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Chiedilo all'Universo - Far funzionare la Legge d'Attrazione
Chiedilo all'Universo - Far funzionare la Legge d'Attrazione
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Chiedilo all'Universo - Far funzionare la Legge d'Attrazione

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About this ebook

Far funzionare la Legge d’Attrazione
Questa guida, seconda nella serie italiana dedicata ai manuali di Steve Pavlina per la crescita e lo sviluppo personale, raccoglie per la prima volta tutti quei consigli e quelle strategie che di solito mancano nei testi dedicati alla Legge d’Attrazione. L’approccio di Steve Pavlina, infatti, è principalmente quello di aiutarci a conquistare la forma mentis e l’atteggiamento necessario a rendere efficaci tutta una serie di tecniche, note ma anche originali, permettendoci di identificare, definire e realizzare quei desideri che più sono in sintonia con la nostra vera natura e le nostre più profonde aspirazioni. Con uno stile pratico ed essenziale, le pagine di questo libro ci guidano passo per passo partendo dalla comprensione e definizione di ciò che realmente desideriamo fino alla sua concreta trasposizione all’interno della nostra realtà, fornendo esempi pratici tratti dall’esperienza diretta dell’autore stesso.

Chi è Steve Pavlina
Prolifico autore e blogger, Steve Pavlina è soprattutto un cultore dello sviluppo personale che ha dedicato gran parte della sua vita a migliorare l’esistenza di migliaia di persone offrendo un contributo prezioso con i suoi consigli e la sua esperienza diretta. Per la prima volta in Italia i suoi insegnamenti pratici vengono raccolti in una serie di libri e pubblicati in parte sul blog stevepavlina.it per consentire al pubblico italiano di trarne vantaggio al cento per cento.
LanguageItaliano
Release dateJul 19, 2015
ISBN9786050387674
Chiedilo all'Universo - Far funzionare la Legge d'Attrazione
Author

Steve Pavlina

Steve Pavlina is widely recognized as one of the most successful personal development bloggers on the Internet, with his work attracting more than 100 million visits to his website, StevePavlina.com. He has written more than 1300 articles and recorded many audio programs on a broad range of self-help topics, including productivity, relationships, and spirituality. Steve has been quoted as an expert by the New York Times, USA Today, U.S. News & World Report, the Los Angeles Daily News, Self Magazine, The Guardian, and countless other publications. He's also a frequent guest on popular podcasts and radio shows. Steve's book Personal Development for Smart People was published by Hay House in 2008 and has been translated into a dozen different languages. The book hit the Amazon bestseller list three months before it was actually released, just from the pre-orders. Steve's passionate pursuit of personal growth began while sitting in a jail cell. Arrested for felony grand theft at age 19 and expelled from school, the full weight of responsibility for his life came crashing down upon him. In an attempt to overcome his out-of-control kleptomania addiction, he decided the best course of action was to go to work on himself. Since then Steve has become one of the most intensely growth-oriented individuals you'll ever know. While studying time management techniques, he earned college degrees in computer science and mathematics in only three semesters. In later years he founded a successful software company, developed award-winning computer games, ran the Los Angeles Marathon, trained in martial arts, and adopted a vegan diet. Steve has a reputation for conducting unusual growth experiments, such as his polyphasic sleep trial, during which he slept only two hours per day for five and a half months, publicly documenting his results each step of the way. By giving away his best ideas for free, Steve created one of the most popular personal development websites in the world without spending a dime on marketing or promotion. In 2010 he took the extra step of uncopyrighting his articles, podcasts, and videos and donating them to the public domain. Consequently, many people have republished Steve's work in different forms, translated his work into other languages, compiled his work into dozens of new books, and incorporated his work into their training programs. Steve currently lives in Las Vegas and travels...

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    Book preview

    Chiedilo all'Universo - Far funzionare la Legge d'Attrazione - Steve Pavlina

    Sommario

    Prefazione

    1 Causa-effetto VS intenzione-manifestazione

    2 Manifestare le intenzioni

    3 Ciò che crediamo riflette la realtà o la crea?

    4 Perché le intenzioni richiedono tempo per manifestarsi

    5 Come si manifestano le intenzioni?

    6 Manifestare meglio con una mente disciplinata

    7 Legge d’Attrazione e responsabilità

    8 Mettere fine allo scetticismo

    9 La Legge d’Attrazione

    10 Osservazione creativa

    11 Manifestare senza resistenze

    12 Il lato oscuro dell’abbondanza finanziaria

    13 Livelli di gratitudine e Legge d’Attrazione

    14 L’errore principale di chi usa (male) la Legge d’Attrazione

    15 Polarità e Legge d’Attrazione

    16 Polarizzazione

    17 L’abitudine a lamentarsi

    18 Come smettere di lamentarsi

    19 Il potere del presente

    20 Superare l’invidia

    21 Lo stato di grazia

    22 Aumentare il livello vibrazionale finanziario

    23 Cambiamento vibrazionale e manifestazione

    24 Passaggi di livello

    25 Il compromesso del risparmio

    26 Atteggiamento e manifestazione

    27 Come catapultarvi nella vostra nuova realtà

    28 Espandere l’abbondanza

    29 Ordinare al Ristorante dell’Universo

    30 Discriminare le manifestazioni coi tracciatori intenzionali

    31 Manifestazione e denaro

    32 Lasciarsi guidare dal sé ideale

    33 Passaggi dimensionali

    Chi è Steve Pavlina

    La collana Il meglio di Steve Pavlina

    CHIEDILO ALL'UNIVERSO - COME FAR FUNZIONARE LA LEGGE D'ATTRAZIONE

    Steve Pavlina

    Traduzione e adattamento a cura di:

    Bonaventura Di Bello & Vitiana Paola Montana

    Copyright © 2015 Steve Pavlina & StevePavlina.it

    Tutti i diritti di questa edizione italiana sono riservati.

    Prefazione

    Questo volume, secondo in una serie di guide pratiche per la crescita personale e il successo, raccoglie una serie di articoli apparsi sul sito StevePavlina.com a partire dal 2012, riproponendoli con una traduzione e un adattamento editoriale sul nuovo sito StevePavlina.it a beneficio di tutti coloro che non hanno una conoscenza dell’inglese sufficiente da permettergli di leggerli nel loro formato originale.

    La serie, dedicata alla Legge d'Attrazione, include numerose tematiche, esempi e tecniche pratiche il cui obiettivo è quello di migliorare l'abilità nel processo di intenzione-manifestazione, superando quei limiti e quelle mancanze spesso presenti in altri testi (anche famosi) sull'argomento.

    A differenza di altre guide pubblicate in passato sulla Legge d'Attrazione, infatti, questa ha il pregio di offrire al lettore proprio quelle strategie che sono alla base del successo nell'applicazione di questa legge universale.

    Questa guida non parlerà quindi soltanto di metodi, anzi, insieme a una descrizione finalmente chiara e concreta della natura e delle implicazioni della Legge d'Attrazione, saranno soprattutto affrontati gli aspetti e i ‘trucchi’ che possono garantire una maggiore possibilità di riuscita nella sua applicazione pratica quotidiana.

    Con l’augurio di poter dare un contributo concreto alla vostra abilità di ottenere dalla vita ciò che desiderate, vi invitiamo quindi a far tesoro dei consigli che troverete nelle prossime pagine, e di fare riferimento al blog stevepavlina.it per tenervi aggiornati sulle prossime novità editoriali e per eventuali segnalazioni e aggiornamenti relativi a questa e altre guide della collana.

    Il Team di StevePavlina.it

    1

    Causa-effetto VS intenzione-manifestazione

    Uno dei modelli chiave nel raggiungimento degli obiettivi è quello di causa-effetto. Secondo questo modello, l'obiettivo è un effetto da ottenere e il nostro compito consiste nell'identificare e poi creare la causa che produrrà appunto l'effetto desiderato, permettendoci così di raggiungere l'obiettivo.

    Suona piuttosto facile, vero?

    Il problema principale di questo modello è che, purtroppo, quasi nessuno ne coglie il reale significato. Tale incomprensione deriva principalmente dal non conoscere l'esatto significato di 'causa' in un tale contesto.

    Leggendolo, avrete infatti sicuramente dedotto che la causa di un effetto è rappresentata da una serie di azioni fisiche e mentali che conducono all'effetto stesso. Azione-reazione, insomma. Se il vostro obiettivo è preparare la cena, potreste quindi essere spinti a supporre che la causa è formata dai passi necessari alla sua preparazione.

    Per un osservatore esterno sarà certamente così, infatti il metodo scientifico suggerirebbe che è in questo modo che funzionano le cose, ovvero basandosi su un'osservazione puramente oggettiva.

    Ciononostante, nella vostra coscienza, sapete che la serie di azioni che rappresentano i vari passi non è la vera causa. Quelle stesse azioni sono un effetto, non è così?

    Quale è, quindi, la vera causa? La vera causa è la decisione che voi prendete prima di tutto per creare quell'effetto, ovvero il momento in cui vi dite E sia oppure Procediamo. A un certo punto, insomma, avete deciso di preparare la cena. Potrebbe essere stata una decisione inconscia, ma era pur sempre una decisione, e senza quella decisione la cena non si sarebbe mai manifestata. È stata in definitiva quella decisione che ha causato la serie di azioni che, a sua volta, ha prodotto infine la manifestazione della vostra cena.

    Da dove è sorta quella decisione? Potrebbe essere scaturita dal vostro subconscio oppure, nel caso di una decisione consapevole, dalla vostra mente cosciente. La vostra coscienza è in definitiva quella più potente, in quanto può sovrapporsi alle scelte della mente inconscia una volta che ne diventa consapevole.

    Il fatto di lasciarsi sfuggire questa semplice distinzione ha condotto a un numero piuttosto elevato di fallimenti nei tentativi di raggiungere un obiettivo.

    Se volete raggiungere un obiettivo che avete stabilito, la parte cruciale del processo è la vostra DECISIONE di manifestarlo. Non importa se sentite che ciò è al di fuori del vostro controllo. Non importa se non siete ancora in grado di stabilire come farete a raggiungere il punto B partendo dal punto A del percorso. La maggior parte delle risposte e delle risorse occorrenti arriveranno DOPO che avrete preso la decisione, non prima.

    Se non comprendete questo semplice passo sprecherete un sacco di tempo. Il primo passo è decidere, non di rimuginare, ponderare o chiedere in giro per capire se potete riuscirci oppure no. Se volete avviare la vostra attività, decidete di farlo. Se volete sposarvi e avere dei figli, decidete di attrarre un partner. Se volete cambiare lavoro, decidete di farlo.

    Mi sembra assurdo che la gente pensi che prima della decisione sia necessario qualcos'altro. Le persone sprecano dei mesi chiedendosi È un obiettivo raggiungibile? Questa domanda ha un senso soltanto se avete già raggiunto un certo grado di consapevolezza. Tutto ciò che state facendo, però, è solo di creare del ritardo, manifestando semplicemente le prove che suggeriscono la realizzabilità o l'irrealizzabilità dell'obiettivo. Nella vostra mente create del dubbio, ed è quest'ultimo che ritrovate nel mondo esterno.

    Più di una volta ho avuto le prove che non solo la gente, ma persino l'Universo stesso può avvertire una carenza di impegno nel perseguire un obiettivo. Vi è mai capitato che qualcuno vi parlasse di un suo obiettivo e che abbiate avvertito chiaramente la sua incertezza a riguardo? In questi casi le persone dicono frasi come Bene, proverò a fare questa cosa e vedere se funziona. Se tutto va bene ci riuscirò. Vi sembra forse che ciò denoti una decisione chiara e ferma? Neanche per sogno. Avreste voglia di dare una mano a una persona del genere? Probabilmente no, del resto chi vorrebbe mai sprecare il suo tempo per qualcuno che non è fermamente deciso a perseguire un obiettivo?

    Che accade, invece, quando percepite un senso di sicurezza e forte volontà nell'altra persona? Sareste disposti ad aiutarla se ve lo chiedesse? Di sicuro avreste molta più voglia di farlo visto che il suo successo vi appare comunque assai probabile e avrete piacere di farne parte. Voi stessi vi sentireste più motivati e carichi d'energia nel contribuire al successo di chi è chiaramente impegnato a perseguire un obiettivo con cui vi sentite in sintonia e che mira in modo sincero al bene globale.

    Non pensate, quindi, che questo processo si attivi anche all'interno della vostra stessa mente? Se la vostra mente è in conflitto con se stessa, pensate forse sarà disposta a impegnare tutte le sue risorse nel raggiungimento del vostro obiettivo? Il vostro subconscio vi offrirà tutta l'energia e la creatività di cui è capace o piuttosto farà resistenza? Pensate alla vostra mente inconscia come a un computer capace di elaborare in multitasking. Che percentuale di risorse pensate impegnerà in un compito che avete avviato con un comando tipo Eseguilo per un po' e vedi se funziona, ma abbandonalo velocemente se ti sembra troppo difficile? E cosa accadrebbe, invece, con un comando tipo Esegui questo compito immediatamente?

    L'Universo stesso funziona secondo lo stesso principio. Immaginatelo come una mente supercosciente. Quando prendente una decisione chiara e ferma esso attiverà le sue energie per portarvi tutte le risorse di cui avete bisogno, a volte in modi apparentemente misteriosi o inconcepibili.

    Ogni qualvolta volete perseguire un vostro obiettivo, quindi, cominciate con lo stabilire che lo farete. Prendetevi pure il tempo per chiarire ciò che volete ottenere, ma immediatamente dopo dichiarate semplicemente la vostra decisione a farlo.

    Dite all'Universo: Questo è il mio obiettivo. Esegui.

    Non chiedete all'Universo ciò che volete. Dichiaratelo. Non chiedetelo. Somiglia in qualche modo alla preghiera, ma non state pregando PER ciò che volete realizzare, state pregando CIÒ che volete realizzare. State semplicemente affermando Ecco ciò che intendo realizzare. Fa che sia così. È come piantare un seme nel terreno. Quando piantate un seme non dite al terreno Ecco il seme, puoi fare in modo che cresca? Lo piantate, e sapete che la sua crescita sarà la conseguenza naturale del fatto che lo avete piantato e che lo coltiverete. Lo stesso vale per le vostre intenzioni. Semplicemente, piantatele. Non c'è alcun bisogno di supplicare.

    Fate in modo che la vostra intenzione sia di manifestare l'obiettivo per il maggior beneficio di tutti. Questo è molto importante perché le intenzioni nate da un senso di scarsità o da paure avranno un effetto diverso da quello sperato. Potreste anche ottenere ciò che desideravate, ma ciò comporterà anche delle conseguenze negative, o addirittura potreste ottenere l'esatto contrario di ciò che desideravate. Invece, quelle intenzioni che sono state create per il vostro bene e per il bene comune tenderanno a manifestarsi in modo positivo.

    Dopo che ho dichiarato la mia intenzione, aspetto l'arrivo delle risorse e delle sincronicità che mi aiuteranno a manifestarla. In genere cominciano a manifestarsi nell'arco di 24-48 ore, a volte anche prima. In certi casi queste sincronicità appaiono come risultato di qualche azione inconscia. Mi capita di notare cose che erano già presenti ma di vederle in una luce nuova, trasformandosi così in risorse che riconosco come tali solo dopo aver dichiarato la mia intenzione. Più spesso, invece, è quasi impossibile spiegare tali sincronicità come risultato della mia azione inconscia, anche facendo un passo indietro e cercando di osservarle in modo puramente obiettivo. In alcuni casi esse arrivano in circostanze tanto inusuali che riesco a spiegarle solo come risultato di un'azione supercosciente. A un livello superiore l'Universo è consapevole della mia intenzione e sta facendo la sua parte per manifestarla. Mi accorgo, inoltre, che più spontaneamente invito e accolgo queste sincronicità più facilmente esse confluiscono nella mia vita. Al momento in cui sto scrivendo ne sperimento una media di una decina alla settimana, e credo che ciò avvenga perché ho diverse intenzioni in fase di manifestazione, quindi c'è un flusso costante di risorse che arriva nella mia vita.

    Le pianificazione e l'esecuzione dei passi da compiere arriva successivamente, e rappresenta l'organizzazione delle risorse che nel frattempo si sono rese disponibili. Una volta che sono arrivate abbastanza risorse posso vedere come queste si combinano fra loro per aiutarmi a raggiungere l'obiettivo. Se, invece, il percorso mi appare troppo complicato o difficoltoso e non mi piace ciò che vedo, esprimo delle nuove intenzioni per far sì che vada nel modo che desidero. Dichiaro Che sia più semplice e aspetto nuovamente che le sincronicità arrivino, mostrando chiaramente un approccio più semplice all'obiettivo. In genere perché un approccio risulti più semplice devo superare dei blocchi interiori, in sostanza devo crescere e arrivare a un livello di consapevolezza in qualche modo superiore per riuscire a trarre vantaggio da una soluzione più semplice. Oppure, in altri casi, devo prima acquisire qualche nuova abilità, e in tal caso anche se l'approccio diventa più semplice potrebbe presentare qualche difficoltà a livello personale. Per esempio, quando ho espresso la mia intenzione di aiutare maggiormente le persone ho dovuto perfezionare le mie abilità nel comunicare. Questo processo rende l'obiettivo più facile da raggiungere ma nello stesso tempo richiede più lavoro nella fase iniziale.

    Ho impiegato diversi anni per essere in grado di dare piena fiducia a questo tipo di approccio e renderlo così il mio metodo usuale per il raggiungimento degli obiettivi. A volte devo essere aperto alla possibilità di raggiungere i miei obiettivi in modi inconsueti. Ottengo ciò che era nelle mie intenzioni, ma non sempre corrisponde a ciò che mi aspettavo. Di conseguenza, quando attraverso gli eventi sincronici cominciano ad arrivarmi degli indizi e dei suggerimenti, non sempre capisco come questi ultimi si collocano nel percorso che mi porterà a raggiungere il risultato. È indubbio, tuttavia, che c'è sempre un'intelligenza al lavoro, e se manifesto fiducia in essa le cose andranno semplicemente per il verso giusto. In genere mi arriveranno prima di tutto nuove informazioni, permettendomi così di elevare la mia consapevolezza e conoscenza al livello richiesto per raggiungere l'obiettivo.

    Per esempio, se dichiarate come obiettivo quello di diventare più ricchi, potrebbe capitarvi di osservare nei giorni seguenti degli eventi sincronici di vario genere che sono collegati alla spiritualità, che non sembrano avere alcun collegamento con la ricchezza, insomma. Ciò potrebbe indurvi a supporre che si tratta di semplici coincidenze e che l'approccio non sta funzionando. Eppure l'approccio è solido, e sta effettivamente funzionando. È molto probabile che questi segnali stiano suggerendo che il vostro percorso verso la ricchezza presuppone prima di tutto un miglioramento nella vostra consapevolezza. Ciò è particolarmente vero quando la vostra intenzione è per il bene comune. Se diventate ricchi prima che abbiate raggiunto un certo livello di consapevolezza, la maggiore ricchezza potrebbe creare per voi nuovi problemi e l'obiettivo non si manifesterebbe a vantaggio di tutti. Imparando prima di tutto a usare in modo positivo la vostra energia e consapevolezza, invece, la maggiore quantità di risorse fornitevi dalla ricchezza acquisita si tradurrà in una manifestazione positiva anziché negativa.

    In verità questo è un processo semplice e diretto, ma le nostre menti sono così inquinate dai condizionamenti sociali che ci risulta difficile pensare efficacemente a questo livello. Siamo troppo legati al fatto di voler vedere i nostri obiettivi manifestarsi in un certo modo solo perché li abbiamo visti manifestarsi così in TV o al cinema. Oppure ci aspettiamo che si manifestino così come è stato per altri, amici o parenti. Questo attaccamento a un particolare ''come', tuttavia, ci impedisce di 'permettere' ai nostri obiettivi di manifestarsi più semplicemente. Se riuscissimo a lasciarci andare un po' riguardo al 'come' e imparare semplicemente a consentire alla manifestazione di realizzarsi nel suo modo perfetto, il raggiungimento degli obiettivi sarebbe assai più facile.

    Vedo così spesso le persone sabotare i loro obiettivi perché non capiscono il potere dell'intenzione. Comprendete che OGNI pensiero è realmente un'intenzione. Qualsiasi pensiero. Di conseguenza la maggior parte delle persone manifesta un miscuglio di conflitti nelle proprie vite semplicemente perché i loro pensieri sono in conflitto. Non fanno altro che definire un obiettivo e annullarlo nello stesso tempo. Voglio iniziare una mia attività. Chissà se funzionerebbe. Mi chiedo se ci riuscirò davvero. Forse questo non funzionerà. Forse Mario ha ragione, e sto sbagliando tutto. No, sono abbastanza sicuro che tutto andrà bene.

    Se state cercando di raggiungere degli obiettivi al livello di azione-reazione, nel senso che siete focalizzati solo sui passi da compiere mentre inviate dei pensieri conflittuali al livello più alto dell'intenzione-manifestazione, non state facendo altro che sabotarvi. Se vi mettete a dieta e cominciate ad allenarvi come dei pazzi, pensando nello stesso tempo Sono grasso. È tutto inutile. Ci vuole troppo tempo. allora le intenzioni che si trovano al livello più alto avranno la meglio sulle vostre azioni, e ne seguiranno risultati incongruenti o negativi.

    Se volete raggiungere un obiettivo, dovete prima spazzare via tutte le inutili sciocchezze a base di speriamo, forse e non posso dalla vostra coscienza. Non potete permettervi il lusso neanche di un solo pensiero negativo, visto che ciò rappresenterebbe un'intenzione di manifestare ciò che non volete. Tutto ciò richiede, ovviamente, una buona dose di pratica, ma rappresenta l'abilità fondamentale per imparare a usare la vostra coscienza e creare così quanto desiderate. Quando sarete coerenti nel vostro pensiero il vostro obiettivo si manifesterà facilmente. Ma se i vostri pensieri sono in conflitto fra loro, manifesterete ostacoli e conflitti. Com'è dentro, così è fuori.

    Come mai siete in grado di fare tutto ciò? Perché ne avete il potere. Se non credete in voi state semplicemente usando il vostro potere contro voi stessi. Siete come una divinità che afferma Che io sia impotente, e non ve ne accorgete neppure. Se nella vostra intenzione e nei vostri pensieri mettete debolezza, è soltanto quest'ultima che manifesterete. Se associate il vostro potere a qualcosa di esterno a voi anziché sentirlo interiormente, lo perderete.

    Non avete bisogno del permesso di nessuno per fare tutto ciò, perché si tratta di un'abilità umana intrinseca. Tuttavia è necessario esercitarsi per sviluppare la consapevolezza fino a un livello dove potete applicare tale abilità e credere in essa.

    Che accade se decidete di manifestare un obiettivo particolarmente grande e importante, qualcosa che sembra fisicamente irraggiungibile? Il processo funzionerà comunque. Sarà semplicemente necessario un maggior numero di passi e potreste ritrovarvi ad attraversare diversi eventi sincronici anche per anni prima di raggiungere il punto in cui il vostro obiettivo finale è in grado di manifestarsi. Se è particolarmente grande, potrebbe richiedere anche un tempo superiore alla vostra stessa vita. In ogni caso, seguendo l'approccio che ho descritto farete dei progressi verso il suo raggiungimento.

    Quale è, quindi, il vostro obiettivo? Affermatelo a voce alta in questo stesso istante, e fate che sia per il maggior bene di tutti. Quindi dite all'Universo E sia. Aspettate che gli eventi sincronici e le strane coincidenze arrivino, seguite le loro indicazioni e lasciatevi guidare, anche se inizialmente potrà sembrarvi strano. Permettete al vostro obiettivo di manifestarsi.

    2

    Manifestare le intenzioni

    Abbiamo già visto come, nel tentare di applicare il modello di intenzione-manifestazione, il ruolo dei dubbi e delle convinzioni presenti a livello inconscio possa trasformarsi in un ostacolo e un deterrente per il raggiungimento dei nostri obiettivi. Anche se a livello cosciente siamo focalizzati sulle nostre intenzioni, quando abbassiamo la guardia e il nostro livello di consapevolezza si abbassa veniamo tempestati da pensieri in conflitto fra loro, che rappresentano inevitabilmente a loro volta delle intenzioni destinate a manifestarsi. L'elemento chiave di questo processo, quindi, sembra essere la capacità di mantenere il pensiero focalizzato su quanto si desidera piuttosto che investire energie mentali su quanto NON si desidera.

    A un certo punto del mio percorso legato all'esplorazione del meccanismo di intenzione-manifestazione ho deciso di esprimere l'intenzione di ottenere una risposta alla domanda che sorgeva riguardo a quanto appena descritto. Mi capita abbastanza spesso di usare le intenzioni per ottenere risposte a dubbi o domande, ed è un processo piuttosto efficace. Naturalmente non accetto mai le risposte senza passarle al vaglio della logica, per capire insomma se hanno un senso, ma allo stesso tempo non dimentico come i percorsi della manifestazione spesso siano apparentemente tortuosi o bizzarri, almeno inizialmente, e tengo in conto anche questo aspetto nella mia valutazione.

    La domanda per cui mi ero impegnato a manifestare una risposta, in questo caso, era Come mai, per quanto io comprenda chiaramente il processo di intenzione-manifestazione e riesca a impiegarlo per ottenere splendidi risultati, in certi casi non sembro essere in grado di focalizzarmi abbastanza su ciò che voglio manifestare e coltivo anche dei pensieri che riguardano ciò che invece non voglio manifestare?

    Ho quindi manifestato l'intenzione di ricevere una risposta a questa domanda e ho atteso che la risposta arrivasse.

    Come spesso accade quando agisco in questo modo, dopo un paio di giorni ho potuto osservare alcune interessanti sincronicità. Erano tutte collegate a una serie di telefilm degli anni Ottanta, intitolata The Greatest American Hero (Ralph Supermaxieroe in Italia). Continuavo a notare intorno a me dei riferimenti a questa serie, anche se era da anni che non ci pensavo.

    Quando avevo dieci anni era la mia serie preferita, quindi la ricordavo ancora bene, e in effetti mi fornì la risposta che stavo cercando.

    Per chi non conoscesse la serie, racconta di un insegnante delle superiori di nome Ralph che, dopo un contatto con gli alieni, riceve una tuta da super eroe che gli attribuisce poteri come il volo, l'invisibilità e la psicometria. L'unico problema è che Ralph perde il manuale di istruzioni abbinato alla tuta, quindi anche se riesce a utilizzare in parte quei poteri lo fa in maniera molto maldestra. Per esempio, quando tenta di volare finisce spesso per agitare istericamente le braccia e finire rovinosamente contro muri, alberi o automobili.

    La risposta che la serie TV mi suggeriva aveva un senso, per me, in quanto era più o meno questa: Sì, il processo di intenzione-manifestazione è un potere speciale che gli esseri umani possiedono, ma al momento non capisci perfettamente come utilizzarlo. Riesci a utilizzarlo, ma lo fai in modo maldestro.

    Quando creo le mie intenzioni per ricevere delle risposte ciò che ottengo sono sincronicità che conducono alle informazioni di cui ho bisogno, a volte con una forma simbolica. In genere i simboli sono chiari e facili da interpretare, e in certi casi la prima sincronicità fa anche da filo conduttore. Seguendolo, riesco a ottenere nuovi indizi.

    In quel caso decisi, quindi, di noleggiare la prima stagione della serie TV, e ne guardai gli episodi volentieri con un senso nostalgico. Scoprii, così, che uno degli episodi era stato in gran parte girato presso il college che avevo frequentato dieci anni dopo che la serie fu trasmessa in televisione. La cosa più importante che notai, comunque, fu come le esperienze e le scoperte del protagonista fossero in qualche modo ricollegabili alle cose che stavo facendo nella mia vita in quel periodo. Era come se la serie fosse una rappresentazione simbolica di alcune delle cose che stavo imparando. In definitiva la visione di quegli episodi mi permise di ottenere numerosi indizi che a loro volta mi spingevano a cercare altre strade e ottenere così ulteriori risposte.

    Uno dei miei obiettivi, all'epoca, era di imparare di più sul modo di utilizzare il modello di intenzione-manifestazione e di capire meglio il meccanismo che ne era alla base. Non potevo usare un metodo scientifico per esplorarlo (nessuno potrebbe) perché non posso rendere 'oggettivi' i miei pensieri e studiarli. Ciò non mi impedì, tuttavia, di esplorare il fenomeno a modo mio. La natura stessa di questo modello, comunque, rende impossibile convincere altri del suo funzionamento usando un approccio oggettivo. Il motivo? Semplicemente perché se non credete al processo di intenzione-manifestazione esprimete di fatto un'intenzione a far sì che il modello stesso non funzioni, ed è appunto questo che sperimenterete. Se, al contrario, scegliete di credere nella sua validità, comincerà improvvisamente a funzionare.

    È un guaio che non vi sia modo di convincere qualcuno che questo modello funziona se non crede realmente nella sua efficacia, perché la persona semplicemente produrrà le sue intenzioni per bloccare tutto quanto potrebbe convincerla di ciò. D'altro canto, tuttavia, mi sono reso conto da subito che nell'esplorazione di questo modello era intrinseco un tale potenziale da spingermi senza dubbio a esplorarlo ulteriormente.

    Molte persone sarebbero propense a vedere il modello di intenzione-manifestazione come un fenomeno inconscio. Ci si convince, insomma, che qualcosa è vera e ciò diventa una profezia auto-avverante. Questo è, in effetti, uno dei modi in cui il modello si manifesta. Ci sono diverse occasioni in cui potrei affermare che i risultati derivano da un'attività inconscia, come quando capita di notare un libro in libreria. E, naturalmente, questo modello può manifestarsi anche per mezzo dell'azione diretta, ovvero quando si esprime l'intenzione di fare qualcosa e lo si fa. Non credo sia quindi uno sforzo, per chiunque, accettare l'evidenza che è possibile ottenere dei risultati sia attraverso un processo cosciente sia per mezzo di attività inconscia.

    Ma come interpretare i casi di attività supercosciente? È possibile generare dei risultati senza che ci siano state azioni fisiche dirette a crearli? Possiamo, in sostanza, manifestare elementi fisici della nostra realtà semplicemente con uno sforzo mentale?

    Ho trascorso del tempo a sperimentare proprio questo approccio, e la sfida è stata inevitabilmente quella di evidenziare ciò che avrei potuto creare agendo al di sotto del mio livello di consapevolezza. Inoltre, si dimostrava in qualche modo impossibile ottenere le prove di ciò senza coinvolgere degli osservatori esterni, che a loro volta avrebbero però influenzato l'esperimento con le loro intenzioni. Fu così che capii meglio il nesso con la serie televisiva. Non c'era alcun manuale di istruzioni a mia disposizione o a disposizione di chiunque, in sostanza.

    Tuttavia, per quanto non fossi in grado di condurre degli esperimenti che potessero convincere chi ancora non credesse nel modello, non lasciai che ciò rappresentasse un ostacolo nel mio tentativo di ottenere dei risultati interessanti. Non potevo separare gli effetti dell'attività inconscia da quelli dell'attività cosciente, ma l'aspetto interessante era che, da un punto di vista dei risultati ottenuti, ciò non aveva realmente importanza. Se credo negli effetti dell'attività supercosciente, i risultati saranno maggiori rispetto a quando non ci credo. La fede nell'attività supercosciente, insomma, sembra innescare proprio gli effetti che da

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