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In trappola con lui (Con il suo miliardario, libro 3)
In trappola con lui (Con il suo miliardario, libro 3)
In trappola con lui (Con il suo miliardario, libro 3)
Ebook64 pages50 minutes

In trappola con lui (Con il suo miliardario, libro 3)

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I suoi sogni si avvereranno nella Città dell'Amore?

Penelope Hart non si sarebbe mai aspettata di finire in questa situazione; dopotutto, chi si potrebbe aspettare di essere invitata a Parigi dal miliardario sexy, scapolo, Matt DuFour? Di certo non una bibliotecaria sovrappeso che nemmeno aveva il passaporto. Ora, Penelope deve fare una scelta: andare o non andare?

Certo, è l'opportunità della vita, ma Penelope non è sicura di cosa pensare. Il suo cuore ha una risposta, la sua mente un'altra; sarà solo un gioco per Matt, o deve aprirgli il suo cuore nella Città della Luce?

Cavalcheranno come coppia le ali dell'amore, o crollerà tutto giù in fiamme?

***

In trappola con lui è la terza parte di "Con il suo miliardario", una serie romantica interraziale che segue la storia di Penny e Matt. La serie contiene scene di sesso esplicito e non è consigliata per i lettori sotto i 18 anni.

LanguageItaliano
Release dateJul 7, 2015
ISBN9781507114384
In trappola con lui (Con il suo miliardario, libro 3)

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    In trappola con lui (Con il suo miliardario, libro 3) - Ellen Dominick

    In trappola con lui - Con il suo miliardario, libro 3

    CAPITOLO 1

    SONO biglietti per la Francia.

    Sbattei gli occhi.

    "La Francia?"

    Sì, la Francia, disse Matt con un lieve sorriso sul viso, nello specifico, Parigi. Atterreremo all'aeroporto Charles de Gaulle.

    Cosa avrei dovuto rispondere a una cosa del genere? In Francia? Certo che mi sarebbe piaciuto andare in Francia. Chi avrebbe detto di no? Ma avevo gli occhi ancora rossi per le lacrime, e tremavo anche con il cappotto di Matt. Forse era meglio non prendere delle decisioni quando mi sentivo come un ghiacciolo emotivo.

    Guardai in alto verso Matt e tirai su con il naso, ma poi qualcosa catturò il mio sguardo. Hastings stava venendo giù per la strada con le braccia cariche.

    Monsieur DuFour, signorina Hart, le mie scuse più sincere. Ho fatto del mio meglio per avvisarvi, ma madame DuFour è piuttosto... convincente. disse. Per favore, signorina Hart, prenda queste.

    Mi porse un cappotto più piccolo, da donna, poi si mise in ginocchio e tenne uno dei miei piedi mentre provava a infilarci una scarpa. Io lo tirai via.

    No, dissi, posso fare da sola! Non deve fare così!

    Hastings mi guardò con un sorriso.

    Per favore, signorina Hart, lo faccio volentieri, è il minimo. disse Hastings. Fece una pausa e poi continuò: So cosa si prova a essere guardati dall'alto in basso.

    Era giusto. Era abbastanza brutto per me, ma Hastings doveva trattare con donne come la mamma di Matt ogni giorno. Come riusciva a farlo senza desiderare di strangolarle?

    Okay... dissi. Solo per questa volta.

    Hastings sorrise e mi prese di nuovo il piede: Certo, naturalmente, signorina Hart.

    Mi infilò le scarpe e io fui grata di non essere più scalza sulla neve ghiacciata. Avevo ancora i piedi freddi, ma almeno stavo meglio. Hastings si tirò su e si spazzolò via alcuni fiocchi dai pantaloni.

    Maman è ancora nell'appartamento? chiese Matt ad Hastings.

    Sì, sta aspettando che torniate. rispose lui.

    Matt mi afferrò la mano. Il calore della sua pelle mi bruciò attraverso le dita ghiacciate.

    Porta qui l'auto, per favore, Hastings. disse Matt stringendomi la mano. Vorrei andare a fare un giro.

    Non ci volle molto perché Hastings tornasse. Matt e io salimmo in auto. Era così caldo dentro, che mi sciolsi sui sedili di pelle riscaldati.

    Pensavo sarebbe stato meglio prendere la Lexus, disse Hastings, dà meno nell'occhio della Rolls-Royce.

    Certo, giusto... solo persone come queste potrebbero pensare che una Lexus non dia nell'occhio

    Gradualmente, il freddo mi lasciò la pelle e rimasi solo con quella palla di incertezza che mi rimbalzava nello stomaco.

    Q-quando pensavi di andare? chiesi io.

    La prossima settimana. disse Matt.

    Strinsi le dita insieme. Io? In Francia? La prossima settimana? Non avevo nemmeno mai lasciato gli Stati Uniti. Diavolo, non avevo mai nemmeno lasciato lo stato.

    Hai detto che non ci sei mai andata, quindi pensavo sarebbe stato un buon primo viaggio per entrambi. disse Matt.

    Primo viaggio? Ne stava già progettando un secondo? E un terzo?

    Matt tese il braccio attraverso l'auto e mi prese la mano. Non mi ero nemmeno resa conto che stesse tremando finché non la toccò. Pian piano, si fermò.

    Non devi rispondermi subito, se non vuoi farlo va tutto bene. Volevo solo condividere questa cosa con te. disse Matt. Pensaci.

    A casa mia è sicuro? chiesi io.

    Sì, i paparazzi dovrebbero essersene andati.

    Allora voglio andare a casa. dissi. A pensare, per un po'. È difficile farlo con te qui...

    Matt mi strinse la mano.

    Hastings, disse, credo che tu sappia l'indirizzo.

    CAPITOLO 2

    L'assurdità di tutta la questione mi crollò addosso una volta che furono ripartiti. Continuai ad aspettare finché l'auto non ebbe svoltato l'angolo e non fu scomparsa nelle strade della città.

    Allora rimasi da sola.

    Indossavo quell'abito che era bello, ma probabilmente valeva più del mio stipendio di un anno, avevo delle scarpe ai piedi che non erano state progettate

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