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Orgasmo cosmico - Disperato bisogno di amore
Orgasmo cosmico - Disperato bisogno di amore
Orgasmo cosmico - Disperato bisogno di amore
Ebook98 pages1 hour

Orgasmo cosmico - Disperato bisogno di amore

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About this ebook

Una girandola di sentimenti universali racchiusi nei pochi metri quadrati di un pub. Innamoramenti rincorsi, sognati, sbagliati, imprevedibili, mancati ed infinite discussioni condite da insolite tesi, come quella che i tradimenti fanno bene all’amore, o che la proprietà transitiva può funzionare anche per i sentimenti, o che gli uomini sono come le scarpe, “c’è sempre un motivo per cui ti fanno male”, o che “non è il sesso la maledizione della vita, ma l’amore”… che diventa l’assioma di questa briosa commedia teatrale.
LanguageItaliano
Release dateApr 7, 2015
ISBN9786050368895
Orgasmo cosmico - Disperato bisogno di amore

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    Orgasmo cosmico - Disperato bisogno di amore - Giovanna Chiarilli

    Giovanna Chiarilli

    Orgasmo cosmico

    Orgasmo cosmico

    Disperato bisogno d’amore

    Giovanna Chiarilli

    Edizione Aprile 2015

    ISBN 9786050368895

    Autopubblicato con Narcissus.me

    www.narcissus.me


    Versione digitale realizzata da Simplicissimus Book Farm srl


    Digital Print Store

    Via Pian Di Scò, 64

    00139 Roma

    Tel. 06 96527863

    www.digitalprintstore.net

    ISBN: 9786050368895

    This ebook was created with BackTypo (http://backtypo.com)

    by Simplicissimus Book Farm

    Indice dei contenuti

    Orgasmo cosmico

    PERSONAGGI

    ATTO PRIMO

    SCENA 1

    SCENA 2

    SCENA 3

    SCENA 4

    SCENA 5

    SCENA 6

    SCENA 7

    SCENA 8

    SCENA 9

    SCENA 10

    SCENA 11

    SCENA 12

    SCENA 13

    SCENA 14

    ATTO SECONDO

    SCENA 1

    SCENA 2

    SCENA 3

    SCENA 4

    SCENA 5

    SCENA 6

    SCENA 7

    SCENA 8

    SCENA 9

    SCENA 10

    SCENA 11

    Giovanna Chiarilli

    Ascoltatemi, spiriti ambiziosi,

    il sesso è la maledizione della vita!

    Edgar Lee Master

    L’amore non perdona chi ama troppo

    Giorgia Salvucci

    E’ un disperato bisogno d’amore

    che mi fa star male

    Stadio

    Orgasmo cosmico

    Disperato bisogno d’amore

    Una girandola di sentimenti universali racchiusi nei pochi metri quadrati di un pub. Innamoramenti rincorsi, sognati, sbagliati, imprevedibili, mancati ed infinite discussioni condite da insolite tesi, come quella che i tradimenti fanno bene all’amore, o che la proprietà transitiva può funzionare anche per i sentimenti, o che gli uomini sono come le scarpe, c’è sempre un motivo per cui ti fanno male, o che non è il sesso la maledizione della vita, ma l’amore… che diventa l’assioma di questa briosa commedia teatrale.

    PERSONAGGI

    Alfio

    Barbara

    Davide

    Emma

    Giorgia

    Marcella

    Nina

    Riccardo

    Walter 

    ATTO PRIMO

    SCENA 1

    MUSICA (Sweet dream - Marylin Manson) 

    Il sipario si apre sul vano riservato al personale del pub Sweet drink.

    Marcella è seduta alla cassa, controlla delle fatture e fa i conti con la calcolatrice; Giorgia ha in mano alcune tovagliette di carta usate per apparecchiare.

    Intorno a loro, un paio di tavoli e sedie impagliate; uno scaffale con bottiglie, bicchieri, piatti, menù, strofinacci, una pila di tovagliette di carta e altri oggetti per apparecchiare. Dall’altro lato un bancone con la cassa, uno stereo e, in alto, l’insegna del pub.

    Una porta si apre sulla sala, il piano d’appoggio del passavivande, che delinea il locale della cucina, è occupato da un cappello da chef.

    In un angolo, oltre il pub, un grande specchio che si illuminerà solo durante le confessioni.

    Su una parete, un calendario fermo a marzo.

    Giorgia prende una tovaglietta e legge.

    GIORGIA - Le donne sono nate tutte a Troia… (ruota un po’ la tovaglietta) … e anche a Creta…ah, ah, ah…imbecilli! Se becco chi scrive ‘ste stronzate gli sputo sull’hamburger… (prende un’altra tovaglietta, legge) amare vuol dire non dire mai mi dispiace…ti pare che non conoscono pure quest’altra pietra miliare delle cazzate. Ma che ne sanno dell’amore ‘sti quattro marmocchi? Pensano di amarsi solo perché inzuppano le dita nello stesso piatto e si schiacciano i brufoli l’un l’altro…ma poi, che vuol dire amare vuol dire non dire mai mi dispiace? Marcè, tu lo sai?

    MARCELLA – E’ una bellissima storia d’amore…

    GIORGIA – Perché c’è uno che muore…voglio vedere come finiva se andavano avanti. Ma perché si sfogano tutti al pub, non ce l’hanno i quaderni, i fogli, i muri a casa? E poi non gli basta whatsapp, pure sulle tovagliette devono scrivere le sentenze, i messaggi al mondo, perché scarabocchiano e non parlano? Non riesco mai a riciclarne una…

    MARCELLA – Giorgia, basta, lo sai che mi incarto sempre con i conti…non mi chiacchierare addosso.

    Giorgia accartoccia le tovagliette, le getta in un cestino ed inizia a mettere a posto dei bicchieri mentre canticchia, sottovoce.

    Ad un tratto, un forte rumore, come se qualcuno avesse tirato un pallone addosso alla serranda.

    WALTER (FC) – E’ chiuso!...

    MARCELLA – (guardando in direzione del passavivande) E’ chiuso lo dico solo io!

    GIORGIA – E pure io!

    WALTER (FC) – E allora spegnete la colonna sonora, se sentono musica pensano che è aperto.

    Marcella spegne lo stereo. Il rumore non si ferma, iniziano a sentirsi anche voci concitate, urla, frasi che fanno pensare ad una lite. Giorgia si blocca, come a voler ascoltare meglio. Walter fa capolino dal passavivande.

    WALTER - Tutti a casa! Tutti a casa dovrebbero mandarli ‘sti musi neri. Poi dite che non ho ragione. Sempre ubriachi e pronti a rompere i coglioni agli altri, tanto lo so che sono loro a fare ‘sto casino.

    GIORGIA – Walter, smettila con queste stronzate.

    Continuano a sentirsi rumori.

    MARCELLA – Deve essere successo qualcosa.

    GIORGIA – Apriamo.

    WALTER - Aspettate. Apro io.

    Walter scompare, Giorgia e Marcella escono. Dopo qualche secondo, si sente prima il rumore di un campanello, come quello dei negozi che indicano l’entrata di qualcuno, poi la serranda che si alza…e quello di passi che si allontanano di corsa…

    MARCELLA (FC) - Oddio! Ch’è successo?

    GIORGIA (FC) – Chiamiamo un medico, un’ambulanza.

    ALFIO (FC) – (con voce sofferta, affaticata) No, grazie, non c’è bisogno…

    WALTER (FC) – Intanto portiamolo dentro, ce la fai ad alzarti?

    ALFIO (FC) – Sì, piano…la borsa…

    GIORGIA (FC) – Ci penso io.

    Si sente di nuovo il rumore del campanello.

    Rientrano. Con loro c’è Alfio che si sostiene con un braccio alle spalle di Walter. Alfio è un po’ malconcio, ma benvestito, dignitoso. Lo aiutano a sedersi.

    ALFIO – Grazie, grazie…

    MARCELLA – Ma ch’è successo?

    ALFIO – Niente, volevano rubarmi l’orologio…

    WALTER – E che orologio è? Guarda come t’hanno conciato! Erano stranieri, vero? Sono sempre loro.

    ALFIO – No, no, italianissimi.

    Rientra anche Giorgia.

    MARCELLA – Walter, tu la devi smettere di dare a loro la colpa di tutto.

    Walter alza le spalle. Giorgia prende uno strofinaccio, lo bagna con l’acqua

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