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Laboratorio di scrittura e magia
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Laboratorio di scrittura e magia

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About this ebook

È un libro di scrittura creativa che relaziona la letteratura alla magia.

La magia dei momenti del giorno, l'energia delle dee Luna e degli dei Sole, l'eterno ritorno, le date magiche, persino i fenomeni atmosferici sono elementi che puoi utilizzare per scrivere, per inventare le tue storie o per rafforzarle. Questo libro ti insegnerà a farlo ed è dedicato agli amanti della cultura e della conoscenza e a coloro a cui piace la magia della vita e della letteratura. E alla fine di ogni tema ci sono delle proposte per scrivere e mettere in pratica ciò che si è appreso.

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateSep 6, 2015
ISBN9781633394179
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    Laboratorio di scrittura e magia - Patricia Sánchez-Cutillas

    LABORATORIO DI SCRITTURA E MAGIA

    Autrice:

    Patricia Sánchez-Cutillas

    A Ecate, Grande Dea delle stregone, della magia, dell’inframondo, dei morti, del subconscio, dei sogni, dei tesori all’interno della terra e della creatività. Ma soprattutto Grande Dea della giustizia

    Ringraziamento ai miei mecenati

    Questo libro è stato pubblicato con il metodo crowfunding, che consiste in una serie di persone che ci hanno creduto quando era ancora un progetto. Grazie mille a tutti i mecenati che hanno fatto da madrine e da padrini a questo libro quando era ancora invisibile per loro. Grazie a Adriana Sánchez Carrillo in Messico; a David González Martín in Lussemburgo; a Cristina Martínez Gago a León; a Flor Antillón a New York; a Chantal Removille Vinuesa in Francia e a Lola Sánchez, Iñigo González Mogena, María Cruz Lara valle, Juan Felipe Pérez, Cristina Rodríguez Aguilar e Mercedes Miguel nella regione di Madrid per credere nella magia di questa opera. E grazie soprattutto perché, nonostante i chilometri, gli oceani che ci sono in mezzo, delle distanze e degli impegni della vita siamo tutti uniti dall’amore per la cultura e il piacere di leggere.

    CAPITOLO I. IL TEMPO CICLICO E L'ETERNO RITORNO NELLE NOSTRE STORIE.

    Il tempo vissuto dai nostri antenati non era uguale al nostro. Mentre noi ci chiediamo dove andiamo, che cosa ci riserva il futuro, i nostri antenati invece conoscevano bene le grotte e i portali del destino e sapevano che ogni inverno porta un'epoca di morte, e ogni primavera, un'altra di resurrezione. La morte non era concepita come un finale tragico, ma come un’altra fase della vita, un passaggio da uno stato all'altro.

    Sono molti i miti in cui il protagonista è il tempo, concretamente ciclico, che regge l'agricoltura e l'allevamento. Ne leggeremo alcuni, e vedremo come l'interesse per il tempo restò plasmato in alcune leggende e opere letterarie. E, l'aspetto più importante, come possiamo utilizzarli per scrivere.

    ––––––––

    Che cos'è il tempo ciclico?

    Definiamo tempo ciclico il processo temporale in cui una serie di eventi si ripete con una certa periodicità. È molto presente nel mito di Iside e Osiride. Questi dei erano fratelli e formavano un matrimonio felice. Osiride amava sua sorella da quando si trovava nella pancia di sua madre. Entrambi diedero molti doni e regali al genere umano come l'architettura, la filatura, la civilizzazione... Iside era nota come la Grande Maga e Osiride, che era anche il Re d'Egitto, come il Dio della vegetazione.

    Seth, fratello di entrambi, si sposò con la dea Nut e odiava e invidiava Osiride. Un giorno preparò un tranello. Osiride era molto più alto degli altri dei e Seth costruì un grande cofano di legno pregiato e adorni preziosi, e delle misure di Osiride.

    Diede una festa e invitò molti dei, tra cui Osiride. Subito dopo Iside, la più intelligente dei quattro fratelli, diffidò, e suggerì a suo marito di non andarci ma Osiride non diede retta agli avvertimenti di sua moglie. Arrivò la festa, quando tutti gli invitati erano brilli e rilassati, Seth collocò la cassa a metà del recinto. Iniziarono a scherzare e Seth annunciò che avrebbe regalato il cofano a chi ci fosse entrato. Gli invitati iniziarono a mettersi nella cassa uno alla volta ma a tutti avanzava dello spazio, era troppo lungo. A un certo punto arrivò il turno di Osiride.

    Si mise in esso ed era delle misure esatte per il suo corpo. Appena lo fece, Seth chiuse il cofano, lo sigillò e ordinò ai suoi seguaci di gettarlo nel Nilo. Il sarcofago iniziò a galleggiare fino a Biblos. Lì arrivò fino a un albero che crebbe in maniera smisurata e ricoprì Osiride. Ormai era impossibile trovarlo.

    Quando Iside capì quello che era successo, pianse come un'umana e le sue lacrime d'amore provocarono la piena del Nilo. Lo stette a cercare inutilmente fin quando le arrivò una notizia: qualcuno aveva disboscato un albero a Biblos e quell'albero emanava un odore che si poteva sentire per tutto il fiume.

    L'intuizione di Iside si attivò e in quel momento capì dov'era suo marito. Si diresse a Biblos e lì recuperò il suo corpo. Visto che era Maga, con il suo amore e la sua magia fece in modo che Osiride risorgesse.

    Ma Seth non si diede per vinto e tornò ad attaccare. Approfittò di un attimo di distrazione di Iside, sequestrò Osiride e lo squartò in quattordici pezzi. Dopo lanciò i quattordici pezzi nel Nilo per assicurarsi che la sua scomparsa fosse definitiva.

    Quando Iside se ne accorse pianse nuovamente come un'umana, le acque del Nilo strariparono di nuovo e iniziò a cercare i pezzi di suo marito per tutto il fiume. Questa è la ragione per cui Iside è considerata una delle divinità dell'acqua. Trovò tutti i pezzi di suo marito tranne il fallo che se lo era mangiato un pesce, un ossirinco. Il pesce da allora divenne maledetto.

    La dea chiese aiuto ad Anubi, dio dei morti, e insieme ricomposero il corpo di Osiride. Iside gli fece un fallo di creta, lo imbalsamarono e crearono la prima mummia. Lei gli iniettò vita e Osiride resuscitò per la vita eterna. In questo modo lui diventò immortale e più nessuno avrebbe potuto ucciderlo ancora. Iside si adagiò con lui e rimase incinta. Dopo avrebbe dato alla luce Horus.

    Quando Osiride vide quello che era successo, soffrì moltissimo per i tradimenti ricevuti. Non volle sapere niente dei problemi della vita e si ritirò in inferno, sotto terra. Iside dovette nascondere suo figlio e difenderlo dagli attacchi di Seth. Quando il bimbo diventò adulto, lottò contro suo zio Seth, riuscì a farlo esiliare nel deserto e si riappropriò del trono d'Egitto.

    ––––––––

    Le maledizioni delle nostre famiglie letterarie

    Gli egizi crearono una civiltà agraria approfittando delle piene del Nilo. Allora il mondo e i fenomeni naturali non si motivavano con la scienza ma con i miti. Iside incarnava la terra, il limo nero rilasciato dalle acque dopo essersi ritirate e che erano fertili per la coltivazione; Osiride, la vegetazione e i semi. Per questo lei era rappresentata con la pelle scura, quasi nera e lui con la pelle verde.

    Il numero quattordici simbolizzava l'infinito per gli antichi egizi. Il fatto che Osiride sia stato squartato in quattordici pezzi lungo il Nilo viene ricordato ogni anno seminando una quantità infinita di semi sulla riva del fiume. Quando Iside piange per la morte di suo marito, le sue lacrime provocano le piene annuali del Nilo mentre Osiride, nel suo aspetto da seme pronto per germogliare, si ritira nel mondo dei morti. La resurrezione di Osiride rappresenta il raccolto ma anche la vita eterna in cui credevano gli antichi egizi.

    José Luis Sampedro in La vecchia sirena descrive l'ambiente dell'epoca e come il popolo egiziano viveva in attesa delle inondazioni provocate dalla dea.

    ...vediamo se alla fine finisce quest’aria pesante, quest'odore di paludi mezze secche che marciscono, vediamo se straripa il Nilo, se il mondo diventa più leggero quando si affaccerà quella stella, Sopdit, appena prima che il sole sorga, Tenuset prevede che poi la terra rimarrà sott'acqua, tutto l'Egitto lungo il fiume, un mare tra i deserti, rimarranno scoperti solo la cittadina e il villaggio, e il santuario perché sono costruiti molto in alto, il diluvio dicevano i cristiani, però qui ogni anno, sui Monti Didini Iside piange Osiride, il mare d'Alessandria diventa nuovamente giallo per il limo, il Nilo si porta via la terra per poi riportarla rinvigorita, più fertile, rinata, tutti già lo aspettano, io rinascerò?

    La storia è ambientata nel terzo secolo dopo Cristo e il calendario si regola in base ai cicli del Nilo. Tutti gli anni il mito si ripeteva. Iniziava con il corpo squartato di Osiride (i semi), il pianto (la piena) e così via.

    Questo concetto è chiamato tempo ciclico, o mito di eterno ritorno perché si tratta di fatti che si ripetono. Alla vita segue la morte, alla morte la resurrezione e la vita ritorna. Sono norme che accadono in maniera ciclica. I fatti seguono un ordine casuale: inizio, sviluppo e fine. Inoltre, secondo Nietsche, si ripetono anche i pensieri, sentimenti e idee. Tutto è una ripetizione infinita.

    Ma quello che più ci interessa è sapere come possiamo ricreare questo mito nei nostri scritti. Possiamo fare attenzione agli archetipi di Iside, Osiride e Horus e creare personaggi con loro. A grandi linee gli archetipi sono profili psicologici. In questo caso significherebbe tracciare il profilo psicologico di questi dei ed elaborare uno nuovo a partire da ciò che già è stato scritto. In fin dei conti la creatività sta nel trasformare le nostre esperienze.

    Potresti anche scrivere una storia in cui una persona vive in uno stato di inquietudine. Iside è molto potente e non teme Seth. Ma questo non fa male a lei, bensì agli esseri che lei ama, come suo marito e suo figlio. Non appena qualcuno della sua famiglia abbassa la guardia, Seth attacca.

    Questo Dio rappresenta le terre sterili, il deserto, in opposizione alle terre fertili. Seth è il depredatore psichico, lo psicopatico, la persona alla quale non importa fare male agli altri per ottenere il potere. È macchiavellico visto che prepara bene i suoi tranelli, li abbellisce con feste e, si può dire che gode della logistica di un crimine.

    Se il mito di Iside, Osiride e Horus incarnasse un genere letterario, questo sarebbe il romanzo. Nel romanzo c’è una trama principale, i personaggi si evolvono, a volte quelli principali ritornano secondari. La stessa cosa accade con questo mito.

    I personaggi cambiano durante lo svolgimento del racconto. Iside è la protagonista ma questo protagonismo successivamente è tramandato a suo figlio Horus. Ci sono storie secondarie che finiscono per sostenere l'idea centrale, come per esempio l'avidità e l'invidia di Seth.

    ––––––––

    Creare personaggi a partire da Iside, Osiride e Horus

    Iside era una delle dee più potenti del Mediterraneo e la chiamavano la Grande Maga. Tutto ciò che si avviava in magia prevedeva un giuramento a Iside. Riuniva molte qualità, tra queste quella di brava madre e di buona moglie. Nella mitologia la dea che è una brava madre, come Demetra, non è una buona moglie. Demetra ha una figlia con Zeus ma non torna più a convivere con lui. Era passa la vita a preoccuparsi di Zeus e delle sue avventure, e quando dà alla luce Efesto, lo rifiuta per essere brutto e zoppo. Iside riunisce entrambe le qualità. E inoltre come persona è potentissima. È una donna molto coraggiosa non tanto per il suo matrimonio ma per il potere che ha in sé. Un personaggio Iside sostiene il suo compagno in un momento di difficoltà, se finisce in disgrazia per malattia o se perde il lavoro.

    È anche il personaggio del progenitore monoparentale. Lei finisce per prendersi cura da sola di suo figlio e proteggerlo dai grandi pericoli del mondo e, soprattutto, dall’ostilità di Seth. Il personaggio Iside avrebbe una relazione amorosa con il suo compagno basata sulla complicità amichevole e non sulla dipendenza emotiva. Iside agisce, aiuta, ama e allo stesso tempo ha un grande potere e intelligenza.

    Se crei un personaggio Iside sarà una donna potente ed emotivamente indipendente. Ma considera che dipenderà molto dall’epoca nella quale ha luogo la storia. Fino a metà del ventesimo secolo, la donna amante della conoscenza era divorata dalla società. In quanto figlia di Eva, su di lei cadrebbe una maledizione. Gli uomini affamati di conoscenza erano saggi, ma la donna intellettualmente curiosa era impicciona.

    Il tuo personaggio Iside può essere anche un uomo. Qualsiasi progenitore monoparentale che debba far crescere suo figlio piccolo vive l’archetipo di Iside.

    Nella storia possiamo trovare degli esempi. La reggente e regina Maria de Molina è stata un personaggio Iside. Si sposò con suo nipote, il principe Sancho, nel 1282, il futuro Sancho IV di Castilla. Il matrimonio fu dichiarato nullo dal Papa, qualcosa di importantissimo per quell’epoca. Il principe Sancho si era sposato con un’altra donna prima, anche se non era riuscito a consumare il matrimonio, e il Papa li scomunicò.

    La regina Maria de Molina e il principe Sancho erano molto uniti e dovettero lottare per il trono di Castilla, e anche con il padre del principe, Alfonso X. Quando Alfonso X morì, loro diventarono sovrani, ma dovettero difendersi dai pretendenti al trono che argomentavano che il matrimonio era illegale e i loro figli illegittimi.

    Durante questa contesa, Sancho IV di Castilla morì, il marito di Maria de Molina. Come Osiride, anche lui si ritirò nel regno dei morti. Il figlio primogenito di entrambi, Fernando, aveva nove anni. Avrebbero nominato un tutore e un reggente, ma prima che ciò accadesse, Maria de Molina ebbe le potenzialità sufficienti affinché la nominassero tutrice di suo figlio, e quindi, reggente.

    Come Horus, che fu proclamato figlio illegittimo per essere stato concepito con un fallo di creta, c’era gente che rifiutava la regina e Fernando perché li consideravano provenienti da un matrimonio illegale.

    Durante la sua reggenza Maria de Molina dimostrò il suo potere, la sua intelligenza e le sue capacità come

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