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Gianluigi
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Ebook59 pages36 minutes

Gianluigi

By Goi

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La città di Brescia, da sempre famosa per le sue “ferrarezze” che oggi definiamo industria siderurgica e/o metallurgica e la manifattura delle armi, non gode certo fama di città del caffè. Può quindi stupire il titolo di questo volumetto “Un caffè alla bresciana I – Pagine sparse”. Non si tratta di un errore e neppure di una malcelata forma di presunzione da parte dell’autore, ma della semplice trasposizione di una espressione del grande poeta ottocentesco Ugo Foscolo, legatissimo a Brescia per ragioni di cuore ed editoriali. Una piccola frase che connota da un lato l’ambito territoriale circoscritto alla sola realtà provinciale bresciana con la quale l’autore ha voluto delimitare il suo lavoro e, dall’altro, sottolineare in forma simbolica – “caffè alla bresciana”: cioè con la “cogoma” al fuoco, contro la brace” come evidenzia in una nota di commento lo scrittore Arturo Marpicati – lo stretto rapporto che in questa città esiste da sempre fra fuoco e metallo. E, ancora, altro concetto caro all’autore, “Pagine sparse” in quanto i capitoli, per lo più scritti in momenti diversi a volte anche fra loro lontani, non seguono, e non intendono seguire, un nesso logico particolare e men che meno una ricerca filologica, ma molto semplicemente sono il frutto della curiosità, della ricerca paziente e il più possibile rigorosa di un cronista che ama il caffè e ne subisce il fascino. Caffè inteso come prodotto grezzo, come bevanda e ovviamente anche come luogo di ritrovo e di socializzazione. Di qui una serie di piccoli ritratti i più vari e di descrizioni di ambienti, situazioni e stati d’animo che non disdegnano, anzi evidenziano, il ruolo del dialetto quale fonte di cultura e tradizione popolare. Nel nome di Brescia, piccola patria che sa profumare anche di caffè, ben consapevole, l’autore, dei limiti del suo lavoro e della sua ricerca ma, al tempo stesso, consapevole e fiero che questo libretto è il primo ad essere dedicato unicamente alla realtà caffeicola bresciana. Di qui l’impegno a far seguire a breve “Ulteriori Pagine Sparse” che cercheranno di indagare il rapporto - tradizionale per definizione – fra caffè e letteratura, ovviamente brixiana.
LanguageItaliano
PublisherGoi
Release dateSep 29, 2014
ISBN9786050324297
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    Book preview

    Gianluigi - Goi

    conoscenza

    Prefazione

    Scrivere la prefazione di un volume è spesso una responsabilità sia dell’autore sia dell’editore, in quanto rappresenta non solo una presentazione di ciò che troverà il lettore in seguito ma anche, quando la firma della prefazione è prestigiosa, un ulteriore biglietto da visita apposto sul volume per valorizzarne il contenuto e, ovviamente, per promuoverlo come strumento di marketing.

    Non essendo io un personaggio che possa dare lustro alla copertina di tale pubblicazione mi limiterò a fornire alcuni, pochi e brevi, elementi anticipatori dello stesso, mettendomi nei panni proprio del lettore potenziale di questo volumetto: curioso, intellettualmente onesto, alla ricerca di qualcosa che possa ricordare le proprie origini, sicuramente appassionato di cultura caffeicola, ma del tutto estraneo a tutto ciò che è cultura dialettale e affini.

    Insomma, un uomo della strada che possa lasciarsi incuriosire da una lettura insolita di un autore sconosciuto al grande pubblico nazionale e della rete.

    Partendo da questo punto di vista, comune nella migliore accezione di questo termine, posso raccontare come l’autore de (Starrylink editrice, pubblicato nel 2005) oggi descriva le atmosfere culturali a partire dal Settecento intorno ai luoghi e alle persone che sorseggiavano un buon caffè alla bresciana.

    Cosa sorprendente e curiosa già nel titolo poiché è risaputo, nel sentire e parlar comune nel nostro paese, quanto il caffè sia bevanda amata, consumata e apprezzata in molte città e in molte regioni al punto da diventare famose anche per il caffè.

    Il pensiero del lettore correrà, come quello del sottoscritto, a Napoli in prima istanza, poi Roma, Trieste, Venezia e Torino, tutti importanti centri culturali ed economici, ricchi di storia e di tradizioni, con ampie piazze storiche che sono diventate luoghi dove ammirare bellezze artistiche e dove ritrovarsi per chiacchierare più o meno impegnate, sorseggiando buon vino o caldi e intensi caffè.

    Oggi come allora, mi vien da scrivere, ma Brescia, una città di provincia, non mi fa proprio venire in mente nulla che possa renderla famosa per il caffè !

    Forse l’autore, conscio di tale considerazione nell’opinione pubblica italiana, ha iniziato a svolgere le prime ricerche anche per questo motivo: sfatare il mito culturale che grande è bello e importante e che per questo motivo le manifestazioni e le attività culturali più significative si siano svolte solo nelle grandi città.

    In realtà la documentata varietà culturale della provincia italiana è cosa nota, ma poco pubblicizzata per molti anni, mentre solo nel corso degli ultimi decenni ciò che è "Glocal è diventato Cool and Fashion".

    Tali ricerche hanno sorprendentemente fatto emergere curiosità e informazioni interessanti, portando alla luce come molti intellettuali importanti siano passati da Brescia, attirati da un inaspettato humus culturale, animato da molte persone dedite alle arti e alla cultura, e da altrettante capaci di produrla sotto forma di poesie, musica, quadri e saggi.

    Ecco allora che con l’occhio attento possiamo scoprire un territorio conosciuto con una luce nuova, quella dei caffè degli intellettuali dopo una serata a teatro, o quella di una donna

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