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Lo Yin e lo Yang Il Dualismo
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Ebook119 pages2 hours

Lo Yin e lo Yang Il Dualismo

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About this ebook

La Asd Viet Tai Chi Italia (www.viettaichi.it) apre la sua biblioteca e presenta un libro che affronta in modo chiaro e completo i concetti di Yin e Yang e la teoria del Dualismo. Attraverso la descrizione delle filosofie occidentali e di quelle orientali e attraverso il loro confronto, possiamo entare in un mondo nuovo e interessante in cui i nostri metodi di ragionamento e comprensione degli eventi naturali sono completati da criteri diversi e affascinnati. La praticva delle discipline orientali e del Tai Chi in particolare avvicina alla filosofia che sta lalla base delle tecniche ma quando sentiamo la voglia di capire di più abbiamo bisogno di una guida chiara ed esaustiva. questo testo risponderà a molte vostre domande.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateMay 2, 2014
ISBN9788891140340
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    Lo Yin e lo Yang Il Dualismo - LORENA MARSIGLIO

    lontano.

    PENSIERO ORIENTALE E PENSIERO OCCIDENTALE

    Un argomento dimostratosi interessante è il sostanziale dualismo esistente tra il pensiero occidentale ed il pensiero orientale.

    Renè Girault ne Le religioni orientali confronta due poesie ispirate ad uno stesso tema: l’ammirata contemplazione di un fiore.

    Ecco la poesia del poeta inglese Tennyson, vissuto nell’800:

    Fiore di muro scalcinato,

    Ti sradico dai tuoi mattoni.

    Con le radici, ti tengo tra le mie mani.

    Tutto e tutt’intero.

    Piccolo fiore che non sei altro,

    con le tue radici, tutt’intero e tutto nel Tutto.

    Se mi fosse dato di capirti

    Capirei chi è Dio

    Questa poesia sembra molto vicina alla sensibilità orientale.

    Provate ora a leggere questo Haiku (poesia molto breve) del giapponese Basho (XVI Sec.)

    Guardo attentamente:

    è sbocciato un nazuma

    ai piedi di una siepe!

    Come appare evidente, vi è una sostanziale diversità.

    L’occidentale coglie il fiore, lo sradica e se ne impossessa senza preoccuparsi che la pianta possa per questo morire, quindi si interroga spinto dal suo desiderio intellettuale di capire.

    L’orientale invece non coglie la pianta, la contempla, non si pone domande ma gioisce, s’immerge alle fonti dell’esistenza rivelata da quel fiore selvatico e ne rimane estasiato.

    Si può dire che, come appare nel poema, il pensiero occidentale principalmente è di tipo analitico e scientifico. Predilige la generalizzazione, l’organizzazione, è schematico, impersonale e l’uomo ne è l’unità primaria del sistema.

    Il pensiero orientale, al contrario, è sintetico, totalizza, integra, è intuitivo, soggettivo, lasciando spazio alla libera interpretazione.

    Come non esiste una divisione netta tra Yin e Yang, per l’orientale non esiste un si o un no definitivo, perché il si può scivolare nel no, ed il no può tramutare nel si, ad insegna della mutevolezza della natura.

    Un altro termine di paragone, riportato dall’autore, è l’invito a visitare il Museo Nazionale Cinese a Taipei ed a soffermarsi sul grande rotolo dedicato all’ apologia della curva che fa bella mostra di sé all’ingresso. Da un lato il simbolo dell’oriente, il nostro Tai Chi, il cerchio diviso in due parti da due semicerchi che rappresentano lo Yin e lo Yang, dall’altro lato un simbolo dell’occidente: la piramide.

    E sotto i due emblemi, allineate in colonne, le caratteristiche di ognuno dei due universi, contrapposte ad una ad una.

    Ecco l’elenco:

    Sostanzialmente l’occidente antepone la ragione al sentimento, tutto viene regolato, classificato, suddiviso e contrapposto, mentre in oriente il sentimento domina la ragione ed il soggettivo domina l’oggettivo.

    Per concludere, si può dire che per l’occidentale il mondo è quello del visibile, del materiale (il tavolo dove sto scrivendo, l’albero che scorgo dalla finestra, il cielo, la nuvola) e solo in secondo momento, eventualmente, giunge il mondo invisibile (il mondo dell’anima ed il mondo di Dio) che può essere coinvolgente per un credente oppure illusorio per un ateo.

    Non è così per l’oriente, mondo visibile e mondo invisibile si fondono, convivono, si integrano o, addirittura come per un uomo tradizionale che vive in India, il mondo interiore è molto più importante del mondo esteriore, definito "maya" illusione.

    Per concludere un confronto altrimenti interminabile, l’autore dice che l’occidente è in linea di principio orientato verso il futuro, il mondo da farsi, mentre l’orientale si protende d’istinto verso il passato, colmo dell’esperienza millenaria degli antichi.

    RELIGIONI O

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