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Chase You To The Sun (Terzo Volume Della Saga Erotica Stardust)
Chase You To The Sun (Terzo Volume Della Saga Erotica Stardust)
Chase You To The Sun (Terzo Volume Della Saga Erotica Stardust)
Ebook256 pages3 hours

Chase You To The Sun (Terzo Volume Della Saga Erotica Stardust)

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About this ebook

Svetlana Ivanova  è elettrizzata quando ottiene un lavoro a Desida Ona come intermediaria per l’Elite russa. Anche se il suo ricchissimo padre possiede la più grande miniera di pietre preziose del sistema solare, Lana vuole farcela da sola. Lavorare in una delle stazioni spaziali di Desida è la realizzazione di un sogno per lei.
Tuttavia, le cose prendono una brutta piega quando lei e i suoi amici, Tori e Alen, vengono attaccati da un gruppo di ribelli diretti sulla Terra. Bruce Randall, noto pirata spaziale e acerrimo nemico del padre di Lana, la rapisce per chiedere un riscatto. Se Mr. Ivanov non paga, le verrà fatto del male. Bruce avrà anche un viso magnifico, ma la sua anima è più oscura della notte. O almeno così lui dice.
Tenuta prigioniera in una villa che si trova in uno sconosciuto posto sulla Terra, Lana scopre delle verità che riguardano la sua vita. Infatti, Bruce non la tiene prigioniera solo per i soldi, c’è dell’altro. Il pirata sembra sapere parecchio sulla morte della madre di Lana avvenuta cinque anni prima. E anche se i suoi baci sono pericolosi, è impossibile resistergli.  
Lana comprende che oltre la violenza e la cattiveria, Bruce è un uomo molto diverso da quello che le era stato raccontato. Un uomo con degli ideali e con un passato che lo perseguita ovunque vada.  
Un uomo di cui potrebbe innamorarsi.
LanguageItaliano
PublisherJocelyn Han
Release dateOct 27, 2014
ISBN9781633394490
Chase You To The Sun (Terzo Volume Della Saga Erotica Stardust)

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    Chase You To The Sun (Terzo Volume Della Saga Erotica Stardust) - Jocelyn Han

    lingua

    Chase You To The Sun

    Terzo volume della Saga Erotica Stardust

    Jocelyn Han

    © 2014 by Jocelyn Han, Smashwords Edition

    Copertina di Jocelyn Han

    Tutti i diritti sono riservati all’autore. Fatta eccezione per motivi di studio, critica e ricerca, secondo il Copyright Act, nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, memorizzata o trasmessa in alcuna forma o con alcun mezzo senza il permesso dell’autore.

    1.

    "Dorogaya."

    La dolce, gentile voce di sua madre la svegliò. Svetlana disorientata si girò per prendere il pad e fermare la sveglia, sussultando quando la sua mano colpì la parete invece del comodino. Fu in quel momento che capì di non trovarsi più nel suo appartamento.

    "Dobroye utro, la registrazione di sua madre che aveva tenuto negli ultimi anni continuò. Buongiorno, tesoro."

    Buongiorno, mamma, mormorò con un piccolo sorriso prima di aprire gli occhi e osservare la stanza. Naturalmente – si trovava nella sua nuova camera a bordo di Desida One, non nel suo dormitorio su Marte. E sapeva che sua madre non era davvero lì. Mrs. Ivanova era sepolta nel cimitero di Elite sotto la cupola di Novi Moscow.

    Svetlana si alzò e fece stretching davanti alla finestra, osservando il Great Red Spot, l’enorme uragano che colpiva la superficie di Giove. Meraviglioso, mormorò tra sé. Ancora non si era resa conto che si trovava sulla stazione spaziale di Desidan che orbitava attorno a Giove. Fare uno stage qui era il suo sogno da quando era diventata una studentessa di Economia alla North Mars Uni.

    Qualche anno fa, aveva dovuto smuovere cielo e Terra – o per essere più precisi, cielo e Ganimede, dove viveva – per convincere suo padre a lasciarla andare su Marte. Dopo la morte di sua madre, Mr. Ivanov era stato talmente iperprotettivo da soffocare la sua unica figlia. Svetlana poteva capire il perché. Sua madre era stata uccisa dai ribelli, ma non avevano mai scoperto il motivo. Nella mente di suo padre, il peggio poteva accadere da un momento all’altro. 

    Per quattro anni, aveva fatto finta di essere Lana Petrova. Alla North Mars Uni, nessuno conosceva il suo vero nome, e qui su Desida One, nessuno aveva mia sentito parlare di Svetlana Ivanova. A volte, le sembrava di non avere una famiglia.

    C’era una sola persona che conosceva la sua vera identità, comunque – Victoria Weiss. Lana e Tori erano diventare amiche durante il campo estivo sulla Terra quando erano ancora bambine. Anche se Tori era di tre anni più piccola, Lana si trovava bene con la figlia dell’ambasciatore. Era come se fosse la sorella minore che non aveva mai avuto. Si erano tenute in contatto durante il liceo e l’università. E oggi, la sua amica sarebbe passata da Desida One per la prima volta – le avrebbe presentato il suo nuovo ragazzo, ed era molto felice di conoscerlo.

    ‘ehi tu! A ke ora arriverete tu & il tuo amore?!’ scrisse prima di fare una doccia.

    Quando Lana entrò in cucina per scaldare del porridge al microonde, trovò un messaggio di Tori:  ‘@ 10! ci vediamo lì?’

    ‘certo! sono libera oggi’ Lana rispose. Fischiettando, si verso un po’ di té nero nella sua tazza preferita della North Mars.

    La vita era fantastica! Il suo capo, il giovane Mr. Stockton, le aveva dato la giornata libera perché il giorno dopo avrebbe partecipato ad una missione diplomatica sulla Terra, per negoziare alcuni accordi tra i membri della Desidan Alliance e gli elitisti della Old Moscow. Si trattava del suo primo vero incarico, e sinceramente era molto nervosa. Comunque, non sarebbe stata da sola – Galina Yeltsina, una delle sue colleghe, l’avrebbe raggiunta a Greenland alla fine della settimana. Quando aveva chiesto a Mr. Stockton se avrebbe potuto viaggiare nella stessa navicella che avrebbero preso Tori e il suo ragazzo per andare sulla Terra, lui non aveva obiettato, così avrebbe avuto tutto il tempo necessario per rilassarsi e chiaccherare con la sua vecchia amica nei prossimi giorni.

    Lana stava per mandare giù l’ultimo boccone di porridge quando il suo pad suonò di nuovo. Era suo padre su un canale privato. "Privet, papa, disse con un enorme sorriso. Pessimo tempismo. Sto parlando con la bocca piena."

    Suo padre annuì con calma. Beh, mi hai risposto mentre stavi mangiando del porridge, disse con un sorriso appena accennato. Avresti potuto ignorare la mia chiamata.

    Non volevo, Svetlana rispose. Sono felice che tu abbia chiamato. Non vedevo l’ora di dirti che Desida One è favolosa! È tutto quello che ho sempre sognato.

    Mr. Ivanov non poté fare a meno di sorridere. Sono felice di sentirlo, Sveta.

    Allora, mi farai visita presto?

    Suo padre si accigliò, scuotendo la sua testa grigia. Beh, volevo fare un salto la settimana prossima, dopo la tua missione sulla Terra, ma al momento non è una buona idea. C’è un po’ di agitazione ai confini di Giove. A quanto si dice la flotta di Bruce Randall ha di nuovo attaccato una nostra scorta di navicelle che trasportava ori e pietre preziose provenienti da Prometeo.

    Lana si morse il labbro. Suo padre era il proprietario delle miniere su Prometeo, e questa era una delle ragioni per cui la gente odiava la famiglia Ivanov. Erano una delle famiglie elitise del regno russo e spesso erano stati nel mirino di ribelli, ladri e pirati spaziali come Bruce Randall. Non era mai stata faccia a faccia con il famigerato delinquente inglese, ma sapeva che era il più grande nemico del padre, sempre pronto a attaccare le loro navicelle che trasportavano materiale prezioso. L’armata russa aveva provato di tutto per proteggere la merce trasportata, ma in un modo o in un altro, Randall la faceva sempre franca.

    Peccato, sospirò. Pensi che sembrerà sospetto se visiti Desida One improvvisamente?

    Penso di sì, cara. Molti ribelli hanno dimenticato che ho una figlia, ma altri lo ricordano ancora e non vorrei ti ferissero.

    Era per questo che aveva un nome falso. Aveva anche provato a indossare delle lenti a contatto blu per nascondere i suoi occhi celesti e aveva tinto i suoi capelli biondo platino con una tintura castana per un po’ finché si era stancata di ritoccarli ogni tre settimane. Doveva essere sempre vigile – perché non era mai al sicuro.

    Okay. Lana cercò di sorridere. Beh, chiederò a Mr. Stockton di mandarmi a Ganimende per la prossima missione. Potrei farti visita a Novi Moscow passando per l’ufficio Scambi di  Desida.

    "Quando verrai a casa, dorogaya? Mr. Ivanov le chiese speranzoso. Quando tornerai tra le mura di casa Ivanov al sicuro?"

    "Non lo so, papa. In realtà non era vero. Lo sapeva – non le interessava più quella vita. Lana voleva essere libera. Ma il prezzo che stava pagando per la sua libertà era alto. Avrebbe perso l’unico genitore che le era rimasto, o comunque si sarebbe allontanata. Ehi, devo andare, okay? La mia amica sarà qui presto."

    Victoria? Salutamela, Mr. Ivanov disse, facendo un cenno con la mano. Ci sentiamo dopo.

    Svetlana terminò la chiamata e fissò il suo pad. Distrattamente, aprì l’applicazione delle news. FLOTTA DI PROMETEO ATTACCATA DAI PIRATI. PERDITE STIMATE: 5 MILIONI DI DOLLARI. Il titolo dell’articolo la tormentava, ricordandole che non avrebbe mai avuto una vita normale.

    Esasperata, chiuse la rivista online e mise il pad dentro la sua borsa a tracolla prima di uscire di casa per incontrare la sua amica sulla Jupiter Boulevard.

    Oh mio Dio! Tori urlò non appena uscì dalla camera di equilibrio, trasportando un piccolo trolley. Lo lasciò andare quando abbracciò Lana quasi fino a strozzarla. "Oppure dovrei dire, Bozhe moi?"

    Beh, dipende, Lana rise, rispondendo in russo. Il tuo ragazzo non si sentirà  messo da parte se continuiamo a parlare in un’altra lingua?

    Tori ridacchiò portando indietro i suoi capelli rossi e indicando un alto, biondo uomo che stava alle loro spalle. No, non gli dispiacerebbe. Alen è croato, e inoltre, parla più lingue di chiunque altro io conosca. L’ammirazione e l’amore erano così evidenti sul viso di Tori che per poco Svetlana non si sciolse.

    Wow, ragazza, ben fatto, sussurrò. "È bellissimo."

    Alen si avvicinò, porgendo la mano a Lana. Felice di conoscerti finalmente, disse in un impeccabile russo. Tori non ha fatto altro che parlare di te.

    Allora farò meglio a stare zitta, Lana ghignò. Sai già tutto.

    Alen ricambiò il suo sorrisetto. Mi sa di sì. Hai ventitré anni, ami il pane nero e la zuppa di barbabietola anche se sei di Elite, e condividi l’amore per la vecchia musica con Tori.

    A quanto pare mi hai inquadrato per bene, Lana annuì.

    Mentre stavano scendendo verso Jupiter Boulevard per raggiungere le loro camere, Tori diede una leggera gomitata a Lana. Gli ho detto della tua famiglia, mormorò. Ma il tuo segreto è al sicuro con Alen. È il Capo della Sicurezza su Desida Two. Non volevo mentirgli, sai.

    Lana scrollò le spalle. Va tutto bene, Vitusya. Vedo che sei follemente innamorata. Disse le ultime parole sbattendo le ciglia e prendendola in giro.

    Tori le sorrise. Wow. Da tanto nessuno mia chiamava così. Vitusya, intendo.

    Lana usava il diminutivo russo di Victoria soprattutto come segno di affetto. Era quello che le mancava maggiormente delle sue conversazione con il padre, in realtà – la chiamava sempre Sveta. Nessuno la chiamava in quel modo. Era da parecchio che si faceva chiamare Lana.

    Allora come ti chiama Alen? Lana chiese incuriosita, abbassando la voce per non farsi sentire dal ragazzo di Tori. Era davanti a loro e portava i bagagli.

    Tori arrossì un po’. "Draga."

    È così carino!

    Lo so, vero? È il migliore. Non riesco ancora a credere che mi ami. Ogni mattino mi sveglio e lo trovo al mio fianco, e mi viene voglia di ballare come una scema.

    Le parole di Tori rimbombarono nella testa di Lana quando si fermarono alla reception del Livello Nove per il check-in. Per quanto fosse bello sentire parlare la sua amica del suo amore per Alen, Lana si rendeva conto che lei non si era aperta con nessuno da tempo. L’ultimo vero fidanzato che aveva avuto era Sergei, e si erano lasciati dopo la morte di sua madre. Sergei aveva cercato di starle accanto, ma lei lo aveva allontanato. Non aveva capito davvero il suo dolore.

    Una volta che Svetlana si era trasferita su New Berlin, era uscita con dei ragazzi, sia di Elite sia studenti che non sembravano troppo incivili e che studiavano con una borsa di studio. Si era divertita ma basta. Prima, le era sembrato saggio tenere le distanze, ma adesso sentiva il rimorso mentre ascoltava la voce entusiasta di Tori.

    Che cosa è successo a quel tipo che ti piaceva all’università? Lana chiese distrattamente. Dieter, giusto?

    Tori abbassò lo sguardo. Preferirei non parlare di lui, disse tristemente. Non è stato esattamente gentile con me. Per usare un eufemismo.

    Oh. Lana si morse un labbro poggiando una mano sulla spalla di Tori. Beh, se mai ne volessi parlare...

    La sua amica le sorrise debolmente. Grazie. Avrei dovuto parlartene prima, ma ehi – facciamo tutti degli sbagli.

    In quell’istante, Alen si avvicinò alla sala d’aspetto in cui erano sedute, con in mano una keycard. Abbiamo una suite che da su Giove, disse alla sua ragazza con un sorrisetto compiaciuto. Ho chiesto un favore alle Operazioni.

    Quindi abbiamo una camera con vista sul Great Red Spot? Tori disse, i suoi occhi verdi brillavano.

    Sì, esattamente.

    Sei magnifico!

    Alen le fece il suo sorriso sghembo. "Lo so, draga."

    Sbruffone, Tori gli rispose a tono.

    Alen si girò verso Lana. "Ti va di pranzare con noi? Voglio mostrare a Tori il Boulevard prima. Dopo, vorrei andare al The Red Giant."

    Certo! Lana si accigliò. "Come mai conosci così bene questo posto? Pensavo che io vi avrei fatto fare un giro."

    Alen scrollò le spalle. Una mia ex vive qui. Galina Yeltsina?

    Davvero? È una mia collega. In realtà partiremo insieme per la missione sulla Terra la settimana prossima.

    Sarà nella nostra navicella domani? Alen chiese, il suo viso improvvisamente cupo.

    Lana velocemente scosse la testa. No, verrà fra qualche giorno. Non preoccuparti. Evidentemente Alen e Galina non erano rimasti in buoni rapporti. Era contenta che la sua collega non avrebbe viaggiato con loro – sarebbe stato strano con Alen e Tori qui.

    Trascorsero tutta la mattina sul Jupiter Boulevard passeggiando tra café e negozi fino a quando decisero di mangiare al The Red Giant. Il ristorante non era ancora molto affollato, così presero un tavolo vicino all’ampia finestra che dava sullo spazio. Ganimede luccicava, un punto luminoso in lontananza tra le migliaia di stelle nel cielo. Ecco, quella è casa mia, Lana mormorò indicando la più grande luna di Giove.

    Vivevi in Novi Moscow, giusto? Alen chiese.

    Sì, sono cresciuta lì, ma ho dovuto abbandonare la capitale dopo la morte di mia madre. Il mio sogno è sempre stato quello di studiare su Marte.

    Perché Marte? volle sapere.

    Svetlana sorrise un po’ a disagio. Perché è vicino alla Terra. Mi piace lì. Tori e io ci siamo incontrate ad un campo estivo elitista nella Great Germany quando eravamo piccole, sai. È per questo che ho un debole per la Terra, immagino.

    In realtà dobbiamo andare sula Terra così Alen potrà farmi vedere dove è cresciuto, Tori disse. E andremo a trovare mio zio Gustav in Ungheria. Oh, e incontreremo anche gli amici di Alen sulle British Isles. Ava e Nicolas Carter.

    A quanto sembra non vi annoierete, Lana rise. Se avete del tempo libero, potrei unirmi a voi in Ungheria o Britannia.

    Alen si massaggiò la fronte. Credo che avremo meno tempo di quanto credessi, disse perplesso. La maggior parte delle navicelle per la Terra sono state ritardate per l’armata che controlla i confini di Giove. Hanno chiuso l’ingresso al pianeta per i pirati.

    Oh, giusto. Bruce Randall e la sua ciurma di banditi, Lana annuì. Causa sempre problemi ovunque io vada. Non è ora che si ritiri?

    Non proprio, Alen ripose, battendo le dita sul tavolo. Non è così vecchio.

    Lana scrollò le spalle. In realtà, non ho idea di quanti anni abbia. Non so nemmeno come è.

    Giusto. Alen strinse gli occhi. Tengono le immagini dei criminali fuori dai media, non è vero? Cercò qualcosa sul suo pade poi lo mise sul tavolo. Eccolo.

    Incuriosita, Svetlana prese il pad di Alen – probabilmente aveva le immagini di tutti i criminali tra i suoi files – e guardò l’immagine sullo schermo.

    Due occhi grigi la guardarono intensamente. Il suo sguardo si spostò sul sorrisetto che copriva delle labbra sensuali. Le scure sopracciglia che sormontavano gli occhi grigi sembravano inarcate in segno di disapprovazione, o forse erano divertiti, e i lineamenti scolpiti del viso erano incorniciati da lunghi capelli color oro. Lana guardò stupita l’immagine di Bruce Randall. Aveva sempre pensato che quel tipo avesse l’età di suo padre, ma non era così – sembrava sulla trentina. Aveva l’aria da ribelle, sembrava pericoloso – e incredibilmente attraente. Non poteva negarlo.

    Non è come me lo aspettavo, disse improvvisamente, lasciando il pad per smetterla di fissare Bruce come un’idiota.

    Tori le sorrise. Beh, che cosa ti aspettavi. Un occhio bendato e una gamba di legno?

    Lana cercò di non ridere. Non essere stupida. Pirati come quelli non esistono più.

    No. Alen tolse il suo pad. È molto più pericoloso di quei pirati. Credo di non aver mai incontrato una persona più minacciosa di Bruce Randall.

    Lo hai davvero incontrato? Lana fissò Alen. Lo hai arresto o qualcosa del genere?

    Alen esitò per un secondo. No, ho lavorato per lui. Molto tempo fa. Solo per qualche mese.

    Tu... la voce di Lana si affievolì guardando Tori.

    Te lo racconterò un’altra volta, la sua amica le disse, un po’ nervosa.

    Diciamo che ho seguito entrambi i lati della legge, Alen spiegò. Ma ho deciso di rimanere dalla parte dei buoni già da un po’ di anni.

    In quel momento, il cameriere portò da bere. Lana era sollevata che Tori avesse cambiato argomento – il loro viaggio sulla Terra e i posti che avrebbero visitato.

    Prenderemo il primo volo disponibile domani, Tori suggerì. Se viene rimandato almeno potremo viaggiare sulla Terra il più presto possibile. Dove devi andare per le tue negoziazioni?

    Nuuk, la capitale di Greenland, Lana rispose. Mr. Stockton mi ha prenotato una camera d’albergo per i prossimi sei giorni. Non vedo l’ora di vedere Greenland. Tutti dicono che sia un posto bellissimo .

    Riesci a credere che sia interamente ricoperto di ghiaccio? Alen disse. Prima che i  Poli si spostassero, tutto il paese era una regione Artica.

    Allora perché la chiamano Greenland? Lana chiese perplessa.

    Credo fosse un piano di mercato, Tori disse. Quando i vichinghi stavano cercando di convincere i nativi a colonizzare l’isola, cercarono di rendere il posto più allettante di quello che era.

    Lana ridacchiò. Ottima mossa, credo.

    Dopo pranzo, lasciò Tori e Alen per preparare i suoi bagagli. In realtà, non aveva disfatto tutto da quando era arrivata alla stazione. Dove era la sua piccola valigia? Forse l’aveva lasciata su Marte. Non se lo ricordava.

    Con un sospiro, Lana si spaparanzò sul divano e decise di utilizzare la sua vecchia borsa – quella che aveva sempre portato al campo estivo. Forse era destino. Questa valigia era stata sua fedele compagna nei suoi precedenti viaggi sulla Terra, quindi era sensato portarla.

    Ci divertiremo insieme, sussurrò, dando un colpetto alla sua borsa come se dovesse rassicurare la valigia invece che lei stessa.

    2.

    Il mattino seguente, un’enorme folla si era radunata davanti al punto di imbarco Nove. A quanto sembrava, Tori non era stata l’unica

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