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L'oro di Cleopatra
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L'oro di Cleopatra

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About this ebook

Un caso spinoso per l’ispettore Desty. Un susseguirsi di eventi sconvolgenti con suicidi, misteri e morte misteriose alla ricerca dei sesterzi d’oro di Cleopatra. Un intrigo internazionale tra servizi segreti, generali e uomini venuti da un passato ormai lontano. Quale segreto nascondeva William Stalling , un ricco uomo d'affari inglese, ucciso nella sua villa? Cosa volevano i servizi segreti da George, figlio di William Stelling, scrittore di una certa fama e tra l'altro autore di un romanzo su Cleopatra? E poi c’era lei, l’affascinante Consuelo, amante dell’ispettore Desty ed escort di alto livello. Sapeva qualcosa dei sesterzi d’oro di Cleopatra? Chi la spiava e tramava contro di lei?
L'ispettore Johnny Desty riuscirà alla fine a conoscere la verità e a scoprire perché tutti cercavano qualcosa da George Stalling e da Consuelo.

LanguageItaliano
Release dateMar 24, 2014
ISBN9781311237712
L'oro di Cleopatra
Author

Raffaele Crispino

Raffaele Crispino was born in Frattaminore , lives in Formia ( a beautiful seaside town surrounded by mountains ) . He began writing a twenty years ago. He began with a story : The unemployed doc . For this story has won the 1st prize of the Italian Literary Club for fiction . His books range from humor to yellow up to thrillers and horror . Amateur painter , paints , mostly nudes and flowers. He loves to fish though never fails to fill the network. He worked for the railway company Trenitalia. Now retired just in time. The sun is there, the sea also and now there is also the health. Viva la vida.He published :1 " The unemployed doc ( or the art of doing nothing )A semi-serious discourse on unemployment..2 " A pizza with the Queen " ( A chat with Anita Resort Garibaldi in Caprera . A hot chocolate with Cavour to Piazza Castello in Turin . Humorous )3 " The elevator . Boston- ( a thriller you do not expect . After reading this book you will have a fear of taking any lift. )4 “Before the day starts”Crispino Raffaele è nato a Frattaminore,vive a Formia (una bella città di mare circondata dalle montagne). Ha cominciato a scrivere un venti anni fa. Iniziò con un racconto: Il disoccupato doc. Per questo racconto ha vinto il 1° premio del Club Letterario Italiano per la narrativa. I suoi libri spaziano dal umorismo al giallo fino ai thriller e horror . Pittore per passione, dipinge, per lo più nudi e fiori. Ama pescare anche se non riesce mai a riempire la rete. Ha lavorato per la compagnia ferroviaria Trenitalia. Ora è andato in pensione appena in tempo. Il sole c’è, il mare pure e per adesso c’è anche la salute. Viva la vida.Ha pubblicato :1 " Il disoccupato doc (ovvero l'arte di non fare niente)Un discorso semiserio sulla disoccupazione..2 “ Una pizza con la regina” (Quattro chiacchiere con Garibaldi nel Resort Anita a Caprera. Una cioccolata calda con Cavour a piazza Castello a Torino. Umoristico)3 " L’ascensore. Boston-( un thriller che non ti aspetti. Dopo aver letto questo libro avrete paura di prendere un qualsiasi ascensore.)4 Prima che comici il giornoCrispino Raffaele è nato a Frattaminore,vive a Frattamaggiore in provincia di Napoli . Vive a Formia. Quindi è italiano. In inglese per attraversare l’oceano. Dipinge, per lo più nudi e fiori. Ama pescare anche se non riesce mai a riempire la rete. Sfortunato? Ha lavorato per la compagnia ferroviaria Trenitalia. Ora è andato in pensione appena in tempo. Il sole c’è, il mare pure e per adesso c’è anche la salute. Viva la vida.Ha pubblicato :1 " Il disoccupato doc (ovvero l'arte di non fare niente)"Un discorso semiserio sulla disoccupazione.Per questo racconto ha vintoIl 1° premio del Club Letterario Italiano per la narrativa.2 “ Un anno,un giorno”( romanzo che analizza gli aspetti contraddittori dell’ambiente cinematografico della Roma degli anni 90.)3 “ Le interviste alla storia” (Quattro chiacchiere con Garibaldi nel Resort Anita a Caprera. Una cioccolata calda con Cavour a piazza Castello a Torino. Umoristico)4 - L’ascensore. Boston- ( un thriller che non ti aspetti. Dopo aver letto questo libro avrete paura di prendere un qualsiasi ascensore.) In attesa di traduzione in inglese5 - Prima che comici il giorno- (Quando l’assassino bussa alla tua porta)6 -Artemio il monaco- thriller una vicenda oscura7 - L'oro di Cleopatra- Un giallo? Un thriller o piuttosto una grande storia d'amore8 - Frequenza di contatto- Thriller

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    L'oro di Cleopatra - Raffaele Crispino

    L’Oro di Cleopatra

    di

    Raffaele Crispino

    PUBLISHED BY:

    Raffaele Crispino on Smashwords

    L’oro di Cleopatra

    Copyright © 2014 by Raffaele Crispino

    *****

    This book is a work of fiction and any resemblance to persons, living or dead, or places, events or locales is purely coincidental. The characters are productions of the author’s imagination and used fictitiously

    *****

    1 CAPITOLO

    Roma anno 27 a.C.

    Tullio entrò timoroso nella casa del divino imperatore da un ingresso secondario. Chiunque l’avesse visto a quell’ora della notte avventurarsi in segreto nelle vicinanze della dimora di Cesare l’avrebbe ucciso.

    Nessuno avrebbe potuto impedirlo.

    Né Cesare, né qualche potente spirito.

    Aspettò.

    Non c’era molta luce. Mise la mano sulla spada.

    La vecchia donna si presentò in silenzio.

    Non lo spaventò.

    Cesare sarà qui a momenti, disse; poi, come era venuta, sparì.

    Lo vide. S’inginocchiò e aspettò

    Cesare gli diede delle monete d’oro. Erano cento.

    E tutte avevano l’effige di Cesare da una parte e dall’altra l’effige di Cleopatra.

    Era questo un grande gesto d’amore che Cesare aveva avuto per la regina d’Egitto.

    Se il senato avesse avuto una sola di quelle monete, Cleopatra avrebbe avuto la vita breve.

    Tullio, coperto dall’oscurità della notte, salì in groppa al cavallo e si avviò verso la sua meta, non prima di aver dato uno sguardo al cielo stellato.

    L’aria fredda gli gelava la fronte ma Tullio, non curante, continuò la sua corsa.

    Doveva raggiungere l’Egitto nel più breve tempo possibile. Se qualcuno sapeva, avrebbe usato ogni mezzo per impossessarsi delle monete.

    Aveva scelto un itinerario molto complicato per confondere chiunque si fosse azzardato a seguirlo.

    Prima a Capua, poi avrebbe risalito la penisola e si sarebbe portato a Formia, dove lo attendeva una nave che lo avrebbe portato in Egitto.

    Erano ormai cinque ore che galoppava. Il cavallo era stanco ed anche lui. Si fermò a una stazione di ristoro.

    Mangiò e poi riposò.

    Il sole non era ancora sorto che già si trovava in groppa al suo cavallo.

    Arrivò al fiume che era quasi mezzogiorno. Di lì a poco sarebbe arrivato a Capua. Qualcuno già lo stava aspettando.

    Aveva bisogno di riposare. Aveva bisogno d’immergersi in quelle acque limpide e fresche del fiume.

    Scese da cavallo. Bevve.

    Quando alzò lo sguardo vide una donna nel fiume.

    Strano.

    Prima non s’era accorto della sua presenza.

    La donna continuò a nuotare; poi, quando lo vide, si fermò timorosa.

    Quell’uomo non sembrava per niente pericoloso.

    La donna lo chiamò e lo invitò a raggiungerla.

    Fu guardingo. Temeva qualcosa anche se quel piccolo essere non avrebbe potuto fargli del male.

    Si fidò della sua forza. Pose l’arma. Lasciò le monete d’oro, incustodite e si buttò nel fiume.

    La donna lo aspettava ma quando Tullio fu quasi vicino, riprese a nuotare e si portò fin sulla riva.

    Lo aspettò.

    Chi sei? ...Qual’ è il tuo nome?, chiese Tullio quando le fu vicino.

    La donna sorrise. Abbassò il capo, poi lo guardò dritto agli occhi.

    Il mio nome è Claudia. Tutta Capua sa chi sono e…

    No, non dire nulla. Vieni tra le mie braccia, la invitò l’uomo.

    Forse non hai capito il lavoro che faccio. Io sono una puttana e sono la più richiesta. Dovrai pagare se vuoi fare l’amore con me

    Dunque, quella donna non era una spia al servizio del senato. Non aveva nulla da temere. Tullio le disse che avrebbe pagato e che non doveva temere nulla da lui.

    Claudia si fidò della sua parola e lo invitò a prenderla.

    L’abbracciò. La buttò a terra. Stava quasi per possederla quando avvertì un forte dolore. Gridò forte e tentò con quelle poche forze che gli rimanevano di prenderla per la gola.

    Ma Claudia non si fermava. Continuava con forza ad affondare il coltello nella sua pancia.

    Venite. E’ morto , gridò.

    Due uomini grandi e grossi sbucarono improvvisamente dal nulla.

    Cercate le monete, comandò.

    I due uomini poco dopo le consegnarono i sesterzi d’oro.

    Claudia ordinò di scavare una fossa e di dare degna sepoltura a Tullio. I sesterzi d’oro sarebbero stati sepolti con lui. Nessuno avrebbe mai saputo di quei sesterzi con l’effige di Cleopatra.

    Ma i due non erano dello stesso parere e tentarono di convincerla a dividere tra loro i sesterzi.

    Claudia abbozzò un sorriso di compiacimento poi con un’azione fulminea ficcò il coltello nella pancia dell’uomo che le stava più vicino e, prima che l’altro potesse reagire, gli tagliò la gola.

    Ora doveva fare in fretta. Buttò i corpi nella fossa e con loro anche i sesterzi. Coprì per bene la fossa.

    Nessuno passando da quelle parti avrebbe mai scoperto che lì ci fosse una tomba.

    Qualche giorno dopo Claudia si presentò nella casa dell’uomo del senato.

    Aspettò.

    Il vecchio senatore arrivò.

    Claudia s’inginocchiò e senza alzare la testa comunicò che il compito affidatole era stato portato a termine.

    Il vecchio si rallegrò e ringraziò gli Dei per ciò. Cleopatra non sarebbe stata mai l’imperatrice dei romani.

    Lei, una baldracca.

    Lei, una schiava.

    Lei, una concubina.

    E gli altri?

    Morti. Sono tutti morti,

    Bene, riceverai la ricompensa che ti meriti, disse il vecchio senatore, poi chiese se lei fosse stata in grado di trovare il posto dove era stato sepolto Tullio.

    Claudia gli rispose di no ma capì che il vecchio non le aveva creduto.

    Bevi. Bevi mia dolce fanciulla. Questo vino è nettare ed io lo offro a te, la invitò nel porgere la coppa piena di vino.

    Claudia voleva rifiutare ma non lo fece.

    Bevve.

    Sentì un forte bruciore allo stomaco. Cadde a terra e morì.

    Era stata avvelenata.

    Il senatore sorrise. Era andato tutto secondo i suoi piani. Nessuno avrebbe saputo di quei cento sesterzi d’oro con il volto di Cleopatra.

    Barbara, che te ne pare?, chiese George Stalling.

    L’incipit è interessante. Bisogna vedere il resto. Ma come ti è venuta in mente questa storia dei sesterzi? Esistono i sesterzi d’oro di Cleopatra?, chiese.

    No, non sono stati mai coniati. E’ pura invenzione

    Pensi di riuscire a pubblicarlo?

    Per adesso ho ancora molto da lavorare, poi penserò all’editore. Ora, però, ho voglia di uscire

    L’idea di George era di portala a piazza Venezia, al Colosseo, magari, guardando tutti quei ruderi, potesse venirgli qualche altra idea.

    Erano le undici e mezzo quando uscirono da casa.

    Con la cinquecento passarono per Porta Maggiore, bella e maestosa, tutta illuminata, poi piazza dei Cinquecento. Barbara volle andare alla stazione, le piaceva la gente che scendeva dal treno.

    Arrivarono al Colosseo che era da poco passata la mezzanotte.

    Ti senti ispirato ora?, chiese, scherzando, Barbara.

    Non sfottere! Ma che hai questa sera?

    Beh! Non è che poi diventi uno scrittore importante e non mi ciucci neanche un po'?

    Ma va!

    E giù una grande risata.

    Alla tre di notte Barbara già dormiva profondamente, mentre George era ancora sveglio e pensava al suo futuro.

    Doveva cambiare ambiente, forse avrebbe dovuto lasciare Barbara; voleva persone più intelligenti al suo fianco.

    Barbara era solo un bel corpo; non è che fosse stupida, ma non faceva per lui e poi era una segretaria. Si lasciarono.

    Barbara per molto tempo non si diede pace. Lo tempestò di telefonate, giorno e notte. Poi, come tutto passa nella nostra vita, anche quella storia passò, e George, poiché Barbara non lo telefonava più, si convinse che si fosse messa l'anima in pace.

    Erano passati già cinque anni da quando George aveva lasciato Barbara e solo da pochi giorni aveva finito di scrivere il romanzo.

    George per prima cosa volle che lo leggesse la sua amica Margaret, una giornalista.

    Questa fu così entusiasta da impegnarsi presso un suo conoscente per la pubblicazione; non ci riuscì.

    George propose il suo romanzo a molte case editrici, piccole e grandi, ma nessuno lo volle pubblicare.

    Era sfiduciato.

    Un giorno ci fu una telefonata.

    Era Barbara.

    "Hai finito di scrivere L’oro di Cleopatra?", chiese.

    Stalling non la prese sul serio.

    Senti, se hai voglia di sfottere, hai scelto il momento sbagliato

    Niente affatto, volevo solo sapere, replicò Barbara.

    George sbatté con forza la cornetta.

    Barbara, che era la responsabile editoriale di un importante casa editrice, gli fece recapitare l’invito a presentarsi con le fotocopie del romanzo a Milano.

    Quando si dice la fortuna.

    George riuscì a pubblicare il romanzo. Grazie anche a un'accorta campagna pubblicitaria ebbe successo.

    Il romanzo fu tradotto in francese, inglese e tedesco.

    Barbara aveva sposato il vice direttore della casa editrice in cui lavorava ed era diventata l’amante di George.

    Con il successo raggiunto, arrivarono anche i soldi e George poté costruirsi una villa con piscina nei pressi di Lungofiume, un piccolo paese a pochi chilometri da Roma.

    Per l’inaugurazione della villa diede una festa.

    C’era l’orchestra. Si vedevano donne giovani e belle, anziane e eleganti nei loro abiti di variopinto colori. Uomini importanti e non. Poi c’era lei: Barbara.

    L’insignificante giovane di alcuni, anni addietro era diventata bella e affascinante e soprattutto importante.

    George le diede il bicchiere pieno di spumante.

    E tuo padre...neanche ora è venuto?, chiese Barbara mentre prendeva il bicchiere.

    No, non è venuto. L'ho chiamato. Aveva degli impegni importanti. E' una vita ormai che non lo vedo. Rimani qui stasera?

    Dipende!, rispose Barbara, che amava tenerlo sulle spine; ora era lei che comandava il gioco.

    Da cosa? ...Tuo marito non è…

    E' in America, a New York. Non penso che riuscirà ad arrivare stasera

    Alle due tutti andarono via, anche lei.

    George si sentì solo: avrebbe tanto desiderato avere tra le braccia Barbara.

    Aveva spento tutte le luci del giardino e stava rientrando in casa quando s’accorse che una luce vicino alla piscina era ancora accesa.

    Al diavolo!, imprecò.

    Non aveva voglia di arrivare fin lì ma gli sembrò di vedere qualcuno ai bordi della piscina. Era Barbara. Nuda e bella. Lei lo guardò

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