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Come ho sconfitto l'ansia con l'aiuto della visualizzazione creativa
Come ho sconfitto l'ansia con l'aiuto della visualizzazione creativa
Come ho sconfitto l'ansia con l'aiuto della visualizzazione creativa
Ebook134 pages1 hour

Come ho sconfitto l'ansia con l'aiuto della visualizzazione creativa

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Disagio, scarsa autostima, paura delle relazioni… In una società in cui il proprio valore viene stabilito sulla base dei consensi ricevuti, e dove per stare al passo con gli altri è necessario rincorrere canoni di bellezza e modelli comportamentali imposti dal sistema, si assiste al dilagare di un fenomeno allarmante: la perdita del contatto con se stessi e della propria individualità. Ansia, panico, fobie sociali e depressione sono solo alcune delle conseguenze di questo fenomeno. Questo manuale spiega, attraverso un linguaggio semplice, chiari esempi dimostrativi ed un itinerario di esercizi pratici, come ritrovare il contatto con se stessi, imparare ad amarsi e liberarsi in modo definitivo dai disturbi di ansia e attacchi di panico, ritrovando pian piano il proprio equilibrio psico-fisico ottimale.
LanguageItaliano
Release dateDec 30, 2014
ISBN9788891169945
Come ho sconfitto l'ansia con l'aiuto della visualizzazione creativa

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    Come ho sconfitto l'ansia con l'aiuto della visualizzazione creativa - Sabrina Quattrini

    vomito.

    PARTE PRIMA

    CAPITOLO 1 (RI)CONOSCERE UN ATTACCO D’ANSIA E UNA CRISI DI PANICO

    Cos’è l’ansia

    Non esiste una definizione di ansia che sia universalmente accettata: anche solo effettuando una semplice ricerca su internet è possibile imbattersi in diverse definizioni, dalle quali però emergono elementi comuni. Avrei potuto riportare in questo libro una qualsiasi di quelle definizioni, magari scegliendola tra quelle più ricche e dettagliate. Ho preferito invece dare una mia personale interpretazione, basandomi essenzialmente su quanto da me vissuto in prima persona:

    L’ansia è una condizione di disagio emotivo (attenzione, non ho scritto malattia!!), durante la quale si viene sopraffatti da uno stato d’animo intenso, identificabile con angoscia, disagio, paura, apprensione o preoccupazione, percepiti in un modo amplificato ed esagerato. Di questo stato d’animo se ne possono conoscere o meno le cause, ma a prescindere da questo non si è apparentemente in grado, in quei momenti, di gestire una tale emozione. La sgradevole sensazione di impotenza che si prova di fronte ad un attacco di ansia viene ulteriormente appesantita quando insorgono disturbi fisici che, per il loro carattere insolito, fanno spesso precipitare in una condizione di terrore e angoscia.

    Perché non amo considerare i disturbi da ansia come una malattia? Numerosi psicologi, psichiatri, esperti del campo usano il termine malattia in riferimento ad uno stato ansioso. Io non sono una psicologa, non sono un medico e non posso ritenermi un'esperta nel campo della psiche umana … molto spesso, però, la realtà insegna che non è necessario aver raggiunto elevati livelli di istruzione in merito ad un determinato argomento, per arrivare a formulare un proprio punto di vista: a volte è sufficiente saper usare il buonsenso, sviluppare una propria capacità di giudizio critico che nasca dallo spirito di osservazione e sappia rimettere in discussione verità stabilite da altri.

    E' comprensibile che una figura professionale come lo psichiatra usi il termine malattia poiché, essendo egli un medico, interpreta i disturbi nervosi in chiave patologica e utilizza le terapie farmacologiche come strumento per contrastarli. Tuttavia l'ansia, più che una malattia riconducibile ai nervi, è un vero e proprio disagio dell'anima. Le persone che soffrono di questo disagio sono, in gran parte, perfettamente sane dal punto di vista neurologico e spesso caratterizzate da un elevato grado di sensibilità e, talvolta, da una spiccata emotività: un'emotività spesso repressa ma che in risposta a particolari eventi o situazioni scatenanti riemerge in modo forte in svariate altre forme.

    I disturbi da ansia si possono manifestare anche a distanza di tempo dall'evento causale: è sufficiente che si stia attraversando un periodo di stress, in conseguenza del quale la soglia di sensibilità emotiva si abbassa ulteriormente. Sembra che, più a lungo si cerchi di reprimere una condizione di disagio interiore, più evidente sarà la sua manifestazione fisica.

    Cos’è un attacco di panico

    Anche per quanto riguarda l'attacco di panico è possibile trovare tante definizioni più o meno simili. Ne propongo qui una che ho ricavato prendendo spunto direttamente dalle mie personali esperienze di ex vittima del panico.

    L’attacco di panico è un disturbo da ansia, ma si manifesta in modo più violento. I sintomi possono non essere gli stessi per tutti, ma in genere tutti gli attacchi di panico sono accomunati dalle stesse condizioni emozionali: la paura (di morire, di impazzire o una sensazione di pericolo imminente per la nostra vita); la chiara sensazione di non avere più il controllo sui propri pensieri, sul proprio corpo; un forte desiderio di fuga o, al contrario, la totale incapacità di muoversi. La corrente energetica che in quel momento attraversa il corpo è molto intensa e si può liberare attraverso tremore violento, sudorazione con brividi, perdita della sensibilità agli arti, senso di oppressione alla testa o dolore molto intenso al petto, e così via

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