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Cattivi Padroni
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Cattivi Padroni

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About this ebook

Franco Zappalà, capitano dei Carabinieri, è stato trasferito da qualche tempo in un paesino in provincia di Verona. Il posto è tranquillo con un livello di criminalità molto basso.
L'ultima cosa che il capitano si aspetterebbe, è di svegliarsi una mattina e apprendere dalla caserma che in paese è stato commesso un duplice omicidio.
Zappalà inizia la sua indagine con l'umanità e la sensibilità verso gli altri che fanno parte del suo modo di essere.
All'apparenza è stata uccisa una tranquilla coppia di pensionati. Le apparenze ingannano, la vernice di perbenismo si scrosterà ed emergeranno via via i vizi e i segreti di due cattivi padroni.
LanguageItaliano
Release dateSep 24, 2012
ISBN9780988139114
Cattivi Padroni

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    Cattivi Padroni - Teresa Angelico

    Teresa Angelico

    Cattivi Padroni

    State per leggere un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi, istituzioni e avvenimenti sono il frutto della creatività dell’autrice o vengono usati in modo fittizio e strumentale alla buona riuscita della narrazione. Ogni somiglianza con persone reali, viventi o decedute, con fatti o località reali è puramente casuale.

    Questo eBook è stato realizzato per essere fruito dal suo acquirente. Non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà in alcun modo essere diffuso senza il previo consenso scritto dell’autrice. Ringraziamo il lettore confidando nel suo rispetto e considerazione per il lavoro dell’autrice.

    Quest’opera è protetta dalla Legge sul diritto d’autore. 

    È vietata ogni riproduzione, anche parziale, non autorizzata.

    Cattivi Padroni

    Proprietà Letteraria Riservata © 2012 Teresa Anna Angelico

    Prima Edizione Digitale 2012

    Copertina: © FreeDigitalPhotos.net/adamr-10072829

    ©FreeDigitalPhotos.net/10097119

    ISBN:  978-0-9881391-1-4 (Edizione Digitale)

    Franco Zappalà, capitano dei Carabinieri, è stato trasferito da qualche tempo in un paesino in provincia di Verona. Il posto è tranquillo con un livello di criminalità molto basso.

     L'ultima cosa che il capitano si aspetterebbe, è di svegliarsi una mattina e apprendere dalla caserma che in paese è stato commesso un duplice omicidio.

     Zappalà inizia la sua indagine con l'umanità e la sensibilità verso gli altri che fanno parte del suo modo di essere.

     All'apparenza è stata uccisa una tranquilla coppia di pensionati. Le apparenze ingannano, la vernice di perbenismo si scrosterà ed emergeranno via via i vizi e i segreti di due cattivi padroni. 

    Cattivi Padroni

    Capitolo 1

    Un Duplice Omicidio per Cominciare

    Il capitano Zappalà è in cucina e sta preparando la colazione. Ha appena acceso il televisore per seguire il notiziario del mattino e cercare di forzare il suo ritorno alla lucidità. È in pigiama e non ha ancora bevuto il suo primo caffè della giornata. Alza un braccio e si gratta la nuca guardandosi attorno. È mezzo addormentato, ma è di buon umore. Ha deciso di fare tutto da solo questa volta, senza chiedere aiuto a sua moglie. È abbastanza maldestro nelle faccende che riguardano la vita domestica, e nella preparazione dei cibi, poi, è un vero disastro, ma con attenzione e impegno è riuscito a mettere la moka sul fornello e perfino ad accendere il gas. Non si è scottato e non ha dato fuoco a nulla. Sembra molto soddisfatto del risultato. Mentre il caffè inizia a bollire, le sue narici pregustano con desiderio l’aroma che annuncia l’avvio di una buona giornata.  

    Pensa a sua moglie. L’ha lasciata in camera che ancora dormiva. Le porterà il caffè a letto, sa che a lei piace risvegliarsi così. Magari anche qualche fetta di pane con burro e marmellata. Sì, è proprio una buona idea, conclude. Elvira, sua moglie, ne sarà felicissima, decide. 

    Trova il pane nella dispensa e lo esamina. È quello del giorno prima. Lo tasta, è molliccio. Bisognerà tostarlo un po’ per renderlo croccante. 

    «Vediamo di risvegliare anche te.» Dice, posando il pane sul tagliere.

    Prende il coltello dal cassetto di fianco al lavello e inizia con precisione l’opera di taglio. È necessario che le fette non superino un certo spessore massimo, altrimenti non entrano nelle fessure del tostapane. È un’operazione difficile e impegnativa. Se le fette sono troppo sottili, si rompono. Le prime fette non vanno bene, ma Zappalà conta sulla sua proverbiale pazienza ed è fiducioso di riuscire a produrre fette della giusta misura. A questo punto accade il fattaccio. Zappalà rimane vittima di un piccolo, ma non per questo meno irritante, incidente domestico.

     Lui, il capitano, l’uomo che è rimasto indenne durante gli scontri con i criminali di tutti i tipi, ora sanguina. I malviventi armati di pistola, di coltello e una volta persino di una bomba a mano, non sono mai riusciti a colpirlo, e adesso ci ha pensato da solo a farsi del male. Non importano le glorie del passato. In questa occasione, Zappalà non ha superato lo scontro con pane e coltello e si è fatto male. 

    «Ma porcaccia!!! E che minchia è stamattina!» Zappalà si guarda il pollice della mano sinistra. Porta alla bocca il

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