Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

La Croce insanguinata
La Croce insanguinata
La Croce insanguinata
Ebook69 pages49 minutes

La Croce insanguinata

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

La storia si svolge nel 1945 a Napoli, negli ultimi giorni del secondo conflitto mondiale. I due protagonisti sono Nelson e Sam, due militari americani, il primo professore minerario e archeologo e il secondo fotoreporter.

Sono amici dal 1925, anno in cui hanno vissuto un’avventura surreale raccontata nel libro «Nelson e Sam nelle scuderie di Re Salomone».

Nelson ora è un maggiore dell’esercito e Sam un tenente addetto alle pubbliche relazioni. La storia si svolge in una estate torrida e assolata sotto il Vesuvio; i due amici che non si vedono da tempo, trascorrono in allegria una serata a ubriacarsi bevendo birra a garganella.

La scena di una ragazza prelevata da bruti irrompe nella serenità di una tranquilla serata napoletana e fa scattare la solidarietà del più giovane Sam che però incontra un pugno, forte come un maglio, che lo fa svenire.

Il giorno dopo Sam sparisce in modo del tutto inaspettato dalla infermeria. Toccherà a Nelson risolvere l’intricato mistero che lo porterà a contatto con la camorra, che rinasceva sulle macerie della guerra, con l’esoterismo nazista, un insieme di sogni, visioni, viaggi nel tempo, azione poliziesca e colpi di scena; il tutto ruota intorno a una misteriosa Croce Insanguinata. Un romanzo breve, un thriller che si legge tutto d’un fiato.
LanguageItaliano
Release dateSep 10, 2015
ISBN9786050414677
La Croce insanguinata

Read more from Roberto De Giorgi

Related to La Croce insanguinata

Related ebooks

Christian Fiction For You

View More

Related articles

Related categories

Reviews for La Croce insanguinata

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    La Croce insanguinata - Roberto De Giorgi

    Epilogo

    Prefazione

    Nelson e Sam,un archeologo e un fotoreporter,  i personaggi che hanno vissuto le avventure nelle  scuderie di Re Salomone nel 1925, in questo racconto si ritrovano nel 1945 a Napoli, alla fine della seconda guerra mondiale. Sono coinvolti in un’avventura, tra cronache di una guerra oramai alla fine, una camorra che rinasceva sulle macerie diffondendo i suoi tentacoli  e l’esoterismo fanatico dei nazisti. Un’ avventura, e come tutte le avventure piene di sogni, visioni, viaggi nel tempo, colpi di scena. Un romanzo breve da leggere tutto d'un fiato.

    Preludio

    Erano passati vent'anni, dal 1925, da quella meravigliosa avventura negli scavi delle scuderie di Re Salomone. Ero stato in guerra, richiamato dalla riserva e impegnato nella parte finale del secondo conflitto mondiale. Mi trovavo in Italia nella base Usa in Campania, a Napoli. Sam si era gettato anima e corpo nel giornalismo free lance, lavorava col New York Times e continuava a fare reportage: ora di guerra. Era anche lui nelle armi, continuava a scrivere i suoi servizi, accompagnati da foto e piccoli video per la televisione. L’ultima volta che l’ho vidi fu proprio alla fine della guerra, e quando ci incontrammo, fu davvero una festa: non c’eravamo visti da diverso tempo. Eravamo entrambi cambiati, io cinquantenne pelato, Sam un po’ ingrassato, ma serbava ancora, a più di quarant'anni, quello sguardo stralunato e talvolta assente del ragazzino che ricordavo.

    Anche la nostra vita personale era cambiata, dopo l’avventura surreale degli scavi archeologici. Eravamo rimasti amici, anzi fratelli, sia pur lontani, ci scrivevamo, io sapevo tutto di lui, era sposato e divorziato; a causa del suo vagabondare non era riuscito a legarsi a una donna. Non aveva avuto figli. Invece io ero scapolo, avevo preferito vivere come una sorta di eremita, sempre legato ai miei studi. Dal 1925 in poi avevo ripreso le lezioni universitarie prima d’essere richiamato in questa guerra, spinti dal disastro dopo l'attacco a Pearl Harbor il 7 dicembre 1941.

    Nel mese e mezzo che passammo in Italia, fummo travolti, ma non dalla fine della guerra. Vivemmo un’avventura che non aveva nulla a che fare con la ricerca di reperti archeologici, era l’impatto con quel tessuto criminale endemico di quella regione campana, che era vissuto sotto pelle durante la guerra attraverso il contrabbando di viveri e noi due, ufficiali di complemento, ci trovammo nei guai una sera, dopo aver bevuto...troppa birra.

    Prima di incominciare il racconto di questa terribile avventura, vorrei raccontarvi della mia città. Quando tornai, nel 1925, avevo ancora negli occhi l’esperienza che mi aveva portato vicino al Dio del Primo Testamento. Conservavo i reperti gelosamente. Quando li mostrai, nei pomposi incontri accademici, non fui creduto, molti risero di me, passai per essere un bravo professore un po' visionario con la fissa della religione. La scuola dove insegnavo era la Scuola Statale del Texas per le scienze minerarie e metallurgia. All’epoca non era ancora università. La mia città è divisa dal Rio Grande, un fiume che nasce nelle montagne di San Juan del Colorado, scorre attraverso la valle di San Luis fino a El Paso, sul confine messicano. Per questo quasi la metà della popolazione è di lingua spagnola. El Paso ha un clima arido, perché è circondata dal deserto di Chihuahua. Spesso mi sono fatto delle cavalcate su quel deserto, ricordando il 1925, ma durante quelle gite mi seguiva sempre lo scosceso monte North Franklin con suoi 2192 metri che si vede anche da 100 chilometri, e da tutte le direzioni.

    Tornando al racconto, posso dire che la guerra non m'aveva cambiato. Pensavo sempre a quel tempo lontano. Quando parlai di quell’esperienza, nonostante la descrizione esatta d’ogni avvenimento creasse interesse, la maggior parte dei colleghi fu riluttante, talvolta ostile.

    Solo un collega importante, che viveva vicino alla mia casetta, mi aveva creduto. Anche quando con una spedizione andammo a trovare il buco dal quale c’eravamo calati, e non trovammo alcuna apertura. Tutta l’area era deserta, nessun cespuglio che occultasse qualcosa. Tutti risero delle mie storie, neanche i reperti li convinsero, qualcuno mi accusò persino di averli sottratti a un museo. Il mio collega credeva in me, giacché era molto religioso, e disse, quel giorno, proprio davanti agli altri scettici:

    -Nelson è stato prescelto per entrare in contatto con la Bibbia

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1