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Sherlock's Home: La Casa Vuota
Sherlock's Home: La Casa Vuota
Sherlock's Home: La Casa Vuota
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Sherlock's Home: La Casa Vuota

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About this ebook

Il 1903 vide L'avventura della casa vuota e Il ritorno di Sherlock Holmes al 221B di Baker Street in cui egli spiega l'inganno della propria morte alle Cascate del Reichenbach al suo fedele amico, il Dr. John Watson. Il 2012 vede il Crimine della Casa Vuota in cui Undershaw, un tempo casa di Sir Arthur Conan Doyle, si trova in degrado e a rischio di essere distrutta per sempre. Commissionata da Sir Arthur Conan Doyle stesso, Undershaw ha assistito alla creazione di molte delle sue opere più famose, incluso Il mastino dei Baskerville e Il ritorno di Sherlock Holmes. É un edificio che merita di essere preservato, per la nazione Britannica, e per il mondo intero, per sempre. Purtroppo, al momento, l'edificio è minacciato dagli imprenditori edilizi, che intendono dividere la casa in tre unità separate e costruirne altre cinque. I permessi edilizi per i lavori sono già stati approvati dal Waverley Borough Council. L'Undershaw Preservation Trust, (UPT), con Mark Gatiss (BBC Sherlock) come sostenitore, è un fondo che si occupa della conservazione e protezione di questo edificio di importanza culturale, e sta portando avanti una campagna per revocare questa decisione, affinché la casa possa essere riportata allo splendore originale, e vissuta come la dimora che Sir Arthur Conan Doyle aveva progettato. Questo libro è una raccolta di racconti brevi e poesie su Sherlock Holmes, scritti da fan di tutto il mondo a sostegno della campagna 'Save Undershaw', persino la copertina è stata ideata dai fan. I diritti d'autore del libro sono destinati all' UPT allo scopo di conservare questa meravigliosa abitazione per le future generazioni di fan di Doyle, appassionati di Sherlock Holmes, e amanti della letteratura di tutti i tipi.
LanguageEnglish
PublisherMX Publishing
Release dateSep 11, 2019
ISBN9781780923635
Sherlock's Home: La Casa Vuota

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    Sherlock's Home - Steve Emecz

    Sherlock’s Home

    La Casa Vuota

    Raccolta curata da Sherlockology

    A cura di Steve Emecz

    Traduzione di:

    Gabriele Caredda

    Claudia Colin

    Fabia Mazzocchi

    Cristiana Santini

    Edizione Italiana a cura di Gabriele Caredda

    First edition published in 2013

    Copyright © 2013 Steve Emecz

    Gabriele Caredda, Claudia Colin, Fabia Mazzocchi and Cristiana Santini assert the right to be identified as the authors of this work.

    All rights reserved. No part of this publication may be reproduced, stored, or transmitted, in any form or by any means without the express prior written permission of the publisher.

    This is a work of fiction. Names, characters, businesses, places and events are either the products of the author’s imagination or used in a fictitious manner. Any resemblance to actual persons, living or dead, or actual events is purely coincidental. Any opinions expressed herein are those of the author and do not necessarily represent those of MX Publishing or any other party.

    Published in the UK by MX Publishing

    335 Princess Park Manor, Royal Drive, London, N11 3GX

    www.mxpublishing.com

    Cover design by www.sherlockology.com

    La traduzione di questo libro è stata finanziata attraverso la piattaforma Kickstarter. Un enorme ringraziamento a tutti i finanziatori. I Silver Sponsor sono elencati alla fine del libro, e il Platinum Sponsor è Shadowcat:

    Shadowcat Systems svolge attività di consulenza e sviluppo di software open source, ha sede nel Regno Unito, e nasce da un’idea di Mark Keating e Matt S. Trout.

    Mettiamo a disposizione la nostra esperienza nello sviluppo di sistemi di rete e nell’affidabile automazione dei processi manuali, dal business workflow alla gestione di sistemi e network, per una clientela sparsa in tutto il mondo. Shadowcat si dedica alla tecnologia Open Source ed è specializzata nell’impiego di software Open Source, standard e protocolli di utilizzo gratuito. Inoltre Shadowcat fornisce il suo contributo alla community con patch, script e in qualche occasione anche interi pacchetti.

    Shadowcat è orgogliosa di sostenere Sherlock’s Home: La Casa Vuota e Save Undershaw.

    Sito Web: www.shadow.cat

    Facebook: www.facebook.com/ShadowcatSystems

    email: info@shadowcat.co.uk

    Di Jeff Decker

    Adattamento di

    Cristiana Santini

    Sul Libro

    Quando decidemmo di lanciare Sherlockology, quel che ci spinse fu il nostro amore per la straordinaria serie televisiva della BBC, creata dai due autori di grande talento Steven Moffat e Mark Gatiss, che all’epoca contava tre episodi soltanto. Tutti i componenti della squadra condividevano un interesse pregresso nei confronti di colui che si può ragionevolmente definire – in letteratura – il più grande investigatore di tutti i tempi. Inoltre, ognuno possedeva una certa familiarità con le precedenti incarnazioni del personaggio, e il canone da cui erano state tratte. Con l’andar del tempo, tuttavia, come Alice nel paese delle meraviglie, iniziammo ad avventurarci nella ‘tana del bianconiglio’, e da lì nel mondo di Sir Arthur Conan Doyle e Sherlock Holmes.

    Quel che abbiamo scoperto durante il nostro viaggio, è che Sherlock Holmes è un personaggio come nessun altro. Egli non esiste soltanto nelle pagine di un libro, né esclusivamente attraverso i diversi e numerosi attori che lo hanno interpretato. È una persona in carne ed ossa che vive e respira, e che diventa tanto più vera e importante nel mondo che ci circonda – indipendentemente dall’epoca – quanto più a lungo la si conosce. Sherlock Holmes, il dottor John Watson, la signora Hudson, Mycroft Holmes e il resto dei personaggi di Sir Arthur Conan Doyle sono divenuti molto più che l’invenzione di un autore di talento. Per noi, e per molti prima di noi, e senza dubbio, per molti a seguire, sono diventati gli amici di una vita.

    Se non fosse stato per Sir Arthur Conan Doyle che ce li ha presentati, sia la storia della letteratura che la nostra immaginazione risulterebbero ben più noiose. Ci ha regalato un genere di eroe assolutamente unico, qualcuno in cui credere, e per questo motivo, il minimo che possiamo fare è assicurarci che il creatore di un tale personaggio mantenga un’eredità che si perpetui per le generazioni future. Anche loro, come noi, scopriranno la gioia di conoscere Sherlock Holmes.

    Quell’eredità sopravvive nelle pagine delle sue opere, ma anche nella malta e nei mattoni di Undershaw. Questo è l’edificio che Sir Arthur Conan Doyle progettò e costruì, e dove intrattenne alcuni autori suoi pari. Soprattutto, è il luogo in cui creò altri casi per Sherlock Holmes. Se questa casa andasse perduta si tratterebbe di una farsa inimmaginabile. Questo libro nasce dalla lotta per conservarla. Coloro che hanno contribuito ai suoi contenuti stanno combattendo, le centinaia che hanno inviato il loro contributo stanno combattendo e, cosa più importante ancora, voi che avete acquistato questo libro state combattendo con noi.

    Vorremmo esprimere il nostro profondo ringraziamento a tutti coloro che hanno reso questo libro possibile. A Roger Johnson, che è andato ben oltre il proprio dovere ed è stato di enorme sostegno durante il breve periodo a nostra disposizione per la compilazione del libro; a Michael Cox e Sue Vertue, produttori di due diverse ma ugualmente splendide serie televisive su Sherlock Holmes, per il loro aiuto e supporto; Nicholas Briggs, Douglas Wilmer, David Duncan, Stephen Fry e Mark Gatiss (patrono dell’UPT) per i loro contributi e per aver condiviso con noi l’importanza di salvare Undershaw; e infine l’Undershaw Preservation Trust, Lynn Gale e Jacquelynn Morris, per aver portato questa situazione all’attenzione dell’opinione pubblica e MX Publishing per aver realizzato questo libro.

    Sherlockology

    www.sherlockology.com

    L’Undershaw Preservation Trust

    Sul finire del 2008, feci un sogno molto intenso: sognai questa famiglia vittoriana, immobile sulla soglia di un’enorme casa, mentre io da dietro una macchina fotografica dell’epoca scattavo loro delle fotografie. Una volta sveglia, cercai disperatamente di identificare le persone che avevano popolato il mio sogno, ma nulla avrebbe potuto prepararmi allo shock che ebbi quando, parecchi mesi dopo, nell’aprire un libro su Sir Arthur Conan Doyle vidi una foto della sua seconda famiglia, esattamente come mi era apparsa nel sogno.

    Agli inizi dell’anno seguente mi ritrovai in auto, con la macchina fotografica sul sedile posteriore, e nessuna idea precisa su dove andare. Il cartello ‘Vendesi’ all’entrata di Undershaw, davanti al quale ero passata molte altre volte in passato, mi saltò agli occhi: una chiara indicazione che avrei dovuto visitarla con la macchina fotografica saldamente in mano per coglierne la storia. Le foto dell’edificio in rovina che scattai quel giorno, fanno parte di quel che mi ha spinto a una campagna che, nel corso degli anni, ha catturato l’attenzione di persone di tutte le estrazioni sociali e di qualunque parte del mondo.

    Non avevo idea di cosa mi aspettasse dietro la macchia di alti alberi, mentre camminavo per il lungo viale che serpeggia fino all’edificio di mattoni rossi. Le sue mura sembravano stillare storia, mentre calpestavo lo stesso terreno su cui tanti altri avevano passeggiato oltre un secolo prima. Ero già stata lì da adolescente e in qualche modo mi sembrò di tornare indietro nel tempo. Lì, sotto altissime impalcature e una tettoia protettiva, si trovava la dimora un tempo appartenuta al creatore di Sherlock Holmes, Sir Arthur Conan Doyle, all’epoca uno stimato gentiluomo del circondario e uno dei più grandi scrittori di narrativa di tutti i tempi.

    Rimasi molto colpita dallo stato di quasi totale rovina in cui si trovava la casa: ovviamente era stata abbandonata agli elementi durante tutti quegli anni. Quasi immediatamente provai il forte desiderio di salvarla, e così facendo, ridonarle il suo antico fascino, personalità ed eleganza.

    Salvarla? Come si poteva compiere un tale straordinario, folle progetto? Stavo forse ragionando da donna irrazionale e fanatica che voleva realizzare l’impossibile? Ma l’impulso fu così forte che mi spinse ad andare avanti: quando si desidera qualcosa così intensamente, il modo si trova.

    La mia speranza ardente per Undershaw è che venga fatta risuscitare così come è stato per Sherlock Holmes e che, come quest’ultimo, possa continuare a vivere per molte generazioni a venire.

    Lynn Gale

    Undershaw è sempre stato un luogo di ospitalità... tale tradizione fu iniziata da Arthur Conan Doyle, il quale intrattenne famiglia, amici, e molte personalità letterarie in quella casa che fu per lui fonte d’ispirazione... e poi portata avanti dalle amministrazioni che la gestirono per decenni quale accogliente albergo, con ospiti che ne godettero la cucina e la convivialità, cenando spesso nella casa sull’albero in giardino. Fra le molte qualità di Arthur Conan Doyle, il perseguimento della giustizia fu di primaria importanza. Ed è la giustizia che deve ancora una volta trionfare nel liberare Undershaw dalle grinfie del vandalismo, affinché torni a essere il luogo d’incontro di menti affini, di interessi, curiosità e aspirazioni.

    Sue Meadows

    Co-fondatrici dell’Undershaw Preservation Trust

    www.saveundershaw.com

    Stemma del presidente del Trust, John Gibson, disegnato da Sue Scullard.

    Undershaw: Una Breve Storia

    Per coloro che non lo sanno, Undershaw è il nome dato da Sir Arthur Conan Doyle alla sua ex dimora in Hindhead, nel Surrey. Visse lì dall’ottobre del 1897 al settembre del 1907, quando sposò la sua seconda moglie, Jean Leckie, e si trasferì a Crowborough, nel Sussex.

    Undershaw è unica fra le abitazioni in cui Conan Doyle ha vissuto, poiché è la sola che ha contribuito a progettare. Molte delle sue caratteristiche vennero concepite specificamente pensando a Louise Conan Doyle: era ammalata di tubercolosi dal 1893 e le finestre ampie, le scale basse e le porte che potevano essere spinte da ambo i lati erano apportate per il suo benessere. Purtroppo la casa sarebbe diventata il luogo della sua morte nel 1906, quando finì per soccombere alla malattia.

    Fu in questa casa che vennero create (in tutto o in parte) molte delle opere più significative di Conan Doyle. Per i lettori di questo libro, le opere più notevoli prodotte in questo periodo furono Il mastino dei Baskerville e Il ritorno di Sherlock Holmes. È perciò assolutamente corretto dire che Undershaw fu il luogo della rinascita di Sherlock Holmes; ovviamente, all’epoca ciò fu motivo di festeggiamenti per molti appassionati, e altrettanti oggi sono ugualmente grati.

    Dopo che Conan Doyle ebbe lasciato la casa nel 1907, essa fu per breve tempo affittata ad altri inquilini. Si è ipotizzato che egli sperasse di lasciare la casa a suo figlio Kingsley, ma quando questi morì tragicamente subito prima della fine della Prima Guerra Mondiale, Conan Doyle decise di vendere Undershaw al prezzo più basso possibile. Poco tempo più tardi divenne un albergo.

    Nel 2004, quando smise di essere un albergo, la casa fu acquistata con l’idea di rinnovarla. Venne fatta, e approvata, una richiesta alla giunta locale per trasformare questo edificio di particolare interesse storico, protetto per legge, in una serie di appartamenti e villette, con nuove strutture aggiuntive costruite nei terreni circostanti.

    Questi sono i progetti contro cui l’Undershaw Preservation Trust e i suoi sostenitori (incluso te, caro Lettore) stanno lottando. C’è bisogno di combattere questa battaglia non solo per il bene di Undershaw, ma per il bene dei siti importanti da un punto di vista storico che sono sparsi in tutto il mondo. Bisogna mostrare a coloro che sono al potere che non resteremo a guardare senza protestare mentre tentano di derubarci della nostra storia.

    Alistair Duncan 2012

    Un paese totalmente nuovo – Arthur Conan Doyle, Undershaw e la resurrezione di Sherlock Holmes

    Non La Gloria

    Parole e Musica di Caitlin Obom

    Questa stanza non t’avvolge com’io feci

    Ma sulle assi sento ancora i passi tuoi

    l’intonaco già cade mentr’io aspetto

    Ma la tua mano più non sfiora i corridoi

    Non leggono la polvere

    Ove i tuoi piedi graziarono il suolo

    Non vedono il ricordo

    Che ti tiene ancora in volo

    Ma non è vuota

    La casa muta conta il tempo

    e il suo diario è scritto

    su ogni crepa giù nel pavimento

    guarda al mondo come credi

    hai i tuoi metodi, e io ho i miei

    ognuno scriverà la propria storia

    ma il tempo ruba i giorni,

    non la gloria.

    Queste mura non son fatte di silenzio

    Di vetri rotti, di luce in pezzi a filtrare

    Eran destinate al ricordo e alla cura

    Un qualcosa costruito per durare

    Non vedono il suo cuore

    Lì sull’uscio, a frantumarsi

    Non capiscon cosa sia

    Che lo fa battere e rialzarsi

    Ma non è vuota

    La casa muta conta il tempo

    e il suo diario è scritto

    su ogni crepa giù nel pavimento

    guarda al mondo come credi

    hai i tuoi metodi, e io ho i miei

    ognuno scriverà la propria storia

    ma il tempo ruba i giorni,

    non la gloria.

    Oh mia bellezza spenta

    Oh mia rovina tetra

    Non scacciare i tuoi fantasmi ancora

    La condanna non è scritta nella pietra

    Ma non è vuota

    La casa muta conta il tempo

    e il suo diario è scritto

    su ogni crepa giù nel pavimento

    guarda al mondo come credi

    hai i tuoi metodi, e io ho i miei

    ognuno scriverà la propria storia

    ma il tempo ruba i giorni,

    non la gloria.

    © 2012 Caitlin Obom. Tutti i Diritti Riservati.

    Riprodotto con il consenso di Caitlin Obom a nome dell’Undershaw Preservation Trust.

    Sostenitori

    Non c’è abbastanza spazio in un centinaio di libri per contenere le parole di tutti i sostenitori di Save Undershaw, ma qui ne abbiamo una piccola selezione, da parte di attori, scrittori produttori e storici, che riassume i sentimenti delle migliaia di appassionati di Sherlock Holmes in tutto il mondo.

    Mark Gatiss, Stephen Fry, Roger Johnson, Gyles Brandreth, Douglas Wilmer, Nick Briggs, Michael Cox, David Stuart-Davies, Roger Llewelwyn, and Alistair Duncan.

    Vorrei esprimere il mio sincero entusiasmo nei confronti della campagna per salvare Undershaw. Mi appare come una triste metafora dei nostri tempi, il fatto che la dimora di uno dei nostri scrittori più importanti e famosi venga trascurata in questo modo e rischi di cadere preda di una ristrutturazione noncurante.

    Sir Arthur Conan Doyle risedette in varie dimore durante la sua prolifica ed emozionante carriera, solo Undershaw porta il segno della sua imponente personalità. Qui Il mastino dei Baskerville trasse il suo primo spettrale respiro, e Sherlock Holmes stesso venne fatto risorgere dalle cascate del Reichenbach. Stoker, Barrie e Hornung e molti altri furono ricevuti come ospiti qui. Non è esagerato dire che Undershaw fu il centro dell’esistenza di Doyle durante la fase forse più produttiva e affascinante della sua carriera. Deve essere salvata e assumere il suo posto fra le altre dimore, accuratamente conservate, dei giganti letterari di questo paese. Certamente è un problema da tre pipe, ma, ne sono convinto, non impossibile da risolvere.

    Mark Gatiss

    Sponsor dell’Undershaw Preservation Trust

    Attore, sceneggiatore, romanziere e co-creatore della serie della BBC Sherlock con Steven Moffat.

    Conan Doyle ha superato brillantemente qualunque prova sia necessaria per garantirsi un posto eterno e imperituro nella vita culturale britannica. Può darsi che Harry Potter non duri un secolo (sono sicuro che lo farà, ma non si può mai dire), ma è più certo di qualunque altra cosa in letteratura che Sherlock Holmes durerà, non solo secoli, ma millenni. Semplicemente, non c’è altro personaggio fittizio al mondo che abbia resistito così a lungo e rappresenti così tanto. Sherlock può essere reinventato in qualsiasi epoca, come l’ultimo anno e mezzo ha dimostrato con così tanto successo e chiarezza. Cosa penserebbero di noi le generazioni ancora a venire se permettessimo che la casa del creatore di Sherlock Holmes finisse trascurata e in rovina? Cosa penserebbero di noi se scoprissero che la abbiamo consapevolmente demolita per nessun’altra ragione se non avidità e pigrizia? Sarebbero tanto sconvolti quanto lo sono le centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo che ci gridano: No, fermatevi! Riflettete! Questa è falsa economia, e un atto di stupidità grossolana.

    C’è così tanto che un’Undershaw viva e fiorente potrebbe realizzare. Potrebbe essere un centro di studio, un’attrazione turistica, un museo all’avanguardia e un motivo d’orgoglio. Incoraggio tutti coloro che hanno il potere a pensare a se stessi non come a bulldozer, ma come a persone con una visione e un acume creativo. Holmes può solo diventare più grande nei secoli futuri, non lasciate che la Gran Bretagna diventi più piccola.

    Stephen Fry

    Attore e Scrittore

    Un tempo il più giovane membro della Sherlock Holmes Society of London e, di recente, interprete di Mycroft Holmes in Sherlock Holmes: Gioco di Ombre.

    Nonostante l’affermazione rozza e ignorante di un ex-ministro alla cultura, il posto di Arthur Conan Doyle nella letteratura inglese, e nella cultura internazionale, è assicurato. Così come le opere di molti altri, i suoi scritti, dopo un secolo, sono ancora studiati, analizzati e criticati da studenti e docenti. Ma Conan Doyle è anche uno dei pochi eletti i cui libri sono ancora letti per puro e semplice piacere dopo cento anni e più. Il pubblico legge Il mondo perduto, La compagnia bianca e soprattutto i vari racconti di Sherlock Holmes per la ragione migliore di tutte: perché vuole farlo. (Come ha detto Sir Christopher Frayling, si può assicurare a un lettore moderno che i libri di Sherlock Holmes sono piacevoli e non c’è motivo di aggiungere: Certo, ci sono alcune parti noiose...; ed è una particolarità rara per un autore vittoriano).

    Undershaw, la dimora di Conan Doyle a Hindhead, ha un’importanza nazionale, anche internazionale, nel panorama letterario della Gran Bretagna. È qui che egli ha scritto Le avventure del brigadiere Gerard, Sir Nigel e La grande guerra boera. Questa fu la casa che lasciò per prestare servizio come ufficiale medico nel conflitto sudafricano. Questa era casa sua quando divenne Sir Arthur. È qui che Sherlock Holmes è resuscitato.

    Il fatto che Conan Doyle abbia lavorato insieme all’architetto J.H. Ball per progettare la casa, le dà un valore personale raro e prezioso. Per adattare un concetto tratto dal sito web www.scottsabbotsford.co.uk, dedicato alla casa di Sir Walter Scott, autore che Conan Doyle ammirava profondamente: Quando si toccano la malta e i mattoni di Undershaw, si sta toccando l’anima di Arthur Conan Doyle.

    L’attuale stato della casa, trascurata dai proprietari e danneggiata dai vandali, è profondamente triste. Undershaw può e deve essere salvata!

    Roger Johnson

    Redattore de The Sherlock Holmes Journal

    The Sherlock Holmes Society of London

    Arthur Conan Doyle era uno scrittore raffinato, un ottimo narratore e un uomo notevole. La sua storia personale è affascinante (impressionante e commovente) e ha lasciato il segno nel mondo in un modo in cui soltanto poche persone sono state capaci. Appartiene a quel piccolo gruppo di scrittori che hanno creato personaggi che vivono al di là della pagina scritta. Sherlock Holmes, il dottor Watson, la signora Hudson, il professor Moriarty, gli Irregolari di Baker Street: questi personaggi e il loro mondo sono noti in tutti i continenti, e sono destinati a durare. La casa di Conan Doyle ha un valore sociale, culturale e letterario nazionale e internazionale.

    Gyles Brandreth

    Scrittore e Giornalista Radiotelevisivo

    Sembra insensato e barbarico permettersi di minacciare la vecchia dimora di Sir Arthur Conan Doyle, creatore del più famoso personaggio letterario al mondo, Sherlock Holmes, e rappresentazione di tale intensa atmosfera tardo-vittoriana. In questa casa furono concepite e scritte molte delle più belle storie di Doyle, inclusa quella che è forse la più famosa: Il mastino dei Baskerville.

    Qualsiasi sia il futuro di Undershaw, che diventi un albergo o una casa di cura, si dovrebbe sicuramente evitare di suddividerla in appartamenti o esercizi commerciali, che distruggerebbero totalmente la sua natura per sempre. Paragoni fra l’importanza letteraria di Doyle e quella di Jane Austen, o di chiunque altro, sono oziosi e fuori contesto.

    Ho avuto l’immensa fortuna di conoscere le storie di Sherlock Holmes molti anni fa, e l’ulteriore fortuna di averlo interpretato nei tredici episodi di una serie televisiva della BBC, cosa che mi ha portato a studiare in profondità il personaggio: un processo che, da allora, trovo di immenso interesse e grande divertimento.

    Ho avuto anche l’onore di essere accolto come membro onorario nella Sherlock Holmes Society of London. Vorrei pertanto unire il mio nome alla protesta che naturalmente si è venuta a creare.

    Douglas Wilmer

    Attore nella serie televisiva della BBC Sherlock Holmes (1965)

    Sono un attore, uno scrittore e un produttore che ha avuto una passione per Sherlock Holmes fin da bambino... ma immagino sia una passione nata a causa di Basil Rathbone, Peter Cushing... Christopher Plummer, Robert Stephens e sì, anche Stewart Granger (c’era pure William Shatner in quella versione, giusto?).

    Ma sono tornato agli originali attraverso il fantastico spettacolo teatrale di David Stuart Davies, centrato su un solo attore, con l’eccellente Roger Llewellyn come protagonista: L’ultimo atto e La vita e la morte. Queste presentavano così tanti frammenti allettanti del testo di Conan Doyle, che tornai ad esso. E da questo nacque la voglia di produrre adattamenti teatrali per la radio che fossero il più fedeli possibile all’originale.

    Prima di allora... avevo avuto altri due incontri professionali con Holmes...

    Nel 1999, mentre lavoravo come un pazzo per finire la post-produzione di sonoro e musiche per l’uscita della prima edizione Big Finish di Doctor Who, stavo anche facendo le prove e, successivamente, interpretando Holmes in una rappresentazione dell’opera teatrale dello stesso Sir Arthur Conan Doyle Il caso Stoner, cui cambiammo il titolo in La banda maculata, perché fosse più facilmente riconoscibile.

    Come sono certo saprete, le sue rappresentazioni originali soffrirono di una mancanza di autenticità nella raffigurazione del serpente. L’ironia sta nel fatto che, quando usarono un serpente vero, tutti pensarono che fosse finto, perché si muoveva a malapena.

    Non abbiamo MAI pensato di usare un serpente vero; abbiamo affrontato il problema del serpente in due modi. Prima di tutto il metodo di Douglas Wilmer: quando il serpente spuntava dalla griglia, lo colpivo con un bastone prima che chiunque potesse vederlo (ESATTO, NON C’ERA VERAMENTE), e in secondo luogo, abbiamo spremuto al massimo l’effetto melodramma!

    Si sentiva Rylott/Roylott (il nome venne modificato per qualche motivo nel dramma di Doyle, qualcuno sa perché?) gridare da fuori scena. All’improvviso le porte si spalancavano e lui irrompeva, lottando con un serpente finto, urlando e gemendo, con il torace scoperto e i capelli tutti arruffati (non chiedetemi perché, attribuitelo a un ‘eccesso di zelo’ dell’attore); e ‘morendo’ lanciava il serpente verso

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