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Voglia di vivere (carpe diem)
Voglia di vivere (carpe diem)
Voglia di vivere (carpe diem)
Ebook137 pages1 hour

Voglia di vivere (carpe diem)

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About this ebook

Il racconto ha luogo a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80.
Narra di Marco Gregori, Sottotenente di vascello, di complemento, del Battaglione San Marco, che viene nello stesso giorno promosso a Tenente di Vascello e messo in congedo per problemi economici dello Stato. Dopo aver cercato invano un lavoro che lo soddisfi, viene avvicinato da un ex commilitone, Bruno Rossi, che gli propone di entrare nell’organizzazione privata di cui anche lui fa parte, che si occupa di operazioni “sporche”, anche se spesso volute dal governo. Marco, dopo qualche perplessità, accetta e, dopo l’addestramento, si trova a comandare una squadra e si scontra con la realtà, che lo costringe a fare i conti con la morte di compagni di missione, a cui si era affezionato. Così, dopo due missioni (una in Libia, l’altra in Iran), cerca di abbandonare l’organizzazione, ma questa, per evitare che riveli segreti di cui è a conoscenza...
LanguageItaliano
Release dateSep 14, 2012
ISBN9788862596008
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    Voglia di vivere (carpe diem) - Adriano Greco

    Adriano Greco

    VOGLIA DI VIVERE. (CARPE DIEM)

    Edizioni Simple

    EDIZIONI SIMPLE

    Via Weiden, 276

    2100 Macerata

    info@edizionisimple.it | www.edizionisimple.it

    Tutti i diritti sui testi presentati sono e restano dell’autore.

    Ogni riproduzione anche parziale non preventivamente autorizzata costituisce violazione del diritto d’autore.

    Copyright © Adriano Greco

    Diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale e con qualsiasi mezzo, riservati per tutti i paesi.

    Edizione Digitale: settembre 2012

    ISBN: 978-88-6259-600-8

    ISBN Cartaceo: 978-88-6259-543-8


    Il seguente E-BOOK è stato realizzato con T-Page


    = PRIMA PARTE =

    Capitolo 1°

    Gli anni 70/80 furono i più caotici per la nazione: i governi nascevano e cadevano nel giro di pochi mesi. Fatte le elezioni, si formavano governi, prima con un pentapartito, poi un monocolore, poi il governo balneare durante l’estate. Ogni governo fu pieno di rimpasti ministeriali, a causa di scandali vari. Si provò a stabilizzare la situazione con il famoso compromesso storico, ma lo stesso si rivelò solo una spartizione di poltrone, secondo il famigerato codice Cencelli. Anche se il clientelismo politico imperava, questa soluzione non accontentò nessuno.

    Tutto ciò causò l’immobilismo dei vari governi che si succedevano. Quando, dopo un tempo esageratamente lungo, si riusciva a varare una legge, ciò causava cortei di protesta e scioperi, dove si infiltravano facinorosi di estrema sinistra e di estrema destra, con l’aggiunta di veri e propri terroristi. Il risultato era lo scontro violento con le forze dell’ordine: ci scappava quasi sempre il morto ammazzato, da una parte e dall’altra, con il conseguente palleggio di responsabilità fra le opposte fazioni. Furti e rapine, con motivazioni pseudo-ideologiche, erano all’ordine del giorno. L’inflazione aumentava in maniera esponenziale, gli stipendi aumentavano un po’ ma perdevano il potere d’acquisto in percentuale maggiore. Aumentavano le tasse, ma anche il deficit pubblico, di conseguenza molte aziende e imprese chiudevano o effettuavano drastiche riduzioni del personale, preferendo aumentare il monte ore straordinarie al personale rimasto. Ciò causava altri malcontenti e quindi i soliti cortei di protesta e scioperi, che avevano come unico effetto l’ulteriore riduzione del potere di acquisto dei salari e degli stipendi dei lavoratori.

    Il Sottotenente di Vascello Marco Gregori non pensava alla situazione generale, ma alle manovre che doveva affrontare insieme ad alcuni militari del Battaglione San Marco (truppa da sbarco della Marina Militare), di cui faceva parte come Ufficiale di Complemento. Certo avrebbe preferito poter usufruire di una licenza per andare a casa e stare qualche giorno con la sua famiglia. Ma si consolava pensando che comunque le manovre lo divertivano, anche perché ci metteva tutto il suo impegno, dato che le varie situazioni create nelle esercitazioni, potevano un domani diventare reali. Era la vita che aveva scelto quando, dopo la ferma obbligatoria, passando al grado di Ufficiale di Complemento, aveva deciso di firmare per la riafferma annuale, convinto che, prima o poi, sarebbe passato in SPE, lo Stato Permanente Effettivo, considerando il periodo d’imbarco sia sull’incrociatore R. Montecuccoli che sulla Fregata antisom Altair, per i quali aveva ottenuto ottime note caratteristiche sul suo foglio matricolare.

    Rendendosi conto della situazione che imperversava nel Paese, era certo che comunque la crisi non avrebbe sfiorato né le forze armate né quelle dell’ordine, perciò si compiaceva della sua decisione, anche se la moglie Anna non era affatto d’accordo con lui. Le obiezioni alla sua decisione erano quelle che ogni moglie avrebbe fatto al marito, che passava molto tempo lontano da casa.

    Marco, ogni volta, le ribadiva che era meglio un po’ di lontananza piuttosto che rimanere disoccupati. Era successo ad alcuni loro conoscenti, rimasti senza impiego per colpa della crisi, nonostante una famiglia da mantenere.

    L’importante era che a lui piaceva questa vita. La lontananza dalla famiglia lo faceva soffrire, ma ciò era compensato dalla sicurezza economica e dal rafforzamento del suo amore per la moglie e le figlie.

    Questo amore non diminuiva nonostante che, ultimamente, Anna era stata un po’ freddina nei suoi confronti, sembrava quasi che facesse l’amore unicamente per dovere. Lui rimaneva sempre sconcertato, ma poi la scusava, pensando che il motivo era che Anna si sentiva troppo sola, visto i lunghi periodi che il servizio militare lo teneva lontano da casa.

    Capitolo 2°

    Il Capitano di Vascello Aldo Foscari, comandante del Battaglione San Marco, era intento, nel suo ufficio, ad esaminare i vari incartamenti e fonogrammi da MARISEGREGE e MARISTAT, posti sulla sua scrivania. Chiamò il Sergente Furiere dicendogli:

    – Sergente, dobbiamo prepararci per una esercitazione con i ragazzi del COMSUBIN (Incursori Subacquei). Sospendere licenze e permessi. Faccia venire nel mio ufficio il Signor Gregori.

    – Agli ordini Signore, lo chiamo subito.

    Marco stava bevendo una birra fresca con un suo collega al Bar dello Spaccio, con il quale stava ricordando il suo periodo d’imbarco sull’incrociatore Montecuccoli, durante la crociera di addestramento allievi ufficiali in Africa, quando vide arrivare di corsa il Sergente della Segreteria Comando.

    – Signor Gregori, è convocato con urgenza nell’ufficio del Comandante.

    – Bene Sergente, arrivo subito….Scommetto che è in programma una nuova esercitazione, è così?

    – Signore, posso solo dirle che è atteso dal Comandante.

    – Okay Sergente, okay, arrivo subito.

    Marco, finito di bere la birra e salutato il suo collega, si recò immediatamente nell’ufficio del Comandante. Ivi giunto, scattò sugli attenti:

    – Comandi Signore!

    – Comodo, comodo Gregori, rilassati. Adesso ti spiego tutto. E’ stata programmata una nuova esercitazione, questa volta con quelli del Comsubin. Noi faremo la parte del nemico, saremo i cattivi, dovremo difendere una postazione RADAR dall’attacco dei buoni. Puoi scegliere la Compagnia che reputi più adatta e più pronta…90 uomini dovrebbero bastare.

    – Signorsì…. loro quanti saranno?

    – Non lo so…sarebbe troppo facile se avessimo tutte le informazioni. Sarà un attacco a sorpresa, non sapremo né quando né come agiranno. Ma che t’importa? Organizzati come meglio credi, tanto si sa come andrà a finire: i buoni vincono sempre.

    – Bene Signore, cercherò di rendere le cose più difficili possibile ai buoni.

    Capitolo 3°

    La postazione RADAR che la 4a Compagnia del Battaglione San Marco, al comando del STV Marco Gregori, doveva difendere, era sita su di un altopiano vicino la costa. Era circondata da spuntoni di roccia e fitta vegetazione mediterranea. A poche centinaia di metri c’era un bosco con alberi d’alto fusto.

    Marco diede subito l’ordine di acquartierarsi. Furono issate le tende, scavate trincee e formati terrapieni di protezione.

    Al crepuscolo, Marco si avviò per fare un’ispezione al campo, poi, soddisfatto, entrò nella sua tenda, dove lo attendeva il Sergente di Compagnia Luigi Merlo.

    Si sedettero intorno ad un tavolino e si misero ad esaminare una carta topografica del luogo. Marco si rivolse al Sergente:

    – Sergente, mi raccomando di prestare la massima attenzione al lavoro degli uomini. Anche se sembra inutile, voglio che tutto sia fatto in maniera scrupolosa e nel migliore dei modi. Tenga presente che non abbiamo informazioni su quando e da dove arriverà l’attacco, quindi massima vigilanza e le sentinelle attente a non addormentarsi, faccia fare turni brevi così non avranno scuse. Devono rendersi conto che, sotto certi aspetti, è come se fossimo in guerra.

    – Tranquillo Signore, ho dato disposizioni al cuciniere di distribuire, dopo una frugale cena, una bella dose di caffè per tutti.

    – Poi sorridendo, il Sergente aggiunse:

    – Comunque un’informazione certa l’ho avuta da certi miei colleghi: sicuramente il contingente che ci attaccherà, sarà al comando del Tenente di Vascello Rossi Bruno.

    – Ah si? Quel buffone esaltato, che lecca sempre il culo ai superiori e si comporta da carogna con i sottoposti! Allora cerchiamo di rendergli la vita difficile.

    – Ehm….Non ho sentito Signore….Sarebbe bello creare al Signor Rossi qualche difficoltà, ma ho paura che sarà molto difficile difendere questa postazione. Loro sanno dove siamo, poi sono bene addestrati, mentre noi abbiamo quasi tutte reclute. Sono molto disciplinati e volenterosi… ma è tutto qua.

    Si alzarono in piedi e Marco si mise a camminare su e giù nella tenda, con una espressione pensierosa nel volto, mentre il Sergente rassettava le carte con una espressione sconsolata. Marco stava per uscire dalla tenda, quando gli venne un’idea. Si rivolse subito al Sergente:

    – Le disposizioni sono: silenzio radio, non fare chiasso e non parlare. Purtroppo programmano le esercitazioni assegnando al nemico sempre la parte degli imbecilli!

    – Già, e poiché il nemico siamo noi….

    – Non è detto Sergente, nessuno ci obbliga a comportarci

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