Un passaggio nell'eternità
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Dal concepimento alla morte: La teoria Cristobiocentrica. Un modo nuovo per riflettere sulla vita oltre la morte.
Prenderò, quindi, in considerazione diversi contributi:
a. Le ricerche sulle esperienze di pre morte (da pagina sette a tredici) .
b. Le testimonianze del rapporto tra scienza e fede di alcuni noti scienziati (da pagina quattordici
a sedici).
c. Le ultime scoperte scientifiche (da pagina diciasette a ventiquattro).
d. Le Sacre Scritture (da pagina venticinque a trentadue).
e. Le riflessioni sulle Sacre scritture (da pagina trentatre a quaranta).
f. Le testimonianze di alcuni Testimoni del Vangelo di varie chiese cristiane (da pagina
quarantuno a cinquantatre).
Sulla base di tali testimonianze e ricerche, desidero mettere a disposizione del lettore un nuovo modo di pensare sulla vita dopo la morte. La “Teoria Cristobiocentrica” (da pagina cinquantaquattro a pagina sessantuno) è fondata sui contributi filosofici e teologici del passato quali il teocentrismo e cristocentrismo, integrata dalle ricerche scientifiche della fisica quantistica, dell’economia e della psicologia di questi ultimi anni. In particolare, mi riferisco:
a. Agli studi della fisica quantistica sul biocentrismo eseguiti dal dottor Robert Lanza secondo cui la morte, come noi la conosciamo, non sarebbe altro che un’illusione generata dalla nostra coscienza.
b. Alla teoria economica dei centri concentrici sullo sviluppo sostenibile
c. Ad una ricerca internazionale di tre anni dell’ Università di Oxford, secondo cui gli esseri umani hanno tendenze naturali a credere nella divinità e in una vita ultraterrena.
Segue una descrizione sul paradiso (da pagina sessantadue a novantuno) e sull’inferno (da pagina novantadue a centouno).
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Un passaggio nell'eternità - Luciano Bruno
Luciano Bruno DAL CONCEPIMENTO ALLA MORTE: UN PASSAGGIO NELL’ETERNITA’ 2015
DAL CONCEPIMENTO ALLA MORTE:
UN PASSAGGIO NELL’ETERNITA’
La teoria Cristobiocentrica
Un modo nuovo per riflettere sulla vita oltre la morte
1
Luciano Bruno DAL CONCEPIMENTO ALLA MORTE: UN PASSAGGIO NELL’ETERNITA’ 2015
2
Luciano Bruno DAL CONCEPIMENTO ALLA MORTE: UN PASSAGGIO NELL’ETERNITA’ 2015
"Come cristiano non credo nella morte
senza resurrezione. Se mi uccidono, io
ritornerò ancora a fianco al popolo
salvadoregno".
Oscar Romero, Vescovo e Martire
"Per me non è più questione di credere,
ma di sapere. E sono disposta a dirvi
come potete arrivare anche voi a questa
conoscenza,
purché
vi
interessi
veramente. Se non vi interessa, non fa
nulla: tanto, dopo la morte, lo saprete
comunque …".
Elisabeth Kubler - Ross, Psichiatra
3
Luciano Bruno DAL CONCEPIMENTO ALLA MORTE: UN PASSAGGIO NELL’ETERNITA’ 2015
4
Luciano Bruno DAL CONCEPIMENTO ALLA MORTE: UN PASSAGGIO NELL’ETERNITA’ 2015
Introduzione
Queste riflessioni nascono dall’esigenza personale di trovare alcune risposte sulla vita oltre la
morte. Non ho assolutamente i titoli per elaborare un trattato teologico o la pretesa di scrivere un
trattato scientifico. Desidero solo poter entrare
scalzo e in punta di piedi, con il dovuto rispetto,
nel mistero della vita eterna. Prenderò, quindi, in considerazione diversi contributi:
a. Le ricerche sulle esperienze di pre morte (da pagina sette a tredici) .
b. Le testimonianze del rapporto tra scienza e fede di alcuni noti scienziati (da pagina quattordici
a sedici).
c. Le ultime scoperte scientifiche (da pagina diciasette a ventiquattro).
d. Le Sacre Scritture (da pagina venticinque a trentadue).
e. Le riflessioni sulle Sacre scritture (da pagina trentatre a quaranta).
f. Le testimonianze di alcuni Testimoni del Vangelo di varie chiese cristiane (da pagina
quarantuno a cinquantatre).
Sulla base di tali testimonianze e ricerche, desidero mettere a disposizione del lettore un nuovo
modo di pensare sulla vita dopo la morte. La "Teoria Cristobiocentrica" (da pagina
cinquantaquattro a pagina sessantuno) è fondata sui contributi filosofici e teologici del passato
quali il teocentrismo e cristocentrismo, integrata dalle ricerche scientifiche della fisica quantistica,
dell’economia e della psicologia di questi ultimi anni. In particolare, mi riferisco:
a. Agli studi della fisica quantistica sul biocentrismo eseguiti dal dottor Robert Lanza1
secondo cui la morte, come noi la conosciamo, non sarebbe altro che un’illusione generata
dalla nostra coscienza.
b. Alla teoria economica dei centri concentrici sullo sviluppo sostenibile
c. Ad una ricerca internazionale di tre anni2 dell’ Università di Oxford, secondo cui gli esseri
umani hanno tendenze naturali a credere nella divinità e in una vita ultraterrena.
Segue una descrizione sul paradiso (da pagina sessantadue a novantuno) e sull’inferno (da
pagina novantadue a centouno). Le preghiere (da pagina centodue a pagina centonove), che
scaturiscono da questa riflessione, sono il dovuto corollario per questo nuovo modo di pensare e di
ringraziare.
1 Robert Lanza è stato considerato dal New York Time il terzo scienziato vivente al mondo
2 Confronta: http://www.sciencedaily.com/releases/2011/07/110714103828.htm
5
Luciano Bruno DAL CONCEPIMENTO ALLA MORTE: UN PASSAGGIO NELL’ETERNITA’ 2015
INDICE
LE TESTIMONIANZE…………………………………………………………………… pag 7
Le testimonianze delle esperienze di pre-morte…………................................................pag 7
Le testimonianze di fede di alcuni noti scienziati……………………………………...…pag 14
LE RICERCHE SCIENTIFICHE……………………………………………….…..............pag 17
Premesse di fisica quantistica…………………………………………………..………......pag 17
Sintesi della teoria di Robert Lanza………………………………………...……................pag 18
Le ricerche di Oxford per l’Antropologia e la Mente............................ .................….......pag 21
LE SACRE SCRITTURE……………………………………………………………….…...pag 25
Contributo biblico sulla morte e sulla risurrezione…………………………………..….pag 25
La risurrezione nella Parola di Dio………………………………………………….…..…pag 28
LE RIFLESSIONI SULLE SACRE SCRITTURE……….............................................….. pag 33
Frammenti di escatologia……………………….……………………………..................….pag 33
L’apocalisse, l’anticristo e il falso profeta……………………………………………...…..pag 34
Il millenarismo…………………………………………………………………………..…....pag 38
I TESTIMONI DELLE SACRE SCRITTURE……………………………….…..……….pag 41
Resurrezione e storicità nei Testimoni del Vangelo………………………………...….…pag 43
Resurrezione e volontà di Dio nei Testimoni del Vangelo……………………….…….pag 47
Resurrezione e misericordia di Dio nei Testimoni del Vangelo………………….……pag 48
CONTRIBUTO PERSONALE SULLA MORTE E SULLA RISURREZIONE…….…pag 54
La teoria Cristobiocentrica sulla morte e sulla risurrezione…..………………..……….pag 54
IL PARADISO……………………………………………………………………………….pag 62
L’INFERNO…………………………………………………………………………….…….pag 92
PREGHIERE SULLE SACRE SCRITTURE……………...…………………………...…pag 102
6
Luciano Bruno DAL CONCEPIMENTO ALLA MORTE: UN PASSAGGIO NELL’ETERNITA’ 2015
LE TESTIMONIANZE
Contributo delle esperienze di pre-morte.
Nel 2014 è stata pubblicata una ricerca medica dell’Università di Southampton3. Gli
studiosi di tale università hanno condotto una ricerca scientifica su duemila pazienti
colpiti da arresto cardiaco per indagare il livello di consapevolezza delle persone
clinicamente decedute. La ricerca inglese4 comproverebbe il mantenimento di un certo
grado di coscienza5 da parte di persone in arresto cardiaco e confermerebbe gli studi di
Elisabeth Kubler-Ross6 e di Raymond A. Moody jr7 sulle esperienze di pre-morte. Da tali
esperienze non ricaveremo mai prove scientifiche
sull’esistenza dopo la morte8 .
Tuttavia possiamo ricavare testimonianze di persone che sono morte e sono tornate in vita
perché il momento del loro passaggio ultraterreno non era ancora arrivato.
Da tali testimonianze possiamo ricavare i seguenti punti:
- Quasi tutti quelli che erano morti
non sarebbero voluto tornare indietro.
3 Gli ospedali che stanno sperimentando e studiando questi pazienti sono l’ Addenbrookes a Cambridge, l’Ospedale
dell’Università a Birmingham e il Morriston in Swansea e altri nostri nove ospedali. Il Dott. Parnia scrive: " contrariamente
alla percezione popolare, la morte non è un momento specifico [...] E’ un processo che inizia quando il cuore si ferma, così i polmoni e
il cervello cessano di funzionare, condizione definita dalla medicina come arresto cardiaco. Durante un arresto cardiaco, tutti e tre i
criteri di morte sono presenti"; da quel momento quindi, segue un periodo di tempo, che può durare da alcuni secondi ad un'ora o
più, la corsa all' emergenza e gli sforzi dei medici, possono riuscire a far ripartire il cuore ed ad invertire il processo di morte. Quello
che sperimentano le persone durante questo periodo di arresto cardiaco, fa comprendere in che cosa siamo tutti probabilmente
destinati a sperimentare durante il processo della morte".
4 Si tratta in realtà di un progetto anglo-americano che vuole valutare la possibilità che i pazienti
in arresto cardiaco mantengano un certo grado di coscienza durante gli interventi di rianimazione, nonostante si ritenga
di norma che l’attività del cervello (e quindi la coscienza) cessi entro dieci secondi dal blocco della circolazione
cardiopolmonare.
5 Per coscienza si intende la consapevolezza che il soggetto ha di sé e del mondo esterno con cui è in rapporto, della
propria identità e dell'insieme delle proprie attività interiori. A seconda dell'ambito nel quale viene osservata, la
coscienza viene intesa nei seguenti modi: in neurologia, è lo stato di vigilanza della mente contrapposta al coma;
in psicologia, è lo stato o l'atto di essere consci, contrapposta all'inconscio: esperienza soggettiva di eventi o di
sensazioni; in psichiatria, come funzione psichica capace di intendere, definire e separare l’io dal mondo esterno; in etica,
come capacità di distinguere il bene e il male per comportarsi di conseguenza, contrapposta all'incoscienza.
6 Elisabeth Kubler-Ross, "La morte e la Vita dopo la Morte", 1991, Edizioni Mediterranee
7 Raymond A. Moody jr , "La vita oltre la vita , Mondadori; Raymond A. Moody jr ,
Nuove ipotesi sulla vita oltre la vita" ,
1997, Mondadori
8 Cf: http://www.wired.it/scienza/2014/10/08/vita-dopo-morte/ : " Non si può certo parlare di morte in questi casi", spiega
infatti Leandro Provinciali, presidente eletto della Società italiana di neurologia. "Oggi si parla di morte nel caso della morte
cerebrale, quando cessano cioè tutte le funzioni dell’encefalo in modo irreversibile. Esistono invece due condizioni in cui l’attività
cerebrale è assente o minima, e in cui non si può parlare di morte: lo stato vegetativo persistente e lo stato di coscienza minima, e in
particolare su questa seconda si stanno concentrando molte ricerche, perché quello che prima sembrava spesso uno stato
irrecuperabile si sta scoprendo invece che ha ancora insperate possibilità di ripresa. In ogni caso, la scienza parla di morte solamente
di fronte a una situazione cerebrale irrecuperabile, mentre per la semplice assenza della coscienza e l’arresto della circolazione
cardiopolmonare si parla piuttosto di morte clinica" .
7
Luciano Bruno DAL CONCEPIMENTO ALLA MORTE: UN PASSAGGIO NELL’ETERNITA’ 2015
- Dopo l’esperienza di pre-morte si perde del tutto la paura di morire.
- Ogni persona che muore è accolta da un essere amoroso che la sta attendendo, spesso un
parente.
- La morte non è una fine ma costituisce un'esperienza bellissima, forse la più bella di tutta
la loro esistenza.
- Nell'altra dimensione ognuno è in grado di giudicarsi e di dirigersi da solo.
La dottoressa Elisabeth Kubler-Ross9 dopo aver studiato ventimila casi di persone che
erano state dichiarate clinicamente morte e che sono poi ritornate alla vita in tutto il
mondo, scrive espressamente: "Dai frutti delle ricerche mediche appare chiaro come il morente
resti consapevole di quanto lo circonda anche dopo essere stato dichiarato clinicamente morto. Lo
sappiamo grazie alle dichiarazioni fatte dai pazienti ritornati alla vita, dopo essere stati dichiarati
clinicamente morti, contro ogni nostra attesa o speranza e spesso con profondo stupore di medici che
li curavano".
Da loro sappiamo che potremo osservare ciò che accade nella stanza dalla distanza di
pochi passi, in uno stato d'animo piuttosto distaccato, quasi fossero del tutto separati dal
cervello. Tutto questo avviene durante il periodo in cui l'elettroencefalogramma è piatto10,
e i medici non riscontrano segni di vita. In questo periodo si potrebbero udire le
conversazioni, vedere il comportamento e il vestiario della gente e conoscere i loro
pensieri senza provare alcun effetto negativo.
Il corpo che sperimentiamo durante questo periodo non è il corpo fisico, ma è un corpo
etereo11 e in questo corpo non vi sono sofferenze o limitazioni. Pertanto ci troviamo di
nuovo, perfettamente completi. Se ci era stata amputata una gamba, la riavremo, se
eravamo sordi potremo di nuovo udire, cantare, parlare. Se eravamo affetti da sclerosi
multipla che ci rendeva incapaci di muoverci, di parlare o di vedere con chiarezza,
9Elisabeth Kübler-Ross (Zurigo, 8 luglio 1926 – Scottsdale, 24 agosto 2004) è stata una psichiatra svizzera. Viene
considerata la fondatrice della psicotanatologia, ed uno dei più noti esponenti dei death studies. Dopo gli studi in
Svizzera, nel 1958 si è trasferita negli USA dove ha lavorato per molti anni in un ospedale di New York. Dalle sue
esperienze con i malati terminali ha tratto il libro "La morte e il morire" pubblicato nel 1969, che ha fatto di lei una vera
autorità sull'argomento.
10 Per dovere di informazione bisogna dire che quando si esegue l'accertamento di morte cerebrale, bisogna stare attenti
che non si verifichino situazioni come: depressione cerebrale da farmaci (anestetici, ipnotici e depressori in genere del
SNC), ipotermia, ect.... Tali eventi possono alterare i risultati dando dei falsi. Inoltre le registrazioni EEG devono essere
fatte per 30 minuti e ripetute più volte a distanza: solo se è sempre piatto nonostante gli stimoli di vario genere applicati,
alla fine si decreta la morte cerebrale.
11 Il corpo etereo è un corpo senza materia che si differenzia dal corpo che abbiamo su questa terra e dal corpo glorioso
quando risorgeremo con Cristo.
8
Luciano Bruno DAL CONCEPIMENTO ALLA MORTE: UN PASSAGGIO NELL’ETERNITA’ 2015
potremo di nuovo fare tutte queste cose. "Perciò è facile capire come molti dei nostri pazienti
che sono riportati alla vita non ci siano sempre grati dato che la ripresa delle funzioni del corpo
fisico significa anche il ritorno al dolore o alle limitazioni di prima".
La dottoressa Kebler afferma che molti colleghi medici si chiedono se non si tratti
semplicemente di proiezione dei nostri desideri, 12 ma è da escludere perché lei stessa
afferma: "Abbiamo avuto delle persone cieche dalla nascita che mentre erano fuori dal corpo fisico
ci vedevano benissimo. Non solo ci seppero dire chi era entrato per primo nella stanza, chi si diede
da fare per la rianimazione, ma ci seppero descrivere in dettaglio il vestiario dei presenti, cosa che
un cieco non sarebbe mai in grado di fare".
Oltre alla sensazione d’immenso benessere e di una sensazionale completezza che si
sperimenta in quello che possiamo chiamare il corpo etereo, si avrà anche la
consapevolezza che è impossibile morire da soli. "In quel momento, infatti, le nostre guide e il
nostro angelo custode13 saranno lì per aiutarci" . A proposito di queste presenze, in un altro
passo del libro la dottoressa scrive: "Abbiamo verificato questo fatto al di là di ogni dubbio e lo
affermo come scienziata. Ci sarà sempre qualcuno ad aiutarci nel trapasso, il più delle volte si
tratterà dei genitori o dei nonni, o di un bambino, se ne abbiamo perso uno. A volte si tratta di
persone che nemmeno sapevamo che erano già morte. La maggior parte dei bambini nomina il papà
o la mamma, ma nessuno dei bimbi che è stato in punto di morte li ha visti, salvo che i genitori
fossero morti prima di loro".
Molte persone hanno esperienze extracorporee durante un intervento chirurgico, infatti
osservano il chirurgo al lavoro. Questo fatto deve essere tenuto presente da tutto il
personale medico e infermieristico, e mentre il paziente è fuori coscienza, dovrebbero
parlare solo di cose che anche il paziente può udire. Infatti, le persone prive di coscienza
possono udire tutto. "Tutti dobbiamo sapere, quando ci accostiamo al letto di nostro padre o di
nostra madre già in coma profondo, che quest'uomo o questa donna possono udire tutto quello che
diciamo. In questi momenti non è troppo tardi per dire: «Perdono» o «Ti voglio bene» o qualsiasi
altra cosa si voglia dire. Per dire queste parole non è mai troppo tardi, nemmeno per dirle ai morti,
perché possono ancora udirci. Anche allora si possono finire «cose lasciate in sospeso» che risalgono
12 Cf: Elisabeth Kubler-Ross: "Secondo queste teorie chi sta per morire,essendo solo,disperato e spaventato, immagina di avere
accanto a se qualcuno che ama. Se ciò fosse vero, il 99 per cento dei miei bambini moribondi, che hanno 5,6 o 7 anni, in quegli istanti,
avrebbero visto le loro mamme o i loro papà. Ma nessuno di questi bambini, durante tutti gli anni in cui ho raccolto questi casi, ha
mai visto in punto di morte la mamma o il papà, per il semplice fatto che per la maggior parte delle volte le loro mamme e i loro papà
erano ancora vivi".
13 Gesù rivela l’esistenza degli angeli custodi in Matteo 18,10 "Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi
dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli".
9
Luciano Bruno DAL CONCEPIMENTO ALLA MORTE: UN PASSAGGIO NELL’ETERNITA’ 2015
anche a dieci o venti anni prima. Ci si può così liberare del peso dei propri debiti
per ricominciare
a vivere. Semplicemente che il tempo non esiste più".
Anche il dottor Raymond Moody J.14 risponde alla nostra domanda su cosa ci sia oltre la
morte. Basandosi su racconti e testimonianze di persone che dopo aver vissuto
la morte
hanno potuto riferire le loro esperienze, Moody sostiene che, per molti di loro, la
condizione di pre-morte ha cambiato profondamente il modo di concepire la propria
esistenza, ampliando gli orizzonti di conoscenza e stimolando la riflessione sui fini ultimi
dell'uomo.
La loro esperienza si configura così come una grande avventura intellettuale e spirituale,
all'incrocio fra scienza, fede e filosofia. Il fenomeno da lui studiato denominato "Near-
Death Experiences" (NDE) o "esperienze di pre-morte" avviene solitamente in quei soggetti
che mentre erano clinicamente morti15 avevano continuato ad avere la percezione visiva e
sonora di ciò che stava accadendo attorno a loro.
Non mancano critiche al lavoro ormai ultratrentennale di Moody. I più agguerriti contro le
sue tesi sono alcuni parapsicologi16 che sono impegnati a cercarne le cause scientifiche per
poterli riprodurre seguendo i canoni della scienza empirica.
14 Raymond Moody ha studiato filosofia all'Università della Virginia dove si è laureato nel 1967 e ha conseguito il
dottorato nel 1969. In seguito ha conseguito un dottorato in psicologia e una laurea in medicina presso il Medical College
della