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I confini della verità
I confini della verità
I confini della verità
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I confini della verità

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About this ebook

Tara è una ragazza sensibile, con tanti desideri e tanta voglia di vivere .
E' circondata dai suoi due migliori amici:
l' autoritaria Cloe, che conosce sin dall' infanzia, sempre pronta a darle aiuto, nel bene e nel male;
l' iperprotettivo Alex, incontrato nel periodo dell' adolescenza, con il quale, in seguito, ha avuto una relazione durata qualche anno.
Dopo essersi lasciati, hanno continuato ad essere buoni amici, anche se in fondo, Alex prova ancora qualcosa di molto profondo per lei.
Tara, invece, è in attesa del grande amore, quello che le sconvolga la vita. Sogni premonitori, sono il segno che quest' amore è dietro l' angolo e sta per arrivare da molto lontano .
Le cose non sono mai come sembrano, presto cambieranno . La verità è sempre avvolta dal mistero, e anche le più consolidate certezze possono crollare sotto i colpi dell' amore, dell'amicizia e della vendetta...
LanguageItaliano
Release dateJun 18, 2013
ISBN9788868550615
I confini della verità

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    I confini della verità - Teresa Gargano

     CAPITOLO I

    Eccomi qua... Scendo dal mio scooter, è una giornata stupenda, il sole brilla in alto nel cielo azzurro, soffia un leggero vento settembrino, ma la temperatura è gradevole.

    Salerno è magnifica in questo periodo dell’anno, è una città di provincia del Sud Italia che affaccia sul mare per cui il clima resta abbastanza mite anche durante l’autunno, infatti si può tranquillamente trascorrere del tempo in spiaggia.

    Ripongo il casco sotto la sella dello scooter e mi do una sistemata ai capelli... Fatto! Sono pronta per il mio primo vero colloquio di lavoro. 

    Al di fuori dell’edificio leggo l’insegna della società Da Vinci Edil S.r.l. 

    Busso al citofono e la voce di un uomo mi dice che è al primo piano. Preferisco usare le scale anziché l’ascensore, sorridendo penso che sia sempre una buona scusa per tenermi in esercizio.

    Arrivata sul pianerottolo davanti alla porta d’ingresso c’è ad attendermi un robusto signore di mezza età con i capelli grigi e degli enormi occhi castani. Con il suo simpatico sorriso a trentadue denti mi dice: <>

    Attraversiamo il lungo corridoio, le pareti sono bianche con appesi dei quadri raffiguranti famose opere architettoniche, il pavimento è di parquet scuro e sento risuonare il tacco del mio stivale ad ogni passo, questa cosa mi imbarazza notevolmente ma cerco comunque di sembrare il più disinvolta possibile. Entriamo nel suo ufficio e mi fa cenno di sedermi; guardandomi intorno noto che la stanza ha uno stile moderno e raffinato, mi piace , è molto gradevole. Mentre sono assorta nei miei pensieri la voce dell’ingegnere Da Vinci mi riporta alla realtà.

    <>

    Rimango stupita dalle sue parole, non mi aspettavo una conversazione del genere, credevo che prendesse in considerazione il mio curriculum e che ne avremmo discusso insieme; cerco comunque di mantenere il controllo ed annuisco ad ogni sua parola.

    <>

    <>

    <>

    <> Accipicchia non posso credere di averlo detto, in genere la mia timidezza non mi permette di esternare quello che realmente penso. Tara sono fiera di te... Speriamo che funzioni!

    L’ ingegnere mi fissa con uno sguardo accigliato. Non vorrei aver esagerato, ma, dopo una breve pausa di silenzio espone il suo pensiero: <>

    E ora cosa rispondo? Calma, devo sembrare sicura di quello che sto dicendo: 

    <>

    <

    Allora cerco di riformulare la mia risposta: <

    Da Vinci resta di nuovo in silenzio per qualche secondo che a me sembra un’ eternità, poi si strofina l’indice sul mento come se stesse valutando le mie parole e infine dichiara: <>

    <> Evviva ce l’ ho fatta, missione compiuta!

    <> Afferma l’ingegnere stringendomi la mano.

    <> Lui trattiene una risatina e mi risponde di si con un cenno del capo, mi accompagna all’uscita e ci salutiamo.

    Mentre raggiungo lo scooter mi squilla il cellulare, guardo sul display e vedo che è  Cloe: in realtà il suo nome è Clotilde, ma sin da piccola l’ abbiamo chiamata sempre con questo diminutivo. 

    Siamo amiche dai tempi delle elementari, ci avevano soprannominato le inseparabili e così è stato, almeno fino ad oggi. Lei è sempre stata molto vivace, ha un modo tutto suo di vedere le cose, è testarda e non molla finché non raggiunge i suoi obiettivi, ma possiede un animo nobile ed è stata continuamente al mio fianco così da diventare un punto fermo nella mia vita. Essendo figlia unica, è la sorella che non ho mai avuto, senza di lei mi sentirei persa.

    Premo il tasto di risposta: <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <> Ci salutiamo e chiudo la chiamata.

    Alex Canale è il mio ex ragazzo, un’altra persona importante di cui non potrei mai fare a meno. Siamo stati insieme per tre anni nel periodo dell’adolescenza, ma essendo ancora troppo giovani abbiamo deciso di lasciarci per vivere liberamente le nostre esperienze. Tra di noi si è creata una grande intesa, ci capiamo al volo e c’è ancora un affetto profondo che ci lega, soprattutto da parte sua, infatti, dopo di me non è riuscito a stare con nessun’altra ragazza. Secondo Cloe, lui aspetta il giorno in cui torneremo insieme, tuttavia, non la penso esattamente come lei, gli voglio un gran bene ma solo come amico. In realtà nemmeno io ho avuto un’altra storia importante, ciò nonostante, ho provato ad uscire con dei ragazzi, anche se nessuno di loro mi ha mai fatto perdere la testa.

    Rientro a casa per l’ora di pranzo, racconto ai miei genitori del colloquio e dopo mangiato vado nella mia stanza a controllare se ci sono messaggi sul pc.

    Mi collego a facebook e in chat mi contatta Alex.

    <> Mi ha sempre chiamata con questo nomignolo.

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    Interrompo la conversazione e vado a stendermi sul letto. Sento le palpebre pesanti, mentre ripenso a come ho affrontato la mattinata, cado nelle braccia di Morfeo.

    Sto correndo, è tutto buio ma là in fondo vedo una luce. C’è la sagoma di un uomo che mi aspetta, non so chi sia ma voglio assolutamente raggiungerlo. Mi tende le braccia, io non riesco ad arrivare a lui, è così frustrante, si allontana sempre di più. Oh no, non ce la faccio aspettami, devo sapere chi sei.

    Mi sveglio di soprassalto in un bagno di sudore, il cuore mi batte a mille. Cavolo, ho  avuto di nuovo quel maledetto incubo, cosa vorrà significare? Chissà se scoprirò mai chi sia quell’ uomo? Per ora lo chiamerò Mister X.

    Do un’occhiata all’orologio, è tardissimo, sono le otto e l’appuntamento è alle otto e trenta . Scendo di corsa dal letto, mi dirigo in bagno a fare una doccia, mi trucco e avvolgo i capelli in uno chignon velocemente. Torno in camera e indosso un vestito attillato rosso che arriva alle ginocchia e mostra una certa scollatura, spero di non aver esagerato, ma ogni tanto mi piace sentirmi sexy e poi è la mia serata. Metto le scarpe, decolté nere con tacco dodici, prendo la borsetta e il soprabito ed esco di casa in tutta fretta.

    Arrivo al Salto alle nove circa, Cloe ed Alex sono già seduti al tavolo, mi fanno un cenno con la mano ed io li raggiungo. Mentre percorro il locale Alex mi segue con lo sguardo, rimanendo imbambolato a fissarmi. Quando mi siedo accanto a lui, si avvicina e mi sussurra all’ orecchio: <

    Arrossisco. Cloe alza gli occhi al cielo e non manca di puntualizzare: <

    Mi scuso per il ritardo, sono ancora un po’ scossa per quell’ incubo, infatti Alex come sempre sembra leggermi nel pensiero e mi chiede : <

    va?>>

    Io rispondo senza guardarlo negli occhi: <>

    <> Il suo sguardo diventa severo.

    Cloe lo interrompe sospirando. <>

    <> Alex commenta ironicamente.

    Così mi decido e parlo: <> Lo spiego nei dettagli e dopo che ho finito Cloe lo interpreta a modo suo ridendo. <>

    Ed è così che Cloe ha sfoderato la sua innata capacità di metterci tutti in imbarazzo. Cala improvvisamente il silenzio, probabilmente si rende conto di aver esagerato e cerca di sdrammatizzare. <>

    E Alex risponde: <

    Ben detto Alex può darsi che Cloe finalmente la smetta di parlare a sproposito, ma in fondo le voglio bene anche per questa sua meravigliosa spontaneità. Ci guardiamo e scoppiamo tutti e tre a ridere. Proseguiamo la serata divertendoci e bevendo forse un po’ troppo così all’uscita del locale Alex decide di riaccompagnarci a casa con la sua auto e mi dice di lasciare il mio scooter parcheggiato lì. Io cerco di rifiutare, ma non riesco ad opporre troppa resistenza, tanto già so che non mi permetterà mai di averla vinta, quindi mi ritrovo costretta ad accettare.

    Accompagniamo prima Cloe. Mentre la guardiamo entrare nel portone dico ad 

    Alex: <

    qualcosa!>>

    Lui risponde: <>

    <>

    <>

    <>

    Lui resta in silenzio con l’ espressione di chi non sa cosa fare. Lo osservo come  non facevo da tempo, non avevo più pensato a quanto fosse bello: i suoi occhi scuri come la notte, i suoi capelli color nocciola gli incorniciano i lineamenti aggraziati del viso, e nonostante i vestiti si nota che ha un fisico scolpito. Niente male! 

    <> Chiede, facendomi sobbalzare.

    <>

    <>

    <> La frase mi esce spontaneamente.

    <> Senza lasciargli finire la frase mi avvento su di lui e lo bacio con passione. Alex risponde al mio bacio con altrettanto fervore, poi mi ferma.

    <> Domanda.

    <> Non so cosa mi sia preso ma adesso ho bisogno di lui.

    Appena entrati in casa ci ritroviamo avvinghiati l’ uno all’altra, ci dirigiamo verso la camera da letto, lui mi sfila velocemente il vestito

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