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Il lungo viaggio del mio cuore
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Il lungo viaggio del mio cuore

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Sembra proprio che sia tornato di moda il tradimento come scappatoia per non affrontare gli impegni presi e dati. Come Giuda, tutti sono pronti a vendere la propria dignità mettendoci anche la faccia, e per che cosa? Per un corpo più giovane.

Si dovrebbe anche dire che esiste persino un uso geniale del tradimento: l’ultima lettera. Ce l'hanno insegnato persone insospettabili, come Shakespeare o Machiavelli. Negli affari di cuore, perché tutto non ricada nel convenzionalismo, occorre che traditi e traditori diano prova di quel coraggio che spazza via le ipocrisie dei moralisti. Il coraggio che ha spinto Giovanna a ricominciare... a proclamarsi “libera” di ricominciare... e questa idea di crearsi un’altra realtà è stata vista da molti come “fuga” anziché come “libertà”.

E... tutto accadde in Cornovaglia.
LanguageItaliano
Release dateNov 5, 2014
ISBN9786050329902
Il lungo viaggio del mio cuore

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    Il lungo viaggio del mio cuore - Alessandra Pesaresi

    Farm

    Introduzione

    Sembra proprio che sia tornato di moda il tradimento come scappatoia per non affrontare gli impegni presi e dati. Come Giuda, tutti sono pronti a vendere la propria dignità mettendoci anche la faccia, e per che cosa? Per un corpo più giovane.

    Si dovrebbe anche dire che esiste persino un uso geniale del tradimento: l’ultima lettera. Ce l'hanno insegnato persone insospettabili, come Shakespeare o Machiavelli. Negli affari di cuore, perché tutto non ricada nel convenzionalismo, occorre che traditi e traditori diano prova di quel coraggio che spazza via le ipocrisie dei moralisti. Il coraggio che ha spinto Giovanna a ricominciare... a proclamarsi libera di ricominciare... e questa idea di crearsi un’altra realtà è stata vista da molti come fuga anziché come libertà.

    E... tutto accadde in Cornovaglia.     

    A Giovanna…

    Quasi una trasposizione scritta della tua vita,

    diluita nella quotidianità,

    nello scorrere del tempo

    e nell’incontro magico

    fra esistenza e fato. 

    1

    Quasi sempre, all’origine di importanti tradizioni, c’è una leggenda. Nelle Marche, come nel resto d’Italia, il 17 gennaio si festeggia Sant’Antonio Abate, qui considerato il marito della vecchia e burbera Befana. Un fatto che nell’immaginario collettivo, evoca il senso civico di famiglia, di familiarità verso quegli usi che ci rendono liberi nell’anima e schiavi nella vita terrena... L’unica vita che mi è dato al momento di conoscere.

    La conclusione di questa premessa? Persino i Santi sposano le Befane!

    Ma questo non fu il mio caso.

    Infatti, tre mesi prima del tanto atteso: «Vuoi tu, Giovanna, prendere come tuo legittimo sposo il qui presente John...?», ecco che il miglior amico del tuo futuro marito vi presenta la sua ultimissima (ma proprio dell’ultimo minuto) fiamma, e ovviamente stratosferica. Et voilà il gioco è fatto! La stratosferica molla l’amico del tuo futuro marito, perché si dichiara non più innamorata di lui, ma la verità è che inizia una storia clandestina… proprio con il tuo promesso sposo!

    Quindi, a tre mesi dal matrimonio, quando ancora non sai che sei stata tradita, lei, con la sua faccia di bronzo, pur pensando in cuor suo: «Finirà con lo sposare lei, oppure la mollerà per me?», ovviamente risulta fra gli invitati alla cerimonia, in quanto conosciuta e presentata dal caro amico del tuo fidanzato. E tu, che stai per coronare la tua felicità, come puoi non pronunciare la frase che tutto aggiusta, ovvero: «Poverina, si è anche lasciata, magari ci tiene a essere invitata... magari conosce qualcuno, e poi non si dice che i matrimoni sono fatti apposta per trovare l’anima gemella?». Et voilà, di nuovo, il gioco è fatto! Francesca rientra ufficialmente fra gli invitati al matrimonio.

    O per meglio dire, sarà la protagonista del fallimento del tuo matrimonio!

    Ma prima che ciò accada veramente, prima che tu venga lasciata da John per colpa sua, lei, durante la classica cena dell’addio al nubilato organizzato da tua madre a casa vostra, ti si avvicina e ti dice:

    - Giovanna, quanto sei bella... vorrei tanto essere come te, sai?

    Tu nella tua mente l’hai già battezzata commediante e bugiarda e ipocrita, ma le circostanze impongono buone maniere, così, con un sorriso, velato il giusto per non evidenziare le rughe, rispondi:

    -Vedrai che a prendere il mio bouquet sarai proprio tu... condivideremo un sogno comune...

    Mai, in cuor mio, avrei pensato che una tale profezia si potesse avverare!

    Quanto segue è una trascrizione di quella che chiunque altro al mondo chiamerebbe lettera di addio: ma no, il mio John l’ha intitolata "Lettera di un umile Italiano dispensatore di doni: ti rendo nuovamente la libertà".

    Ma che BASTARDO sei? Dico, siamo a fine novembre e mi molli così, con una crudeltà del genere e per di più sotto le feste di Natale e con la casa piena di doni?

    Quale libertà... quale dispensatore di doni... Io vedevo

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