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A muso duro
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A muso duro

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About this ebook

Può un lutto produrre qualcosa di buono?
________________________________
"A Muso Duro" è una raccolta nata con una prima storia scritta nel lontano 2004 in seguito a un grave lutto e contenente racconti brevi e qualche poesia .
I primi due racconti che ho scritto (col finale a sorpresa) si intitolano "Martina" e "Fuga ... dal buio" . Non hanno stretta relazione con ciò che mi è capitato, ma li considero entrambi una sorta di 'esercizio creativo' che successivamente mi ha aiutato a tirar fuori ciò che sentivo e provavo. Col secondo in particolare, "Fuga ... dal buio", sentivo più che altro l'esigenza di trasmettere forti sensazioni e, a quanto pare, stando ai commenti di chi l'ha letto (e all'effetto che mi fa tutte le volte che lo rileggo io stesso) sembra che la cosa mi sia riuscita in pieno.
Questo iniziale 'sforzo creativo', però, non mi ha soddisfatto. Dovevo in qualche modo 'sfogare' il dolore che provavo controbilanciandolo con qualcosa di gratificante che già avevo dentro, da subito, da quando quell'evento luttuoso mi ha travolto, ma che sentivo di dover tirare fuori. Sono così nati i racconti "Tributo ... anni 60" e "Bagliori". Il primo, "Tributo ... anni 60", cerca di trasmettere un punto di vista diverso da ciò che usualmente si pensa sia una vita vissuta a muso duro. Il secondo, 'Bagliori', parla di atmosfere e nostalgia. Il racconto "A Muso Duro" l’ho scritto poco dopo i due precedenti ("Tributo ... anni 60" e "Bagliori") dei quali lo considero prosecuzione e complemento e fotografa la realtà (con un occhio alla denuncia sociale nemmeno troppo velata) contribuendo a chiarire l'ottica particolare e, forse, nel complesso diversa di cosa sia una vita vissuta a muso duro. Incoraggiato da ciò che avevo già scritto, immaginando una ipotetica situazione che avrebbe potuto coinvolgere una persona a me cara e immaginando inoltre di volerla in qualche modo avvertire dei pericoli in cui poteva incorrere, ho inventato una storia con un finale amaro ma significativo intitolata "L'abisso". La prima poesia che ho scritto, 'In questo momento ... altrove', è nata pensando a una persona fisicamente lontana da me alla quale ho immaginato di scrivere una lettera. Nel farlo ho messo in evidenza un'amara realtà della vita che tutti ovviamente conosciamo ma sulla quale forse il più delle volte non ci soffermiamo e che, se lo facessimo, probabilmente ci farebbe vedere la vita con occhi diversi. Le poesie "Se parti", "A te", "Se babbo natale" e "El pueblo" (quest'ultima in spagnolo) sono quasi coeve e tra le ultime che ho scritto. In particolare, quando ho scritto "El pueblo", non riuscivo a tirar fuori ciò che sentivo. Avevo buttato giù delle idee ma la stesura non mi convinceva. Spesso quando scrivo ascolto della musica e mentre riflettevo su cosa farne di questa poesia la radio ha trasmesso la canzone di Antonello Venditti "Italia", così ho subito provato a tradurla in spagnolo e mi è sembrato che 'funzionasse' .... continua su Facebook
LanguageItaliano
Release dateJan 2, 2015
ISBN9786050345285
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    A muso duro - Giorgio La Daga

    G.L.D.

    Martina

    Martinaaa? ....... Martina!!! .... dai, vieni che ti do la merenda

    ok nonna .... arrivo

    Mentre nel cielo terso e sereno, di un celeste chiaro e tenue, poche alte nuvole bianche camminano veloci, una lentigginosa bambina dell'apparente età di cinque anni, paffuta e col visetto simpatico, si lascia andare giù per lo scivolo facendo un buffo e scomposto atterraggio sul prato ben curato.

    Svariate specie di chiassosi uccelli si rincorrono tra i rami degli alberi, incuranti della presenza e del vociare dei tanti bambini, ed una leggera brezza rinfresca l'aria invogliando maggiormente a correre e giocare.

    Ai piedi dello scivolo Martina si raddrizza e corre verso la panchina sulla quale un'anziana ma ancora arzilla signora sta frugando dentro la borsa che ha con sé.

    I pini, alti e maestosi, offrono un riparo dal sole del tardo pomeriggio primaverile.

    Non appena la bimbetta le arriva vicino, mentre dalla borsa estrae due differenti involti, la nonna le chiede: vuoi prima quello con la mortadella o quello col salame? .... "

    ... e c'è dentro anche il pomodoro? .... e le sottilette? ... e la lattuga? .... chiede a sua volta Martina.

    Il ‘rito’ si ripete, uguale, tutti i venerdì, l'unico giorno in cui la mamma non può stare con lei per via del rientro pomeridiano al lavoro. In quelle occasioni Martina trascorre tutto il pomeriggio con la nonna che regolarmente, se il tempo lo permette, la porta a giocare nel parco.

    .... c'è proprio tutto, Martina .... come sempre!!!

    mortadella! risponde Martina con l'aria furbetta e, aggiungendo un grazie, afferra l'involto contente la sua merenda.

    Poi si arrampica sulla panchina e si accomoda di fianco alla nonna facendo dondolare le gambette penzoloni.

    Si tocca i codini per accertarsi che tutto sia in ordine e, un attimo prima di addentare il suo panino, le chiede: nonna, mi racconti una delle tue storie?

    Sa di non avere il permesso di allontanarsi mentre fa merenda. Sarebbe troppo pericoloso mangiare e giocare, qualcosa potrebbe andarle di traverso.

    Allora, tutte le volte, affinché non si annoi, la nonna le racconta una nuova storia, alcune volte letta da un libro, altre volte inventata li per lì.

    Assorta, la nonna non risponde.

    Intanto Martina addenta la merenda in fiduciosa attesa.

    Poi .... dopo qualche istante ..... il racconto ha inizio ......

    .... "volare ........ pensava che non ci fosse niente di più GRANDE."

    chi lo pensava, nonna?

    .. ma .... il protagonista della storia .... è ovvio

    e chi è? chiede Martina curiosa.

    beh, lo scoprirai man mano che la storia va avanti ...... continuo? .... anzi .... ricomincio?

    certo ....!!! fa Martina entusiasta.

    "volare ........ pensava che non ci fosse niente di più GRANDE.

    Quel senso di libertà che ti dà il poter vedere le cose dall'alto ...... così piccole ...... quasi fossero in tuo potere.

    Poter andare ovunque quando e come vuoi ......

    Ma le cose, ben presto, cambiarono.

    Non più libertà, non più voli.

    Improvvisamente, inaspettatamente, si trovò prigioniera .... quasi completamente bloccata.

    Una situazione del tutto nuova, strana, sconosciuta.

    Si sentì sprofondare ... sempre di più ...... sempre di più ......... sempre di più ............ sempre di più ...........

    Presa dal panico ... non capiva.

    Cercò di liberarsi. Prima piano, inutilmente. Poi si divincolò con tutte le sue forze agitandosi freneticamente ...... ma non ottenendo assolutamente nulla."

    immaginando la scena, e con la bocca piena, Martina esclama: ma ..... nonna ..... è terribile!!!.

    Hai ragione, Martina! E' terribile che qualcuno faccia tutti quei rumori mentre mangia. Per non parlare del vedere quei pezzi di mortadella, e pomodoro e quant'altro che sembra cerchino solo una buona occasione per evadere dalla tua bocchina.....

    "... ma no nonna, ... volevo dire che è terribile che questa 'volatora' non vola più ... " risponde Martina, stavolta dopo aver deglutito.

    ... e come mai nonna? Ha rotto l'aliante? E chi l'ha imprigionata? E dove? E poi cosa succede nonna? .......

    ... succede che se la mia monellina non tace un po' non saprà mai come va a finire risponde la nonna dandole un bacio in fronte.

    e va bene dice Martina esibendo l'espressione più mogia di tutto il suo repertorio "sto zitta .... continua per

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