Le Avventure Di Un Ragazzo Che Viaggia Nel Tempo

lingua

LE AVVENTURE DI UN RAGAZZO CHE VIAGGIA NEL TEMPO

ALEXANDER WILLIAM SHAW

––––––––

Ai miei figli, Alexander Ivan William Shaw e Jonathan Alexander Shaw

"Questa roba di Shakespeare è tutta sul montaggio dei Doppi Vetri,

'Compenserò le vostre fatiche' vedi?

Otello Atto terzo, scena uno."

PROLOGO I.K. Scuola Superiore Brunel, Worthing

Morris Kemp era un ragazzo comune. In effetti Morris non aveva proprio nulla di particolare. Statura normale, aspetto normale e, secondo le sue pagelle, anche intelligenza normale. In una parola, era del tutto 'normale'. Ma quello che lo rese speciale era ciò che stava per capitargli.

Sembrava che il sole ridacchiasse di lui quando Morris si sedette nel laboratorio di scienze. I raggi entravano così potenti dalle finestre sigillate che l'aula si era trasformata da laboratorio in serra e lui era diventato un pomodoro maturo. Il signor Moresden, incurante del caldo, aprì un libro di testo intitolato 'Le Gioie della Chimica' e cominciò a leggere in modo monotono qualcosa sui legami valenti e covalenti o su qualcos'altro che Morris non capiva. Era in giorni come questi che malediceva il governo che si ostinava a:

1) imporre la scuola a tutti i ragazzi

2) obbligare tutti i ragazzi a studiare le materie scientifiche.

Odiava le materie scientifiche. Era sempre stato così e così sarebbe sempre stato. Non è che non apprezzasse i vantaggi della scienza come la PS3 e il McDonalds – no, solo che studiarla era proprio noioso. Una volta gli avevano insegnato a fare la schiuma da barba e gli era uscito un detersivo per i piatti. No, la scienza non faceva per lui.

Il signor Moresden appoggiò il libro e tolse gli occhiali. Copiate dalla lavagna.

Girandosi alzò il braccio destro. Molti studenti ridacchiarono della grossa chiazza bagnata sotto l'ascella. Morris arricciò il naso ma non disse niente.

Dopo quaranta minuti di agonia suonò la campanella e ci fu una corsa precipitosa alla porta perché la classe cercava di uscire dalla stanza il più in fretta possibile. Morris si diresse fuori dal dipartimento di scienze verso la sala insegnanti nel reparto di musica. Il tutor della sua classe gli aveva concesso di mangiare lì il suo panino, un raro privilegio che si era guadagnato offrendosi di andare a prendere il registro due volte al giorno. Si sedette al solito tavolo e addentò un panino al salame.

Ah, Kemp, giovanotto! Il signor Claxtone aveva un grosso sorriso sotto la barba incolta. Proprio l'uomo che cercavo.

Oh. Morris si allarmò immediatamente.

Non temere caro ragazzo, non hai fatto niente di male. Claxton gli porse un foglietto giallo. Leggi, leggi.

Morris rispose il panino nella scatola e guardò il foglietto.

Stage. Sei stato messo alla Longman & Short per le due settimane del tuo stage. Alzò lo sguardo deluso verso Claxton che sorrideva ancora. Wow.

Claxton annuì. Sapevo che ti sarebbe piaciuto. Nella sua voce non c'era traccia di sarcasmo.

Morris continuò a leggere. Doppi Vetri...Finestre? Vendono finestre?

Lo so che cercavi qualcosa che avesse a che fare con il design, ma questo è quello che siamo riusciti a trovare che si avvicina di più. Pensa, potrai aiutare le persone ad arredare le loro case! Si girò per uscire dalla stanza poi disse guardandosi indietro: se qualcuno mi cerca sono nella sala del personale.

Morris finì il panino. Lo stage significava due settimane fuori dalla scuola con lo scopo, divertentissimo, di far fare 'esperienza' del mondo del lavoro ai quindicenni. Gli studenti che non riuscivano a organizzare il loro stage erano mandati in una delle società cheassicuravano un sostegno alla scuola, tra le quali, per inciso, non c'era nessuna società di assicurazioni, ma un'officina meccanica, un negozio di animali, una banca, l'ospedale e la Longman & Short.

CAPITOLO UNO. Worthing, Sussex Occidentale, Regno Unito. Il presente

Il primo giorno di stage era arrivato e la mamma gli aveva consigliato di indossare un completo (uno preso in prestito dal padre) e il papà di stringere la mano in modo 'deciso' e di 'fingere di interessarsi al golf'.

Ricorda figliolo, il golf è un gioco per uomini d'affari disse suo padre e andò al lavoro. Faceva il postino.

Morris scese dall'autobus e raggiunse l'ufficio della Longman & Short. Si trovava in centro a Worthing. Era stato attento che nessuno della scuola lo vedesse con quel vestito di qualche taglia in più. In vetrina c'erano semplicemente 'vetri e finestre'. Attraverso la vetrina Morris vide una donna carina seduta a una scrivania. Lei lo guardò e lui si girò da un'altra parte impacciato. La porta si aprì, c'era un uomo in giacca e cravatta che lo  guardava.

Ciao, tu sei Morris Kemp immagino. Gli tese la mano.

Sì. Morris gli diede la sua e strinse. Non era abituato a dare la mano. Oh però, la tua sì che è una stretta di mano poderosa. Il signor Longman mi ha detto che saresti arrivato. Sono Huxley Scragge, il tuo 'mentore' durante lo stage; imparare da me, ha ha! Huxley dimostrava almeno venti anni in più di Morris. Era un po' più alto e aveva i capelli scuri perfettamente pettinati all'indietro con il gel, Devi andare in bagno?

Eh? cioè scusi?

Huxley sorrise e si sistemò la cravatta. Hai bisogno del bagno prima di battere la strada?

No. Aspetti, cosa intende con 'battere la strada'? Sembrava preoccupante. Bé, sono l'agente più anziano del settore vendite 'porta a porta' e ho detto al signor Longman: 'quale migliore occasione, per introdurti nella 'baraonda' del business delle finestre che portarti con me a incontrare i nostri potenziali clienti.

Oh sembra ehm, sensato.

"Sensato. Bene. Tutti i nostri