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Vomeri d'ombre
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Vomeri d'ombre

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Una silloge raffinata dai ritmi sommessi eppure carichi di vitalità sottesa, un percorso rivelatore verso se stessi prima ancora che verso un Altrove in cui l’ombra diventa una sorta di dormiveglia in cui la poesia insegue la vita e i suoi significati inafferrabili e originari.

Roberto Benatti ha quella rara capacità di cogliere la speranza e la luce nel più buio paesaggio di vuoto e nonsenso. Dialoga attraverso gli elementi metaforici del linguaggio con quella parte più intima di sé che, forse, non sempre è stato capace di amare abbastanza e scalfisce, a poco a poco, la paura di essersi smarrito nella mancanza di significato e nell’incomprensione di una reciproca solitudine. Senza vergogna né risentimento per un cielo avverso, tuttavia, consapevole che l’affetto e l’amore possono salvare dal deserto del passato e dall’oscurità del futuro. Il poeta si abbandona alla suggestione di un orizzonte limite ed epifania della sua fragilità e scandaglia il segreto del vivere in relazione al vivere del mondo: sogni, gioie, desideri, fatiche, sofferenze tessono fili luccicanti in un universo di ombre profonde su cui aleggia, però, sempre una luce cristallina.

Roberto Benatti è nato a Massa Carrara il 22 maggio 1946, dove tuttora risiede. È sposato e padre di tre figli. Laureato in Ingegneria, non ha disdegnato altri approfondimenti culturali. Ha lavorato in qualità di Project Manager presso una multinazionale fino al 2003. Svolge attività di volontariato nella locale Chiesa Diocesana. Collabora presso il Centro Culturale Alcide de Gasperi. È giornalista del settimanale Toscana Oggi-Vita Apuana. Ha ottenuto l’alta Onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana. Accademico, per meriti, dell’Accademia Internazionale dei Micenei. Accademico, per meriti, dell’Accademia Internazionale Vesuviana.

Amante della poesia, dal 2009 ha iniziato a partecipare a varie rassegne e concorsi letterari, nazionali e internazionali, ricevendo riconoscimenti in molti di essi.
LanguageItaliano
Release dateJan 16, 2014
ISBN9788863964448
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    Vomeri d'ombre - Roberto Benatti

    l’incomprensibile.

    Introduzione

    Vomeri d’ombre, è una raccolta di poesie scritte in momenti carichi di emozione o di veglia o di tristezza come spesso avviene. È una raccolta di stati d’animo. Un libro dove ogni poesia celebra un momento importante.

    Tutte hanno toccato il cuore di chi le ha pensate e scritte permettendogli di volare sopra fogli pieni di parole, di suoni, di voci, di emozioni, di pensieri, e di poter così respirare attraverso dei versi vivi. Già, vivi, perché essi hanno un’anima, un corpo, un inizio, una fine, un passato e un futuro. E, cosa più importante, hanno una vita. Il libro, dunque, è simile al viaggio partito da un foglio di carta e diretto verso un immenso e vorticante buco nero, galattico, selvatico, complesso, a volte complicato da ingegnosa incoerenza. Un viaggio suggestivo nella storia dei momenti più rari e più comuni, in un ricco patrimonio di ricordi, profumi, suoni e immagini, degni solo del miglior pittore. Un viaggio attraverso la bellezza della fragilità umana, fatta di ricordi e di rimpianti, di dialoghi e di silenzi, passando fra le luci e le ombre della paura e della speranza.

    Un viaggio d’inverno il mio/ un cammino tenace/ attraverso il deserto,/ il mare, le foreste,/ le radure, la campagna. Un tuffo cieco/ nel mare notturno e inquieto/ di un lupo di mare/ disperso nel naufragio/ del suo eremo galleggiante./ Un silenzio misterioso/ dove le parole affogano/ per strade strette e scure,/ e nell’ombra luminosa.

    Un salto in paradiso per ammirare il variegato iridescente splendore alla scoperta del Vero visibile e nella certezza di avere ognuno radici e di scoprirle sotto una quercia dai rami ossuti. Questo viaggio è un volo d’albatros verso la linea d’orizzonte che spezza la luce delle ipotesi e dell’immaginazione.

    Mi aggiro sospeso e solo,/ albatros cieco/ nel sonno d’echi immaginari.

    L’orizzonte è il confine, il confine di un mondo dimentico della mia fragilità. Potessi osservare tutto ciò che immagino, oltre quella linea circolare che mi chiude, scolpirei con lo sguardo, il mistero dei segni nascosti in quegli spazi senza tempo e senza logica.

    A volte è desiderabile possedere una vista così, perché solo questa ha la forza per poterla oltrepassare. Vorrei possedere lo sguardo sensibile del mondo per potergli tastare il polso. Potrei distrarmi dal pantano dei pensieri. Potrei forse dipingerne l’ombra. O descrivere, con un gesto solitario, il mondo che ho rinchiuso dentro casa.

    Tutto provo a descrivere, e ciò che scrivo,

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