Valle d'Itria
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Valle d'Itria - Fabio Perrini
Adagiata a 394 metri sui rilievi murgiani di sud-est, Cisternino colpisce al suo ingresso per il suo essere genuino e per il candore abbagliante delle case che, poste l’una sull’altra, sgomitano in cerca di spazio, dando origine a un lucente labirinto di viuzze strette rimaste intatte sin dal medioevo.
Magistrale esempio di architettura spontanea
, non vi sono architetti, non vi sono progetti; vi è solo l’esigenza di sfruttare al meglio lo spazio circostante con maestria, ottenendo il massimo risultato in termini di praticità e raffinatezza. Cittadina di origin e messapica, il suo territorio fu abitato sin dal paleolitico. Numerosi sono gli utensili preistorici dediti alla caccia e alla raccolta rinvenuti Cisternino, vicolo del centro storico presso monte Specchia e Restano.
L’attuale centro storico inizia a svilupparsi nel IX – X secolo d.C. Ne è testimonianza la primitiva chiesa, venuta alla luce solo da pochi anni, situata al di sotto della Chiesa Matrice e riconducibile all’anno 1000. Proprio a questo antico tempio si riferisce la prima testimonianza certificata sull’abitato cistranese, ovvero la Bolla del Papa Alessandro III del 26 febbraio 1180. Con questo atto pontificio la chiesa cistranese veniva assegnata al vescovo di Monopoli, ed è proprio all’ombra di quest’ultima che Cisternino vedrà legate le proprie vicende storiche partendo dalle dominazioni dei Normanno–Svevi, passando per le Aragonesi e giungendo a quelle dei Borboni.
La leggenda attribuisce all’eroe eponimo Sturnoi, compagno di Diomede, la fondazione del primo nucleo di Cisternino. Divenuta "Sturnium durante la dominazione romana, fu letteralmente rasa al suolo dagli eserciti di Annibale nel 216 a.C. Nell’VIII secolo alcuni monaci basiliani fuggiti dall’oriente ricostruirono il villaggio sui resti dei primi insediamenti, chiamandolo
Cis-Sturnium, ovvero
al di là di Sturnium".
L’antica cinta muraria, che un tempo difendeva la città, è ancora a tratti visibile poiché quasi del tutta inglobata dalle successive costruzioni. Ne sono un esempio due torri angioine di forma cilindrica. Una è annessa al Palazzo Amati, mentre l’altra, denominata Torre del Vento, è posta di fianco al Palazzo Capace. Durante la dominazione normanna sorge la Torre Grande o Torre Civica a forma quadrangolare, che si erge in posizione strategica sulla Valle d’Itria. Tra questa torre e la Chiesa Matrice vi era un