Racconti Dell'Allegoria
()
About this ebook
Ecco perché si chiamano “ dell’ allegoria “: la scena in cui si svolge l’ azione e le avventure che vivono i protagonisti riflettono il loro problema, anzi, sarebbe meglio dire che il loro problema è un elemento allegorico che sfocia a seguito di un sogno o di un trauma.
Il primo racconto ha per protagonista una preadolescente alle prese con la separazione dei genitori che si sente come trasparente perché messa in secondo piano; la fanciulla passa attraverso varie avventure in un mondo fantastico che avviene tutto nella sua mente.
Il secondo racconto ha per protagonista un ragazzino che emigra in Italia su un barcone carico di passeggeri; il barcone naufraga e il ragazzino continua la sua avventura, ma non è salvo.
Il terzo racconto parla di Alina, una ragazza orfana di madre che vive l’ incubo di un padre molesto , che alla fine finisce per ucciderla.
Il quarto racconto ha per argomento un aspirante suicida che è stanco della vita ed il suo suicidio è una protesta nei confronti della società che si rivela gretta e superficiale
Il quinto racconto tocca il dolente tasto di una piaga dei paesi più arretrati, l’ acid attack e la conseguente emarginazione di una giovane indonesiana che si trova ad affrontare il suo problema in ospedale; la sua vicenda si intreccia poi con quella di altri ragazzi affetti da una malformazione e tra di loro nasce una bella amicizia.
Infine il sesto e ultimo racconto narra di un giovane tossicodipendente che tenta la difficile strada del recupero. L’ azione si svolge in un giardino nella sua ultima notte dove vivrà un vero e proprio incubo.
Related to Racconti Dell'Allegoria
Related ebooks
Olio di mandorle amare Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNo! Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsÈ l'Amore che ci sceglie Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDiamanti nella polvere: Un diamante è per sempre, #1 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl fantastico viaggio di Lily, la bambina che saltava nei libri Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsStorie un po’ per me e un po’ per te! Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUn lungo inverno Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa maledizione di Solarius Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDai che ce la fai Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDove il sole va a dormire Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCome una fenice Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMa perché proprio a me?! Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl semplice oblio Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAllie Strom e l'Anello di Salomone Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSotto la cenere Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLezioni d'amore per principianti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPrima che sia troppo tardi: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsBuchi nell’acqua e altri esperimenti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa penna del futuro Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNonostante te (te, nonostante tutto) Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsType Me Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCabal - Il principe dell'eresia: Cabal 2 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLontano dagli occhi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI racconti dello zio Mimmo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPrima che il sole sorga Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSpazio insufficiente Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPocofuturo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsHa ballato una sola estate Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDream. Gioco d'amore Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl diario del vampiro. Luna piena Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Children's Short Stories For You
Il Decamerone Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLe Fiabe Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNon voglio lavarmi i denti!: Non voglio...!, #5 Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Reviews for Racconti Dell'Allegoria
0 ratings0 reviews
Book preview
Racconti Dell'Allegoria - Maria Gimena Sarrtore
RACCONTI DELL’ ALLEGORIA
1.
Anche questa sera, come di consueto, la piccola Daiana non riesce a dormire.
E’ stesa sul suo piccolo letto (del resto lei è una piccola bambina) e guarda il soffitto, dove si
innalzano migliaia di stelle fluorescenti.
Daiana ha dodici anni, ma non li dimostra; sembra infatti, che per qualche strano motivo sia rimasta
prigioniera di un corpo più giovane. Porta due occhiali grandi e rotondi che racchiudono due
splendidi occhi verdi smeraldo; i capelli, sottili e biondi, sono raccolti in una crocchia, pettinatura
questa che lei ama particolarmente, visto che sogna di fare la ballerina, ma grazie a cui sembra
ancora più piccola. Ma la vera novità sono le gambe: piccole e sottili, troppo corte per la sua età,
che le avevano conferito il soprannome di Campanellino, per la sua somiglianza con l' amichetta
inseparabile di Peter Pan.
La sera è la parte della giornata che Daiana preferisce, perché riesce a dare sfogo alle sue fantasie.
Supina davanti al cosmo
, come l’ aveva definito suo padre quando glielo aveva regalato per il
settimo compleanno, immagina di poter elevarsi con la sola forza del pensiero e di poter
trasformarsi in una stella
I genitori di Daiana sono sempre stati con lei molto affettuosi: sua mamma Lucia è casalinga, e suo
papà Angelo è autoferrotranviere; si sono sposati giovani e dal loro matrimonio è nata lei, unico
frutto del loro amore.
Nonostante gli alti e bassi che ci sono in ogni famiglia, alla piccola fino a quel momento non era
mai mancato nulla ma tuttavia, c' era un desiderio che da qualche tempo aveva, e che secondo lei
sarebbe stato il pezzo di puzzle mancante per dare alla sua storia il famoso finale "... e vissero felici
e contenti"; questo desiderio era il ritorno all'unione familiare, che si sarebbe potuto esaudire
soltanto se i suoi genitori provassero ancora dell'affetto l' uno per l' altra.
Da qualche tempo la serenità familiare che aveva perdurato durante la sua infanzia si era spezzata,
lei lo sentiva, lo aveva capito dagli sguardi severi tra di loro, da quei lunghi silenzi a tavola, e dal
fatto che non uscivano più tutti e tre insieme come un tempo.
Soprattutto però, era già qualche tempo che la mamma chiudeva la porta della camera da letto, e la
mattina, quando si alzava per fare colazione, trovava suo papà solo e addormentato sul vecchio
divano del salotto. Erano tante le domande che la piccola si poneva in quel periodo a cui aveva
anche cercato delle risposte cercando di farsi chiarire i dubbi direttamente dai suoi genitori, che
spesso le rispondevano sempre distrattamente e senza alcun reale interesse.
<< Sei solo una bambina >>, le dicevano, << non puoi capire >>. Niente di più brutto per una
preadolescente che sta imparando a prendere confidenza con il mondo e con le cose della vita.
Questa stessa sera Daiana si vede costretta a chiudere la porta della camera perché dal basso
provengono dei rumori. Si alza e si avvicina alle scale per sentire meglio, e scopre con orrore che
sono i suoi genitori. Stanno litigando.
<< Che bello spettacolo >>, dice tra sé e sé , << E' meglio se me ne torno a letto >>.
Affranta, chiude la porta dietro di sé tirando fuori un sorriso più che malinconico e mentre si
rimbocca le coperte pensa che adesso più che mai avrebbe voluto avere una sorella o un fratello per
poter condividere la sua desolazione e sentirsi magari meno sola.
Alza lo sguardo al soffitto: tutte quelle stelle fluorescenti le appaiono ora insignificanti, perché
capisce che non potrà mai essere la stella polare che suo padre crede che sia << Perché tu sei molto
più luminosa di tutte le stelle dell’ universo >>; ora, è vero che il cosmo è formato da un' infinità di
stelle, proprio come quelle che lei sta osservando in quell' istante, ma che comunque sono disposte
nell' universo con ordine, e l' ordine è proprio la paroletta magica che manca nella sua famiglia.
Ripensa alle frasi dei suoi genitori <
perché se così fosse, potrebbe starsene tranquilla a giocare, e non si curerebbe affatto delle loro liti.
Quando era piccola, la mamma indovinava sempre se lei era scura in faccia, e allora non le chiedeva
cosa aveva perché qualunque cosa avesse bastava farle due coccole oppure il solletico, e lei subito
riacquistava il sorriso.
Erano belle le giornate in cui la mamma e il papà si alzavano presto la mattina e le facevano trovare
già pronta la colazione con le brioches fresche di pasticceria e la cioccolata calda nella tazza e
insieme a quei momenti rimpiangeva le discussioni su come avrebbero potuto trascorrere la giornata
tutti e tre insieme, e ognuno era libero di dire la sua.
Quelli erano stati i migliori momenti trascorsi della sua vita, sebbene sperava che ce ne sarebbero
stati altri, e poco le importava di avere pochi vestiti e di ricevere una scarsa paghetta, perché tutto
quello che aveva era sempre meno in quantità rispetto alle coccole che riceveva dai suoi genitori.
L' amarezza che prova dentro è così tanta che non riesce a trattenere le lacrime <
poter sparire... stanotte mentre loro dormono io farò le valigie e me ne andrò...>> <
non mi vogliono>>, <
E mentre pensa questo stringe forte Isacco, il cane rosa di peluche che le avevano regalato i nonni
per il suo decimo anno di età: è un segugio dagli occhi grandi e languidi che sembrano implorare le
coccole chi lo guarda.
Senza capire quando, lentamente si addormenta.
***
( sogno )
Daiana si trova adesso a correre lungo un tunnel, ma non sa perché né come ci sia finita dentro.
Con sé ha portato solo una forte sensazione di freddo, e tira fuori il fumo dalla bocca mentre ogni
tanto si volta come se avesse lasciato alle sue spalle qualcosa, o forse qualcuno.
A un certo punto intravede una leggera luce che sembra segnalare la fine del tunnel; decide di
attraversarla, ma proprio a un passo dall' uscita sente i muscoli rallentare e perde velocità nella
corsa, che si conclude con un salto a bocca in giù dentro una pozza d' acqua maleodorante.
Si rialza e da lontano vede un cane che la sta osservando con aria guardinga: è uno di quei cani che
le facevano paura quando era piccola, perché non hanno il pelo, e per via di quelle orecchie ritte e
della coda mozzata.
Ora è buio, ma il cane non è sparito, solo il suo sguardo si è addolcito, e dalla postura sembrerebbe
essersi rilassato. Tira il muso in avanti e comincia ad annusare qualcosa nel terreno, finché non
prende con le mascelle quello che sembrerebbe un drappo di colore viola, molto lungo, visto che
rimane per metà sopra il terreno.
All' improvviso un luccichio le abbaglia la vista e si sveglia.
***
Quando apre gli occhi, sono già le sette passate.
<< La scuola! >> La sveglia con proiettore dell' ora sul soffitto le ricorda che ha soltanto mezz' ora
di tempo prima di prendere l' autobus.
Presa dalla fretta, tira via le coperte e si siede sul letto, tirando a sé le pantofole. Un urlo gli muore
in gola << Ma, cosa significa? >>, pensa, << Non riesco a vedermi il piede... >>
Si tira su i pantaloni del pigiama, constatando che il piede è come sparito.
In preda al panico, si chiude in bagno, pensando che forse è la sua immaginazione << Devo essere
scossa ancora da ieri sera >>, << Devo tranquillizzarmi >>
Mentre fa questi pensieri, sente la voce di sua mamma che dal piano di sotto la sta chiamando -
Daiana, sei pronta? Farai tardi a scuola -
- Si... si mamma! -, - Dammi ancora due minuti e vengo! -
Davanti allo specchio del bagno cerca di riflettere sul da farsi, ma per quanto si sforzi, non riesce a
formulare nessun pensiero logico perché, diciamocelo, ciò che le sta accadendo non ha niente di
sensato.
Da fuori sente dei rumori e il cuore inizia a batterle forte; sono i passi di sua madre che sta salendo
le scale - Daiana! Dove sei? -
Stavolta cerca di pronunciare qualche parola, ma, ahimé, la tensione ha il sopravvento e l' unica
cosa che le viene spontanea fare, è piangere.
- Ah, ma sei qua - la voce di mamma Lucia irrompe nella stanza come un fulmine a ciel sereno, e la
bambina ha un sussulto. Di riflesso, gli viene spontaneo coprirsi la faccia con le mani; l' idea che
possa sparire anche il viso dal suo corpo la terrorizza.
- Mamma...Mamma non entrare... -
- Perché? Ti senti male? -
- No, ho soltanto dei brufoli in viso... -
- Ma va là, sciocchina! Non mi spaventano mica! Ora vi do un' occhiata -
Quando apre la porta del bagno, la mamma non può fare a meno di fare un sorriso.
- E tu avevi paura di farti vedere da me solo per questa cosa? - le toglie il nastro viola che gli esce
goffamente dai capelli arruffati e la pettina – Ma se non hai niente? Stai benissimo -
- Su, svelta! Ti preparo la colazione -
Lei accenna un sorriso, smarrita ma allo stesso tempo rincuorata dalle parole della madre << Devo
aver fantasticato>>, si convince.
***
La scuola è sicuramente uno degli obblighi che la vita comporta che a Daiana assolutamente non
piace, e non perché ci sia da stare attenti in classe e da studiare, o perché non abbia degli amici, ma
perché sente che stare tra i banchi sia una perdita di tempo, specie in questo periodo che vorrebbe
poter avere del tempo soltanto per aiutare mamma e papà.
Mentre la maestra parla delle equazioni e scrive alla lavagna i compiti da fare a casa, lei guarda
fuori dalla finestra. Piove. Un senso di solitudine l' assale e la lascia assente, estranea a tutto ciò che
la circonda.
<< Nonna... >>
Ricorda i giorni di pioggia trascorsi felicemente insieme a sua nonna in cui era bello semplicemente
andarla a trovare e prendere una cioccolata insieme.
Nonna Mercedes era una donna forte e attiva che aveva dedicato tutta la sua vita al lavoro e ai
sacrifici che esso comporta: da giovane aveva fatto l' operaia presso la fabbrica della Nestlé di
Abbiategrasso ma poi con la nascita della sua unica figlia, aveva smesso di lavorare per poterle
stare vicino.
La donna aveva comunque continuato a lavorare da casa, producendo delle opere di ricamo su