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Il cumulo di pietre 'U Muciaru
Il cumulo di pietre 'U Muciaru
Il cumulo di pietre 'U Muciaru
Ebook82 pages1 hour

Il cumulo di pietre 'U Muciaru

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È un giallo avvincente Il cumulo di pietre ('U muciaru) di Giovanni Maniscalco, con una trama dove le pagine scorrono rapide e mettono in primo piano la sicilianità più contorta.Come nei migliori libri del genere il protagonista è un investigatore: il tenente Rondino. Comandante della caserma dei carabinieri di Marsalì in Sicilia. Si trova ad affrontare un "cold case" una indagine complicata per la misteriosa scomparsa di un uomo avvenuta quarant'anni prima. I suoi metodi investigativi, che non si basano sulle deduzioni, ma su fulminee intuizioni che gli permettono di venire a capo dell'irrisolto mistero di Marsalì. Una vicenda che in paese nessuno aveva mai dimenticato, una storia di un amore impossibile finito in tragedia.Nel libro è interessante seguire come nasce una figura letteraria a partire magari da fatti realmente accaduti su cui lo scrittore trama e ordisce la finzione. Un altro personaggio chiave del racconto è l'appuntato Figuzzo, spalla simpatica del tenete che evoca più di un personaggio della letteratura gialla. La magia dei luoghi fanno da scenario alle avventure del tenente un uomo considerato burbero ma dalla grande disponibilità che affronta anche controversie che esulano dai compiti istituzionali.Bandite le frivolezze dalla vita privata, eccetto la passione per il mangiare bene, conduce una vita semplice e quasi spartana. Come un naufrago sbalzato su un'isola solitaria, vive in una enorme casa ospite di un ricco possidente.
LanguageItaliano
Release dateJul 21, 2014
ISBN9786050309539
Il cumulo di pietre 'U Muciaru

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    Il cumulo di pietre 'U Muciaru - Giovanni Maniscalco

    Giovanni Maniscalco

    Il cumulo di pietre - 'U muciaru

    Il cumulo di pietre

    'U muciaru

    Giovanni Maniscalco

    I edizione luglio 2014

    ISBN 9786050309539

    Autopubblicato con Narcissus.me

    ___________________________________________________

    Edizione digitale realizzata da Simplicissimus Book Farm srl

    ___________________________________________________

    ISBN: 9786050309539

    Questo libro è stato realizzato con BackTypo (http://backtypo.com)

    un prodotto di Simplicissimus Book Farm

    Indice dei contenuti

    Giovanni Maniscalco

    IL CUMULO  

    DI PIETRE

    ‘U MUCIARU

    Il tenente Rondino non ha mai indossato la divisa di carabiniere, ma in questa occasione, essendo stato ancora una volta trasferito da Prosatti a Marsalì, per il cerimoniale del suo insediamento, ne è stato quasi costretto.

    Si vede strano, impicciato, lui la divisa non l’ha quasi mai indossata se non in rarissime occasioni è questa era una di quelle.

    Nonostante ciò, vanitoso com’è, si piace, si piace molto, cammina a passo sicuro e a testa alta, fiero di se, tant’è che questa sua aria da piacione, viene subito scambiata dai suoi sottoposti come uno che si dà delle arie, come se sapesse tutto lui e che il mondo giri intorno a lui.

    Ed in effetti torto non ne avevano, Rondino a prima vista appare proprio così, ma in realtà è uno che ha molto cuore, è un passionale, uno sempre pronto a difendere chi si trova in difficoltà.

    Alcun militari continuavano a confabulare tra di loro, altri invece dicevano di non parlare, perché questo tenente è un tipo particolare, a Prosatti nella caserma dove prima prestava servizio, l’avevano soprannominato u "firriusu", uno che la sa lunga!

    All’indomani del cerimoniale, Rondino com’è suo solito fare ogni volta che viene assegnato ad una nuova caserma, per prima cosa sistema i suoi effetti personali nella sua nuova scrivania e mentre era intento a fare ciò, squillò il telefono.

    Dall’altro capo, una voce chiese di poterlo incontrare, in quanto aveva saputo di un caso particolare risolto brillantemente dal tenente.

    Vorrebbe esporgli un fatto accaduto quarant’anni fa e mai risolto, il caso riguardava un suo parente diretto, Rondino gli fissò un appuntamento per l’indomani.

    Il giorno seguente, al rientro in caserma i militari salutano il nuovo comandante con riverenza, ma non tanto per rispetto al grado e al ruolo, bensì perchè intimoriti dalla sua personalità, per la fama che si era fatta al nord ed in Sicilia, dove appena arrivato aveva saputo risolvere un caso molto complicato.

    Rondino ricambia i saluti con un sorriso, si ferma di fronte al carabiniere posto di piantone e gli dice che dovrebbe arrivare un tale Sig. Spinnato e che non appena arriva lo deve fare accomodare nella sua stanza.

    Il carabiniere non ha il tempo di aprire bocca che già il Tenente era entrato nel suo ufficio e con grande stupore si trova dinnanzi l’appuntato Figuzzo, suo collaboratore nella caserma di Prosatti.

    E tu che ci fai qui?

    Figuzzo emozionatissimo:

    "Minchia Sig. tenente qua mi hanno trasferito!!! sono contento sono!".

    L’appuntato come al solito ha sempre in bocca questa parola e come dice lui, meglio in bocca che in altri posti. Per i siciliani la parola "minchia" è un qualcosa di indispensabile senza la quale un discorso non viene bene, li identifica, come lo stemma di un comune, come la carta d’identità, è come una certificazione, un marchio D.O.C. certifica che si è siciliani.

    I Siciliani adoperano un’altra forma di riconoscimento, le "Ngiurie", appellativi che servono a riconoscere una persona o una famiglia, esattamente come i cognomi. In Sicilia è più facile riconoscere le persone per le ngiurie e non per il loro cognome, infatti, pochissimi ricorderanno il cognome del tenente, Rondino, ma di "U firriusu tutti, così come mai nessuno si ricorderà dell’appuntato Figuzzo ma di U siccu" si!

    Rondino assegna a Figuzzo lo stesso ruolo che ricopriva a Prosatti, verbalizzante e suo personale collaboratore e lo fa sistemare nel suo stesso ufficio.

    Figuzzo contento di tale ruolo, sistema la sua scrivania nel lato opposto a quella del tenente, si accorge però, che non vi è la solita macchina da scrivere come a Prosatti, bensì un computer, guarda quell’oggetto con sospetto, come un corpo estraneo, come un qualcosa di complicato, quasi da averne paura e per questo chiede al tenente se può metterlo da parte e sostituirlo con la sua vecchia macchina da scrivere, se l’era portata appositamente e si era pure molto esercitato per evitare ulteriori brutte figure, così come era accaduto la prima volta che ha dovuto verbalizzare una dichiarazione resa da due anziani nella caserma di Prosatti.

    Il tenente è come costretto ad acconsentire, consapevole che Figuzzo mai avrebbe preso confidenza con quell’oggetto, come lo chiamava lui, neanche ad avviarlo sarebbe mai stato capace.

    Il carabiniere posto di piantone, bussò alla porta del tenente, entrando lo informò che era arrivato il signor Spinnato e aggiunse, che era accompagnato dalla moglie, certa Galletto.

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