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Il coraggio di ricominciare
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Il coraggio di ricominciare

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About this ebook

Comincia finalmente una nuova vita per Tara, i suoi sogni sembrano realizzarsi.

Trasferitasi a Long Island con Thomas, fervono i preparativi per le nozze.

Purtroppo la loro felicità verrà presto minata da una serie di vicissitudini che metteranno a dura prova il loro rapporto.
Tra intrighi, bugie e sotterfugi, questa volta non sarà facile riuscire a capire da quale parte schierarsi.

Dopo il primo libro “I confini della verità”, ecco il seguito che emozionerà il lettore con immancabili colpi di scena.
LanguageItaliano
Release dateJun 29, 2014
ISBN9786050310634
Il coraggio di ricominciare

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    Il coraggio di ricominciare - Teresa Gargano

    CAPITOLO I

    <> Esclama Thomas mentre mi stringe tra le braccia nel nostro letto newyorkese.

    E già... Alla fine abbiamo deciso di trasferirci a New York.

    L’azienda in Italia ormai era avviata e lui come da programmi è dovuto tornare a lavorare al fianco di suo padre, che tra non molto andrà in pensione, lasciandolo a capo della società.

    Sono passati circa quattro mesi da quando mi ha chiesto di sposarlo, la data delle nozze è stata fissata per il quattordici luglio ad Ischia, proprio dove tutto è cominciato. 

    Che emozione manca poco e finalmente diventerò la signora Brown!

    Ci siamo stabiliti in America da un paio di settimane; Thomas ha comprato una fantastica villetta a Long Island, non molto lontano dai suoi genitori; abbiamo un enorme giardino ed una stupenda piscina, penso proprio che qui potremmo organizzare delle bellissime feste. E’ un po’ grande per i miei gusti, quando sono sola mi sento disorientata, ma lui ama fare le cose in grande e mi ripete sempre che mi ci abituerò.

    Ho dovuto studiare l’inglese in previsione del nostro trasferimento e devo dire che me la cavo abbastanza bene, tanto che qualche volta io e Thomas conversiamo nella sua lingua.

    Ad ogni modo, la casa a Salerno non è stata venduta, la conserveremo per le nostre vacanze e per quando avrò voglia di ritornare nella mia adorata città.

    Purtroppo, non ho potuto ancora esplorare il posto, a causa dei numerosi impegni di Thomas, che lo tengono spesso lontano. Ha promesso che al più presto mi accompagnerà a fare un giro dell’isola e poi mi porterà a vistare la grande mela. 

    Non vedo l’ora, sono eccitata al sol pensiero, ho sempre desiderato poter vedere da vicino New York. Sarei andata volentieri anche da sola, ma lui me lo ha proibito affermando che non è come stare a Salerno, la metropoli è molto più grande e pericolosa, ragion per cui, dovrò prima imparare a conoscere il luogo.

    <> Thomas mi dà un bacio sulla fronte e si alza per prepararsi prima di recarsi a lavoro.

    <> Aggiunge.

    <> Ammetto irritata.

    <> Si avvicina e mi abbraccia.

    <>

    <>

    <>

    <>

    <parlare con la mia futura moglie. Non vorrei che te lo dimenticassi e prendessi un altro impegno.>>

    Mi lancia un’occhiataccia e uscendo sbatte la porta.

    Lo odio quando si comporta così. Mi ha rinchiusa nella sua gabbia dorata e pretende che io stia qui tutto il giorno a rigirarmi i pollici e ad aspettare il suo ritorno… sempre se ritorna.

    Certo che la nostra vita insieme non la immaginavo così, devo assolutamente cambiare le cose, non sono la sua bambolina che fa tutto quello che le si dice. Tanto per cominciare mi vesto e decido di andare a perlustrare la zona. 

    Che si fotta! Non mi farò mettere i piedi in testa.

    Dopo aver fatto una ricca colazione, prendo le chiavi ed esco a fare una passeggiata.

    Le strade mi sembrano tutte uguali, ci sono una serie di villette a schiera, ognuna dotata del suo curatissimo giardino. Ho un po’ il timore di perdermi, ma imperterrita proseguo, non darò la soddisfazione a Thomas di obbedire ai suoi stupidi ordini.

    Wow! Lì c’è il mare! Che meraviglia!

    Mi dirigo immediatamente in spiaggia, tolgo le scarpe e affondo i piedi nella finissima sabbia bianca. E’ una sensazione sublime, sono stata fortunata a trasferirmi in una località di mare. Non saranno i Caraibi, ma c’è pur sempre il mare! Pensa se Thomas fosse stato svizzero, sarei dovuta andare a vivere sulle Alpi. No, non oso neanche immaginarlo!

    Provo a mettere i piedi in acqua, ma retrocedo velocemente, è ghiacciata. Cosa pretendevo, in fondo siamo ancora in febbraio, è del tutto normale.

    Resto seduta in spiaggia per un lungo tempo, da qui si può contemplare il meraviglioso skyline di New York. 

    Ripenso alla mia amica Cloe, non riesco ancora a capacitarmi per quello che è successo; ogni giorno sento la sua mancanza, quanto vorrei ascoltare ancora la sua voce, mi mancano le nostre lunghe chiacchierate e i suoi continui rimproveri, per me era come una sorella.

    Chissà se anche lei mi pensa di tanto in tanto.

    E’ stata dura dover superare lo shock, mi sto riprendendo a piccoli passi e credo che stare lontana da Salerno possa farmi bene.

    Nonostante sia una splendida giornata di sole, soffia un venticello fresco, comincio ad avere i brividi. Guardo l’orologio.  Accidenti sono passate due ore!

    Sarà meglio rientrare, non vorrei che Thomas mi scoprisse, sarebbe capace di rinchiudermi a chiave.

    Tutto sommato è stato facile tornare a casa, ho un ottimo senso dell’orientamento. Sono felice che abitiamo vicino al mare, magari domani andrò un po’ a correre.

    Mi squilla il cellulare.

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <> Il suo tono di voce diventa improvvisamente malinconico.

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <> Rido.

    <>

    <>

    Faccio una doccia, metto il pigiama e sprofondo nel letto a guardare film d’amore, rimpinzandomi di gelato al cioccolato.

    Il giorno seguente mi sveglio tastando il letto al mio fianco, ma Thomas non c’è.

    <> Mormoro assonnata.

    Afferro la sveglia sul comodino e noto che sono appena le sette. Mi alzo per controllare se Thomas è in bagno o magari giù in cucina a fare colazione. Niente. E’ come se non fosse tornato a casa questa notte.

    Sto seriamente cominciando a preoccuparmi. Corro al piano di sopra, prendo il cellulare e provo a chiamarlo.

    Dopo svariati squilli risponde con voce roca. <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    Riattacco, mi vesto in fretta e vado a correre per sbollire la rabbia. Mentre esco di casa sento squillare il telefono, chiudo la porta e me la rido pensando a quanto si arrabbierà Thomas, dato che non risponderò alle sue chiamate. 

    Ahahahahhahah… Ben gli sta!

    Dopo mezz’ora di corsa, mi siedo su una panchina vicino alla spiaggia per riprendere fiato. 

    Improvvisamente, un cane bianco di razza labrador mi salta addosso e comincia a leccarmi il viso. Spaventata emetto un urlo, poi sento una voce che lo richiama:

    <>

    Il cane torna dal suo padrone.

    <> Dice lo sconosciuto.

    <> Alzo lo sguardo e rimango imbambolata a guardarlo. E’ di una bellezza straordinaria: alto, biondo, occhi verdi e anche se indossa una tuta, si vede che è muscoloso.

    Un momento… Ma che mi prende? Lo sto fissando come una stupida. Che figura!

    <> Cerco di fuorviare il mio imbarazzo.

    <>

    <>

    <> Sorride con i suoi denti bianchi e perfetti. Poi guardando l’orologio aggiunge: <>

    Arrossisco. <>

    Sospirando, lo guardo allontanarsi.

    Certo che qui non perdono tempo per invitarti ad uscire!

    Si è fatta sera, mi stendo sul divano in salotto a guardare la tv. Il telefono non ha fatto altro che squillare, ma ferma sulla mia decisione ho

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