Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

My Masters' Nightmare Stagione 1, Episodio 1 "rapimento"
My Masters' Nightmare Stagione 1, Episodio 1 "rapimento"
My Masters' Nightmare Stagione 1, Episodio 1 "rapimento"
Ebook96 pages46 minutes

My Masters' Nightmare Stagione 1, Episodio 1 "rapimento"

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Non me lo sarei mai aspettata, non avevo immaginato quanto sarebbe cambiata la mia vita nel giro di un mese. Mi sarei innamorata di un uomo, ne avrei ucciso un altro, e avrei perso il mio corpo, la mia mente, la mia anima, la mia libertà, per loro. Io ero un'agente, una donna forte che veniva incaricata di salvare la gente, ma a causa di questi due uomini ero diventata debole. Non mi piaceva essere debole, mi faceva infuriare. Se avessi avuto carta bianca li avrei uccisi entrambi. Ma non ero lì per una questione di orgoglio, ero lì per liberare quelle donne e distruggere i due uomini che le vendevano come schiave sessuali.
Quegli uomini dovevano essere puniti.
E io li avrei puniti.
A qualsiasi costo.
Indipendentemente da quanto avrei perso.
Perché io sono Rita Kovak.
L'incubo dei miei padroni.
LanguageItaliano
Release dateJan 5, 2015
ISBN9781633398535
My Masters' Nightmare Stagione 1, Episodio 1 "rapimento"

Read more from Marita A. Hansen

Related to My Masters' Nightmare Stagione 1, Episodio 1 "rapimento"

Related ebooks

Mystery For You

View More

Related articles

Reviews for My Masters' Nightmare Stagione 1, Episodio 1 "rapimento"

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    My Masters' Nightmare Stagione 1, Episodio 1 "rapimento" - Marita A. Hansen

    .7.

    Copyright

    My Masters' Nightmare

    Stagione 1, Episodio 1

    Rapimento

    The Italian Kindle Edition

    Copyright 2013 © Marita A. Hansen

    Edited by John Hudspith

    Traduzione di Veronica Picone

    Revisione di Chiara Cilli

    Cover design © Arijana Karčić, Cover It! Designs

    Cover Photography by Konrad Bąk

    and sourced from http://depositphotos.com/

    *

    Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, memorizzata in sistemi di recupero o trasmessa in qualsiasi forma o attraverso qualsiasi altro mezzo, senza il permesso scritto dell'autore, né circolare in qualsiasi altra forma o copertina all'infuori di quella nella quale è stata pubblicata. Grazie per il rispetto al duro lavoro di quest'autrice. Per richieste riguardanti i Diritti Sussidiari questa è l'email: marita.a.hansen@hotmail.com

    *

    Tutti i personaggi, nomi, posti e situazioni in questo libro sono solo il prodotto dell'immaginazione dell'autore o sono usati in modo fittizio. Qualsiasi somiglianza a fatti reali, locali o a persone reali, vive o morte, è da ritenersi puramente casuale.

    Come una serie televisiva, My Masters' Nightmare è suddivisa in episodi. Se la serie sarà un successo in Italia, un nuovo episodio sarà tradotto e pubblicato approssimativamente ogni 2-3 settimane fino a conclusione della stagione. Ogni stagione sarà composta da 15 episodi. Dopo ogni 5 episodi sarà pubblicata una raccolta.

    *

    MY MASTERS' NIGHTMARE

    *

    .1.

    R i t a

    Entrai nel bar dell'Hotel sapendo che c'era la forte possibilità che sarei stata drogata e rapita al termine di quella serata. Che era esattamente il motivo per cui ero lì. E per cui indossavo un vestitino nero con due spacchi ai lati. Qualsiasi cosa per spingerli a farlo.

    Mi fermai a dare un'occhiata al locale, consapevole che non erano solo gli uomini presenti nel bar a guardarmi. C'erano quattro telecamere di sorveglianza posizionate in alcuni punti strategici – i miei colleghi mi stavano osservando dall'esterno del New York Hotel, frequentato solo dai ricchi e famosi.

    Un uomo biondo si alzò da uno sgabello e si diresse verso di me, il suo abito Versace color crema suggeriva che fosse di una categoria superiore rispetto al resto dei clienti. Aveva un aspetto familiare, forse era una star del cinema, l'attore di uno dei tanti film che non avevo il tempo di guardare – il mio lavoro da agente dell'FBI mi assorbiva completamente e preferivo che fosse così, almeno non avevo il tempo di pensare a mio marito. Alzai la mano prima che l'uomo potesse proferir parola, mostrandogli la fede che rifiutavo di togliere. L'anello incastonato di diamanti era stato pensato con amore da mio marito, ucciso dalle stesse persone che avrei fatto fuori.

    Con mia grande sorpresa, l'uomo fece un inchino e riprese il suo posto, permettendomi così di tornare al mio lavoro. Spostai lo sguardo in fondo al bancone, dove speravo che fosse ancora seduto Jagger D'Angelo: il mio predatore, il mio obiettivo, l'esca per le donne ignare del pericolo. Ed era davvero l'esca perfetta – un uomo talmente bello che poteva essere tranquillamente uscito da un catalogo Versace, il completo stava ancora meglio a lui che all'attore che mi aveva avvicinata e il tessuto leggero che lo copriva stuzzicava tutti i sensi. La mafia aveva scelto decisamente bene, perché Jagger era un'opera d'arte.

    Aggrottai le sopracciglia nel vedere una donna muoversi sinuosamente verso di lui. Era assolutamente magnifica, come Jagger, ma aveva i capelli biondi invece che corvini. Mi chiesi se fosse lei il suo obiettivo per quella notte. Si lanciò un'occhiata alle spalle, dandomi una visuale migliore del suo splendido viso che rispose alla mia domanda. Era troppo grande, sui trentacinque anni a occhio e croce – e dalle informazioni che avevo letto sul caso, le donne scomparse erano poco più che ventenni. Neanche io rispondevo a quel profilo, ma solo sul certificato di nascita che l'orfanotrofio mi aveva dato. Avevo ventinove anni, ma sembravo appena uscita dall'adolescenza. I miei genitori, che non avevo mai conosciuto, mi avevano lasciato dei buoni geni e nient'altro.

    Mi accigliai ancor più nel vedere la mano di Jagger scivolare sul sedere della donna, dandogli una strizzatina. Era uscito con un'amante? Ma non era possibile, perché quella sera doveva lavorare. Il nostro informatore ci aveva detto che avrebbero rapito un'altra donna, nessuno in particolare, l'unico criterio di scelta era che doveva essere bellissima e rientrare nella giusta fascia d'età – anche se, stando alle informazioni raccolte, Jagger tendeva a preferire le bionde, e la sua ostinazione lo confermava. Questo era un altro punto a mio sfavore, dato che io ero bruna.

    Mi toccai il braccialetto, sperando che i miei sorveglianti sentissero tutto chiaramente attraverso i microfoni inseriti nei ciondoli, poi mi diressi verso Jagger, muovendomi con cautela tra i tavoli. Altri uomini si girarono a guardarmi; uno di loro ricevette uno scappellotto sulla testa dalla donna che gli sedeva accanto. Il truccatore aveva certamente fatto un ottimo lavoro su di me, il kajal nero e l'ombretto grigio attorno ai miei occhi mi davano un'aria esotica. Uno degli agenti maschi aveva fatto una battuta sul fatto che potevo far parte di un harem, ma non ero lì per occuparmi del Medio Oriente. Il mio obiettivo era la Mafia italiana.

    Una mano mi palpò il sedere. Mi girai e trapassai con un'occhiata truce il responsabile, o dovrei dire pervertito, dato il modo lascivo con cui l'uomo più che sessantenne mi squadrava. Era bello, i capelli argentei e le rughe sottili non sminuivano il suo aspetto, ma il luccichio nei suoi occhi dimostrava che c'era più di un predatore a lavoro in quel locale. Capivo bene le persone, e quest'uomo mi faceva pensare ad Hannibal Lecter. Piccolo appunto: farlo pedinare da uno dei miei colleghi.

    «Non toccare ciò che non è tuo» dissi.

    «Sarei un pazzo se non lo facessi» replicò. «Hai un corpo davvero fantastico.»

    Lo sapevo, e non ero spavalda nel riconoscerlo. Ero più in forma che mai. Nel corso degli ultimi sei mesi ero diventata una fanatica dell'esercizio fisico, mi allenavo fino a essere esausta, finché riuscivo a malapena a ricordare il mio nome, figuriamoci quello di mio marito. Ma il dolce viso di Matt tornava sempre a perseguitarmi. Non lo avrei più rivisto, indipendentemente da quanto tenessi a lui. E tutto a causa di una persona.

    Frano D'Angelo, il cugino di Jagger.

    L'uomo sorrise di più, probabilmente perché non mi ero mossa, ma se avesse saputo leggere le espressioni bene quanto me, avrebbe capito con me non doveva scherzare, perché in quel momento avevo voglia

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1