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Il fato dell'alfa: episodio 2
Il fato dell'alfa: episodio 2
Il fato dell'alfa: episodio 2
Ebook184 pages2 hours

Il fato dell'alfa: episodio 2

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About this ebook

Qualcosa di malvagio è diretto a Tarker's Hollow...

Ainsley Connor deve affrontare ancora la sua sfida più difficile. Partito il suo compagno, è rimasta sola a difendere il suo territorio dai lupi rivali, dalla magia oscura e, peggio che mai, dalla minaccia di poter perdere il branco se non farà una buona impressione sui suoi superiori.

Erik Jensen non è chi dice di essere. Quando arriva alla città dei mutaforma di Copper Creek per dare una mano dopo un incidente in miniera, scopre che sta succedendo molto di più di quanto si veda a prima vista. Ora deve scoprire il segreto della assonnata cittadina, prima che i lupi scoprano il suo.

Grace Kwan-Cortez sa quanto sia difficile essere un poliziotto in una città piena di mutaforma, magia e chissà cos'altro. Quello a cui non è preparata sono i sentimenti che non riesce a scuotere via da quando ha incontrato Julian. E non riesce a decidere quale sia la possibilità che teme di più, che lui l'abbia catturata in un qualche tipo di incantesimo o che quei sentimenti possano essere reali.

Julian Magie ha in suo possesso alcune informazioni che possono cambiare Tarker’s Hollow e il mondo, per sempre. Combattuto tra il dovere per il quale ha giurato e la lealtà nei confronti dei suoi amici, Julian deve decidere di chi fidarsi e a chi essere veramente fedele.

˃˃˃ La storia continua...

Pieno di mistero e magia, "Il fato dell'alfa" comincia sei settimane dopo gli eventi narrati in "La maledizione dell'alfa." Si tratta di una saga a sé, raccontata in tre parti. Negli episodi 1 e 2 ci saranno dei FINALI IN SOSPESO, quindi se non è il vostro tipo di libro, vi ho avvisati! Potete anche acquistare l'intera storia in un solo volume con "Il fato dell'alfa, il pacchetto completo", che contiene gli episodi 1, 2 e 3.

LanguageItaliano
Release dateJul 27, 2015
ISBN9781507116241
Il fato dell'alfa: episodio 2

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    Book preview

    Il fato dell'alfa - Tasha Black

    PREfazione

    Grazie per aver scelto di leggere la seconda puntata di Il fato dell'alfa!

    Tenetevi in contatto!

    Se siete interessati alle mie future pubblicazioni, iscrivetevi alla mia mailing list in italiano su:

    http://eepurl.com/bd-4ib

    Vi terrò aggiornati e vi manderò delle anteprime su cosa sto scrivendo, e dei link per poter scaricare delle cose gratis!

    Potete anche contattarmi su

    TashaBlack.com

    E grazie ancora per aver letto il mio libro; so che le cose da leggere non mancano, e per me vuol dire molto che mi abbiate scelta!

    -Tasha

    Episodio 2

    Capitolo 0

    Ainsley fece qualche altro passo attraverso il portico verso l'auto.

    Non riusciva a sentire il cuore di Charley battere, con la musica alta e il motore acceso, ma avrebbe sentito l'odore di una trappola.

    E non riusciva a sentire nessun odore.

    Cavolo!

    Ainsley si voltò appena in tempo per prendere un fulmine nel petto che la sollevò da terra.

    Cadde pesantemente, sbattendo la schiena sul pavimento del portico. All'istante fu colpita dalla sensazione di venire inzuppata da un secchio d'acqua fredda. Era una sensazione familiare, perché Julian l'aveva usata su di lei per non farla trasformare solo un mese prima

    Il suo lupo batté indifeso sulle sbarre ma non riuscì a uscire. Ainsley tirò indietro la testa e ululò di rabbia e di dolore.

    Capitolo 1

    Ainsley giaceva supina sul portico, con la testa che le faceva male per la caduta. La magia l'aveva colpita così forte che sembrava qualcuno le avesse sostituito le ossa con uno sciame di api furiose. Cercò di alzarsi, ma non ci riuscì.

    Espirando lentamente, richiamò i suoi sensi per cogliere qualsiasi informazione che potesse aiutarla. Il soffitto del portico aveva bisogno di essere ridipinto e c'erano delle foglie secche sotto il divano di vimini. Dalla macchina di Charley usciva ancora rock classico a tutto volume. La canzone era cambiata, ora erano gli Stones. Jagger era fedele al personaggio, si presentava e si compiaceva della sua ricchezza e dei suoi gusti.

    Poteva sentire Camilla Parker Bowles che le correva incontro. Invece di saltare su per le scale, il cagnetto cominciò ad annusare intorno ai rododendri in fila davanti al portico.

    Non c'era segno di Charley. Anche lui era stato colpito? Non aveva niente a che vedere con tutto questo, sembrava proprio ingiusto che anche gli abitanti umani di questo villaggio dovessero soffrire.

    Il lupo di Ainsley si stava gettando senza poter far nulla contro le sbarre della sua mente, ma lei proprio non riusciva a trasformarsi.

    In tutti gli anni che aveva passato a Manhattan, a negare la sua natura e a desiderare di poter essere libera da quella che vedeva come la sua maledizione, non le era mai venuto in mente che avrebbe potuto sentire un tale senso profondo di perdita per un'interruzione, per quanto breve, di quella connessione.

    I suoi pensieri scossi andarono al suo compagno, Erik. Come si doveva sentire, senza il suo lupo?

    E da qualche parte lì intorno c'era il bastardo che gliel'aveva tolto. Ainsley tenne stretto quel pensiero prima che potesse sfuggirle e forzò la sua consapevolezza intorno a esso finché il caos si concentrò in un puntino di rabbia.

    Un potente mormorio le formicolò sulla superficie della pelle. Non poteva trasformarsi nel suo lupo, ma la sua magia era ancora intatta.

    Rispondendo alla sua chiamata, la magia riverberò con un tono più basso, ripulendo le ragnatele che aveva in testa e riportandola al presente.

    Ainsley era molto, molto arrabbiata.

    Una foschia azzurra le tinse la vista.

    La portiera di una macchina sbatté.

    Charley!

    Il suo passo pesante scosse il portico mentre si avvicinava. Per fortuna stava bene.

    Con uno sforzo enorme, Ainsley sollevò una mano verso di lui.

    Lui non la prese.

    Invece, sentì lo scricchiolio del divano di vimini e apparve il suo viso che incombeva su di lei.

    Ainsley, disse, "non te ne potevi andare e basta?"

    Si appoggiò all'indietro e lei rimase a guardargli le ginocchia, vestite di un paio di pantaloni di velluto a coste marroni.

    Ti conosco da quando eri bambina, e non voglio farlo, ma diavolo, non mi hai lasciato scelta.

    Di cosa stava parlando?

    Uno sbattere d'ali catturò la loro attenzione.

    Hai finito di fare il tuo monologo, Coslaw? chiese una voce tranquilla.

    Gesù, Garrett, smetti di fare in quel modo.

    Sei geloso, eh?

    Ainsley sfruttò la distrazione per fare l'inventario del proprio corpo. La magia la attraversava e i suoi arti sembravano di nuovo meno spettrali e più reali. Forse avrebbe potuto prenderli di sorpresa.

    Prima che potesse provare, un tap, tap, tap attraversò il portico.

    Un attraente uomo anziano con un lungo bastone nero la sovrastò.

    Ainsley Connor. disse lentamente.

    Lei lo guardò sbattendo gli occhi.

    La farò breve. disse l'uomo che Charley aveva chiamato Garrett. Dove aveva già sentito quel nome? Siamo qui per la chiave. Sappiamo che l'aveva Sadie e che l'ha data a te.

    Non so di cosa stiate parlando. disse Ainsley, in tutta onestà.

    "Ti daremo una possibilità di darcela. Se non lo farai, ti uccideremo. Garrett parlava in tono colloquiale, come se stesse parlando del tempo invece di minacciarla di morte. Quindi, Ainsley Connor, figlia di Michael, dove è la chiave?"

    Ainsley si costrinse a non perdere tempo a chiedersi in che modo il dolce Charley Coslaw potesse essere coinvolto in questa storia.

    Non aveva idea di quale chiave stessero parlando, ma quei due sembravano pensare che lei lo sapesse. Ad Ainsley venne in mente che la sua vita poteva dipendere proprio dal mantenere quella impressione.

    Marcirai all'inferno prima di mettere le tue sporche mani su quella chiave, brutto Charlie Chaplin figlio di puttana! sputò.

    Garrett fece uscire una risata sorpresa. Stai prendendomi in giro per il mio bastone? chiese.

    Lei scrollò le spalle e sentì la magia crescere di nuovo. Ogni parte di lei scoppiettava d'energia.

    Divertente. disse lui. Beh, immagino che dovremo trovare la chiave da soli.

    Con un gesto plateale, tirò fuori dal bastone una sottile spada e la sollevò sopra la spalla.

    Improvvisamente, il cespuglio di agrifoglio del vicino si scosse e qualcosa di scuro e peloso ne esplose fuori e scattò attraverso l'aria, schiantandosi su Garrett e facendolo cadere in ginocchio.

    Erik!

    Il cuore di Ainsley si sollevò per un attimo e lei si rimise in ginocchio.

    Ma naturalmente non era Erik, lui non poteva trasformarsi da quando era stato colpito dalla trappola. La trappola che era destinata a lei.

    Era il lupo solitario con cui aveva lottato nel bosco... ieri? Già sembrava essere passata una vita.

    Dopotutto, aveva trovato il modo di provare la sua lealtà.

    Attraverso il ronzio della magia, Ainsley poteva sentire il bagliore caldo e verde della sua sottomissione. Il patto era suggellato, ora era uno dei suoi.

    Figlio di puttana! gridò Charley.

    Il nuovo lupo aveva l'elemento sorpresa dalla sua parte, ma il suo impatto già stava diminuendo.

    Disperatamente, Ainsley cercò di raccogliere la sua magia. L'immagine della bottiglia di Coca Cola che dondolava sul tronco l'ultima volta che si era esercitata con Julian minacciò di sviarla.

    Poi, vide Garrett squarciare il suo compagno di branco con quella sottile spada e venne riempita di furia.

    Charley si alzò in piedi. Freneticamente, spremette le meningi e lo colpì con un incantesimo.

    "Subsisto lupo mutatis!"

    Non accadde niente.

    Perché stava sorridendo?

    Oh dio, quello era l'incantesimo per i lupi, e Charley non era un lupo.

    Fece un respiro poco profondo, evocò la sua sfera di energia e gliela lanciò.

    Lui prese il minuscolo granello di luce come se fosse una pallina da ping pong e se la fece rimbalzare tra le mani, giocandoci. Lo sguardo accondiscendente che aveva sul viso la fece infuriare.

    La palla tra le sue mani cambiò da blu a rossa. Ora era lui a controllarla. Nel tempo di un respiro, l'energia si gonfiò fino alla dimensione di un cocomero.

    Ainsley si preparò.

    Capitolo 2

    Il cuore di Grace le batteva disperato nel petto mentre lei si sentì sollevare come una bambola di pezza e portare via sotto un misterioso mantello.

    Zitta. sussurrò il suo assalitore, e lei sentì le viscere sciogliersi.

    Julian.

    La mano che era stretta sulla sua bocca si allentò leggermente.

    Mettimi giù. sussurrò lei a denti stretti.

    La voce di Abuelo parlò nella testa di Grace, suggerendole una via di fuga. Dagli una testata, una ginocchiata sull'inguine e ti lascerà andare!

    Ma anche il suo corpo le parlava: Avvolgilo con le gambe, spingiti contro il suo petto, senti il profumo dei suoi capelli!

    Prima che potesse decidersi, la depose delicatamente a terra. L'oscurità attorno a loro si aprì leggermente, e Grace riuscì a vedere che si trovavano di nuovo al parco del triangolo.

    Non abbiamo molto tempo, dobbiamo andare da Ainsley prima che sia troppo tardi. sussurrò Julian.

    Spiegami mentre camminiamo. rispose Grace.

    Certo.

    Le mise un braccio sulle spalle, tenendola coperta con l'oscurità magica che li aveva nascosti dai due uomini che passavano. Ora che si era calmata, Grace poteva distinguere la strada e le forme delle case davanti a loro attraverso la coperta d'ombra.

    Il calore di Julian la rassicurò. Grace si sforzò di restare concentrata su quello che stavano facendo.

    Quello era Garrett Sanderson, giusto? chiese.

    Sì, sta cercando una chiave e pensa che ce l'abbia Ainsley.

    E ce l'ha?

    Non credo. disse Julian. E questo potrebbe essere molto negativo per lei.

    Chi era l'altro tipo? chiese Grace.

    Sei tu lo sceriffo, dimmelo tu.

    La sua voce era familiare. Grace si sforzò di far combaciare un viso alla voce, ma non ci riuscì. Non riesco a ricordare di chi sia.

    Senza parlare, accelerarono il passo.

    Avevano appena superato il parco quando un'increspatura di magico orrore fece sollevare i peli sulle braccia di Grace.

    Ainsley.

    Cominciò a correre e Julian la seguì da vicino, facendo cadere il mantello di magica oscurità. Il tempo per la segretezza era finito. Svoltarono a sinistra sulla Princeton e corsero per l'ultimo mezzo isolato fino alla casa di Ainsley.

    Julian era in forma, ma Grace era veloce, e la sua amica era in pericolo. Arrivati in vista della casa di Ainsley, l'aveva superato di circa mezzo isolato.

    Le foglie bagnate rendevano l'arenaria scivolosa e Grace quasi cadde svoltando l'angolo sul vialetto di fronte.

    Si congelò per un attimo, esaminando la scena mentre arrivava Julian.

    La sua migliore amica era in ginocchio sul portico di fronte. Charley Coslaw, un uomo che Ainsley e Grace conoscevano da quando erano bambine, stava in piedi sopra di lei, con in mano una palla di energia rossa roteante, pronta per essere lanciata.

    Dall'altro lato del portico, Garrett stava tirando fendenti a un lupo marrone, ferito, con tale gusto che faceva tintinnare le campanelle a vento.

    Il suo istinto di poliziotto prese il sopravvento.

    Fermi tutti! gridò sicura di sé, tirando fuori il taser dalla fondina. Datevi tutti una calmata.

    Tutti gli occhi si spostarono su di lei.

    Non vuoi farlo veramente, Charley. disse, guardandolo negli occhi.

    "Devi farlo, Charley! Forza! sibilò Garrett. Uccidila e affronta le conseguenze, sono in gioco cose più importanti qui."

    Charley esitò.

    Mentre Charley pensava e Garrett imprecava contro di lui, con la musica che usciva a tutto volume dalla macchina, Grace si accostò alla sua amica.

    Ti sto per dare una spinta, stai pronta. sussurrò ad Ainsley così a bassa voce che nessuno che non avesse un udito da lupo potesse sentirla.

    Poi tese le mani in avanti e Ainsley fece lo stesso all'indietro.

    Nel secondo in cui le punte delle loro dita si toccarono, la palla nelle mani di Charley cominciò a diventare di nuovo blu.

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