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Il cammino di Santiago la magia della verità
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Ebook68 pages54 minutes

Il cammino di Santiago la magia della verità

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Era primavera qui nell'emisfero sud. Come tutte le mattine la sveglia suonò alle 7.30 ma stranamente, quella mattina non feci fatica a svegliarmi.
Nella notte successe qualcosa di strano. In passato lessi il libro di Paulo Coelho, l’anno prima assistetti a The Way, il film, ma mai pensai seriamente di fare il cammino di Santiago. Certo più volte dissi “un giorno lo farò” ma quella mattina il pensiero si fece così forte e reale che non mi svegliai con la voglia di fare il cammino di Santiago, ma mi svegliai con la convinzione di farlo. Sapevo che le risposte sarebbero arrivate solo camminando fino a Santiago di Compostela, si trattava della mia vita, di quello che restava della mia vita, di vincere l’infelicità che da troppi anni nascondevo a tutti e anche a me stesso.
Il cammino mi chiamò. Quell'energia misteriosa arrivò fino a san Paolo del Brasile e mi convinse. Il cammino di Santiago è vivo, non è un semplice percorso, è un’energia alimentata da migliaia di pellegrini che tutti gli anni si cimentano in questa fantastica, incredibile, fortissima e trasformatrice avventura.
LanguageItaliano
PublisherMarco Rispoli
Release dateSep 3, 2015
ISBN9786050412550
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    Il cammino di Santiago la magia della verità - Marco Rispoli

    Capitolo

    Introduzione

    Era primavera qui nell’emisfero sud. Come tutte le mattine la sveglia suonò alle 7.30 ma stranamente, quella mattina non feci fatica a svegliarmi.

    Nella notte successe qualcosa di strano. In passato lessi il libro di Paulo Coelho, l’anno prima assistetti a The Walk, il film, ma mai pensai seriamente di fare il cammino di Santiago. Certo più volte dissi un giorno lo farò ma quella mattina il pensiero si fece così forte e reale che non mi svegliai con la voglia di fare il cammino di Santiago, ma mi svegliai con la convinzione di farlo. Sapevo che le risposte sarebbero arrivate solo camminando fino a Santiago di Compostela, si trattava della mia vita, di quello che restava della mia vita, di vincere l’infelicità che da troppi anni nascondevo a tutti e anche a me stesso.

    Il cammino mi chiamò. Quell’energia misteriosa arrivò fino a san Paolo del Brasile e mi convinse. Il cammino di Santiago è vivo, non è un semplice percorso, è un’energia alimentata da migliaia di pellegrini che tutti gli anni si cimentano in questa fantastica, incredibile, fortissima e trasformatrice avventura.

    Erano le 8.30 quando Aglaura, mia moglie, mi diede due pacche sulla spalla invitandomi ad alzarmi dal letto. Per percorrere poco più di cinque chilometri per raggiungere l’ufficio, dovevamo uscire quaranta minuti prima da casa. Il tempo non avrebbe aspettato il mio ritorno sulla terra, ero in ritardo. Kronos è implacabile. Gli antichi greci avevano due parole per il tempo, χρονος (chronos) e καιρος (kairos). Mentre la prima si riferisce al tempo logico e sequenziale, la seconda significa un tempo nel mezzo, il momento di un periodo di tempo indeterminato nel quale qualcosa di speciale accade. Quella notte il cammino mi fece conoscere il kairos, quella magia che lontano dalla nostra realtà spazio temporale, avviene non in un momento preciso, ma semplicemente succede e così ti cambia la vita.

    Fui riportato sulla terra, ben fermo e con i piedi ben saldi attratti dalla forza di gravità. Il mio corpo non riusciva a volare ma i miei pensieri sì. Passai la giornata a fare ricerche su internet per capire che cosa fosse il cammino di Santiago: mappe, blog, siti e pagine di Facebook dove i pellegrini si scambiano esperienze e immagini.

    Il mese di febbraio era sconsigliato da tutti, poiché il freddo e la neve dei Pirenei lo rendono ancora più difficile. Alcuni mi dissero che la montagna avrebbe potuto uccidermi, che ero incosciente e che molti pellegrini morirono durante il cammino.

    La morte non mi fece mai paura, anzi sono convinto che sia una liberazione, un traguardo, un ritorno a casa. Per questo i commenti non mi spaventarono, il cammino decise così, mi chiamò per farlo in inverno.

    Cominciai a pensare all’attrezzatura da comprare.

    Mi recai nel negozio specializzato in abbigliamento da trekking e il venditore mi domandò, forse per gioco, se stessi comprando le scarpe per fare il cammino di Santiago. Quali erano le probabilità che un italiano, in Brasile, si recasse in un negozio per comprare le scarpe per il cammino di Santiago? Coincidenza? Energia? Non so, ma mi piacque pensare che fosse il cammino a fare la sua prima sorpresa. Nelle settimane successive mi allenai e lasciai tutto organizzato in modo che la mia assenza non fosse un problema. Comprai la rimanenza dell’attrezzatura, zaino, sacco a pelo e giacca a vento. Ero pronto.

    Aglaura non si oppose al mio viaggio. Per la prima volta, dopo dodici anni di matrimonio, avremmo passato tanto tempo lontani. Lei respirava un’aria di abbandono mentre io, per la prima volta, sentivo che stavo decidendo solo per il bene di me stesso. La mia felicità me la dovevo procurare altrove, anche se non sapevo dove. 

    Primo capitolo

    Saint Jean Pied de Port

    Arrivai a Milano, dove rimasi tre giorni che trascorsi con la famiglia e gli amici. Come tutte le volte che mi recavo a Milano, organizzai una cena con gli amici. Era sempre una serata piacevole dove riaffioravano i ricordi dei bei momenti passati insieme. Quella sera alcuni erano fieri della mia avventura, altri erano convinti che non l’avrei assolutamente finita e che dopo qualche giorno sarei tornato a casa. Capii l’atteggiamento perché non sono mai stato un grande sportivo e non mi era mai piaciuto camminare. L’unica volta che feci una gita in montagna mi ruppi un piede e i miei amici lo sapevano. Quello che non sapevano erano le scelte importanti che stavo mettendo in gioco, le risposte che stavo cercando. Ma come non capirli, dopo alcuni mesi che non avevano mie notizie

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