Non mi ricordo il titolo
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Book preview
Non mi ricordo il titolo - Danilo Reschigna
Ringraziamenti
Dedica
Dedicato a mia madre Bianca e mio padre Giuseppe
Preambolo
Chi sono? Il saltimbanco dell’anima mia?
Aldo Palazzeschi (da: Chi sono? – vv. 20,21)
Danilo Reschigna, era un assiduo frequentatore delle manifestazioni organizzate da noi Poeti dell’Ariete, sapevo che scriveva e recitava ma non avevo avuto modo di apprezzarlo. La prima volta che assistetti ad una sua esibizione fu a un incontro di lettura libera di poesia, che allora si svolgevano al Centro dell’Incisione, Alzaia Naviglio Grande – Milano –. Quella volta mi chiese se invece di leggere un testo, come si faceva di solito, potesse recitare un breve monologo scritto da lui. Feci notare la completa mancanza di accorgimenti scenici (si trattava di uno spazio espositivo), ma lui rispose che erano sufficienti due sedie. Facemmo subito largo e sistemammo al centro le due sedie. Danilo si rivolse ad una delle sedie, gridando: E’ mai possibile che mi prepari sempre quelle maledette zucchine? E’ da vent’anni che le prepari!
... Ma non hai ancora capito che le zucchine le odio?
... Le contorsioni fisiche, le smorfie facciali, la violenza delle parole urlate, ci fecero quasi saltare sulla sedia; Gabriella, la gallerista che ci ospitava, accorse dal suo ufficio, preoccupata, pensando a chissà quale diatriba... Alla fine ci fu un uno scrosciare di applausi. Rimasi stupefatto dalla sua bravura ed originalità e affascinato dalla poliedrica arte e personalità (che in lui si identificano). Da allora la mia grande ammirazione e stima per Danilo fu irrefutabile, diventammo amici, mi regalò il suo libro di racconti, Con/Fusioni. Ed ebbi poi modo di applaudirlo in teatro.
Danilo Reschigna, osserva il mondo da una singolare angolazione: la sua. Da quel punto di vista guarda persone, analizza azioni e gesta, che agli altri sfuggono (o non vogliono vedere). Il suo vivacissimo estro, l’intelligenza capace di formidabili invenzioni, fanno si che raggiunga risultati genialmente esilaranti. Questa ulteriore raccolta di racconti ne è una prova inconfutabile. Racconti che vanno da una caustica realtà contingente, alla ironica e altalenante irrealtà. Ma l’opera nel suo insieme è mirabilmente solida e concreta,