Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Le Crociate e i Soldati della Croce: 10 brevi biografie dei Crociati più importanti
Le Crociate e i Soldati della Croce: 10 brevi biografie dei Crociati più importanti
Le Crociate e i Soldati della Croce: 10 brevi biografie dei Crociati più importanti
Ebook144 pages2 hours

Le Crociate e i Soldati della Croce: 10 brevi biografie dei Crociati più importanti

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

“Le Crociate e i Soldati della Croce” è un nuovo emozionante libro dello storico e brillante autore Michael Rank riguardante i tentativi effettuati di riconquistare la Terrasanta. Sono trattate la vita e le epoche dei 10 più famosi personaggi vissuti in uno dei periodi più interessanti della storia: dal 1095 al 1212.

Che si sia trattato di Pietro l’Eremita che radunò un esercito di 100 mila contadini per combattere nelle Crociate in Terrasanta armati di null’altro che forconi, oppure di Baldovino IV che guidò personalmente il suo esercito contro Saladino nonostante la lebbra terminale che l’affliggeva, queste straordinarie figure si videro costrette ad abbandonare le loro grandi proprietà terriere per imbarcarsi in una pericolosa avventura contro un nemico più potente.

Questo libro esaminerà le motivazioni addotta da ciascuno di questi 10 personaggi che si unirono alle Crociate. Si trattò forse di ricavare gloria in battaglia, come per Riccardo Cuor di Leone. Per altri si trattò di semplice curiosità, come per Eleonora d’Aquitania, che volle ostentare la sua partecipazione facendosi seguire da un corteo di 300 serve abbigliate con armature decorative e lance durante la marcia su Gerusalemme. Per molti altri fu una mera questione di fede, come le migliaia di crociati bambini che, secondo la leggenda, marciarono verso il Mar Mediterraneo credendo che le acque si aprissero come accadde per il Mar Rosso con Mosè.

Qualunque sia stata la loro motivazione, questi 10 personaggi delle Crociate dimostrano che una persona intenzionata ad affrontare un viaggio enormemente pericoloso verso terre di un continente diverso, disponeva di una personalità adatta ai tempi affascinanti nei quali visse.

Informazioni di vendita: questo libro ha fatto registrare ottime vendite nel corso degli ultimi 18 mesi, attestandosi al n. 2000 della classifica Amazon Kindle.

LanguageItaliano
Release dateOct 15, 2015
ISBN9781507123119
Le Crociate e i Soldati della Croce: 10 brevi biografie dei Crociati più importanti

Read more from Michael Rank

Related to Le Crociate e i Soldati della Croce

Related ebooks

History For You

View More

Related articles

Reviews for Le Crociate e i Soldati della Croce

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Le Crociate e i Soldati della Croce - Michael Rank

    Le Crociate e i Soldati della Croce: i 10 Crociati più importanti, dagli imperatori tedeschi agli eremiti carismatici, agli eserciti di ragazzi e ai guerrieri lebbrosi

    ––––––––

    di Michael Rank

    Traduzione di Laura Fenati

    Edizione digitale

    Copyright © 2013 Michael Rank

    Tutti i diritti riservati

    Indice

    ––––––––

    Introduzione: l’esercito di Dio in marcia

    1. Pietro l’Eremita (1050-1115): il predicatore del popolo che assomigliava al suo asino

    2. Raimondo di Tolosa (1042-1105): il Crociato più anziano il cui unico occhio era puntato su Gerusalemme

    3. Goffredo di Buglione (1060-1100): conquistatore di Gerusalemme con la sua spada a difesa della Cristianità

    4. Bernardo di Chiaravalle (1090-1150): capo della Seconda Crociata e cane guardiano del Papa

    5. Federico Barbarossa (1122-1190): il Crociato che ripristinò il potere del Sacro Romano Impero

    6. Eleonora di Aquitania (1122-1204): regina francese illuminata e ispiratrice ufficiosa della Seconda Crociata

    7. Saladino (1137-1193): il conquistatore musulmano di Gerusalemme e che si spinse sino al cuore dell'Europa

    8. Baldovino IV di Gerusalemme (1161-1185): il re lebbroso

    9. Riccardo Cuor di Leone (1157-1199): l’eroe sul campo di battaglia e Re assente d’Inghilterra

    10. La Crociata dei bambini (1212): eserciti di innocenti

    Conclusione: le conseguenze imperiture delle Crociate

    L’autore

    Introduzione

    L’esercito di Dio in marcia

    ––––––––

    Deus vult! Deus vult!

    Questa era la frase gridata dal popolo che significa Dio lo vuole! in risposta all’appello di Papa Urbano II nel 1095 con il quale egli esortava a mettersi in viaggio per la Terra Santa e a liberare Gerusalemme dal giogo musulmano.

    Il Pontefice francese commosse il popolo raccontando le storie di orrori e atrocità perpetrati dai Persiani a danno dei Cristiani in Terra Santa e Asia Minore. Stando al racconto di Roberto il Monaco a questo proposito, Urbano disse che i soldati musulmani avevano invaso con violenza le terre dei Cristiani e [...], saccheggiandole e incendiandole. Avevano deportato una parte dei prigionieri nel loro paese e ucciso altri sottoponendoli a crudeli torture. Le chiese di Dio erano state o distrutte o requisite per celebrarvi i loro riti religiosi. Avevano distrutto gli altari dopo averli profanati in tutti i modi possibili... Il regno dei Greci ora è smembrato ed è stato spogliato di un territorio così vasto che per attraversarlo si impiegherebbero due mesi.

    Molti storici sostengono che i Musulmani non trattarono in modo sistematicamente brutale i Cristiani e i Giudei e se ciò accadde, si trattò di azioni sporadiche commesse da alcuni capi che agivano allo stesso modo nei confronti dei Musulmani stessi. Ritengono tuttavia che storie come queste fossero giunte all'orecchio di Urbano II, il quale molto probabilmente le ritenne veritiere. Vi erano inoltre precedenti storici che rendevano credibili storie come queste. L’evento più noto fu il sacco di Gerusalemme avvenuto nel 1009 a opera di Al-Hakim bi-Amr Allah durante il quale fu distrutta la Chiesa del Santo Sepolcro, situata nel luogo in cui si riteneva fosse stato crocifisso Gesù Cristo. Il califfo Fatimida era il dittatore brutale per eccellenza, eccentrico per non dire mentalmente instabile. Oltre all’oppressione dei non Musulmani (e anche dei Musulmani Sunniti), mise fuorilegge la celebrazione della Pasqua e ordinò che fossero uccisi tutti i cani del Cairo perché il loro abbaiare gli dava fastidio. Tentò anche di limitare la produzione delle scarpe da donna per evitare che le donne uscissero di casa.

    Storie come queste influenzarono la visione di Papa Urbano riguardante il ruolo islamico predominante sui Cristiani e pertanto implorò il popolo a Clermont, Francia, affinché prendesse le armi per riportare alla libertà questi territori. Al-Hakim era morto già da decenni, ma lotte interne musulmane attorno a Gerusalemme rendevano assai pericoloso intraprendere un pellegrinaggio da quelle parti. Si trattava di un atto di enorme importanza per la cristianità medievale. La chiesa occidentale insegnava che un pellegrinaggio a Gerusalemme avrebbe fatto ottenere ai pellegrini l’indulgenza plenaria e ridotto la permanenza in Purgatorio. Impedire un tale pellegrinaggio risultava tanto scandaloso ai nobili e alla gerarchia ecclesiastica esattamente quanto lo sarebbe al giorno d’oggi impedire a un Musulmano di andare in pellegrinaggio alla Mecca. In quella terra c’erano reliquie, ossia i resti fisici di santi. Avevano il potere di unire la vita e la morte, l’uomo e Dio. Molti 0ggetti erano così di dubbia origine che oggi sarebbero considerati ridicoli, quali i dentini da latte di Cristo o il latte della Vergine Maria, ma i fedeli all’epoca li veneravano ritenendoli strumenti della grazia di Dio.

    Anche altri capi cristiani non europei chiesero a Urbano di inviare una forza d'invasione contro i capi musulmani. L’imperatore bizantino Alessio I Comneno si appellò al Papa per richiedere mercenari che lo aiutassero a resistere all’esercito turco di Seljuk che aveva sconfitto quello bizantino nel 1071 e che minacciava di prendere completamente il potere prima di muovere verso i Balcani e puntare al cuore della cristianità occidentale. La città di Costantinopoli aveva rappresentato il baluardo dell'Europa contro le invasioni musulmane a partire dal settimo secolo. Questa sconfitta consentì tuttavia all’esercito islamico turco di regnare in pratica in Anatolia. Attorno al 1080, molte truppe di Seljuk si trovavano a poca distanza da Costantinopoli. Ecco perché Alessio I aveva richiesto mercenari occidentali che si unissero alle sue truppe al fine di arrestare l'avanzata dell'esercito di Seljuk. Ciò che egli si attendeva era un gruppo di cavalieri che lo aiutasse a combattere scaramucce, come in effetti avvenne con l’arrivo del piccolo gruppo che rispose all’appello di Papa Alessandro II per supportare i cristiani spagnoli a combattere contro i Mori nel 1063. Ciò che non aveva previsto era che Urbano inviasse una massiccia forza d’invasione per riprendersi Gerusalemme. Non si sarebbe nemmeno aspettato che i cristiani latini avrebbero saccheggiato la sua città un secolo dopo.

    Numerosi altri fattori entrarono in gioco nel lancio di una Crociata, a parte le richieste d’aiuto provenienti da oriente. In primo luogo, l’Europa aveva a disposizione parecchi soldati di lunga esperienza in battaglia. L’impero carolingio era crollato nel IX secolo e il continente si era stabilizzato dopo secoli di invasioni da parte di Ostrogoti, Vichinghi e Magiari. Tutto ciò andava bene per la stabilità sociale, ma significava anche che parecchi guerrieri erano rimasti senza arruolamento. La pressione fu parzialmente mitigata dalla cosiddetta ‘Reconquista spagnola’, quando molti mercenari e cavalieri parteciparono alla riconquista di città dalle mani dei Mori, come per esempio Toledo nel 1085. In ogni caso furono in grado di affrontare un teatro di guerra più ampio della frontiera andalusa. Le Crociate offrirono questa possibilità.

    La Chiesa fu coinvolta sin dal principio in questi eventi bellici, promettendo indulgenze a coloro che fossero stati uccisi in battaglia; ciò diede il via alla Prima Crociata e al coinvolgimento della Chiesa in questo conflitto. Il predecessore di Papa Urbano, Gregorio VII, sostenne che la guerra santa avesse validità dottrinale facendo ricorso alle idee della teoria della guerra giusta di S. Agostino di Ippona. Era consentito impiegare la violenza contro gruppi eretici quali gli Ariani e pertanto ingaggiare Musulmani per scopi bellicosi non rappresentò certamente un provvedimento difficile da prendere. Inoltre, la promessa di concedere un’indulgenza plenaria a chiunque avesse combattuto nelle Crociate rappresentava una ‘tentazione’ per una società permeata da Chiesa, reliquie di santi e religiosità.

    Una seconda questione di cui tenere conto era il potere del papato nell’Alto Medioevo. Il Papa Urbano II si trovò sul Soglio pontificio in un momento di enorme decentralizzazione politica in Europa che gli conferì una certa influenza in un periodo in cui i monarchi avevano difficoltà a sfidare la sua autorità (situazione che sarebbe cambiata nel XVI secolo con l’avvento di potenti monarchi e imperatori). Si trattò di una certa innovazione storica in quanto, contrariamente alla credenza popolare, i papi non godettero sempre di pieno potere per tutto il Medioevo. Ciò non fu vero nemmeno per Urbano II che fece parte di una delle molte fazioni politiche nell’Europa del tempo. Egli stesso aveva alle spalle un retaggio di papi ‘deboli’ alla mercé di potenti stati protettori. Il Papa Leone III fu costretto ad abbandonare Roma nel 799 a causa del suo conflitto con i nobili della città. Fuggì a nord nel regno di Carlo Magno, il quale tornò in Italia con lui unitamente a un esercito, provvedendo a restituire la carica al Papa riconoscente che incoronò Carlo Magno imperatore del Sacro Romano Impero in segno di gratitudine, ma questo evento segnò l’inizio di un rapporto protettore-protetto tra l’Impero germanico e il papato. Solo nei secoli successivi, quando le forze sociali indebolirono le monarchie europee, Urbano II riacquistò la veste di personaggio potente e ciò fu indubbiamente dovuto più alle deboli posizioni dei re del tempo che a innovazioni nel Soglio papale. Nell’XI secolo, i re controllavano vasti domini unicamente di nome e la loro parola era legge solo nei possedimenti diretti di famiglia e che a volte potevano essere delle dimensioni di una città moderna. Il Re di Francia, per esempio, controllava direttamente solo Parigi e dintorni: aveva di gran lunga meno potere di uno qualsiasi dei suoi nobili. I nobili giuravano fedeltà a questi re, ma potevano ignorare i loro ordini, cosa che peraltro fecero spesso. Questa situazione conferì ai papi una posizione unica come figura centrale nella vasta e ingarbugliata rete di alleanze politiche esistenti nell’Europa medievale.

    In seguito allo stimolante discorso di Urbano, molti dei governanti più importanti del continente risposero alla sua chiamata e si impegnarono ad aggregarsi alla spedizione. Due di essi furono i personaggi più importanti di Francia: Raimondo IV, Conte di Tolosa e Ademaro di Le Puy. Urbano continuò a viaggiare in tutta la Francia chiedendo ai suoi vescovi e legati di sostenere la chiamata alla Crociata. La risposta ottenuta fu travolgente, molto al di là di quanto il Papa avrebbe mai potuto sperare. Al termine dei sermoni, i volontari fecero voto di partecipare alla Crociata e sulle loro vesti fu cucita una croce di stoffa. Molti dei personaggi più importanti della nobiltà europea raccolsero la chiamata e animarono le Crociate con la loro grandeur regale e personalità straordinarie.

    Questo libro tratterà della vita e dei periodi

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1