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Fatti fattucci e fattacci
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Fatti fattucci e fattacci

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“Fatti, fattucci e fattacci” vorrebbe essere una piccola raccolta di storielle, di barzellette vere e proprie e di strafalcioni divertenti (almeno si spera che lo siano!), arricchiti qua e là da illustrazioni umoristiche. Il fine sarebbe quello di far sorridere quei pochi che si fideranno, tanto da tirar fuori dalle loro tasche qualche soldino. Far sorridere la gente, come del resto farla piangere, non è mai stato facile, neanche per coloro che di mestiere facevano e fanno i comici. In un’epoca poi in cui i ruoli si stanno confondendo, tanto da trovare comici che smettono di fare i comici (o continuano?) ed iniziano a fare i politici ed allo stesso tempo politici che smettono di fare i politici ed iniziano (o continuano?) a fare i comici, lo è anche di più. In questo specifico caso, bisognerebbe poi capire se sono più bravi a fare il mestiere che fanno adesso o quello che facevano prima, o nessuno dei due, ma rischieremmo di “avvelenarci il fegato” e quindi, vista anche la situazione della sanità in Italia, meglio evitare!

LanguageItaliano
Release dateFeb 26, 2014
ISBN9781311872883
Fatti fattucci e fattacci
Author

Fabrizio Falorni, Sr

CTL editore nasce a Livorno come casa editrice indipendente. È il proseguo della Stella del Mare editore nata a Livorno oltre 50 anni fa. CTL editore è specializzato in libri on demand dando la possibilità ad ogni autore di pubblicare anche un solo libro. Su twitter ha lanciato il nuovo progetto editoriale chiamato #librondemand.

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    Book preview

    Fatti fattucci e fattacci - Fabrizio Falorni, Sr

    Introduzione

    Fatti, fattucci e fattacci vorrebbe essere una piccola raccolta di storielle, di barzellette vere e proprie e di strafalcioni divertenti (almeno si spera che lo siano!), arricchiti qua e là da illustrazioni umoristiche. Il fine sarebbe quello di far sorridere quei pochi che si fideranno, tanto da tirar fuori dalle loro tasche qualche soldino.

    Far sorridere la gente, come del resto farla piangere, non è mai stato facile, neanche per coloro che di mestiere facevano e fanno i comici. In un’epoca poi in cui i ruoli si stanno confondendo, tanto da trovare comici che smettono di fare i comici (o continuano?)

    ed iniziano a fare i politici ed allo stesso tempo politici che smettono di fare i politici ed iniziano (o continuano?) a fare i comici, lo è anche di più. In questo specifico caso, bisognerebbe poi capire se sono più bravi a fare il mestiere che fanno adesso o quello che facevano prima, o nessuno dei due, ma rischieremmo di avvelenarci il fegato e quindi, vista anche la situazione della sanità in Italia, meglio evitare!

    Da dove provengono o traggono spunto questi fattucci?

    La maggior parte proviene dal mondo del lavoro, quindi dalle relazioni tra colleghi, dato che trascorriamo gran parte della nostra esistenza sul posto di lavoro (ahimè, ne trascorreremo sempre di più!). Gli spunti si possono poi trarre da qualunque momento della nostra esistenza, dai racconti degli anziani, dai ricordi d’infanzia (i più indelebili), dalla televisione (una vera e propria miniera, certamente non d’oro!), dal mondo della politica (come si accennava in precedenza), leggendo libri o giornali (specialmente questi ultimi sono spesso pieni di orrori, più che di errori e strafalcioni in quantità) ed infine lavorando con la fantasia. Del resto, chi l’ha detto che debba essere tutto vero ciò che viene raccontato e scritto!!!

    Vi lascio con un aperitivo offertomi da una zia quasi novantenne, ancor lucida e con un innato senso dell’humor, riferendosi a Beppe Grillo, qualche tempo fa disse: Con tutti i buffoni che già la facevano, che bisogno c’era che iniziasse a far politica un comico!!!

    Buon divertimento

    Giulio Verne

    Officina reparto elettrico, dieci e quindici del mattino, due operai si stavano concedendo una breve pausa caffè.

    Improvvisamente ad uno di loro cadde l’occhio sul fascicoletto aperto di una vecchia Settimana Enigmistica ed in particolare sullo schema di un cruciverba già iniziato.

    Max che dici, la inseriamo qualche definizione? disse uno dei due.

    Lo sai, Andrea, che le parole crociate sono una delle mie passioni! fu la risposta che ricevette dal collega.

    Detto e fatto, i due si misero a cercare le definizioni mancanti.

    Dodici orizzontale, la Pulce d’acqua è stato uno dei suoi maggiori successi lesse Andrea, ed immediatamente si dette anche la risposta, visto che era appassionato di musica ed in particolare di quella di Angelo Branduardi.

    Otto verticale, la capitale del Botswana lesse subito Massimo.

    Boh! Ci sono anche tre lettere inserite centralmente, ma non mi aiutano affatto esclamò l’altro.

    Avanti con il diciotto orizzontale: E’ di due lettere, potrebbe essere molto facile, ma non è detto. Vediamo un po’; rame in chimica lesse nuovamente Andrea.

    I due risposero Cu all’unisono, poi Massimo aggiunse:

    Lo so praticamente da sempre, ma non ho mai capito perché?

    Te lo spiego io rispose Andrea, deriva dal latino cuprum, appunto rame!

    Accidenti! Non immaginavo che tu conoscessi anche il latino replicò l’altro.

    Ventuno verticale, grande commediografo tedesco della prima metà del Novecento e non c’è neppure una lettera ad aiutarci! lesse Andrea.

    Bohhh! Per me si può passare oltre urlò quasi Massimo.

    Ventitre orizzontale, Giulio grandissimo scrittore transalpino e padre della moderna fantascienza scandì Andrea e subito aggiunse: Verne. Questa qui la sanno anche i bimbi delle elementari!

    Non credere Andrea! Io stesso non lo conoscevo fino ad un attimo fa! disse Massimo.

    Stai scherzando vero? Non è possibile che una persona normale non conosca il grande e famosissimo Giulio Verne disse con enfasi l’altro.

    Allora secondo te io non sarei normale? ribatté Max.

    Sì, cioè no! Insomma, mi sembra strano che una persona giovane e di buona cultura come te non lo sappia disse ancora Andrea.

    Secondo me, in giro ci sono tante persone adulte che non conoscono affatto questo Verme urlò Massimo.

    Verne, non Verme! V E R N E !!! urlò più forte Andrea.

    Seguì una concitata discussione sull’argomento, con i due amici che più volte si trovarono ad alzar la voce ed a fare colorite affermazioni e negazioni. Alla fine venne decisa una scommessa: avrebbero chiesto chi fosse il Signor Giulio Verne alle prime dieci persone che sarebbero entrate nell’officina e se anche soltanto una su dieci non avesse riconosciuto lo scrittore, il vincitore sarebbe stato Max.

    In palio una settimana di caffè pagati dallo sconfitto.

    Neanche il tempo di siglare l’intesa che Sandro, un loro collega, fece ingresso nella stanza. Si parte male pensò Massimo, questo è uno che legge e non potrà non sapereed infatti rispose correttamente.

    Subito dopo entrarono in rapida successione altre due persone, Fabrizio e Claudio. A Max venne da sperare un pochino solo quando Andrea pose la domanda a Claudio, ma questi rispose deciso e conciso: Un vecchio scrittore!

    Tre a zero.

    Passarono cinque minuti e fecero ingresso nell’officina, non assieme, tre uomini di ottima cultura, uno dei quali addirittura laureato in ingegneria. Essi furono molto prodighi nel fornire le più disparate informazioni sulla vita e l’opera del grande Giulio Verne.

    Sei a zero, la situazione si faceva seria per Max, Andrea invece se la rideva sotto i baffi.

    Di lì a poco arrivò Yuri, altro tipo molto sveglio: "Mi volete prendere in giro? Chi non conosce il genio della narrativa fantascientifica, autore di opere del calibro di Viaggio al centro della terra, Dalla terra alla luna, Ventimila leghe sotto i mari

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