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Il cielo sopra le nuvole
Il cielo sopra le nuvole
Il cielo sopra le nuvole
Ebook97 pages1 hour

Il cielo sopra le nuvole

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About this ebook

Amore tradito, amore vero vinto dalla passione di ritrovarsi ancora ed ancora. E' la storia di Flavio che non si arrende alla trasformazione del suo rapporto con Valeria in profonda amicizia e ritrova in Micky la capacità di innamorarsi di nuovo. E' la storia del suo rapporto con Elia che nel tempo cresce con la sensazione del tradimento da parte del padre e che il destino aiuterà a ricongiungere. Una storia di amore ed amicizia che viaggia nel tempo regalando la sensazione che una vita senza amore è una vita senza felicità.
LanguageItaliano
PublisherLucignolo
Release dateAug 19, 2014
ISBN9786050317381
Il cielo sopra le nuvole

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    Il cielo sopra le nuvole - Lucignolo

    Lucignolo

    Il cielo sopra le nuvole

    Il cielo sopra le nuvole

    Lucignolo

    Edizione Agosto 2014

    ISBN 9786050317381


    Edizione digitale realizzata da Simplicissimus Book Farm srl


    UUID: 9786050317381

    This ebook was created with BackTypo (http://backtypo.com)

    by Simplicissimus Book Farm

    Sommario

    Dedica

    Premessa

    1.

    2.

    3.

    4.

    5.

    6.

    7.

    8.

    9.

    10.

    11.

    12.

    13.

    14.

    15.

    16.

    17.

    18.

    19.

    20.

    21.

    22.

    Dedica

    A Micky,

    che mi ha riportato in vita.

    Premessa

    Le cose belle sono sempre pericolose, ti portano in cielo ma quando finiscono voli giù tanto veloce che fa male. Quando finisce una cosa bella, ti senti livido, è come un pugno in faccia e ti chiedi quale sia la magia che porta quel dolore istantaneamente nello stomaco. Ti manca l’aria, avverti quel groppo in gola che non va via.

    Passa ti dicono e la speranza trova breccia. Poi però arriva la notte e resti solo con i tuoi perché e con le tue domande senza risposta. La notte vola via ed un giorno nuovo arriva. Ti chiedi cosa fare. Ancora ed ancora. Ti chiedi quando, in quale preciso momento hai perso la tua libertà, la libertà dagli schemi mentali, la libertà da quella sciagurata morale che condiziona il tuo agire, la libertà da quella vita che faticosamente avevi messo su e che oggi metti in discussione. La libertà da noi stessi.

    Non hai risposte o forse nel tuo profondo le soffochi perché non hai il coraggio di affrontarle. Allora il problema è lì. E’ il coraggio e la paura, perché non c’è coraggio senza paura.

    l.

    1

    Come tutte le sere Flavio si trovava solo davanti al suo mac mentre navigava a caso sempre sugli stessi siti che da anni aveva annoverato fra i suoi preferiti. Un po’ di sano calcio, un po’ di musica da scaricare col mulo e poi per placare la sua coscienza anche un po’ di lettura delle news del giorno dal sito della repubblica. Uno sguardo all’ora per decidere di vivere il momento più difficile, quello che minava più di ogni altra cosa la sua proverbiale condiscendenza e clemenza verso il mondo: persuadere Valeria a trascinarsi dal divano al letto.

    Valeria era lì oramai da ore. Era crollata quasi subito. Avevano anche iniziato a parlare del più e del meno, delle cose di lavoro ma quasi subito la parlata era diventava pesante, sfibrata. La conversazione fu dichiarata morta in dieci minuti.

    Amore, è tardi, forza è quasi l’una, andiamo a letto?

    Niente

    Amore. Andiamo a letto?

    Questa volta alle parole Flavio aggiunge il contatto. Una mano le accarezza il viso e le sussurra ancora di seguirlo.

    Brevi mugugni e si rigira. Trova una posizione più comoda ed il respiro si rilassa.

    Flavio capisce che le carezze lo allontanano dall’obiettivo e che se continua così, il giochino potrebbe durare fino al mattino. Prova con maggiore durezza ed alza il tono:

    Valeria è tardi. Adesso andiamo a letto.

    Valeria apre gli occhi. Lo guarda incredula, come se avesse l’icona di Avatar in ginocchio ai suoi piedi. Poi realizza che è solo Flavio che parla al rallentatore. Come fa a muovere la bocca senza fare uscire il fiato. Stropiccia gli occhi e finalmente la bocca si muove sincrona al suono.

    Lasciami stare, non vedi che sto già dormendo?

    Sì ma sul divano, andiamo a letto

    Lasciami stare. Altri mugugni.

    Flavio era stanco. Decide di mollare. Dopotutto ci aveva provato, era tardi ed il pensiero era già alla riunione di domani mattina. Quel cazzone di Riccardo l’aveva fissata alle 9.00 per fargli un torto. Sapeva di stargli sulle palle ma non era riuscito a rimandarla.

    Va a letto.

    Verso le tre sente un movimento di coperte anomalo nel letto.

    Mi hai lasciata dormire sul divano!

    Come?

    Si mi hai lasciata lì dalle dieci. Adesso mentre non prendo sonno si fa mattina e domani non riesco a combinare nulla a lavoro!

    Ma se ho provato in tutti i modi a svegliarti?

    Dici sempre così. Non ti credo.

    Flavio si gira.

    Buonanotte amore.

    2

    Un suono sordo e ripetitivo era lì a ricordargli che era l’ora di alzarsi. La sveglia fissa alle 6.45 gli garantiva ancora 10 minuti di stiracchiamento e poi via, un tuffo nella vita, quella di tutti i giorni con quella crescente determinazione che trova il suo culmine ogni mattina, puntuale, quando passa il badge al controllo elettronico e sale in ufficio.

    Società Autostrade, un lavoro d’ufficio in Direzione Generale a Roma grazie al quale aveva piegato la sua irruenza giovanile. Da ragazzo voleva viaggiare per il mondo e per farlo aveva scelto di studiare lingue, poi la vita aveva preso una piega inaspettata.

    Papà, finito il liceo, pensavo di fare scuola di interpreti a Trieste.

    E per fare cosa …, rispose gelido.

    Mi piacerebbe fare qualcosa di diverso, non il solito mestiere. Un lavoro che mi faccia viaggiare, conoscere persone, divertire.

    Vedi Flavio, nella vita va avanti chi mette una targa fuori al proprio ufficio. Un ingegnere, un dottore, un avvocato, un commercialista. Tu che vuoi fare? L’interprete! Farai la fame!

    Gabriele era un gran lavoratore, uno che la vita di certo non aveva risparmiato al dolore. Perse la mamma da giovane e visse col padre e due sorelle che lo ricoprirono di affetto e di attenzioni. Carattere ribelle sin da piccolo, ricordava sempre ai suoi nipoti come quella cicatrice sulla fronte fosse il frutto di un incontro ravvicinato con un cavallo. Eppure lo avevano avvisato di non tirare la coda del cavallo ma lui testardo volle provare a tutti i costi l’ebrezza di un zoccolo sulla fronte.

    La gioventù nell’entroterra della Sicilia degli anni 50 non era proprio come essere su un set cinematografico e così crebbe di espedienti e col solito gruppetto di amici che dalle elementari ancora oggi si portava dietro. Certo i figli di Flavio giudicherebbero quell’infanzia noiosa ed impossibile senza playstation, senza smartphone, senza ipad.

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