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I racconti del cuore
I racconti del cuore
I racconti del cuore
Ebook105 pages1 hour

I racconti del cuore

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About this ebook

Salgono altre persone che per me diventano importanti, oltre a loro ci sono i volti dei protagonisti dei miei racconti, quelli che amano, odiano, soffrono e quelli che cercano un po’ di solitudine.

Tutti nella stessa dimensione: i buoni e i cattivi, i vivi e gli scomparsi e i loro visi si mostrano pronti a sfilare sulla passerella della mia mente.
LanguageItaliano
Release dateJun 5, 2015
ISBN9786050385991
I racconti del cuore

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    I racconti del cuore - Antonio Bonelli

    Antonio Bonelli

    I racconti del cuore

    UUID: dcabc51c-8a15-11e5-9faa-119a1b5d0361

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write (http://write.streetlib.com)

    un prodotto di Simplicissimus Book Farm

    Indice dei contenuti

    Note

    AMORE SUL FIUME

    Tutto iniziò in un giorno di Settembre, quando decisi di recarmi a Parigi per scrivere un nuovo libro dal titolo: Un amore sulla Senna.

    Ero abituato recarmi nei luoghi dove si sarebbero trovati miei personaggi e mettere su carta le mie emozioni di qualsiasi natura, esse erano che poi, per me sarebbero diventate delle raffinate riflessioni e racconti degni di essere letti.

    Quando giunsi a Parigi decisi di avviarmi nella parte vecchia della città per visitare i suoi sobborghi, dove dominava la miseria e viveva la povera gente, mi trovai nelle sue costruzioni del diciassettesimo secolo, nelle vie e vicoli che portavano ancora la traccia di secoli di storia.

    Ogni vicolo e pietra avevano una sua vita da raccontare, immaginavo quel luogo attraverso i suoi rumori, le sue voci e i suoi odori.

    Davanti a me si apriva una città vibrante di immagini, di ricordi, di campanelli di biciclette e di campanili che segnavano il lungo scorrere del tempo.

    Giunsi sulla rue Des Canette , via nota agli studenti che frequentavano l’accademia, abitata in gran parte da artisti e povera gente;"dove si trovavano una moltitudine di piccoli bistrò loro ritrovo preferito.

    Mi fermai in uno di questi il ritrovo delle tre contee dove dal suo interno giungeva il suono triste di una fisarmonica che con le sue note raccontava tutta la tristezza e la povertà di quei luoghi.

    Era una musica accorata che rievocava tristi ricordi di una sofferenza di un amore che spezzava il fiato e chiedeva solo di essere dimenticato; erano tristi note senza memoria che la memoria chiedeva di cessare d’esistere.

    Stavo respirando profondamente l’aria di quel posto.

    Che cosa prevaleva in quel luogo, era l’odore di vino con il suo tintinnio di bicchieri, profumi di stufato con verdure miste, che aleggiavano nell’aria quando la porta del locale si apriva per svanire subito dopo quando si chiudeva.

    Era il ritrovo della radice centrale di un ceppo di vite, con rami e foglie che si estendevano in ogni casa, con tutti i suoi scandali, dolori e amori adulterini che venivano discussi nei loro Bistrò, dove tutti sapevano tutto di tutti.

    Il vino, per loro era un importante argomento di discussione, e dopo aver assaggiato diverse marche e discusso sul loro sapore, alla fine dei loro commenti quasi tutti erano sbronzi.

    La cosa più fantastica era che tutti si prendevano a cuore i fatti degli altri: quale comunanza se una certa Merj era ammalata o un Pier non aveva da mangiare ,tutti nel rione venivano a saperlo.

    Si riunivano nei bistrot, dove decidevano chi doveva portare da mangiare a Pier e chi andare a guardare i bambini di Mera.

    Perché era una vera comunità di esseri umani e ognuno di loro faceva la sua parte.

    Cosa mi stupiva del loro modo di comportarsi, era la loro grande sensibilità d’animo e un forte senso di altruismo, caratteristiche purtroppo assenti in gran parte della gente.

    Credo che lo facessero perché anche se nelle loro case regnava la miseria, nel loro cuore prevaleva un grande valore di vita quello di dividersi quel poco con chi ne aveva più bisogno.

    Mi accomodai fuori dal locale ordinando un caffè, e preso da una forte ispirazione incominciai a scrivere appunti per il mio racconto, descrivendo cosa vedevo.

    Dopo aver fatto colazione, chiamai un taxi per essere accompagnato al mercato delle pulci di Saint Quei paradiso degli appassionati di antiquariato e posto sempre desiderato visitare.

    Quel mercato per me aveva un fascino del tutto particolare; aveva origini lontane, creato dalla gente più povera della città, che di notte girava per le sue vie a caccia di oggetti vecchi abbandonati, da rivendere per qualche spicciolo il mattino successivo.

    L’origine del suo nome era legata alla vendita di vecchi abiti usati, venduti con pulci comprese.

    Dopo mi recai in una galleria d’arte, dove erano esposti quadri del Renoir mio pittore preferito, mi fermai a lungo ad ammirare i suoi capolavori; i quadri che catturarono la mia attenzione furono il bagno nella Senna e la colazione dei canottieri. Due quadri che mi davano ispirazioni per il mio libro.

    Stavo per uscire, quando passando davanti a un quadro: La lettriceche raffigurava una donna intenta a leggere un libro, mi fermai per guardarlo.

    Cosa mi colpiva di quel quadro erano i suoi occhi socchiusi sopra le sue pagine e le labbra che lasciavano intravedere un leggero sorriso di compiacimento Però, mancava qualcosa in quel volto, che cercavo ma sapevo che c’era.

    In seguito mi avviai lungo le sponde della Senna per iniziare il mio viaggio di due giorni sul fiume. Arrivato al pontile, vidi battelli pieni di turisti, altri portavano merci.

    Alcuni di loro di loro erano chiatte trasportati da piccoli rimorchiatori, che quando si incontravano si salutavano con il fischio delle loro sirene…

    I più belli si presentavano come case galleggianti, dove dalle loro finestre s’intravedevano graziose tendine colorate sventolare spinte dal vento .e a poppa stesi al sole file di biancheria multicolore agitarsi nei raggi del sole.

    Mi fermai a pranzare in un caratteristico ristorante con grandi vetrate che guardavano il fiume, costruito a ridosso dell’imbarcadero, dove dalle cucine usciva un buon profumo di pese e patate fritte.

    Decisi di fare quella crociera originale e conviviale sul Bateaux Mouches, un tipico battello panoramico per metà scoperto e metà a vetri.

    Mentre il battello scivolava sull’acqua cercando le correnti favorevoli, cercavo guardando il fiume delle ispirazioni, fissando nella mente cosa vedevo e sentivo sopra il suo lento scorrere.

    La mia idea era di scrivere un libro di un amore nato sopra quel fiume, e nella mia mente stava già nascendo un fantastico racconto.

    Stavo immaginavo quel fiume come un immenso teatro e chi lo navigava spettatori che assistevano alla premiazione del mio libro come racconto migliore dell’anno e con quel pensiero passai tutto il pomeriggio a scrivere.

    La giornata si avvicinava al tramonto sul fiume scendeva il crepuscolo, la vista panoramica era stupenda, i palazzi di Parigi scorrevano veloci e si aprivano davanti all’avanzare del battello…

    Decisi di recarmi nel suo caratteristico ristorante per cenare e sentire della buona musica.

    I tavoli erano sistemati ai lati Senna, per permettere a tutti di godere in appieno della vista del fiume, mentre alcuni musicisti allietavano la serata con musica francese e internazionale.

    Vicino al mio tavolo si accomodò una donna affascinante, il suo viso era un mix di raffinate armonie nei suoi tratti, aveva occhi verdi e capelli neri pettinati a caschetto.

    Indossava un vestito di seta scollato che la copriva come una seconda pelle mostrando una postura perfetta, portava tacchi vertiginosi e uno scialle bianco che le copriva le spalle.

    Ero rimasto affascinato dai suoi occhi, erano di un verde intenso -Che creavano una strana combinazione di colori e dolcezza.

    Le sue labbra erano come due petali di rosa, che sovente si atteggiavano in sorrisi accattivanti che tutti potevano vedere, ma a pochi erano concessi…

    Bastò uno sguardo e già eravamo uniti in una magica dimensione, avevo una strana sensazione nel guardarla, era come se stessi vivendo in due spazi di tempo diversi; dove non si sentiva più il vociare della gente seduta in quella sala ma solo i nostri respiri che rompevano quel silenzio…

    Osservandola mi venne in mente la figura della donna vista nel quadro al mattino, che mi aveva suscitato tanto interessee compresi cosa mancava il colore verde dei suoi occhi.

    La donna si

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