L'ultimo impero: la potenza che conquista il mondo
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Dopo migliaia di anni la Cina si appresta a ridivenire quel maestoso gigante che fu all’apice dell’età imperiale. Oggi la Cina è la fucina del Mondo, la maggior parte dei prodotti di qualsiasi genere che un Occidentale acquista sono o interamente o in parte fabbricati in Cina. La cinematografia americana degli anni sessanta irrideva spesso il cinese rappresentandolo come sciocco servitore, spesso maldestro, e questo luogo comune si è protratto fino a non molti anni addietro.
Oggi il Mondo atterrisce di fronte al Gigante Giallo ed al suo immane potere. Il modello cinese funziona in maniera perfetta. La limitazione delle libertà individuali è sopperita dal senso di potenza e di crescita economica che il Governo è riuscito ad infondere, anche in chi tuttora lavora dodici ore al giorno per un piatto di riso.
Francesco Rossolini
Francesco Rossolini insegna discipline storiche ed è specialista in storia contemporanea. Ha pubblicato “La Questione della Terra in Sudafrica”, Carocci 2009. Pubblica regolarmente articoli a carattere storico ed economico.
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Book preview
L'ultimo impero - Francesco Rossolini
L’ULTIMO IMPERO
LA POTENZA CHE CONQUISTA IL MONDO
di
Francesco Rossolini
SMASHWORDS EDITION
Pubblicato da Edizioni Noubs in Smashwords
http://www.noubs.it
mailto: noubs@noubs.it
ISBN 978-88-86885-55-3
Copyright © 2013 di Francesco Rossolini
Smashwords Edition, Licenza d'uso
Questo ebook è concesso in uso per l'intrattenimento personale.
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L’ULTIMO IMPERO
LA POTENZA CHE CONQUISTA IL MONDO
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INDICE
Premessa
Introduzione
Cap. 1 Cenni Geopolitici
Cap. 2 Comunismo liberista
Cap. 3 Le grandi riforme
Istruzione: priorità assoluta
Sanità pubblica: Healthy China 2020
Cap. 4 Aspettative dei nuovi cinesi
Alla ricerca delle libertà negate
Taiwan
Tibet
Hong Kong
Cap. 5 Il ruolo della Cina nell’economia mondiale
Energia ad ogni costo e distruzione ambientale
Inesorabile conquista del primato economico
Conclusioni
Appendice
Congiunture internazionali che hanno favorito il successo della Cina
Bibliografia
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Premessa
Una fitta coltre di polveri oscura il sole, la luce si diffonde ma non è possibile individuarne la sorgente, la parola smog, nell’accezione più pura, dopo oltre due secoli riacquista un corrispettivo con la realtà; questa è la prima cosa che mi viene detta da chi ritorna da Pechino.
La città in continuo tumulto con migliaia di cantieri aperti è oggi sempre più un centro di potere economico incommensurabile, eppure le sensazioni che lascia trasparire, che infonde al visitatore sono quelle di un gigante ferito, di caos, di delirio collettivo. Milioni di auto sembrano sostare lungo le strade, mentre in realtà si spostano a bassa velocità a causa della costante congestione della rete viaria.
Le città della Pars Orientis
dell’impero cinese (la Cina è formalmente una Repubblica Popolare) sono in continuo tumulto, milioni di persone ogni anno lasciano le campagne delle zone rurali per riversarsi nelle periferie urbane, le città fagocitano tutto quello che possono, la manodopera a basso costo ed in sovrabbondanza è il maltrattato motore del paese. La Repubblica Popolare Cinese ha da tempo iniziato la transizione dal comunismo economico al capitalismo selvaggio
ma la transizione non ha ancora abbracciato i diritti dell’uomo, dei lavoratori. La Cina è allo stesso tempo liberista e semitotalitaria; la Cina ha intrapreso una particolarissima terza via che la sta portando ad un aumento del Prodotto Interno Lordo costantemente a due cifre a scapito del benessere, sia fisico sia economico, dei lavoratori.
La Cina è nuovamente un Impero, il paese diviene costantemente più ricco e potente ma il potere è accentrato ed assoluto, gestito da una poderosa oligarchia, i sudditi non hanno diritti hanno in cambio un solo dovere, lavorare, lavorare senza sosta per il paese, contribuire all’impero.
Eppure nonostante d’impatto noi occidentali siamo sdegnati dal sistema politico cinese se confrontato con tutti gli latri Paesi usciti da una lunga dittatura a stampo Comunista il modello cinese risulta vincente, perché al contrario della grande Russia, ad esempio, non ha disgregato i valori basilari quali la famiglia e la possibilità (anche se remota) di riscatto sociale.
La Russia di oggi è la caricatura di una democrazia occidentale, con accentuati tutti i difetti di quest’ultima ma senza i suoi pregi, il futuro per la Russia è molto incerto e difficoltoso, anche in Russia c’è una nuova oligarchia ma dedita solamente alla dissoluzione e non all’accumulo come quella cinese. La Russia è il paese delle cicale, la Cina delle formiche. Un cinese nonostante tutto ha la certezza che suo figlio starà leggermente meglio di lui e suo nipote, forse, starà molto meglio di lui, un russo non ha certezze.
Dopo migliaia di anni la Cina si appresta a ridivenire quel maestoso gigante che fu all’apice dell’età imperiale. Oggi la Cina è la fucina del Mondo, la maggior parte dei prodotti di qualsiasi genere che un Occidentale acquista sono o interamente o in parte fabbricati in Cina. La cinematografia americana degli anni sessanta irrideva spesso il cinese rappresentandolo come sciocco servitore, spesso maldestro, e questo luogo comune si è protratto fino a non molti anni addietro.
Oggi il Mondo atterrisce di fronte al Gigante Giallo ed al suo immane potere. Il modello cinese funziona in maniera perfetta. La limitazione delle libertà individuali è sopperita dal senso di potenza e di crescita economica che il Governo è riuscito ad infondere, anche in chi tuttora lavora dodici ore al giorno per un piatto di riso.
USA e Cina, le più grandi potenze del mondo, si accordano in privato in una sorta di G2, e decidono sul futuro del mondo. A seguito della crisi le posizioni di Cina e USA sono più morbide e duttili che in passato. I due giganti si sono resi conto di essere interdipendenti e che le rispettive economie sono correlate e unite in maniera indissolubile.
La Cina detiene quasi 2000 miliardi di $ in obbligazioni USA mentre gli Stati Uniti rimangono i principali acquirenti di prodotti finiti o semilavorati cinesi, quindi le due economie sono interdipendenti. Usa e Cina