siamo su un’Isola deserta e nessuno sa che siamo qui.

    Mi fido di voi, so che mi terrete al sicuro. Sto bene.

    Kralen annuì, sorpreso dalla sua risposta: Buono a sapersi.

    Non l’ho chiamato, gli disse, fissandolo.

    Perché no?

    Non voglio che si preoccupi. Ho la sensazione che Niccolò tornerà.

    Faresti meglio a chiamare l’Anziano. Potremmo rimanere qui per un po’ se non lo facciamo. Nessuno saprà che manchiamo per altri tre giorni.

    Sicuro?

    Kralen annuì: Sì, informalo.

    Emily esitò poi chiese silenziosamente aiuto a Chevalier. Mangiò ancora qualche banana e si sedette con il suo libro a godersi la tranquillità dell’Isola. Gli heku trovarono tutti qualcosa da fare ma restarono tutti in completo silenzio.

    La seconda notte fu simile alla prima, eccetto che cominciò a piovere, con i tuoni che risuonavano sopra di loro. I fulmini illuminavano gli alberi ed Emily cominciò a spaventarsi, anche se non l’avrebbe mai ammesso davanti agli heku. Loro sembravano non avere paura di niente e non voleva apparire una fifona.

    Uno scoppio assordante la fece sobbalzare e tutto quello che sentì fu la risatina di Kralen dietro di lei prima che la coprisse con un altro mantello.

    Quando Emily si alzò, la mattina seguente, stava ancora piovendo e tutti gli heku, eccetto due, erano seduti lungo le pareti della caverna.

    Vedendo che era sveglia, uno degli heku le tese una coppa: Potrebbe servire.

    Emily vide che era mezza noce di cocco scavata: L’hai fatta tu?

    Sì, Signora.

    Emily gli sorrise: Grazie. Mi piace proprio. Sarà bello avere qualcosa in cui bere, invece delle mani.

    L’heku le fece un cenno con il capo prima di sedersi contro la parete. Emily raccolse un po’ d’acqua e bevve a lungo prima di andare a sedersi accanto a Kralen.

    Che cosa succederà a Niccolò, se non è morto?

    Tutti gli heku li fissarono per ascoltare la risposta di Kralen: Dipende, se lo trovo io per primo...

    ..lo riempirai di botte.

    Probabilmente.

    Che cosa farà il Consiglio?

    Molto probabilmente lo metteranno in prigione per un po’, a meno che qualcuno si faccia male qui, in quel caso potrebbe essere bandito.

    Emily guardò i visi desolati delle guardie: Potremmo fare un gioco, qualcosa.

    Sta arrivando qualcuno, disse uno degli heku e si alzarono tutti in fretta.

    Emily sbirciò oltre le gambe di Kralen e sorrise quando apparve Chevalier, con l’espressione furiosa: Chev!

    Chevalier incrociò le braccia e guardò Kralen: Spiegati.

    Anziano, disse Kralen, facendo un passo indietro: Emily voleva rivedere quest’isola. Ho lasciato Niccolò a guardia della barca ed è scomparso. Non l’abbiamo più visto.

    Ti sei fatta male? Chiese Chevalier, fissando Emily.

    No.

    Nessuna traccia di Niccolò?

    Kralen scosse la testa: No, Anziano.

    Mark arrivò dietro di loro e ispezionò la caverna prima di guardare Kralen.

    Non c’è molto da riferire: abbiamo fornito cibo e acqua a Em e stavamo semplicemente aspettando, disse Kralen.

    Emily osservò Mark e Kralen che parlavano troppo piano perché lei sentisse. Cominciò a raccogliere le sue cose e fu subito pronta ad andare. Chevalier la controllò attentamente, poi si rilassò un po’ quando non trovò ferite.

    Useremo il radar della barca per vedere se riusciamo a trovarlo, disse Chevalier mentre camminavano verso la spiaggia.

    Sembrava ci fosse tensione tra Mark e Kralen ed Emily sperava di non aver messo nei guai Kralen, chiedendogli di andare sull’Isola. Afferrò la tazza fatta con la noce di cocco e i due vasetti d’argilla e corse per raggiungere Chevalier.

    Si fermò di colpo quando apparve il Cutter della Guardia Costiera: Hai chiamato la Guardia Costiera?

    Chevalier guardò la nave: In un certo senso.

    Emily lo guardò socchiudendo gli occhi: Avete degli heku nella Guardia Costiera, vero?

    Chevalier sorrise e la aiutò a salire sul gommone che lo aveva portato fino alla spiaggia. Due marinai della Guardia Costiera avevano già legato il gommone dello yacht di fianco al vascello bianco candido. Non ci volle molto agli heku per remare fino al Cutter.

    Mentre sollevavano il gommone lungo il lato del Cutter, Kralen si rivolse a Emily: Solo il Capitano e il Comandante sono heku.

    Emily annuì, annotando mentalmente di evitare di dire qualcosa di hekuesco davanti ai marinai.

    Emily seguì Chevalier sul ponte del Cutter, dove li aspettavano il Capitano e il Comandante. Entrarono tutti in una saletta laterale e Kralen chiuse la porta dietro di loro.

    Oh, bene, li avete trovati, disse il Capitano, soddisfatto.

    Chevalier guardò il grande pannello del radar: Manca il mio yacht, però.

    È andato alla deriva? Chiese il Comandante a Kralen, con un sorrisetto compiaciuto.

    Gli occhi di Kralen si strinsero: C’è un heku a bordo.

    Il comandante lo guardò sorpreso, e controllò il radar.

    Lo vedi? Chiese Chevalier.

    Ci sono quattro piccoli vascelli entro una distanza di 32 click da qui.

    Emily si avvicinò a guardare lo schermo. Cerchi verdi costituivano il punto focale insieme a strane linee sinuose e piccoli bip.

    Dove? Chiese Chevalier, guardando lo schermo.

    Il Comandante indicò quattro punti sullo schermo, nessuno dei quali stava lampeggiando, come invece Emily pensava che avrebbero fatto.

    Quanto ci vuole a raggiungere ciascuno di loro?

    Non molto, potremmo raggiungerli tutti prima di notte, a meno che comincino ad allontanarsi da noi.

    Chevalier studiò lo schermo del radar, poi alzò gli occhi sul Comandante: Uno di questi punti è completamente immobile.

    Giusto.

    Dirigiti verso quello per primo.

    Il Capitano uscì per qualche secondo, poi tornò. Emily si afferrò a uno dei tavoli quando la barca si spostò cominciando a muoversi.

    È un onore conoscerla, Lady Emily, disse il Capitano sorridendole.

    Emily gli restituì il sorriso poi, quando la barca si spostò di nuovo, cadde contro Kralen che la raddrizzò ridendo.

    Già, non sono granché come marinaio, disse Emily arrossendo.

    Prima di arrivare allo yacht, perché l’isola? le chiese Chevalier.

    Emily sospirò: Mi dispiace, ho pensato che sarebbe stato divertente fare un picnic e una nuotata. Non credo di aver infranto nessuna regola.

    No, niente del genere. È che hai una tale sfortuna.

    Lo so. Non arrabbiatevi con Kralen però, è stata un’idea mia.

    Non sono arrabbiato con Kralen, però voglio mettere le mani su Niccolò.

    E questo mi ricorda, disse Emily spostando lo sguardo da Chevalier a Kralen: Penso che quando arriveremo allo yacht, dovrei salire a bordo da sola.

    Perché? le chiese Chevalier.

    Non credo che sia necessario uccidere Niccolò per questa storia. Posso salire a bordo e vedere se c’è. Se è così, posso scoprire le ragioni e fare da mediatore, così non lo facciate a pezzi.

    È troppo pericoloso. Deve essere successo qualcosa a Niccolò per andarsene abbandonandovi là.

    Se si tratta di Valle o Encala, posso eliminarli io.

    Chevalier ci pensò un momento: Non credo che mi piaccia.

    Per favore, Chev, disse Emily: Lascia che lo scopra io, prima di farlo a pezzi.

    È troppo pericoloso, le disse Kralen.

    Alla fine Emily annuì: Ok, ma almeno posso venire con voi? Posso tranquillamente occuparvi di tutti gli heku che la barca potrebbe contenere.

    Sì, puoi venire con noi. Se dovessi tirare a indovinare direi che si tratta dei Valle, disse Chevalier.

    Perché i Valle?

    È più facile che facciano una gita in barca rispetto alle altre fazioni.

    Ah.

    Anziano, stiamo raggiungendo la prima barca, disse il Capitano dopo aver ricevuto un messaggio dal ponte.

    Salirono tutti sul ponte e guardarono verso l’acqua blu cristallina vedendo lo yacht fermo e silenzioso.

    Non vedo danni, disse il Comandante.

    Fermiamoci a una certa distanza, disse Chevalier: Non voglio che quelli a bordo sappiano che siamo qui.

    Kralen prese il braccio di Emily e la accompagnò fuori sul ponte. Emily salì sul gommone seguita da Kralen, Chevalier e dal Comandante. Si sentì sprofondare lo stomaco quando calarono il gommone e dovette premersi forte una mano in vita per impedirsi di vomitare.

    Stai bene? Chiese Chevalier, guardandola attentamente.

    Emily riuscì solo a fare di sì con la testa.

    Stai diventando verde, disse Kralen.

    Sto bene.

    Il gommone si avvicinò silenziosamente allo yacht, poi gli heku verificarono che non si sentisse nessun rumore. Alla fine Chevalier si voltò: Non sento muoversi nessuno a bordo.

    Kralen si arrampicò velocemente a bordo. Chevalier aiutò Emily a salire e un momento dopo erano tutti in piedi sul ponte di prua.

    Chevalier fece segno a Kralen di controllare il ponte, lui si diresse a poppa mentre Emily scendeva nell’area di soggiorno.

    Si fermò in fondo alle scale quando vide Niccolò comodamente seduto sul letto con il suo libro in mano. Era completamente ignaro della sua presenza, mentre girava la pagina e continuava a leggere.

    Non sapendo che cosa fare, Emily si schiarì la voce.

    Niccolò sobbalzò e lasciò cadere il libro: Lady Emily! Siete tornati.

    Emily si voltò di colpo quando sentì qualcuno sulle scale. Kralen e Chevalier l’avevano sentito parlare e stavano arrivando.

    Emily lo fissò: Sarà meglio che tu abbia una buona scusa.

    Per che cosa? Le chiese Niccolò, poi salutò Chevalier: Anziano! Quando è arrivato?

    Kralen sfuocò in avanti e buttò Niccolò sul pavimento: Perché?

    Niccolò si rimise in fretta in piedi, restando sull’attenti: Signore?

    Sarà meglio che abbia una scusa dannatamente buona per aver lasciato la Signora arenata su un’Isola deserta per due giorni!

    Non è vero! Ho aspettato sulla barca secondo gli ordini.

    Hai calato l’ancora come ti avevo chiesto?

    Sì, Capitano.

    Kralen gli diede un manrovescio e Niccolò volò indietro contro la parete. Kralen gli fu addosso in un istante: A quanto pare no! Questa barca è a oltre 12 chilometri da quell’Isola.

    Niccolò restò senza fiato: Come?

    Hai abbandonato la moglie dell’Anziano e i membri della Cavalleria su un’Isola deserta e voglio sapere perché.

    Emily desiderava con tutto il cuore di far smettere Kralen di punire l’heku, invece allungò una mano e raccolse il suo libro.

    Non lo sapevo, Capitano! disse Niccolò, cercando di difendersi.

    Che cosa stavi facendo? Chiese Kralen, seccamente.

    Signore... io stavo... io stavo solo...

    Che cosa?!

    Stavo leggendo, Signore.

    Kralen socchiuse gli occhi, stringendo i pugni.

    Emily sapeva che cosa sarebbe successo: Kralen...

    Stanne fuori, ringhiò lui.

    Per favore non ucciderlo davanti a me, sussurrò Emily.

    Chevalier si schiarì la gola: Riportiamolo al Clan dell’Isola.

    Kralen sfuocò da Niccolò e gli ruppe il collo, poi lo guardò scivolare sul pavimento.

    Emily sospirò guardando il corpo che cominciava

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