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L'ultima crociera dell'angelika
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L'ultima crociera dell'angelika

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About this ebook

Monica non sta più in sé dalla gioia, finalmente una Compagnia di Navigazione le ha offerto un lavoro su una nave da crociera, aiutandola a realizzare il suo sogno. Ma a bordo della vecchia Angelika, che salpa per il suo ultimo viaggio prima di essere messa definitivamente a riposo, l'entusiasmo di Monica verrà messo a dura prova. Nessuno è disposto a sorvolare sui suoi errori dovuti all'inesperienza e meno degli altri il Comandante Stavros Loizos, del quale si innamora subito. Una complicazione inaspettata che va a sommarsi ad altre, più pericolose che renderanno quell'ultima crociera degna di ricordi imperituri...
LanguageItaliano
Release dateSep 4, 2013
ISBN9788868554194
L'ultima crociera dell'angelika

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    L'ultima crociera dell'angelika - Lucia Guazzoni

    Guazzoni

    Copertina Ellegi

    Riferimento Diritti D'Autore

    Tutti i diritti sono riservati; la riproduzione, trasformazione, moltiplicazione

    o distribuzione, totale o parziale, della presente opera, attraverso

    memorizzazione digitale (fotografia, microfilm o altro)

    sono espressamente vietati

    in assenza di una autorizzazione scritta dell'Autore.

    Riferimenti a eventi, luoghi o persone sono frutto della fantasia dell'Autore

    e perciò puramente casuali.

    Sinossi

    Monica non sta più in sé dalla gioia, finalmente una Compagnia di Navigazione le ha offerto un lavoro su una nave da crociera, aiutandola a realizzare il suo sogno. Ma a bordo della vecchia Angelika, che salpa per il suo ultimo viaggio prima di essere messa definitivamente a riposo, l'entusiasmo di Monica verrà messo a dura prova. Nessuno è disposto a sorvolare sui suoi errori dovuti all'inesperienza e meno degli altri il Comandante Stavros Loizos, del quale si innamora subito. Una complicazione inaspettata che va a sommarsi ad altre, più pericolose che renderanno quell'ultima crociera degna di ricordi imperituri...

    CAPITOLO 1

    Il Capo Commissario Evangelis Koriadis tenne lo sguardo ostinatamente basso. Non voleva guardare in faccia la ragazza seduta davanti a lui. Non voleva essere costretto a dirle che non sarebbe partita con loro. Maledetto Vourianopoulos, lo aveva incastrato un'altra volta! Aveva chiesto un aiuto per la crociera e cosa aveva fatto, lo stupido agente della Compagnia? Gli aveva mandato una ragazza! Una donna!! Evangelis Koriadis tossicchiò e finse di controllare ancora una volta le carte che aveva davanti. Adesso, come avrebbe fatto a mandarla via? Disse, cercando di mantenere la voce gentile ma non troppo.

    - Naturalmente lei ha già avuto esperienza di navi crociera.

    La ragazza non si mosse e rispose con una voce dolce ma ferma.

    - No, Commissario. Questo sarebbe il mio primo imbarco.

    - Ah. - lo disse con il dovuto tono di sorpresa e risentimento. Adesso lei si sarebbe agitata, forse sarebbe diventata rossa e avrebbe cominciato a balbettare, succedeva sempre così. Allora lui, con tono di rammarico, le avrebbe detto che non gli sembrava adatta per la vita di bordo, a bordo di una nave da crociera ci vuole calma, padronanza di sè, sicurezza. La ragazza invece disse, tranquilla.

    - A tutto c'è una prima volta. Presumo che anche lei abbia cominciato con un primo imbarco.

    Evangelis Koriadis alzò gli occhi a guardarla. Non era una bellezza, ma aveva quel non-so-che che attrae e affascina. Piccolina ma non troppo, occhi grandi e scuri, capelli corti e mossi di un castano dorato, le mani allacciate in grembo, le gambe raccolte, non accavallate. E una bocca con una lieve piega, come un sorriso appena accennato. Chiese, cercando di essere brusco.

    - Come si chiama, signorina?

    - Monica Marchesan.

    - Lei parla greco?

    - No, Commissario. Parlo inglese, francese, tedesco. Ma non greco.

    - Lei sa che questa è una nave greca.

    - Certo.

    - E saprà che i passeggeri si aspetteranno che lei faccia da interprete con l'equipaggio. Come pensa di cavarsela?

    Attese la risposta, in genere qui cadevano tutte. Monica Marchesan scosse i capelli e disse, calma.

    - Non penso che mi chiederanno di tradurre un manuale di filosofia o di spiegare la trigonometria comparata. Per tutto il resto credo di riuscire a cavarmela. Con un po' di buona volontà.

    Accidenti a lei! Evangelis Koriadis si sentì perduto. Accidenti e poi ancora accidenti! Cosa doveva fare? Prenderla a bordo? Non aveva mai voluto un aiutante donna. Lui voleva un bel giovanotto greco con almeno un anno di esperienza, non una ragazzina alle prime armi! Se avesse avuto tra le mani l'agente, gli avrebbe torto il collo! Chiuse con uno scatto secco la cartella che aveva davanti e si alzò, imitato da Monica Marchesan.

    - Si presenti domattina in Compagnia, signorina.

    - Vuol dire che sono assunta?

    - Glielo diranno loro, domattina.

    - Ma lei, cosa dice?

    Evangelis Koriadis strinse le labbra e la guardò, severo.

    - Si abitui ad obbedire agli ordini senza replicare, signorina!

    Lei gli fece un ampio sorriso, sembrava non avere nessuna paura di lui. Gli tese la mano e lui fu costretto a prenderla.

    - Grazie, Commissario. Non se ne pentirà!

    Uscì senza girarsi e lui rimase fermo, le mani posate sulla scrivania. Ecco, ora non avrebbe più potuto tornare indietro. Una donna! Che razza di inizio per una crociera! E che razza di crociera! Tornò a sedersi con un sospiro, tutto, tutto era contro di lui! Aveva programmato le sue vacanze da mesi e all'ultimo momento il Capo Commissario che doveva sostituirlo si era ammalato con una colica renale. E così addio alle vacanze. Non solo, la Compagnia si era trovata con più prenotazioni che navi e così avevano tirato fuori dalla naftalina l'Angelika, una vecchia nave che non veniva usata da anni. E anche l'equipaggio era tirato fuori dalla naftalina! Un Comandante al primo viaggio, un radiotelegrafista in pensione, un medico appena laureato, marinai e camerieri raccolti per i porti, quelli che tutti avevano scartato e, come colmo dei colmi, un aiutante donna e senza esperienza. Il Direttore della Compagnia l'aveva preso in disparte e gli aveva confessato che contavano esclusivamente su di lui perchè la crociera riuscisse bene. Ma che avrebbe potuto fare, da solo? Suonò il campanello, chissà se da qualche parte c'era un cameriere che sentiva la chiamata. Aveva voglia di un caffè denso e forte e poi avrebbe passato in rassegna le orchestrine che si erano radunate fuori del suo ufficio per sceglierne due o tre per la crociera. Mentre aspettava che qualcuno si facesse vivo per ordinargli il caffè, si augurò soltanto che almeno il mare fosse calmo, durante tutta la crociera. Almeno questo Signore, pregò silenziosamente, soltanto questo!

    Monica arrivò a casa come un razzo e si catapultò in cucina, prendendo sua madre per la vita e facendola girare come una trottola.

    - Mi hanno preso, mamma, mi hanno preso! Parto come aiutante Commissario!

    Sua madre cercò di mostrarsi contenta, anche se in cuor suo non era esattamente quello che aveva sperato per sua figlia quando si era messa in testa di studiare le lingue.

    - Ne sei sicura, Monica? Te l'hanno proprio detto?

    - No, non proprio, ma l'ho capito! Oh, mamma, dovresti conoscerlo, il Capo Commissario Evangelis Koriadis! Duro come una roccia! E tenero come una pastafrolla! Ha cercato di fare il burbero con me, ma non c'è riuscito! Sono convinta che non mi voleva, ma adesso che mi ha conosciuta, non potrà fare a meno di me!

    - E quando partiresti?

    - Non lo so ancora, mamma. Domattina devo andare alla sede della Compagnia, mi daranno loro tutte le indicazioni. Vado subito dal parrucchiere e poi devo ancora comprarmi due o tre cosette, oh mamma, non sto nella pelle per la gioia! E devo dirlo ad Adriana e a Sara e poi devo telefonare a papà e...

    Sua madre disse, sottovoce.

    - E dovrai dirlo anche a Stefano.

    Monica si fermò con la mano sulla maniglia della porta, senza girarsi. Stefano, il suo ragazzo. Già, quello sarebbe stato un bel problema. Chiese, speranzosa.

    - Non è che potresti dirglielo tu, appena sarò partita?

    - Monica!!!!

    - No, ho capito, glielo dirò. In fondo, non siamo mica sposati. E nemmeno fidanzati. Siamo solo... amici.

    - Lui la pensa un po' diversamente.

    Monica ripetè, cocciuta.

    - Non importa come la pensa lui! Gliel'ho sempre detto, l'ho sempre detto a tutti! Il mio più grande desiderio è imbarcarmi su una nave crociera, andare in giro per il mondo! Lo sai anche tu, sono anni che provo e adesso, finalmente, mi prendono! Non ho nessuna intenzione di lasciar perdere una occasione del genere!

    Sua madre fece un piccolo sospiro, sapeva di questo desiderio da sempre. A volte si era chiesta da dove fosse nato, come mai la sua figliola avesse cominciato a sognare di navigare da quando praticamente aveva avuto l'uso della parola. Nessuno di loro, in famiglia, era mai andato per mare. E quando Monica aveva insistito per iscriversi al Liceo Linguistico, credeva che, come tutte, avrebbe desiderato di volare, di diventare Hostess di aereo. Ma non Monica. Dal primo anno di scuola aveva cominciato a tempestare di lettere tutte le Compagnie di navigazione conosciute, cercando un imbarco. Per fortuna le avevano sempre risposto di no, fino ad ora. La guardò, il cuore che le si stringeva. Sarebbe stata in grado di affrontare il mondo, la sua bambina? E non un mondo conosciuto, ma il mondo a bordo di una nave. Cercò di sorriderle, di farsi forza, non l'avrebbe ostacolata, sapeva che prima o poi tutti i pulcini lasciano il nido e forse questo era il momento giusto anche per la sua bambina.

    - Su, muoviti, telefona a tuo padre, non lasciare che venga a casa questa sera senza sapere niente, dopo mi fa una testa come un pallone! E va ad incontrarti con Stefano. Spiegagli che siete solo amici e che hai il diritto di vedere il mondo, prima di legarti definitivamente a qualcuno.

    Monica le buttò le braccia al collo di slancio.

    - Mamma, sei unica! Ti adoro! Me lo presti il tuo vestito da sera nero con le paillets?

    Uscì di corsa, ridendo, quante cose doveva fare prima dell'indomani! Le sembrava di volare per la strada, le sembrava che tutti dovessero vedere che era diversa, che qualcosa era cambiato nella sua vita. Invece di telefonare, raggiunse suo padre al negozio di alimentari che gestiva assieme ad un socio e lo mise al corrente della sua imminente partenza. Suo padre borbottò che secondo lui erano tutte follie. Ma come, non poteva trovarsi un buon posto di lavoro in un qualche ufficio? Che necessità c'era di andarsene per il mondo come una zingara? Ma in fondo era orgoglioso di quella sua figliola strana che sarebbe partita a bordo di una grande nave, una del tipo Love Boat, ne era certo! L'incontro con Stefano fu un po' più burrascoso, ma alla fine lei gli promise che non si sarebbe scordata di lui, che gli avrebbe scritto tutti i giorni e che, al suo ritorno, avrebbero parlato di cose serie.

    Il resto della giornata lo passò con le sue amiche, scartando e scegliendo vestiti, preparando e disfacendo valige, eccitata, nervosa, carica come una molla.

    La mattina dopo alle nove in punto era seduta nell'ufficio di Vourianopoulos , l'agente della Compagnia che le sorrise.

    - Allora, come le è sembrato il Capo Commissario?

    Monica rispose cauta al suo sorriso.

    - Un brav'uomo.

    L’uomo scoppiò a ridere di gusto.

    - Se Koriadis la sente, la butta a mare subito! Un brav'uomo!!! Lui ha la fama di essere un orso, brontolone e feroce! Tutti ne hanno il sacro terrore!

    Monica continuò a sorridere.

    - Non ho detto che non faccia paura anche a me...

    - Bene. Lei pensi sempre che, come tutte le persone molto grosse, abbaia ma non morde! Lei gli porti rispetto, lo ascolti sempre, faccia sempre come dice lui e tutto filerà liscio. E' uno dei più fidati Commissari della Compagnia e in questo viaggio ci sarà bisogno di tutta la sua esperienza. Vede, l'Angelika non è esattamente una nave crociera. E'... - si fermò, a corto di parole. Era difficile definire l'Angelika. Era nata come nave mercantile con poche cabine per gli ospiti e ormai era più un pezzo da museo che una nave che potesse viaggiare. Non che fosse pericolosa, ma... insomma, mancava di certe raffinatezze che ormai erano normali in tutte le navi crociera. Per esempio non aveva gli stabilizzatori, il che significava che alla prima brezza di vento si agitava come un capriolo in amore. E poi non aveva piscine. O campi da tennis. O gymnasium. O discoteche. Aveva invece una grande biblioteca, una Sala di Lettura, due bar ben forniti e un grande salone per le feste. Vourianopoulos sospirò, come spiegare tutto questo a questa ragazzina entusiasta? Meglio lasciare che scoprisse tutto da sola. Così sorrise coraggiosamente e tese a Monica il contratto.

    - Firmi qui, signorina. Lei da questo momento è aiutante commissario a bordo dell'Angelika, per la sua ultima crociera. Se lei si dimostrerà all'altezza della situazione, potremmo considerare il fatto di passarla ad un'altra nave della nostra Compagnia.

    Monica firmò, la mano che le tremava un po'. Vourianopoulos pensò freddamente che, se riusciva a superare l'Angelika, avrebbe potuto navigare

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