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LA PROSPETTIVA SOCIOLOGICA Argomenti di Sociologia per le Professioni Sanitarie e gli Operatori Sociali
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LA PROSPETTIVA SOCIOLOGICA Argomenti di Sociologia per le Professioni Sanitarie e gli Operatori Sociali
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LA PROSPETTIVA SOCIOLOGICA Argomenti di Sociologia per le Professioni Sanitarie e gli Operatori Sociali

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Il presente volume intende offrire ai lettori una sintetica e comprensibile introduzione alla sociologia e alle caratteristiche di questa disciplina. In particolare mostra l'opportunità di adottare anche un punto di vista sociologico per l’analisi della società e delle problematiche della salute. Offre una serie di riflessioni e definizioni pensate come agili lezioni per le scuole di formazione sanitaria e per gli operatori sociali.
Un insieme di concetti tra i quali: società, ruolo, status, ambiente, sovrastruttura, interazioni sociali, sussidiarietà, welfare, epidemiologia, alimentazione, relazione terapeutica, condizione anziana, relazioni disfunzionali, violenza, abuso, maltrattamento e molti altri, sono presentati con modalità essenziali e schematiche. 
Altre pubblicazioni dello stesso autore:
- “Le Logiche delle Organizzazioni. Potere, leadership, cultura, comunicazioni e gruppi. E-book, Streetlib, 2017.
- “Il Male Minore. Violenza, Maltrattamenti e Abusi nell’Infanzia”. Edizioni Lavoro, Roma 2006.
- “Decentramento Produttivo, Lavoro a domicilio e Sindacato”. EIL, Milano 1983.
LanguageItaliano
Release dateJan 15, 2015
ISBN9786050349207
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    LA PROSPETTIVA SOCIOLOGICA Argomenti di Sociologia per le Professioni Sanitarie e gli Operatori Sociali - Gennaro Esposito

    Ringraziamenti

    Abstract

    La Prospettiva Sociologica.  Argomenti di Sociologia per le Professioni Sanitarie e gli Operatori Sociali.

    Il presente volume intende offrire ai lettori una sintetica e comprensibile introduzione alla sociologia e alle caratteristiche di questa disciplina. In particolare mostra l'opportunità di adottare anche un punto di vista sociologico per l’analisi della società e delle problematiche della salute. Offre una serie di riflessioni e definizioni pensate come agili lezioni per le scuole di formazione sanitaria e per gli operatori sociali. Un insieme di concetti tra i quali: società, ruolo, status, ambiente, sovrastruttura, interazioni sociali, sussidiarietà, welfare, epidemiologia, alimentazione, relazione terapeutica, condizione anziana, relazioni disfunzionali, violenza, abuso, maltrattamento e molti altri, sono presentati con modalità essenziali e schematiche.

    The sociological perspective.  Sociological Insight for health professions and social workers

    This volume is aimed at giving the readers a concise and clear introduction to Sociology and its main features. In particular it explores the possibility of adopting a sociological point of view to analyse our society and health-related problems. It offers a series of reflections and definitions meant to be easy lessons for clinical education programmes and social workers. Some crucial concepts are presented here in a simple and pithy way: society, role, status, environment, social interactions, subsidiarity, welfare, epidemiology, nutrition, therapeutic relationship, elderly care, dysfunctional relationships, violence, abuse and mistreatment.

    Gennaro Esposito, nato a Napoli, è sociologo dirigente presso l’Azienda Sanitaria Locale di Bergamo. Insegna Sociologia – Scienze Umane, presso il Corso di Laurea Scienze Infermieristiche dell’Università agli studi di Milano-Bicocca. E’ stato docente di Sociologia, Sociologia della Famiglia e Sociologia dell’Organizzazione in numerosi corsi di formazione per Educatori Professionali, Ausiliari, Operatori Socio-Sanitari e Addetti all’Assistenza. Tra i campi specifici d’interesse ha rivolto la sua attenzione verso diversi temi tra cui: il potere e la violenza nella società; l’abuso e il maltrattamento delle donne e dei minori; le dinamiche sociali nella società complessa; l’analisi organizzativa.  Su queste stesse problematiche è attivamente impegnato in associazioni di volontariato.

    Tra le sue pubblicazioni: Il Male Minore. Violenza, Maltrattamenti e Abusi nell’Infanzia, Edizioni Lavoro, Roma.

    Gennaro Esposito was born in Naples; he’s a sociologist and an executive at ASL (the local health authority) in Bergamo. He teaches Sociology and Social Sciences at the University of Milan-Bicocca, Science in nursing. He has been professor of Sociology, Sociology of the Family and Sociology of Organizations in several courses for social educators, paramedics and clinical social workers. His research interests focus, among others, on power relationships and violence in society, child and domestic abuse, social dynamics in the complex society and organization analysis. As far as these issues are concerned, he’s also socially active in some voluntary associations. One of his latest publications dealing with child abuse is Il Male Minore. Violenza, Maltrattamenti e Abusi nell’Infanzia, Edizioni Lavoro, Roma. 

    Introduzione

    La conoscenza delle Azioni Umane

       Nei sistemi umani e culturali, quello che le persone conoscono e  percepiscono come realtà, varia da società a società, da cultura a cultura; ciò che si ritiene reale è continuamente soggetto a rielaborazioni, valutazioni, selezioni. Le interpretazioni della realtà sono trasmesse attraverso i processi di socializzazione, in altre parole tramite processi di apprendimento sociale.

       Il mondo reale "esiste nel senso che è tangibile, concreto e si modifica nel tempo, esso non è semplicemente il frutto di soggettive proiezioni delle menti individuali, ma la mente umana tramite le culture che essa ha prodotto, agisce sulla concezione del reale costruendo e modificando le rappresentazioni" di questa conoscenza.

       Una serie di apprendimenti sociali fa sì che anche i significati soggettivi delle persone siano riconosciuti come fatti oggettivi, soprattutto quando si accompagnano o sono diffusi con processi d’influenza e condizionamento.

       La "neutralità oggettiva", di fatto, è sistematicamente ordinata e dotata di significati, e benché quest’ordine riguardi una particolare situazione sociale e storica, il processo è percepito come "naturale".

       Le persone costruiscono delle vere e proprie mappe mentali che permettono di leggere il mondo e di orientarsi nelle decisioni, ma la mappa non è mai la realtà e non tutto il reale può essere incluso in una rappresentazione.

       Come persone che intendono conoscere il mondo che ci circonda corriamo sempre il rischio di riconoscere solo quello che è incluso nella nostra mappa e di non cogliere il resto.

    Se il mondo delle cose può assumere significati diversi, sia tra culture, sia tra le persone, si può affermare che l’uomo è creatore dei significati della propria realtà sociale,  anche se di questo processo creativo non è sempre consapevole ed è anche per questo che le culture si trasformano.

     A causa dei meccanismi di socializzazione abbiamo, anche nel campo dell’analisi sociologica della società, che:

    LA REALTA’

    COME INSIEME DI FENOMENI OGGETTIVI E INDIPENDENTI DALLA PERCEZIONE UMANA

    E' DIVERSA DALLA 

    CONOSCENZA DELLA REALTA'

    PROPRIO PERCHE' NELL' OSSERVAZIONE E NELL' ANALISI ENTRANO IN CAMPO OPINIONI, CONCEZIONI, PUNTI DI VISTA, IDEOLOGIE...

     In altre parole, nel cercare di comprendere la realtà noi mettiamo in campo una selezione di elementi (soggettivi e oggettivi) includendo quelli che riteniamo attribuibili alla realtà osservata ed escludendone altri, in genere quelli che riteniamo non attinenti o che semplicemente non vediamo e non conosciamo.

       Le due dimensioni, quella della realtà e quella della sua conoscenza, di conseguenza, non coincidono quasi mai in modo esatto.

       Il procedimento scientifico, anche in sociologia, consiste nella continua ricerca di dati ed elementi oggettivi spesso tra loro connessi e interdipendenti che permettano di spiegare la realtà.

       La ricerca sociale apre quindi una riflessione sul rapporto fra realtà, sua rappresentazione e verità e chiama in causa considerazioni di carattere filosofico e metodologico, cioè concezioni di vita di una società o di un dato gruppo sociale.

       L’Analisi della Realtà comporta l’azione correlata di diverse dimensioni che caratterizzano il nostro rapporto con il mondo che ci circonda:

    1) LA COSCIENZA: che comprende sia la conoscenza, sia l’autoriflessione e la consapevolezza; non possiamo conoscere senza un atto cosciente e intenzionale motivato a comprendere.

    2) LA LIBERTÀ: in tutti i suoi aspetti, etici, giuridici, ontologici (che concerne l’essere in quanto tale); un’azione conoscitiva deve partire da una condizione di libertà, un’indagine condizionata non può portare alla vera conoscenza, e senza libertà non c’è margine per la ricerca scientifica.

    3) LA VOLONTÀ: cioè il desiderio vero di conoscere e di capire, a volte essa è uno stimolo alla soluzione di problemi, altre alla realizzazione individuale, (la crescita del sé), altre alla soddisfazione di un bisogno o ancora per trovare rimedi ad una condizione di sofferenza o comunque di difficoltà. L’atto conoscitivo è un atto intenzionale, un’espressione di volontà. Non si conosce e non si comprende senza la volontà di farlo.

    4) L’APPARTENENZA: il legame a una cultura, a un gruppo, a un sistema di valori, d’idee, a una religione, costituisce un certo tipo di conoscenza e orienta o condiziona l’azione del conoscere. A volte lo stesso oggetto di studio è determinato da un’appartenenza specifica. La prima appartenenza è al genere umano.

       L’analisi della realtà richiede la ricerca di un equilibrio tra queste dimensioni.

       Quando studiamo, conversiamo, discutiamo, conosciamo la realtà attraverso le sue rappresentazioni.

      Con il concetto di "rappresentazione" s’intende il percorso logico-intellettivo attraverso il quale il linguaggio ricostruisce la complessità del reale, in modo da renderla comprensibile a sé e agli altri.

       Per esempio, utilizzando una mappa o una cartina geografica, la realtà costituita da un panorama, sarebbe sostituita da una descrizione delle cose presenti, sentieri, monti, ruscelli, alberi, secondo una serie di codici condivisi, ma non sarebbe possibile comunicare delle emozioni, dei colori e degli odori che quel panorama ci ha trasmesso.

       Utilizzando il linguaggio fotografico, la rappresentazione del panorama sarebbe la fotografia della stessa, ma resterebbe ancora escluso il vento, la temperatura, etc.

       Per analogia, anche la rappresentazione del funzionamento di un sistema sociale, sceglie un proprio linguaggio che pur riuscendo a spiegare delle cose ne esclude delle altre.

       Per la presentazione delle teorie sociali, di fatto, si sceglie di utilizzare il linguaggio verbale e quello logico-matematico, attraverso descrizioni, schemi, grafici, o anche formule statistiche, ma questo significa che le complesse relazioni che intervengono a livello di individuo, di istituzioni e di stati, sono sintetizzate da espressioni che sostituiscono la realtà con simboli verbali o analitici.

       Il rischio che si corre è quello di scambiare la realtà con sue parziali rappresentazioni o, più spesso, con il modello esplicativo adottato, spesso perché più congeniali a una specifica concezione e visione della vita o a posizioni di potere.

    L’Analisi della Realtà Sociale

       Analizzare sociologicamente i processi di conoscenza significa individuare quali processi di selezione, sociale e storica, hanno condizionato la visione delle società umane e inciso sui contenuti ideazionali; significa studiare come la conoscenza umana viene ordinata dalla società.

       Questo tentativo di "ordinare" i fatti reali, non è una caratteristica esclusiva delle scienze sociali, ma si è ripetuto in tutte le discipline scientifiche, nel susseguirsi del processo di conoscenza.

       Nel caso della sociologia si dimostra che la società, con le sue dinamiche sociali, determina il contesto dell’azione individuale e, nello stesso tempo, ne "ordina" i contenuti interpretativi e le chiavi di lettura.

       Si usa la parola "ordina" per intendere che la stessa società, prima ancora del ricercatore, "da ordine classifica seleziona le interpretazioni della realtà sociale così come le scienze cosiddette esatte ordinano, classificano e selezionano" gli elementi della realtà fisico-biologica.

       Per conoscere la realtà sociale e le relazioni tra gli uomini, senza fare troppi errori, occorre pertanto riuscire a pensare il pensiero altrui, o comunque a capirlo (che non significa per forza condividerlo); non c’è conoscenza della realtà sociale che non sia prodotta dal rapporto col pensiero altrui.

       Le differenze con le prassi delle scienze cosiddette esatte, sono date dal fatto che le interpretazioni della società agiscono e si differenziano per cultura, per storia, per gruppi di potere, etc.

       Un’altra dimensione che dobbiamo prendere in considerazione è che ogni sistema sociale è sempre, intrinsecamente e complessivamente, dinamico e storico. Tutte le società umane, con le loro strutture, sono soggette a trasformazioni nel tempo. Il cambiamento sociale è "immanente", cioè sempre presente, ha caratterizzato tutte le società umane e  non c'è società uguale a se stessa con il passare del tempo, anche se i cambiamenti non sono percepiti dalle persone.

       Quando parliamo di rete sociale, di organizzazione comunitaria, noi non facciamo altro che riprendere e descrivere, anche se attraverso la nostra soggettività, un modello di analisi storicamente definito.

       I nostri ruoli professionali, le caratteristiche delle organizzazioni cui apparteniamo, sono il prodotto di un incessante processo storico, sia personale sia

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