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Assassinio al "3x2": delitti di provincia 6
Assassinio al "3x2": delitti di provincia 6
Assassinio al "3x2": delitti di provincia 6
Ebook83 pages2 hours

Assassinio al "3x2": delitti di provincia 6

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Estate. Caldo afoso. Giacomo Pucci, maresciallo in pensione, si trova al supermercato da solo, dato che la moglie è in pellegrinaggio e l’assistente si trova in vacanza. E mentre curiosa tra gli scaffali alla ricerca affannosa di prodotti utili e inutili, non lontano da lui accade l’imprevedibile...
Una nuova tragicomica inchiesta dell’investigatore – pensionato più simpatico d’Italia.

LanguageItaliano
Release dateDec 9, 2013
ISBN9781310467431
Assassinio al "3x2": delitti di provincia 6
Author

Annarita Coriasco

Annarita Coriasco, italian poetress and writer.Annarita Coriasco, scrittrice, ha ricevuto due volte il premio “Courmayeur” di letteratura fantastica. Le sono stati attribuiti i premi internazionali “Jean Monnet” (patrocinato dalla Presidenza della Repubblica Italiana, dall’Università di Genova e dalle Ambasciate di Francia e Germania) e "Carrara - Hallstahammar". Ha ricevuto l'onorificenza di "Cavaliere" dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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    Assassinio al "3x2" - Annarita Coriasco

    Assassinio al 3x2: delitti di provincia 6

    Annarita Coriasco

    © 2013 Annarita Coriasco

    Prima edizione

    Tutti i diritti riservati

    Smashwords Edition,

    Licenza d’uso

    Questo ebook è concesso in uso per l’intrattenimento personale.

    Questo ebook non può essere rivenduto o ceduto ad altre persone.

    Se si desidera condividere questo ebook con un’altra persona, è necessario acquistare una copia aggiuntiva per ogni destinatario. Questo libro costa pochissimo, se state leggendo questo ebook e non lo avete acquistato per il vostro unico utilizzo, siete pregati di tornare a Smashwords.com per acquistare la vostra copia.

    Grazie per il rispetto al duro lavoro di questo autore.

    Assassinio al 3x2

    Il maresciallo in pensione Giacomo Pucci detestava sommamente fare la spesa al supermarket, ma era il 6 d’agosto e il suo negozio preferito era chiuso per ferie e per giunta era solo a casa perché la signora Franca era in pellegrinaggio a Lourdes con la Pro Loco di Foli in compagnia della zia Rosa.

    Sapeva già che avrebbe comprato un sacco di cose inutili credendo che gli potessero servire o che fossero addirittura indispensabili. Era capitato già qualche anno prima quando la moglie era andata a Gerusalemme con i pensionati di Don Secondo e naturalmente in compagnia della famigerata zia Rosa, autentica baciapile che trascinava sempre con sé nelle sue peregrinazioni la moglie di Pucci.

    In bagno stazionavano ancora un dentifricio alla papaya ed un deodorante in gel per i piedi che ti incollava i suddetti a qualunque tipo di calza o scarpa ti venisse in mente d’usare.

    Si ricordava ancora del ragù in barattolo e dell’insalata pulita e tagliata in nylon, due veri e propri attentati alle papille gustative, mentre con animo tediato s’accingeva alla consultazione della lista della spesa nel reparto frutta e verdura. Comprate le zucchine e le pere, lucide come il tavolo da pranzo che sua moglie frizionava in continuazione con la cera d’api perché in prezioso noce vero, si spostò di zona per comprare la carta igienica e il bagnoschiuma.

    Fu proprio mentre s’accingeva a scegliere fra metrature di carte igieniche alla camomilla, al the verde, alla mela, al tamarindo e Dio sa a che cos’altro, che un urlo femminile acutissimo gli gelò il sangue nelle vene nonostante si fosse agli inizi d’agosto con una temperatura molto più adatta ad Addis Abeba che al comune di Matte, luogo in cui sorgeva il mastodontico TRE X DUE. Per qualche secondo scoppiò un tale silenzio che si poteva sentire il ronzare dei ventilatori. Poi, mentre le parole sciocche d’una ennesima canzonetta si diffondevano tra i reparti, si sentì un tramestio, un brusio ed infine nuove urla. Una supertatuata proveniente dalla direzione dell’urlo gli saltò sul piede calloso correndo e spintonando come una ossessa e gridando Aiuto! Il mostro!. Pucci, che sacramentando aveva già iniziato a dirigersi, zoppicando il giusto a causa dei calli martoriati, verso la zona dell’assembramento che era ad una decina di metri da lui, nel reparto delle bibite e bevande, tentò di fermarla chiedendole nel contempo cosa fosse successo, ma rimediò solo uno spintone sul petto e un Aiuto! vibrato con la potenza di una cassa da 2000 watt. Egli continuò ad avanzare verso il luogo del presunto disastro, urtato da massaie vocianti con i gomiti in libertà.

    -Ma è morto? –sentì chiedere da una voce femminile resa grave dalla paura.

    Nell’assembramento di persone vi era anche un distinto mezza età elegantissimo che cercava di tranquillizzare la gente. Alcune commesse tentavano invece di farli scansare dall’assembramento molto simile ad un cerchio che s’era formato tra il bancone dei surgelati e quello d’un frigorifero con le torte gelato. Esisteva una sinistra similitudine con un gruppo d’avvoltoi attorno ad una carogna.

    Pucci spintonò e sgomitò oltremodo per farsi largo e alla fine vide un ragazzone a terra in un lago di sangue e l’elegante mezza età che parlava concitato al telefonino.

    Il maresciallo prese istintivamente in mano la situazione e chiese all’uomo che sembrava essere il capo lì intorno se fosse il direttore. Quello fece si con la testa leggermente stempiata e brizzolata e domandò a sua volta a Pucci chi fosse, ma già il maresciallo aveva tirato fuori il patentino da investigatore privato.

    -Ho chiamato le forze dell’ordine e l’ambulanza –disse il direttore mentre Pucci si chinava sul ragazzone e nel contempo gli suggeriva di far evacuare la gente ma di non lasciare uscire nessuno, ben sapendo che i più, per non avere noie, già se l’erano data a gambe mentre il direttore dava ordini a destra e a manca ad un gruppo di sottoposti scioccati. Il giovane era morto, gli occhi verdi sbarrati per la sorpresa e il dolore. Pucci li richiuse con un gesto quasi fuggevole di pietà. Poi s’avvicinò ad una ragazza seduta su una sedia all’inizio del reparto dei surgelati, assistita da una commessa tremante quasi quanto la giovane. La ragazza piangeva e mentre gli stava dicendo d’essere la fidanzata dell’accoltellato si sentirono le sirene.

    -Che lavoro fa il suo fidanzato? –chiese Pucci tanto per vedere se poteva essere un tipo con dei nemici, anche se in cuor suo già paventava l’inevitabile. La risposta Studia filosofia, al quarto anno a Torino non poteva che confermare le sue impressioni, che poi erano un po’ di tutti sia lì intorno che di quelli che erano andati via prima che si chiudessero le porte d’entrata e che, in definitiva, la ragazza che gli aveva maciullato due calli fuggendo, aveva già suggerito con il suo Aiuto! Il mostro! urlato a piene tonsille.

    Non era ancora sicuro

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