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Ristretto e senza zucchero
Ristretto e senza zucchero
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Ebook53 pages46 minutes

Ristretto e senza zucchero

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About this ebook

Questa raccolta di racconti sembra voler sbirciare dal buco della serratura frammenti di vite normali. Si scoprono così debolezze, desideri e slanci di uomini e donne che, fra il divertito e l’indignato, testimoniano quanto “visto da vicino nessuno è normale”. Una testimonianza veloce che impegna, per ogni racconto, giusto il tempo

di un caffè. Ma una testimonianza mai leggera perché, come afferma l’autrice, “si tratta di piccole storie e non di storie piccole”.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateAug 11, 2012
ISBN9788867513468
Ristretto e senza zucchero

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    Ristretto e senza zucchero - Rita Felici

    Publishing

    Copyright © 2012

    Youcanprint Self-Publishing

    Via roma 73 - 73039 Tricase (LE)

    Tel. 0833.772652

    Fax. 0832.1836533

    info@youcanprint.it

    www.youcanprint.it

    Titolo : Ristretto e senza zucchero

    Autore : Rita Felici

    Illustrazione di copertina : © Garrincha - Fotolia.com

    ISBN: 9788867513468

    Prima edizione digitale 2012

    Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’autore.

    Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941

    "Non si scrive perché si ha qualcosa da dire

    ma perché si ha voglia di dire qualcosa."

    Emile M. Cioran

    Pensando a come scrivere questa dedica sono arrivata alla conclusione che la cosa migliore è dire l’essenziale, come nei miei racconti.

    Questa piccola raccolta è dedicata a mio marito Stefano, a mio figlio Alessandro e a Sara. La cosa essenziale, la mia famiglia.

    Ristretto e senza zucchero

    Elena arriva alla stazione ferroviaria di Milano Centrale, gremita più che mai, immersa nel gelo limpido di questa mattina di fine dicembre.

    Prima di salire sul treno che la porterà a Roma ha il tempo necessario per un caffè e l'acquisto del giornale. Il caffè, come al solito, la delude; la prima pagina del quotidiano anche. Si è accorta che da un po’ di tempo è sempre più insofferente. Ha l'impressione che il rumore del mondo possa interrompere chissà quale flusso di pensiero, di intima comunicazione. Lo vive come una gracchiante interferenza, antagonista di una comprensione ultima e definitiva.

    Forse è colpa dell'età, pensa, o forse del suo lavoro. Elena è un'impiegata di 46 anni. Segue coscienziosamente il suo lavoro cui dedica gran parte della giornata. E' un buon impiego che le garantisce un discreto reddito ed anche qualche gratificazione personale, di tanto in tanto. E' sposata da parecchi anni con un uomo tutto d'un pezzo ma gentile e disponibile, che le vuole bene. Un uomo su cui si può fare affidamento sempre e comunque, ricco di valori e felice di esistere. Insieme hanno una bella figlia di 11 anni che cresce senza problemi, con ancora tanta voglia di giocare. Mamma e papà la viziano un po’, forse per farsi perdonare la scarsità del tempo dedicato a lei.

    Nonostante questo, Elena si sorprende a considerare che la linea del suo cuore somiglia sempre più all'elettrocardiogramma di un paziente in coma farmacologico: ridotta al minimo indispensabile. Anche questa giornata è rigida e piatta, un disegno senza visione prospettica.

    Tra la folla si avvia alla ricerca del suo binario, con calma sale in carrozza. Ecco il suo posto, lato corridoio. Sistema con efficienza il piccolo bagaglio, si toglie la giacca ed estrae dalla borsa capiente la bottiglia d'acqua, il cellulare ed il saggio che sta leggendo in questi giorni.

    Da qualche anno la narrativa non la interessa più e preferisce acquisire informazioni piuttosto che speculare sulle connessioni mentali di un altro individuo.

    Di fronte a lei, vicino al finestrino, siede un signore ben piantato ma in ottima forma per essere vicino ai sessant’anni. Capelli grigi un po’ ribelli sembrano suggerire al mondo che, nonostante le apparenze, è ancora un ragazzo. A riprova della sua vitalità, un bel paio di occhi grigio-verdi, ironici e profondi. Tiene sulle ginocchia le copie di Le Monde, del Corriere della Sera e l'Iliade. Elena si domanda che lavoro fa ipotizzando che forse è un professore, magari di Storia oppure di Greco.

    Di fianco a lei si è sistemata una signora che ha passato di sicuro la sessantina ma che è ancora asciutta e con un viso disteso, di un bel rosa da non fumatrice, vita sana e dieta equilibrata. Elena le lancia di nuovo un'occhiata nel tentativo di immaginarsi a quell'età. Chissà quali sentimenti agitano una sessantenne, quali aspettative, necessità e rimpianti potrà avere lei da qui

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