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Scrivendo
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Scrivendo

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"Scrivendo" è una raccolta di dieci racconti che, con umiltà, vogliono condurre il lettore lungo le "tappe" di un viaggio ideale. Dal sorriso alla riflessione, dalla violenza sulle donne all'amore per la città di Potenza e tanto altro. Una raccolta di racconti scritti col cuore e che vogliono arrivare al cuore.
LanguageItaliano
PublisherMarco Tavassi
Release dateMar 25, 2015
ISBN9786050367843
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    Scrivendo - Marco Tavassi

    MARCO TAVASSI

    SCRIVENDO

    [Marzo 2015]

    Ai miei nonni, presenti in ogni passo e in ogni respiro.

    A nonno Dino e a Tonino, esempi di vita e d’amore.

    SCRIVENDO

    A questa mano, un giorno, parlò il mio cuore,

    con tono leggero, con accento d’Amore.

    Le disse: "Di cose belle e liete tu scriverai,

    ma di quelle tristi e vere non tacerai.

    Porta su carta, con l’umile essenza,

    l’amor che provo per la mia città, la bella Potenza.

    Non mancare di raccontar del sorriso,

    e inducilo, se puoi, su qualche viso.

    Immagina quanto vuoi, ma la guerra condanna,

    e invoca la pace come fosse una manna.

    Incidi per me, con inchiostro indelebile,

    da ogni uomo crudele distacco tangibile.

    E di quello che su donna pone violenza,

    lascia intender che di cervello dimostra carenza.

    Celebra i nonni, naturali e acquisiti,

    sempre presenti, sol dallo sguardo svaniti.

    Ringrazia, soprattutto, chi legger vorrà,

    e grande gioia mi donerà".

    Marco Tavassi.

    INDICE

    1 Del tuo sorriso vivrò

    13 Potenza

    37 Germoglio di libertà

    49 Benvenuto in chat

    68 Il dottore

    78 La svolta in un sorriso

    88 Ascoltate il cuore

    101 Facciamo la pace?

    105 Angeli

    109 Il tocco di Francesco

    DEL TUO SORRISO VIVRO’

    Primo classificato concorso letterario Le forme del sorriso Primo memorial Flora Pisauro

    - Università degli Studi della Basilicata¹ -

    Ero seduto lì, su quello spigolo di cemento gelido e angusto, a pochi centimetri da lei, e continuavo a piangere, fissando quell’immagine, ripetendo a me stesso che tutto ciò non era possibile, che non era giusto, che era innaturale. Le lacrime non smettevano di scendere dai miei occhi, e nemmeno era mia intenzione fermarmi, poiché quello era il mio unico sfogo, l’unico modo che ormai da mesi conoscevo per non tenermi tutto dentro, per tentare di far uscire parte dell’atroce dolore che portavo in me da quel maledetto giorno. Fissavo l’immagine della mia bambina, come sempre la chiamavo, e nulla m’importava del resto, di tutto quello che c’era intorno, di chi passava vicino a me. Ero solo e volevo rimanerci, arrabbiato con tutti, perché nessuno poteva comprendere il mio dramma, il mio stato d’animo, la mia sofferenza. Poco dopo, nel distogliere lo sguardo dalla sua immagine per asciugarmi le lacrime, notai a pochi passi da me un uomo che mi fissava, in silenzio, con un vestito grigio abbastanza datato, i capelli bianchi, le scarpe nere e le mani in tasca. Pensai che fosse un nuovo custode, e lo guardai per alcuni secondi, chiedendogli con gli occhi cosa volesse da me. Lui rimase in silenzio, ma smise di fissarmi e rivolse il suo sguardo verso l’immagine della mia bambina, togliendo la mano sinistra dalla tasca e portandola al mento. Avrei voluto cacciarlo via, rimanere nuovamente solo come desideravo, ma non riuscivo a pronunciare parola. Fu lui, dopo alcuni minuti, a parlarmi, quasi sottovoce:

    Chi è la ragazza per la quale piangi da questa mattina?.

    Io vorrei invece sapere chi sei tu e perché sei qui. Puoi spiegarmelo?.

    Io sono un semplice uomo, come te e come molti altri. Ho notato la tua presenza questa mattina, e mi ha colpito molto vedere piangere un uomo adulto e dal fisico forte, così ho deciso di avvicinarmi a te, affinché tu possa sfogarti, se ne senti il bisogno.

    Non ho bisogno di nessuno! Voglio stare solo, nessuno può capire quanta sofferenza ho dentro. Piango? E cosa dovrei fare? Ridere?.

    Guarda lei, la sua immagine. Guarda com’è sorridente.

    Era viva, stava bene e sorrideva perché aveva l’energia di una ragazza della sua età, tanti progetti, tanta voglia di costruire qualcosa d’importante per il futuro. Per questo è, anzi, era sorridente.

    Il sorriso non muore mai, caro amico. Il sorriso non è mai al passato, è sempre presente, sempre in grado di trasmettere sensazioni ed emozioni, di parlare al cuore.

    Le tue sono belle parole, ma la realtà racconta di un sorriso che appartiene al passato, che si è drasticamente spento, insieme a tutti i suoi progetti.

    È tua figlia?.

    Sì, è mia figlia. Come avrai avuto modo di leggere, aveva solo venticinque anni quando un male terribile se l’è portata via, nonostante la sua forza e la sua voglia di lottare.

    Credi davvero che la sua forza sia stata inutile?.

    Non lo so. L’unica cosa che so è che non c’è più, e con lei sono morto anch’io.

    Sei sicuro che lei voglia questo?.

    Non posso fare altrimenti. Tu non puoi capire il dolore atroce che ho nel cuore.

    E invece lo posso capire, te lo assicuro. La tua sofferenza è la stessa di molte altre persone, le stesse che tu oggi vedi come nemiche perché non in grado di comprenderti.

    E allora puoi capire bene che non posso stare diversamente.

    Ricordi qualcosa, in particolare, di lei?.

    Il suo sorriso, come anche tu hai notato dalla foto. Era incredibile, sorrideva sempre, in ogni situazione, anche quelle più complesse, e riusciva a contagiarti. Se aveva un problema, lo affrontava col sorriso, se ne avevi uno tu ti faceva coraggio con il sorriso. Purtroppo, però, la battaglia più importante non l’ha vinta, nonostante il suo sorriso unico.

    Ma anche in quei periodi difficili non l’ha perso, vero?.

    È vero, il male ha scalfito il suo fisico, scavato i suoi occhi, ma non è riuscito a toglierle il sorriso, fino all’ultimo. Non mi crederai, ma anche quando le scendevano le lacrime per il dolore, alzava la testa e spuntava il sorriso sulle sue labbra. Era incredibile.

    Ti credo, ti credo amico mio. Basta osservare con attenzione la sua foto per cogliere la profondità, l’immenso amore per la vita e il grande cuore di una ragazza speciale.

    Ma la vita le ha voltato le spalle, nel pieno della sua giovinezza, del suo vigore, e tutto questo è ingiusto, è innaturale. Non può un genitore veder morire la propria figlia, dovrebbe essere il contrario.

    Non possiamo stabilire noi ciò che è giusto o sbagliato, ciò che è naturale oppure no. Noi possiamo solo cercare di vivere seguendo il nostro cuore, sempre, portando avanti i progetti e i desideri delle persone che amiamo e che non sono più fisicamente con noi.

    Già, i progetti. Non hai idea di quanti progetti aveva la mia bambina, di quante cose avrebbe voluto realizzare, per se stessa e per gli altri. Aveva un gran cuore e lo dimostrava sempre.

    E cosa credi che voglia dirti, oggi, con quel sorriso? Non pensi che, probabilmente, voglia invitarti a continuare, a portare avanti i suoi progetti, i suoi più grandi desideri? Non sarebbe meglio, per te, far vivere tua figlia nei tuoi gesti, nelle tue azioni, in quello che tu fai in sua memoria e con la sua indispensabile presenza? Non pensi che, forse, tua figlia sarebbe felice di vederti con il sorriso sulle labbra? Quel sorriso che sempre l’ha caratterizzata, e attraverso cui oggi cerca di parlarti, di non farti piangere, di farti andare avanti esattamente come lei vorrebbe. Sei abbattuto, colmo di dolore e di sofferenza, hai patito e patisci qualcosa di atroce, ma in virtù di quel sorriso tu devi andare avanti, non puoi e non devi fermarti. Lo devi a tua figlia, lo devi a te stesso, lo devi al suo sorriso.

    Le tue parole mi fanno riflettere, ma non riesco a non pensare che quel sorriso appartenga al passato, a una foto di anni fa, prima della malattia, della sofferenza, prima della sua scomparsa.

    "Quel sorriso appartiene al presente, a oggi, a questo preciso momento. Il sorriso è qualcosa di grande, di magico, che parte dal cuore, coinvolge i muscoli del viso, rilassa la mente, dona energia, forza, dolcezza. Immagina il sorriso di un bambino, o quello di un anziano, pensa a cosa trasmette, alle sensazioni che ti fa provare. Il sorriso è un gesto semplice, eppure ha il potere di smuovere le coscienze, di distendere gli animi, di creare sintonia. Due persone che non si conoscono e si sorridono, creano tra loro un legame tacito, silenzioso ma colmo di rispetto reciproco, qualcosa che gli permette di non sentirsi soli. Quanti amori e quante amicizie nascono da un sorriso, e cosa c’è di più bello ed emozionante di un sorriso di un padre a un figlio, di un marito a una moglie, di una madre ai propri bambini. Il sorriso è qualcosa di unico e che si differenzia dal ridere. Si ride per una barzelletta, per una battuta, per qualcosa che diverte, ma si sorride per carattere, per l’amore che si ha nel cuore, per la gioia che, unita al sangue, scorre nelle vene. Il sorriso non svanisce mai, e certamente mille volte la tua bambina avrà sorriso guardando te, pensando ai suoi

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