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Favole Giapponesi
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Ebook105 pages1 hour

Favole Giapponesi

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About this ebook

In questo libro è contenuta una raccolta di ventiquattro favole, molte delle quali non sono mai state tradotte prima dal giapponese.

LanguageItaliano
Release dateMar 24, 2018
ISBN9781633397972
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    Book preview

    Favole Giapponesi - Karl Alberti

    Introduzione

    Il Giappone è giustamente considerato la meravigliosa terra del sol levante. Offre un favoloso paesaggio naturale e un'inesauribile fonte di tesori artistici e letterari, in particolare quelli antichi, che interessano non solo i ricercatori accademici ma anche gli studenti di letteratura e i semplici appassionati. Il mondo delle favole giapponesi è assai ricco, e non inferiore a quello tedesco. Ho selezionato alcune storie e le ho tradotte per i nostri ragazzi.

    Per quanto ne so, questa è la prima opera letteraria che attinge dal tesoro delle favole giapponesi creata per i giovani tedeschi. La varietà che offre è ampia, ma potrebbe, in qualche modo, essere stata pubblicata altrove in altre versioni. Tuttavia le fonti sono sparse tra giornali, riviste, e altre opere di traduzione letteraria, fruibili solo per un pubblico adulto.

    Nessuna di queste pubblicazioni è stata usata da me o presa a modello. Ho utilizzato soltanto le edizioni nipponiche e i racconti orali di abitanti autoctoni. Questo libro contiene dunque molte favole che provengono dalla voce della gente, e dunque non esistono in altri libri stampati.

    Poiché questo libro è dedicato ai giovani tedeschi, è stata usata grande cura e attenzione per la raccolta di queste favole, e alcuni passaggi sono stati cambiati o modificati per agevolare la comprensione da parte dei ragazzi, in accordo con la nostra morale.

    Questo libro, correlato di note esplicative e dati storici, va ben oltre la semplice raccolta di favole.

    Un ringraziamento speciale va al dottor Miyauchi, Ohno, Nakamura, Hajime Iwane e K. Nakamatsu per il loro prezioso aiuto per quest'opera, a Lord T. Tokikuni che ha disegnato e colorato le immagini, mentre gli altri lavori giapponesi vecchi e nuovi sono stati rimossi.

    Questo vuole essere un regalo che offro ai giovani della mia terra natale, la Germania, dal lontano Oriente, terra del sol levante. Spero sia accettato e apprezzato con gioia.

    Tokyo.

    Karl Alberti

    La donna di neve

    C'erano una volta due taglialegna. Quello anziano si chiamava Nishikaze, mentre l'altro, Teramichi, era ancora giovane. Vivevano entrambi nello stesso villaggio, e andavano assieme tutti i giorni a fare legna. Per raggiungere la foresta dovevano attraversare un largo fiume, e prendere la barca che vi faceva da traghetto. Un giorno finirono di lavorare tardi, e vennero sorpresi da una terribile tempesta. Corsero fino alla barca, ma con angoscia scoprirono che il barcaiolo aveva già attraversato, e lo videro correre sull'altra sponda del fiume impetuoso per fuggire dalla tempesta che non gli avrebbe permesso di navigare ancora.

    Poiché nessuno dei due poteva aspettare la fine della tempesta e si trovavano all'aperto, decisero di ripararsi in una casa che si trovava poco lontano dalla barca, e aspettare lì il ritorno del traghettatore. Detto fatto! Arrivarono alla casa, chiusero porte e finestre, e si sdraiarono sul pavimento ad ascoltare il boato della tempesta. L'uomo più anziano, stanco per la giornata di lavoro, si addormentò in fretta, ma il più giovane non riusciva a chiudere occhio. La tempesta ululava e ruggiva in maniera spaventosa, e tutta la casa tremava dal tetto alle fondamenta.

    Improvvisamente ci fu un colpo terribile, e la tempesta che si scagliava sulla casa riuscì ad aprire la porta, facendo entrare del vento gelido e un'immensa nuvola di neve. Teramichi fissò spaventato la nuvola, che si mosse e cambiò aspetto fino a prendere la forma di una donna avvolta in una veste bianca. Ella si volse in direzione del dormiente Nishikaze, si chinò su di lui, e soffiò dalla bocca una nebbia bianca che si sparse sul volto del vecchio taglialegna. Poi si raddrizzò e avanzò verso Teramichi, che non riusciva a muovere un muscolo, gli occhi dilatati dalla paura. Si fermò di fronte a lui e si chinò verso il suo volto, dandogli un po' di tempo per calmarsi. Poi, con un viso più amichevole e una voce morbida, simile ad un sospiro, gli disse Ho ucciso il tuo amico, così come uccido chiunque sia alla mia portata. E tu dovresti condividere il suo destino... Ma non sei ancora un uomo, non hai ancora vissuto. Ti risparmio, dunque! Ma solo per il momento. Non dovrai rivelare a nessuno cosa è successo qui. Né a tuo padre, tua madre, nemmeno a tua moglie e ai tuoi figli. Mi hai capito? Una sola parola su quanto hai visto, e ti verrò a prendere. Ricordatelo!

    Dopo aver detto questo, volteggiò lentamente e scomparve dalla porta.

    Non appena sentì di poterlo fare, il giovane saltò in piedi e corse a sprangare la porta. Poi si girò verso il suo compagno, lo chiamò, ma egli non si muoveva. Era rigido e freddo. Era morto, il volto trasfigurato in un sorriso felice.

    Alla fine la tempesta si placò, e venne il mattino. Il barcaiolo fece ritorno, e trovò gli uomini nella sua casa. Li credette entrambi morti congelati, ma quando provò a toccarli, Teramichi emise un lungo sospiro, aprì gli occhi e si riprese subito, mentre Nishikaze continuava ad essere morto. Lo seppellirono, e il giovane tornò al suo lavoro, vagando ogni giorno per i boschi. Non raccontò a nessuno della sua avventura con la donna di neve. Passarono così due anni.

    Una sera, dopo il lavoro, sulla strada del ritorno incontrò una giovane e bella ragazza, con cui cominciò a fare conversazione. Gli raccontò di essere orfana, e che si stava trasferendo in un villaggio lontano presso alcuni parenti, dove sperava di poter vivere.

    Quando i due furono vicini al villaggio dove viveva Teramichi, egli disse alla ragazza: È sera ormai, e fa freddo. Le strade non sono sicure. Vieni con me alla mia capanna, e prendi parte alla modesta cena che mia madre ha preparato! Potrai riposare quanto vorrai, e continuare il tuo viaggio domattina!

    La ragazza, che si presentò come Yuki, accettò la sua offerta e accompagnò il giovane a casa, dove sua madre stava preparando un pasto frugale. Dopo essersi riposata, si svegliò la mattina dopo intenzionata a ripartire, ma la madre di Teramichi le chiese di restare ancora un po'. Lei era vecchia, disse, e aveva bisogno di riposo.

    Teramichi aveva già mostrato particolari attenzioni verso la ragazza, e questo reciproco affetto sbocciò presto in un forte sentimento d'amore. Yuki rimase, lei e Teramichi si dichiararono i propri sentimenti, e divennero una coppia.

    Yuki fu una buona moglie, e adorò la suocera finché questa non morì. Si dedicò poi esclusivamente a suo marito e ai loro figli, e negli anni ne ebbero dieci. I bambini crescevano felici, nessun malanno o disgrazia turbava la quiete di questo matrimonio, che tutti riconoscevano essere il migliore del paese. Per un qualche miracolo, Yuki sembrava sempre giovane, senza soffrire mai di stanchezza o mostrare i segni della vecchiaia.

    Gli anni passarono, e una sera d'inverno arrivò una terribile tempesta, proprio mentre la coppia era immersa in conversazioni intime. L'uomo rabbrividì al ricordo della sua esperienza nella casupola del traghettatore. Guardò sua moglie, e mentre stava pensando che la trovava più bella che mai, improvvisamente gli parve di trovare sul suo viso una somiglianza con quello della donna di neve. Quell'impressione si fece sempre più forte, così tanto che

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