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Ricette in fiamme!
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Ebook163 pages1 hour

Ricette in fiamme!

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About this ebook

30 idee per stupire senza incendiare casa.

Come capita a volte in cucina, questo libro è nato per caso, conseguenza di numerose cene, feste e bicchierate con tanti amici. Con queste 30 ricette spero di trasmettervi il mio amore per la cucina e la convivialità. Buona lettura e buon appetito!
LanguageItaliano
Release dateApr 30, 2014
ISBN9786050302592
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    Book preview

    Ricette in fiamme! - Filippo Trapella

    Table of Contents

    COPERTINA

    INDICE

    INTRO - Perché cuciniamo?

    Due parole prima d'iniziare

    ANTIPASTI

    Crema di zucca con trota e mozzarella affumicate

    Polpo al pinot nero con patate e salsa all'uva fragola

    Cappello di melanzane con peperoni e zucca agrodolce

    Pomodori al forno con guacamole, caprino e marmellata piccante

    Tortini salati con radicchio, funghi speck e gorgonzola

    Tortilla carnivora! Con pancetta e crema di asparagi

    Panna cotta ai carciofi con uova di salmone e salsa di limoni

    French toast ai funghi

    Sformato di pollo al moscato con agretti e dadolata di zucca

    Sarde ripiene, panate e fritte con maionese bianca

    PRIMI

    Cacio e pepe infallibile! (o quasi...)

    Orecchiette alla bottarga con limone, timo e pane croccante

    Carbonara a modo mio

    Linguine al branzino con broccoli e clorofilla di prezzemolo

    Gnocchi al ragù di rigaglie di pollo

    Risotto al baccalà mantecato con crema di broccoli e limone

    Spätzle al cavolo nero con bisque di gamberi

    Risotto al salmone con peperoni, pancetta e zafferano

    Ravioli al nero di seppia in fumetto di pesce e gamberi

    Paccheri al ragù di agnello con carciofi e acciugata

    SECONDI

    Tonno in crosta di panko con pistacchi e salsa al mandarino

    Roast Beef in salsa di cacao con patate al burro e fagiolini saltati

    Petto d'anatra in salsa all'arancia e radicchio rosso

    Carré d'agnello alla salvia con purè al finocchio

    Coniglio ripieno con patate arrosto

    Calamari incozzati! farciti con cozze e cicoria

    Maiale in agrodolce con cavolo rosso e patate

    Polpette al verde! Con pesto, fagiolini e patate

    Trippa alla puttanesca con pomodoro, olive e mentuccia

    Stracotto di manzo con dadolata di peperoni

    RINGRAZIAMENTI

    NOTE LEGALI

    PERCHÉ CUCINIAMO?

    Quattro pentole sbuffano sul fuoco, due padelle aspettano sul piano accanto. Sfrigolano, fischiano, stufano, saltano i pesci e le verdure. Taglia il coltello: la carne fresca cede con tenerezza. Nuota il bollito tra cipolla e carote. La tavola lontana pochi metri - centimetri - è fresca, inamidata, pronta e decorata. Sembra un altro mondo vista da qui, tra la nebbia e i vapori delle pignatte, ma non è ancora ora. È ancora lontano il momento della folla, il chetarsi dei fuochi e il secco saluto delle bottiglie… sfrigola, fischia, stufa e salta la cucina tutt’intorno.

    Perché cuciniamo?

    Perché cuciniamo? Perché è indispensabile per il nostro sostentamento? Per dovere nei confronti della nostra famiglia? Per mangiare più sano risparmiando allo stesso tempo? Sono tutte risposte più o meno comprensibili… ma, davvero, perché cuciniamo?

    La cucina è un grande laboratorio di idee - troppo spesso sottovalutato, sofferto, imposto - che può diventare un meraviglioso mezzo per liberare la creatività, svelare e condividere amore per sé stessi, la famiglia, gli amici. Capita però che questo concetto ci sfugga e che ci rifugiamo nelle tre risposte citate sopra. Allora cucinare diventa solo una fatica, una noia, e si finisce per odiare il tempo che si passa davanti ai fornelli.

    E quindi? Perché cuciniamo?

    Cuciniamo per conoscere

    Per trarre soddisfazione dalla cucina è indispensabile conoscere. Molte idee possono scaturire dalla nostra creatività, ma prima è indispensabile comprendere e imparare i processi base. La conoscenza ci permetterà di realizzare più velocemente e con più sicurezza le nostre ricette; in più, aumenterà esponenzialmente la nostra curiosità e, di conseguenza, le nostre idee. La voglia di conoscenza non si deve fermare mai, anche quando ci sentiremo sicuri e realizzati, perché in cucina, come in tante altre discipline, le idee sono infinite: c’è sempre qualcosa da imparare, da migliorare. Non dimentichiamo che la cucina è un’arte applicata, quindi la conoscenza non si trova solo sui libri: frequentiamo i mercati, andiamo al ristorante, ceniamo dagli amici, parliamo con la mamma, la nonna, la zia, viaggiamo. Abituiamoci ad assaggiare tutto e di tutto diamo un giudizio, positivo o negativo che sia. Impariamo ad essere severi, per primi con noi stessi, ma anche con gli altri (magari certe cose teniamocele per noi, a meno che non amiamo la solitudine…). Quando assaggiamo un piatto, scomponiamo le sensazioni che riceviamo: cerchiamo di riconoscere ogni elemento del piatto, immaginiamo di sostituire qualche ingrediente, di modificare le tecniche di cottura. Solo così acquisiremo una sensibilità critica che ci aiuterà a migliorare costantemente.

    Cuciniamo per creare

    Creare sarà una conseguenza del conoscere. Come dicevo, conoscere è importante, ma senza creatività saremo solo eccellenti riproduttori di idee altrui che, per quanto all’inizio sia istruttivo e soddisfacente, alla lunga risulterà noioso e limitante. La creatività sarà l’appiglio più solido per uscire dalla noia della cucina forzata. Cerchiamo di isolare gli ingredienti, le tradizioni, le tecniche che ci incuriosiscono di più e rivisitiamole secondo il nostro gusto, anche a costo di passare per eretici. Diamo sempre un tocco personale, appena riconoscibile o estremo non importa, basta che sia ben equilibrato e in armonia con tutti gli elementi del piatto. Teniamo sempre bene a mente però che in cucina ci sono alcune scelte tecnicamente sbagliate, che difficilmente porteranno a un buon risultato.

    Cuciniamo per condividere

    Condividere i propri piatti con le persone a cui vogliamo bene è il fine principe di chi cucina. Cucinare significa impiegare il proprio tempo e i propri mezzi al servizio di altre persone, ma per soddisfare pienamente gli amici e i parenti occorre prima accontentare la persona più difficile e critica che conosciamo: noi stessi. Quando avremo raggiunto un grado di conoscenza e creatività soddisfacente, aumenterà la nostra sicurezza, requisito fondamentale per la riuscita di una buona cena. Con questo non voglio dire che dobbiamo essere impermeabili alle osservazioni degli altri. La sicurezza sarà indispensabile per raggiungere un grado di sensibilità critica tale da ascoltare serenamente le osservazioni sulle proprie realizzazioni e saper individuare quali si ritengono giuste per migliorare: ascoltare ogni consiglio indistintamente porterà solo confusione, ma ignorarli a scatola chiusa sarà un’occasione persa per ottenere nuovi spunti e idee o per capire semplicemente che si è in torto.

    Se riusciremo a fare nostri questi semplici concetti, cambieremo il metodo con cui ci approcciamo

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