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IL RINASCIMENTO NAPOLETANO e la tradizione egizia segreta
IL RINASCIMENTO NAPOLETANO e la tradizione egizia segreta
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Ebook144 pages1 hour

IL RINASCIMENTO NAPOLETANO e la tradizione egizia segreta

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Napoli ha sempre custodito e tramandato in segreto le sue tradizioni più che millenarie, nonostante la sua storia dopo l’unità d’Italia sia caduta nell’oblio. Restano comunque degli indizi che andremo ad investigare in modo del tutto nuovo ed originale. Queste tradizioni sono un filo sotterraneo che difficilmente può venire a galla se non se ne posseggono le basi interpretative. La base è la comprensione della dottrina che genericamente viene definita “esoterica”.
Perché l’antica tradizione esoterica ermetica asseriva che le cose celesti sono in rapporto con le cose terrestri?
La similitudine tra la terra ed il cielo viene richiamata in una opera astrologica, "Urania", di Giovanni Pontano, unanimemente considerato il principale artefice del poco conosciuto Rinascimento napoletano. La sua omonima cappella in via Tribunali, nel cuore di Napoli, racchiude la presenza di simboli ermetici associati a numerosi misteri che andremo a documentare.
Quale segreto racchiude una cappella in S. Domenico Maggiore dove Giordano Bruno sin da giovane novizio era solito soffermarsi?
Un indizio sfuggito a tutti richiama l’esistenza di un’antica tradizione occulta, di cui Bruno nelle sue opere si sarebbe fatto portatore.
In ogni luogo esaminato ed in ogni periodo storico napoletano aleggia la presenza di un ordine invisibile le cui tracce portano indietro di svariati millenni, nientemeno che all’antico Egitto.
LanguageItaliano
Release dateMay 26, 2015
ISBN9786050382884
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    IL RINASCIMENTO NAPOLETANO e la tradizione egizia segreta - Salvatore Forte

    Note

    INTRODUZIONE

    "Che i volgari filosofanti non si capacitino di questo e distribuiscano insulse condanne

    sulla base di quella dottrina da ignoranti, non ci turba più che tanto:

    eravamo bambini ed inesperti quando padroneggiavamo queste dottrine,

    più di quanto possano mai padroneggiarle essi, esperti e vecchi.

    Ma noi perdoniamo loro invecchiati in questo sentire,

    non meno di quanto riteniamo si debba perdonare alle nostre credenze di quando eravamo bambini".

    Giordano Bruno - De vinculis

    Questo lavoro ha lo scopo di integrare ed ampliare il percorso di visite interattive IVI (ItinerariVideoInterattivi) su luoghi storici e personaggi di Napoli legati ad una tradizione esoterica ancora poco esplorata. IVI[1] (ItinerariVideoInterattivi) sono visite guidate interattive e innovative per idee e tecnologia. Prevedono l’utilizzo di occhiali Oled o Lcd che simulano virtualmente la realtà in cui le vicende sono ambientate.

    Uno o più attori, nelle sembianze di personaggi napoletani famosi, rappresentano una storia in precedenza videoregistrata   portando così lo spettatore alla scoperta virtuale di particolari luoghi, avvenimenti e situazioni. Per questi filmati, sono state scelte location e realizzate sceneggiature ad hoc ad elevato contenuto suggestivo della durata di alcuni minuti, intervallate dalla visita reale per le vie prescelte in cui la guida illustra in maniera più dettagliata il tema e la simbologia dei luoghi proposti simulando anche una interazione coi personaggi. Il primo video percorso illustrato dal titolo Itinerari con Giordano Bruno: il Rinascimento napoletano e la tradizione egizia segreta è dedicato al grande filosofo nolano, di cui si ricorderà il momento giovanile nel convento di S. Domenico Maggiore, saranno evocati i luoghi della Napoli del XVI sec ed il suo contatto con i simboli collegati all’ambiente esoterico napoletano del periodo. L’itinerario tocca il rettangolo di vie che, partendo dall’ingresso secondario della Chiesa di S. Domenico Maggiore nella piazza omonima, conduce al Convento di S. Domenico dove studiò Giordano Bruno, per raggiungere poi la Cappella Pontano nella piazzetta del Campanile della Pietrasanta in via Tribunali e infine ridiscendere per via Nilo e concludersi poi presso la statua del Nilo nell’omonima piazzetta[1]. Il lettore che, avrà la possibilità di seguire dal vivo il nostro Itinerario Video Interattivo (IVI) di cui questo testo è la naturale integrazione, sarà portato, attraverso particolari suggestioni visive, a vivere in prima persona molti aspetti che qui andiamo ad approfondire e documentare.

    La storia di Napoli si intreccia negli ultimi centocinquant’anni con la storia d’Italia. Bisogna però ammettere che essa, come ogni storia narrata, non è mai separata dal punto di vista dell’osservatore, quindi è quasi sempre soggettiva, riflettendo la cultura, il tempo e le esperienze di chi la scrive. Partendo da tali presupposti appare evidente che la storia di Napoli l’abbiano scritta essenzialmente i vincitori e per tali si intendono i soldati piemontesi ed i loro governanti che, conquistandone il territorio, hanno dovuto necessariamente sminuire, combattere e poi porre sotto il silenzio dell’oblio la cultura millenaria e profonda di un popolo. Certo, anche il popolo vinto ha le sue responsabilità; difficilmente una nazione può essere conquistata se in essa non si siano precedentemente insinuati i germi della decadenza. Il Regno di Napoli e la sua gente nel 1860, così come oggi, vivevano e vivono un tale periodo. Occorre però ristabilire in parte la verità. Alla classica oleografia di pizza, sole, mandolino si è aggiunta l’immagine della terra di camorra e della terra dei fuochi. Così facendo si distoglie l’attenzione dalle nobili origini di un popolo, passando volutamente sotto silenzio, quanto nella storia è stato fatto da uomini consapevoli ed illuminati le cui idee sono state racchiuse in opere, monumenti e scuole di pensiero che hanno fatto di Napoli una delle capitali culturali più importanti d’Europa. Queste idee sono un filo sotterraneo che difficilmente può venire a galla se non se ne posseggono le basi interpretative. La base è la comprensione di quella dottrina che genericamente viene definita esoterica e che può ben essere racchiusa dal motto: Nosce te ipsum - Conosci te stesso È una sentenza religiosa risalente all’antica Grecia (in greco antico: ΓΝΩΘΙΣΑΥΤΟΝ, gnôthisautón; anche Γνῶθισεαυτόν Gnōthiseautón), iscritta sul frontone del tempio di Apollo a Delfi. Platone, nell’Alcibiade Maggiore, sostiene che per conoscere adeguatamente noi stessi, dobbiamo guardare il divino che è in noi. Ciò può sembrare in opposizione alla conoscenza del mondo, ma le due esperienze possono considerarsi due facce di una sola medaglia. Pensatori come Socrate, Marsilio Ficino, Giordano Bruno hanno sottolineato perentoriamente l'importanza di una conoscenza diretta e viva del mondo, il che non è possibile senza rendersi conto di come funziona la nostra mente, di come essa conosce e riconosce le cose. Capire questo funzionamento significa potersi liberare da pregiudizi e condizionamenti culturali e poter conoscere senza filtri. Il motto CONOSCI TE STESSO è riportato a Napoli in una delle lapidi della facciata della Cappella Pontano che guarda sulla odierna Via Tribunali, insieme ad altre epigrafi marmoree.     Il rinascimento napoletano, di cui Giovanni Pontano è stato uno degli iniziatori, parte proprio dalla riscoperta del pensiero classico romano ed ellenistico di cui la città portava in modo ancora evidente le tracce, ma si spinge ancora più indietro nel tempo. Andremo ad investigare tali indizi in modo del tutto nuovo ed originale. Giordano Bruno ci è sembrata la figura centrale per sviluppare tale percorso. La congiura intellettuale del silenzio, ha sempre dimenticato di sottolineare che i suoi anni formativi Giordano Bruno li ha vissuti a Napoli dove ha sicuramente conosciuto il mondo filosofico-esoterico che gravitava intorno alle Accademie, ha letto nella fornitissima biblioteca di S. Domenico Maggiore libri di alchimia, ha conosciuto il mondo delle società segrete che facevano capo ad una occulta tradizione millenaria che a Napoli ha da sempre trovato terreno fertile e delle cui tracce noi seguiremo il sottile filo portando originali e talvolta inedite prove. Forniamo di seguito la sintesi degli interrogativi che andremo a sviluppare ed approfondire, in maniera che possiate da subito essere ben predisposti alla lettura. Perché l’antica tradizione esoterica ermetica asseriva che le cose celesti sono in rapporto con le cose terrestri? La similitudine tra la terra ed il cielo viene richiamata in una opera astrologica, Urania, di Giovanni Pontano, unanimemente considerato il principale artefice del poco conosciuto Rinascimento napoletano. La sua omonima cappella in via Tribunali, nel cuore di Napoli, racchiude la presenza di simboli ermetici associati a numerosi misteri che andremo a documentare. Quale segreto racchiude una cappella in S. Domenico Maggiore dove Giordano Bruno sin da giovane novizio era solito soffermarsi? Un indizio sfuggito a tutti richiama l’esistenza di un’antica tradizione occulta, di cui Bruno nelle sue opere si sarebbe fatto portatore. In ogni luogo esaminato ed in ogni periodo storico napoletano aleggia la presenza di un ordine invisibile le cui tracce portano indietro di svariati millenni, nientemeno che all’antico Egitto. [1] Per chi fosse interessato ad approfondire cosa è IVI, può collegarsi al sito:  http://www.projectivi.it/ o alla pagina Facebook: https://www.facebook.com/projectivi

    Il libro possiede contenuti video aggiuntivi segreti.

    Sono stati inseriti elementi di realtà aumentata che ne integrano e ampliano le tematiche. Per accedervi occorre cercare le foto che riportano nella didascalia il logo

    Aurasma.

    Chi possiede telefonini smartphone, grazie all'applicazione

    AURASMA potrà cimentarsi nello scoprire i video aggiuntivi presenti.               

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