Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

La tragedia greca. La crisi finanziaria europea in parole semplici
La tragedia greca. La crisi finanziaria europea in parole semplici
La tragedia greca. La crisi finanziaria europea in parole semplici
Ebook133 pages1 hour

La tragedia greca. La crisi finanziaria europea in parole semplici

Rating: 5 out of 5 stars

5/5

()

Read preview

About this ebook

Allo scoppio della crisi greca, Manos, un uomo d’affari di successo sulla cinquantina, perde il lavoro. Senza opportunità d’impiego e sommerso dai debiti, si ritira in una piccola cittadina di mare nei pressi di Atene, in quella che era la residenza estiva della sua famiglia.

Un giorno, seduto sul balcone, osserva il cielo blu ed il mare cristallino. Si chiede perché si senta disperato pur trovandosi in un contesto tanto meraviglioso. Si chiede perché il suo paese, ricco di risorse e persone qualificate, sia in condizioni altrettanto disperate. Cosa ha determinato il crollo della Grecia? Le risposte fornite dai media non lo soddisfano. Uscito fuori di casa, incontra diverse persone, tra cui un panettiere, un prete e un banchiere britannico in pensione, ognuno dei quali fornisce la propria spiegazione sulle ragioni della crisi.

Basato su una storia vera, questo libro narra un giorno della vita di Manos per fare luce sulla vita post-crisi in Grecia e sulle reali motivazioni alla base del debito greco. In parole semplici, esso spiega la struttura del sistema finanziario attuale e l’integrazione europea. Infine, mostra quali siano le vere cause della crisi, in Grecia e in Europa. Esiste una possibilità di sopravvivenza alla crisi per la Grecia? Esiste una soluzione per l’Europa?

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateAug 11, 2015
ISBN9781507109861
La tragedia greca. La crisi finanziaria europea in parole semplici

Related to La tragedia greca. La crisi finanziaria europea in parole semplici

Related ebooks

General Fiction For You

View More

Related articles

Reviews for La tragedia greca. La crisi finanziaria europea in parole semplici

Rating: 5 out of 5 stars
5/5

1 rating1 review

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

  • Rating: 5 out of 5 stars
    5/5
    Bellissimo

Book preview

La tragedia greca. La crisi finanziaria europea in parole semplici - Angelos Ioannis

Indice

Indice

Introduzione

Dalla ricchezza alla povertà

Diffondere il debito per fini speculativi

Gli anni d'oro

Lo squilibrio sistemico del capitalismo

L'euro e la crisi

La cultura e la crisi

Interessi e riba

Alla ricerca di risorse

Il sogno

La strada da seguire

Localizzazione contro globalizzazione

Riferimenti

Ringraziamenti

Vorrei esprimere la mia più sincera gratitudine a Peter Paul van Bekkum, per avermi dato l'idea di scrivere questo libro in occasione della Fiera del Libro di Francoforte nel 2013 e per avermi fatto da sostegno fino alla sua pubblicazione. Vorrei ringraziare Chris Zomer per il suo prezioso contributo durante l'editing del manoscritto. Devo questa eccezionale copertina ad Abraham Corona ed alla sua pazienza di fronte a tutte le mie richieste di modifica. Vorrei ringraziare anche Chris Williamson per essersi gentilmente occupato di revisionare il libro.

Un ringraziamento speciale va a Manos, che ha condiviso la sua storia con me ed ha accettato di pubblicarla.

Ringrazio anche Adelina Rossano per la traduzione di questo testo in lingua italiana.

Infine, voglio ringraziare la Forza dell'Ispirazione, quest'Entità onnipresente che mi ha onorato della sua presenza, guidando la mia mano e la mia penna nella stesura di questo libro.

Introduzione

Qual è il valore del paradiso se la mente non può godere della sua quiete eterna? E qual è il valore della ricchezza se essa non può condurre alla felicità?

Ebbene, non era questo il genere di domande che affollavano la sua mente. I suoi interrogativi erano di natura decisamente più pratica: come avrebbe pagato la pila interminabile di bollette dell'elettricità? Sarebbe mai stato in grado di estinguere i debiti della sua carta di credito e riattivare quella che una volta era la sua principale modalità di pagamento? In piedi, sul balcone, accese una sigaretta osservando il sorgere del sole. Il cielo era ancora una volta limpido e i raggi del sole danzavano sul mare. La natura si stava risvegliando quietamente, creando un paradiso per i suoi abitanti afflitti da mille preoccupazioni. In che modo poteva partecipare a questa quiete? La sua mente era un groviglio di domande senza risposta, sotto l'ipnosi temporanea dell'odore del fumo.

No, non voleva tornare dentro. Una pila di buste sigillate si stava accumulando sul tavolo della cucina. A che scopo aprirle, se non per sentirsi triste, arrabbiato e misero? Meglio lasciarle chiuse: in ogni caso non aveva più soldi per pagare le bollette.

Prese l'accendino in tasca, le dita toccarono qualcosa: una moneta da cinquanta centesimi. Era il resto ricevuto al Tabacchi nonché l'unico denaro di cui disponesse al momento.

Sarebbe mai più stato in grado di rimettersi in piedi? E il suo paese? Sorrise per un secondo. Assolutamente no, pensò. Come potevano mai credere che il paese sarebbe risorto dopo essere stato messo in ginocchio? Ormai più della metà dei negozi di Atene aveva chiuso, le attività di costruzione si erano completamente fermate e la maggior parte dei giovani greci qualificati era già fuggita nel nord Europa, con un biglietto di sola andata. Chi avrebbe guidato la crescita in Grecia? Stavano solo sognando. Forse lo stesso valeva per lui. Forse stava solo sognando di vivere nuovamente una vita normale.

La sua mente tornò a dieci anni prima, al 2004. A quell'epoca, suo figlio aveva 8 anni e lui lavorava come rappresentante commerciale per un fornitore privato di medie dimensioni operante nel settore delle telecomunicazioni. Con un salario mensile netto di circa 1500 euro più bonus e grazie anche al reddito di sua moglie, era in grado di sostenere le spese quotidiane della sua famiglia e di provvedere alla formazione di suo figlio.

Ma adesso tutto era finito. Era disoccupato già da un anno, viveva da solo con il suo cane, cercando di superare il freddo dell'inverno e dei suoi sentimenti. Solo un paio di mesi dopo aver perso il lavoro, i continui litigi con la moglie avevano portato la coppia alla separazione. In meno di un anno si era ritrovato pieno di debiti, senza lavoro e sbattuto fuori di casa. Trovò rifugio in quella che era la sua residenza estiva a Loutraki, una piccola cittadina di mare nei pressi di Atene. Doveva abituarsi ad una vita solitaria, senza un reddito fisso, in un paese con un clima meraviglioso ma senza alcuna opportunità.

Davanti a lui, il sole riscaldava il cielo e colorava la terra. Come lasciare un panorama così variopinto per accettare un impiego da operaio in un paese grigio e nuvoloso come la Germania o l'Inghilterra?

Un'ondata di rabbia e frustrazione gli percorse le vene. Lo stavano sbattendo fuori dal suo paese, come avevano già fatto con il suo lavoro, la sua famiglia e la sua casa. Avevano bloccato le sue carte di credito, svuotato il suo conto in banca, le sue tasche e il suo futuro. Erano interessati esclusivamente al loro denaro, alle loro tasche, al loro futuro...ma a chi importava della Grecia? Stavano facendo un gioco di potere, spruzzando quotidianamente sostanze in cielo e guidando il mondo verso una nuova era, fatta di schiavitù e globalizzazione, un mondo di moneta elettronica, sorveglianza e videocamere, un mondo di obbedienza o disoccupazione, in cui o esistevi in quanto parte del sistema o non esistevi affatto. Avevano iniziato con la Grecia e la loro intenzione era di continuare con il resto del mondo.

Strinse i pugni. Si sentiva come un soldato al fronte di una battaglia universale. Non volevano la Grecia, volevano il mondo. Nel cielo limpido del mattino apparvero binari bianchi di gas aereo a formare una griglia. Erano di nuovo lì, a spruzzare qualcosa in cielo sopra la sua testa mentre lui stava di sotto, con i suoi 50 centesimi in tasca. Era questo il destino del mondo?

Dalla ricchezza alla povertà

Gentile Sig. / Sig.ra,

Mi chiamo Manos. Recentemente ho ricevuto un promemoria relativo ai miei arretrati. Considerata la mia incapacità finanziaria di pagare questa bolletta vorrei spiegare qualcosa di me.

All'età di 52 anni posso dire di aver vissuto un passato splendido; adesso mi trovo davanti ad un futuro senza speranza. La crisi finanziaria della Grecia ha creato una crisi personale nella mia vita. Dopo 30 anni di duro lavoro volto a costruire la mia vita, ho assistito al collasso del mio paese, della mia famiglia e di me stesso. Dapprima persi il lavoro, poi divorziai. La crisi del mio paese ha determinato la mia stessa crisi. Ho un figlio che finirà presto la scuola superiore, ma non ho il denaro sufficiente a finanziare i suoi studi, come mio padre fece con me e mio nonno con lui. Il futuro è scivolato via dalle mie dita. Non sono sempre stato povero. Ero ricco. Non sono sempre stato inutile...

Accartocciai il foglio e lo lasciai sul tavolo. A chi sarebbe interessato? A nessuno piace leggere lettere deprimenti, solo per rattristarsi o provare pietà per me. A chi interesserebbe aiutarmi a superare la mia disperazione, posponendo la scadenza di un pagamento o concedendomi credito senza una data esatta di reso? Ormai avevo usato la buona volontà di tutti i miei amici e parenti. Soltanto una manciata di persone rispondeva ancora alle mie telefonate, per ovvi motivi. Tutti vogliono evitare la negatività e nessuno sarebbe interessato a leggere una lettera simile, specialmente se la persona in questione era uno dei miei numerosi creditori. Non aveva senso mandare una lettera simile a nessuno.

Seduto sul balcone, guardavo il mare davanti a me ma non potevo toccarlo. Nonostante fosse così vicino, sembrava lontanissimo. Una volta nuotavo in queste acque insieme ai miei amici, alla mia famiglia ed ai colleghi. Ma adesso sono qui solo, un mero osservatore, non un partecipante. Le memorie del passato erano ancora vive. Una volta avevo una vita ordinaria, non ero disoccupato, non ero senza speranza. La mia vita era splendida, ero ricco, molto ricco e mi piaceva. Soprattutto amavo ed ero amato.

La mia mente tornò alla fine degli anni scolastici, quando conobbi Kathy. Ero già pronto ad andare all'università e i miei genitori mi avevano spianato la strada. Mia madre mi aveva incoraggiato a studiare all'estero, poiché le università britanniche erano considerate superiori a quelle greche. Pertanto, presentai domanda di iscrizione e venni accettato presso la City University di Londra.

Qualche mese prima di ricevere la lettera di accettazione, conobbi Kathy in occasione di una visita a mio padre nell'ospedale in cui lavorava. Avevo già intenzione di incontrare i miei amici subito dopo, ma dovetti aspettare in sala d'attesa, perché lui si stava occupando di un'emergenza. E lì, di fronte a me, c'era Kathy. Era giovane, aveva lunghi capelli ricci e la sua pelle scura brillava come se fosse di seta. Era timida, lo sguardo fisso a terra, nel tentativo di nascondere il suo disagio nello stare seduta in silenzio nella sala d'attesa con me. Io leggevo un giornale cercando di guardarla senza essere notato. Ovviamente lei se ne accorse. Mi sorrise, ma distolse velocemente lo sguardo. Le piacevo anch'io? Dopo un po' decisi di rompere il ghiaccio:

Ciao, io sono Manos. C'è uno dei tuoi parenti in sala operatoria?

Lei sembrò sollevata, come se stesse aspettando che io iniziassi a parlare. Improvvisamente mi sentii più rilassato.

Oh...no, grazie per l'interesse!, rispose a bassa voce. Sto aspettando che mia madre finisca. Lavora qui, è un'infermiera!

Che coincidenza! Anche mio padre lavora qui: è un dottore.

Davvero? Com'è possibile che non ci siamo mai visti prima?

Quello fu l'inizio di una lunga conversazione che continuò alla caffetteria vicina.

La mia vita ed il mio cuore erano sbocciati allo stesso momento. Ancora minorenne, ero convinto di aver trovato la mia metà. Kathy era ancora una studentessa delle superiori,

Enjoying the preview?
Page 1 of 1