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Angeli piangenti
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Angeli piangenti

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"Angeli piangenti" è un'antologia di tre brevi racconti che, pur essendo molto diversi tra loro, sono accomunati da una vena dark e fantastica: una strega a cui è stata sotratta la magia da un giovane incauto, uno scienziato in grado di dare la vita al freddo metallo, una soldatessa coinvolta in una guerra contro gli zombie.
Un piccolo viaggio in un universo oscuro.
LanguageItaliano
Release dateAug 6, 2014
ISBN9786050316605
Angeli piangenti

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    Angeli piangenti - Valentina Capaldi

    CHARLOTTE

    LA PIÙ BELLA DEL REAME

    Selina aveva un piano, un piano semplice: sposare il re per diventare regina, toglierlo di mezzo e prendere il controllo sul Regno grazie alla sua magia.

    Peccato che non avesse più magia.

    La notte era buia e tempestosa, e non era solo un modo di dire. Il vento era così forte che gli alberi della foresta si piegavano e gemevano e la pioggia così torrenziale che, nonostante il mantello, Selina era fradicia come se fosse caduta nel lago.

    Avrebbe potuto prendere una carrozza, ma poi avrebbe dovuto uccidere il cocchiere per non rischiare che raccontasse a tutti dove l’aveva portata e non aveva voglia di sporcarsi di sangue più del necessario.

    La casa di Magda era costruita nel cuore di quella che tutti chiamavano Foresta della Strega perché, in effetti, Magda era una strega. Questo bastava a tenere la maggior parte della gente lontana da quel posto, anche se in realtà la foresta non era per niente spaventosa.

    Quando Selina arrivò davanti alla vecchia capanna di legno mangiata dalla muffa e dai tarli era notte fonda, l’ora in cui di solito Magda lavorava.

    La giovane strega bussò alla porta umida di muschio, domandandosi perché l’amica non desse una ristrutturata a quella catapecchia, dato che aveva magia sufficiente per trasformarla in un palazzo principesco. Purtroppo Magda era fatta così, le piaceva perpetrare lo stereotipo della strega brutta e decadente. Da questo punto di vista era del tutto diversa da lei.

    «È aperto!» gridò una voce roca da dentro la casa.

    Selina spinse la porta con un po’ di riluttanza. Trovava piuttosto vergognoso dover chiedere aiuto a Magda per recuperare la sua bacchetta.

    Come al solito, non appena entrò nella capanna le venne da tossire. Non era avvezza a tutta quella polvere.

    Magda era impegnata a rimestare qualcosa in un calderone posto sul braciere al centro della stanza. Le fiamme accendevano la sua pelle solitamente grigiastra ma non scalfivano il nero profondo dei suoi abiti. Invece i capelli rossi era più brillanti del solito.

    Dal calderone saliva una sottile voluta di fumo azzurrino che si perdeva nel buio del soffitto. L’odore era lo stesso che si poteva sentire in una palude rancida e Selina dovette farsi forza per respingere un conato di vomito. Aveva perso l’abitudine agli intrugli da strega.

    «Che sorpresa! Sei la benvenuta!» esclamò Magda agitando in aria il mestolo e lanciando schizzi di pozione ovunque. Uno arrivò ai piedi di Selina e la giovane strega udì il pavimento sfrigolare e creparsi. Fece un passo indietro per precauzione.

    «Sei venuta a salutare una vecchia amica prima del gran giorno?» continuò Magda. Sorrise, mettendo in mostra la sua crocchia di denti storti e anneriti. Selina aveva imparato a non farci troppo caso; del resto, situati in mezzo a un naso adunco e a un mento sporgente, riuscivano anche a passare abbastanza inosservati.

    «Mi fa sempre piacere farti visita, ma in verità mi serve un piccolo aiuto,» rispose Selina.

    Andò direttamente al punto perché non aveva tempo di girarci attorno. La mattina successiva doveva sposarsi e senza la sua bacchetta magica sarebbe stata una fatica inutile.

    «Ah, il tuo piano è andato male?» replicò Magda. A Selina non sfuggì la punta d’ironia nella sua voce. L’amica non era mai stata completamente d’accordo con i suoi propositi, aveva sempre detto che erano troppo ambiziosi e che c’erano troppe possibilità di fallire. A quanto pareva aveva avuto ragione.

    «No, è ancora recuperabile,» chiarì. «Ho solo bisogno delle tue particolari abilità.»

    Magda la scrutò pensierosa, mettendosi in bocca il mestolo che grondava un fluido nerastro. Selina rischiò per la seconda volta di dare di stomaco. La sua amica era molto meglio di giorno, quando era solo una donna un po’ eccentrica che raccoglieva le bacche nella foresta. Peccato che a lei servisse la strega, quella rivoltante creatura che veniva fuori la notte.

    «Che cosa mi dai in cambio?» volle sapere Magda.

    «Qualunque cosa desideri,» rispose Selina. Non si era sbilanciata troppo; una

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