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Ho sposato un idraulico
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Ebook186 pages2 hours

Ho sposato un idraulico

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About this ebook

La copertina lascia intravedere una storia briosa, emozionante e alla moda che non vi permetterà di smettere di leggere fino alla fine.

La protagonista, Lizzie, è una giovane ragazza in gamba e spiritosa che sogna di incontrare il principe azzurro. Ma il destino ha in serbo per lei un semplice idraulico che poi si rivelerà essere milionario.

La sorella di Lizzie, Angy, è sempre al fianco della protagonista, spalleggiandola in tutte le situazioni strampalate in cui si troveranno.

Inseguimenti in macchina, spie che si infiltrano dappertutto, pedinamenti, una giovane governante dall’aria innocente che si rivela avere una tresca con i due fratelli del bel idraulico e che sarà protagonista del un colpo di scena finale, sono solo un assaggio di quello che vi aspetta leggendo questo romanzo.
LanguageItaliano
Release dateApr 21, 2015
ISBN9786050370461
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    Ho sposato un idraulico - Elisa Lombardi

    Elisa Lombardi

    HO SPOSATO

    UN IDRAULICO

    Anno del copyright: 2014

    Nota del copyright: di Elisa Lombardi. Tutti i diritti riservati.

    Ai miei figli

    Sophia e Richard

    1

    Il vero amore esiste veramente? E’ una domanda da un milione di dollari, che per molti risulta essere estremamente importante, mentre per altri è solo un pretesto per farsi regalare un diamante.

    Io, la pensavo così, fino a quando non ho incontrato lui.

    - Angelina?-

    - Angy? Insomma dove sei?- ma dove si sarà cacciata mia sorella? Eppure la casa non è così grande da perdersi.

    Angy è mia sorella minore. Abitiamo insieme da un paio d’anni in un appartamentino in centro Abbiategrasso, splendida città immersa nel parco del Ticino.

    - Angy santo cielo, siamo in ritardo.-

    - Arrivo, dammi ancora un secondo.-

    Eccola davanti allo specchio a spazzolarsi i lunghi capelli biondi e ricci.

    - Angy dobbiamo proprio andare. – le metto fretta - Sono quasi le otto e io vorrei essere in negozio prima dell’apertura, così controlliamo i prodotti che sono arrivati ieri sera. -

    - Ok, hai vinto, possiamo andare. –

    Finalmente siamo in macchina. Sono le otto e venti. Prima delle otto e quarantacinque sicuramente non arriveremo.

    - Ah Lizzie, mi sono dimenticata di dirti una cosa. – mi dice estraendo dalla borsa il lucidalabbra.

    Ecco ci risiamo. Quando deve dirmi qualcosa che non va, tende a farlo sempre all’ultimo momento, a un secondo prima che io lo scopra da sola.

    - Spara! Cos’è successo questa volta?- le domando tenendo d’occhio la strada.

    Speriamo che non abbia preso fuoco il negozio.

    - Oggi dobbiamo chiamare un idraulico, c’è il bagno di Avalon che è allagato. – mi comunica tutto d’un fiato.

    Inchiodo la macchina.

    Allagato? Il bagno del negozio è allagato? Rimango qualche secondo in silenzio a fissare mia sorella. Non sento neppure gli insulti del tizio alla guida della macchina dietro che protesta per la frenata. 

    Non ricordo.

    Non ricordo che ieri sera in bagno ci fosse dell’acqua per terra. Eppure faccio sempre il giro per controllare che tutto sia in ordine prima di chiudere.

    - Non fare quella faccia, sister. Non è così grave.- dice passandosi la mano tra i capelli.

    Speriamo abbia ragione.

    O mio Dio! Ma qui c’è acqua dappertutto!

    - Cavoli Angy, ma com’ è successo? – inizio ad agitarmi.

    - Be, ieri sera quando te ne sei andata, è passata di qua la mamma con Ben.- Tace un momento e si passa la lingua sulle labbra.

    Si siede sull’angolo della piccola scrivania che abbiamo all’ingresso, e accavalla le lunghe gambe affusolate.

    - Ben – continua - aveva preso un brutto voto in algebra e non sapeva come dirlo a Jessy. -

    Ben è il figlio della nostra migliore amica Jessy. Un avvocato divorzista che ha deciso di intraprendere la professione dopo che ha trovato il marito a letto con la tata. Allora Ben aveva un anno e cinque mesi. Da quando ha ottenuto il divorzio, Ben passa molto tempo con nostra madre, visto gli orari assurdi di Jessy, e di tanto in tanto lo porta in negozio.

    - Il voto in questione era zero. – mi fissa negli occhi attendendo una mia reazione.

    - Zero?– le rispondo con un filo di voce.

    Non pensavo che alle elementari potessero dare questo genere di voti.

    - Si. Il piccolo aveva paura di dirlo a sua madre che come sai bene anche tu, quando è arrabbiata parte in quarta come se stesse facendo una delle sue aringhe in tribunale e non smette finché non sei in ginocchio a chiederle pietà. – mi guarda cercando comprensione - Così gli ho detto di non mostrarglielo e di impegnarsi a recuperare il voto nei prossimi compiti in classe. -

    -Devo ammettere che sei diventata davvero saggia sorellina. – le sorrido per la prima volta da quando siamo arrivati.

    - Già, ho imparato dalla migliore in questo campo. – mi strizza l’occhio.

    Scoppiamo entrambe a ridere e scommetto che anche lei sta ricordando quando anche noi, studentesse modelle, nascondevamo i voti ai nostri genitori.

    - Comunque - prosegue - Ben mi chiese il permesso di andare in bagno, dove restò giusto cinque minuti. Ma quando ne uscì non riusciva a guardarmi negli occhi e con una faccina colpevole  mi disse: zia ho combinato un pasticcio. Non ti arrabbiare per favore.

    - Non dirmelo Angy, non dirmelo.- mi porto la mano tremante alla fronte e chiudo gli occhi - Ha buttato il compito nel gabinetto e ha schiacciato lo sciacquone. – cosa che naturalmente avrei fatto anch’io, visto che quando avevo la sua età il trita documenti non l’avevano ancora inventato.

    - Brava! - mi applaude - Allora è vero che eri una maga a nascondere i compiti andati male alla mamma, vero? Mente criminale. -

    Scoppiamo in una sonora risata. Mia sorella quando ride è ancora più bella. Seduta alla scrivania con la sua minigonna blu preferita,abbinata alla camicetta azzurra decisamente raffinata che le ho regalato lo scorso anno.

    Pur essendo sorelle, non ci assomigliamo così tanto. Le persone se ne rendono conto solo quando ci vedono sorridere insieme ed è allora che esclamano siete sorelle? Si capisce dal fatto che avete lo stesso bellissimo sorriso?

    Per il resto, Angy mi supera in altezza di una testa e mezza,è bionda e ha gli occhi azzurri, mentre io al contrario, ho i capelli scuri e gli occhi verdi.

    Ad entrambe piace vestirsi alla moda.

    Io oggi indosso i miei jeans preferiti, quelli che mi fanno un culo da favola e una camicetta azzurra che mi risalta i lunghi capelli corvini. E cosa dire dei miei bellissimi stivaletti di pelle nera con il tacco a spillo decisamente sofisticati, comprati insieme ad Angy? Noto con piacere che oggi li indossa anche lei.

    - Angy, dove abbiamo messo le pagine gialle? Te lo ricordi?- le domando spostando i documenti sparsi su tutta la scrivania.

    - Nada, mi spiace. Non me lo ricordo.-

    Figurati se si ricorda qualcosa. Pazienza, cercherò su internet. Vediamo. Attendo che il motore di ricerca si carichi e digito Idraulico ad Abbiategrasso.

    Cerca.

    Ma quanti sono? Non sapevo che ci fossero così tanti idraulici nella nostra città, come faccio a scegliere il migliore? Non importa, uno vale l’altro.

    Clicco sulla terza voce.

    - Angy, prendi il numero di telefono di questo idraulico e lo chiami per favore? Si chiama Markus qualcosa. Io vado ad alzare la saracinesca, è ora di aprire. – mi avvio fuori dal negozio.

    - Buongiorno signora! - mi saluta un vecchietto distinto con il bastone alzato, dall’altra parte della strada, nostro cliente da anni che non ci ha mai voluto dire il suo nome, in quanto a suo parere, siamo troppo giovani per lui visto poi che è anche sposato.

    Che tipo!

    - Vi sembra l’ora di aprire? Stavo tirando dritto. – urla scendendo dal marciapiede per venirmi incontro aiutandosi con il bastone di legno scuro.

    - Mi scusi Mister X - è così che l’abbiamo soprannominato. A lui piace molto essere chiamato così; gli sembra di essere in missione segreta. È uno spasso.

    - Come sta oggi? – gli domando aiutandolo a risalire il marciapiede.

    - Bene tesoro, sto cercando un regalo per mia moglie. Sai abbiamo discusso questa mattina. E ora devo farmi perdonare. – mi strizza l’occhio, che novità! Sembra che litigare sia diventato il loro passatempo preferito, anche se quando gliel’ho fatto scherzosamente notare, sul suo volto comparve un ghigno e avvicinandosi mi sussurrò che i loro litigi finiscono sempre con il fare all'amore appassionatamente. E ha settant’anni!

    - Venga, si accomodi. - faccio strada verso lo scaffale delle profumazioni naturali. Con la coda dell’occhio intravedo Angy che ringrazia e riattacca il telefono. Incrocia il mio sguardo e a gesti mi fa capire che l’idraulico sta arrivando.

    Mi sento sollevata, almeno non si allagherà il negozio.

    - Buon giorno Mister X, come sta oggi? Gradisce un caffè o una tisana?-gli chiede sorridente Angy raggiungendoci.

    - La tisana è per i vecchi ragazza mia – le dà una pacca sulla spalla - Prenderò volentieri un caffè.-

    Con una risatina mia sorella si allontana per andare ad accendere la macchinetta nel nostro ufficio posto di fronte all’ingresso.

    - Hei, ragazza. – mi chiama X - ti sta uscendo l’acqua da sotto la porta! – esclama picchiando più volte il bastone per terra.

    Cosa? O santo cielo, niente panico. Dove cavolo sono gli stracci per il pavimento che usano le donne delle pulizie? Una volta li mettono sotto la scrivania. Una volta sopra lo scaffale. Oggi dove saranno? 

    Eccoli!

    Sopra lo scaffale.

    - Attento Mister X, si sposti dalla porta. – dico afferrandolo delicatamente dal gomito e spostandolo.

    - Grazie per avermi avvertita. Sa, abbiamo una piccola perdita.-

    - Alla faccia della piccola perdita.- sghignazza X- Sembra che il Naviglio sia stato deviato nel vostro bagno.-

    - Addirittura il Naviglio?-

    E questa voce di chi è? Ci mancava anche un curioso oltre al vecchietto spiritoso.

    Decido di spiare l’intruso mentre spargo stracci dappertutto. Cavoli, non riesco a vederlo a causa dello scaffale delle spezie che mi blocca la visuale sull’ingresso. Devo ricordarmi di spostarlo, così posso tenere d’occhio l’entrata anche quando sono seduta per terra. Si, però poi tutti quelli che passano davanti al negozio mi vedranno seduta per terra. E se dovessi indossare una gonna? Forse è meglio lasciare lo scaffale li dove si trova.

    Intanto sento mia sorella che sghignazza, così mi dirigo all’ingresso per capire cosa stia succedendo.

    - Mi scusi l’avevo presa per il solito curioso.-ridacchia Angy portandosi il dorso della mano davanti alla bocca, il che significa che è a disagio.

    - Ah Lizzie, questo è l’idraulico. Puoi mostrargli tu la perdita, per favore? Io vado a servire la signora Adelaide. – mi chiede allontanandosi.

    Certo, come no. Dattela a gambe sorellina intanto io mi occupo di sto … Occhi azzurri … Capelli castani … Alto …. Muscoloso. L’altra sera devo aver proprio commosso Dio con le mie preghiere disperate sulla mia disastrosa situazione sentimentale che mi ha mandato il primo strafico disponibile in zona.

    Grazie Dio! Grazie! Grazie!

    - Hem. - mi schiarisco la voce - Salve, venga da questa parte. Le mostro l’intoppo. – gli faccio segno di seguirmi.

    Lo guido verso il bagno girandomi un paio di volte a guardarlo; è davvero affascinante.

    - Il signor Michele aveva davvero ragione! – esclama abbassandosi - Sembra che le stia uscendo il Naviglio dal negozio. – ridacchia.

    Il signor Michele? E chi è?

    - Scusa, Michele chi?-

    - Il signore con cui stava parlando quando io sono entrato.- mi fa segno verso Mister X.

    Che sorpresa, quindi Michele è Mister X. Chissà che faccia farà quando lo chiamerò per nome.

    - Ok - continua Markus spostando qualche straccio da terra - ora qua ci penso io. La chiamo se ho bisogno.-

    Mamma mia, che lato B favoloso che ha sto idraulico.

    - Ok - riesco infine a dire andandomene.

    - Asciugati la bava Lizzie. – mi punzecchia Angy mentre la raggiungo all’ingresso.

    - Si vede lontano a un miglio che ti piace quel tipo. Sarà la t-shirt azzurra che mostra le braccia muscolose? – sghignazza.

    - Smettila - gli bisbiglio - è solo l’idraulico. Buongiorno Marinella, come sta oggi? – saluto una nostra affezionata cliente.

    Mary, si guarda un attimo in giro, poi sospira e ci guarda.

    - Questa mattina io e mia figlia siamo uscite un po’ troppo tardi da casa e abbiamo così visto passare il treno delle sette e un quarto pensando di averlo perso.- sospira di nuovo - Cosi mentre stiamo per arrivare in stazione, ho proposto a Noemi di fare colazione nel nuovo bar che hanno inaugurato qualche giorno fa. - le scappa una risatina - Entriamo e ordino due cappuccini e due brioche, mentre mia figlia tiene d’occhio la situazione treni accorgendosi che il treno non è ancora andato via, ma che è ancora fermo in stazione. - scoppia a ridere.

    Mary ha una risata così sincera che ci ritroviamo entrambe a sorridere.

    - E che avete fatto?- chiede Angy, sedendosi sulla scrivania.

    - Abbiamo bevuto il cappuccino guardando in cagnesco il treno che non se ne voleva andare. Alla fine decidiamo di sbrigarci e prese le brioche ci avviamo all’uscita del bar per provare a prenderlo. E secondo voi che succede?- ci guarda sorridendo.

    - Naturalmente il treno se ne va. - le rispondo scoppiando a ridere.

    - Esatto! Per fortuna che non eravamo già usciti, così ci siamo risedute e abbiamo finito la nostra colazione. Siamo poi andati a prendere l’altro treno che indovinate, è stato soppresso, senza comunicarne il motivo.- sospira un’altra volta – Così all’alba delle nove e trenta siamo tornate a casa rassegnate. -

    - Il bagno è a posto. - compare all’improvviso l’idraulico dagli occhi azzurri - ecco la vostra verifica andata male!- ma che simpatico. Ah … Ah … Ah.

    - Veramente è di un bambino - precisa Angy. Non sia mai che qualcuno pensi che la verifica sia sua.

    - Certo. - sorride l’idraulico - Io vado. Vi mando la fattura per e-mail. – ci dice uscendo dal negozio.

    - No, aspetta! - gli urla Angy rincorrendolo.

    - Sai non abbiamo internet e se ci fai caso neanche il numero civico è segnato, infatti i postini ci perdono sempre la posta. O per lo meno è ciò che s’inventano come scusa per non avercela consegnata. - prende fiato - così potresti gentilmente portarcela tu la fattura? Te la salderemo subito. Grazie. -

    Che gli prende, gli si è fumato il cervello? Perché si è inventata tutte queste cose? La posta a noi arriva tutti i giorni.

    Vuoi vedere che l’ha fatto per me? Ingegnosa!

    - Ok, vedrò di passare. Arrivederci. – mi saluta uscendo dal negozio.

    Lo seguo con lo sguardo fino al suo

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