Problemi di biopolitica in una società di longevi sani
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Diego Balducci
Diego Balducci, medico, è autore di numerose pubblicazioni. Con Più sani, più ricchi ha dato seguito ad un recente volume dal titolo Sempre in forma, edito da Lindau, per ribadire il molto che ciascuno di noi può fare, correggendo lo stile di vita e l’alimentazione, per vivere più a lungo e, quello che più conta, conservare il benessere.Per il 2013 è attesa, inoltre, l’uscita di Problemi di biopolitica in una società di longevi sani (ebook).Opere pubblicate:1949 - Laurea con Lode in Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma,La Sapienza1950 - Specializzazione con Lode in Pediatria dell’Università di Roma, La Sapienza.1952 - Incarico dal Ministero della Sanità di organizzare il Centro di Virologia presso l’ospedale di S. Camillo per isolare i primi virus influenzali e valutare le risposte dei primi soggetti vaccinati.1955 - Assistente in Batteriologia e Malattie da Virus presso l’Università di Sheffield in Inghilterra per eseguire i primi isolamenti di virus in colture di cellule umane e animali.1956 - Classificato primo al concorso di assistente di Microbiologia dell’Istituto Superiore di Sanità con l’incarico di progettare e dar vita al Laboratorio di Virologia. Ha diretto questo laboratorio per undici anni, rendendo possibile in Italia la produzione e il controllo dei vaccini contro l’influenza e la poliomelite.1957 - Libera Docenza in Microbiologia dell’Università di Roma,La Sapienza.1966 - Libera Docenza in Virologia dell’Università di Roma, La Sapienza.1967 - Ha fondato e diretto l’Italdiagnostic per produrre e vendere, primo in Europa, colture cellulari e diagnostici per le malattie da virus esportati in quarantadue Paesi.1970 - Specializzazione con Lode in Patologia dell’Università di Roma, La Sapienza.1975 - Ha fondato e diretto l’ISMUNIT (Istituto Immunologico Italiano), come espansione dell’Italdiagnostic, che ha prodotto il vaccino contro l’influenza a virus intero e a sub unità (Miniflu). Le prime gammaglobuline per uso endovenoso brevettate(Venogamma) e l’interferon con leucociti umani (Alfaferone) che è stato il primo farmaco che ha guarito le epatiti da virus.1991 - Presidente onorario e consulente scientifico della Schiapparelli Diagnostici Ismunit.1996 - Consulente scientifico della Analyzer Medical System di Guidonia (Roma).2003 - Ha fondato la Life Line Lab di Pomezia (Roma).Autore di sessantacinque pubblicazioni scientifiche e dei seguenti volumi:1954 - “I 40 ANNI”, ed. Raggio.1960 - “LE COLTURE DEI TESSUTI IN BIOLOGIA”, ed. Il Pensiero Scientifico (tradotto anche in inglese).1963 - “TISSUE CULURE IN BIOLOGICAL RESEARCH”, ed. Elsevier.1993 - “L’INDUSTRIA DELLA SCIENZA”, ed. Il Mulino.2007 - “I MICROARRAYS PER LO STUDIO DELLE BASI CHIMICHE DELLA VITA”, ed. Life Line.2008 - “SEMPRE IN FORMA”, ed. L’Età dell’Acquario.2010 - “L’ITALIA POSITIVA”, auto pubblicazione.1949 - Laurea con Lode in Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma,La Sapienza1950 - Specializzazione con Lode in Pediatria dell’Università di Roma, La Sapienza.1952 - Incarico dal Ministero della Sanità di organizzare il Centro di Virologia presso l’ospedale di S. Camillo per isolare i primi virus influenzali e valutare le risposte dei primi soggetti vaccinati.1955 - Assistente in Batteriologia e Malattie da Virus presso l’Università di Sheffield in Inghilterra per eseguire i primi isolamenti di virus in colture di cellule umane e animali.1956 - Classificato primo al concorso di assistente di Microbiologia dell’Istituto Superiore di Sanità con l’incarico di progettare e dar vita al Laboratorio di Virologia. Ha diretto questo laboratorio per undici anni, rendendo possibile in Italia la produzione e il controllo dei vaccini contro l’influenza e la poliomelite.1957 - Libera Docenza in Microbiologia dell’Università di Roma,La Sapienza.1966 - Libera Docenza in Virologia dell’Università di Roma, La Sapienza.1967 - Ha fondato e diretto l’Italdiagnostic per produrre e vendere, primo in Europa, colture cellulari e diagnostici per le malattie da virus esportati in quarantadue Paesi.1970 - Specializzazione con Lode in Patologia dell’Università di Roma, La Sapienza.1975 - Ha fondato e diretto l’ISMUNIT (Istituto Immunologico Italiano), come espansione dell’Italdiagnostic, che ha prodotto il vaccino contro l’influenza a virus intero e a sub unità (Miniflu). Le prime gammaglobuline per uso endovenoso brevettate(Venogamma) e l’interferon con leucociti umani (Alfaferone) che è stato il primo farmaco che ha guarito le epatiti da virus.1991 - Presidente onorario e consulente scientifico della Schiapparelli Diagnostici Ismunit.1996 - Consulente scientifico della Analyzer Medical System di Guidonia (Roma).2003 - Ha fondato la Life Line Lab di Pomezia (Roma).Autore di sessantacinque pubblicazioni scientifiche e dei seguenti volumi:1954 - “I 40 ANNI”, ed. Raggio.1960 - “LE COLTURE DEI TESSUTI IN BIOLOGIA”, ed. Il Pensiero Scientifico (tradotto anche in inglese).1963 - “TISSUE CULURE IN BIOLOGICAL RESEARCH”, ed. Elsevier.1993 - “L’INDUSTRIA DELLA SCIENZA”, ed. Il Mulino.2007 - “I MICROARRAYS PER LO STUDIO DELLE BASI CHIMICHE DELLA VITA”, ed. Life Line.2008 - “SEMPRE IN FORMA”, ed. L’Età dell’Acquario.2010 - “L’ITALIA POSITIVA”, auto pubblicazione.
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Problemi di biopolitica in una società di longevi sani - Diego Balducci
Problemi di biopolitica in una società di longevi sani
saggio
Diego Balducci
Published by Meligrana Editore on Smashwords
Copyright Meligrana Editore, 2014
Copyright Diego Balducci, 2014
Tutti i diritti riservati
ISBN: 9788868150105
Meligrana Editore
Via della Vittoria, 14 – 89861, Tropea (VV)
Tel. (+ 39) 0963 600007 – (+ 39) 338 6157041
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INDICE
Frontespizio
Colophon
Licenza d’uso
Diego Balducci
Copertina
PREFAZIONE - DALLO STUDIO DELLE CELLULE ALLA DIFESA DELLA SALUTE
PARTE PRIMA - LA POSTA IN GIOCO
IL FUTURO DELLA BIOPOLITICA - UNA GRANDE RIVOLUZIONE A COSTO ZERO - VOLERSI BENE - OGNUNO PER SE’ - SBAGLIA CHI LO IGNORA - REGALARE MILIONI DI ANNI
PARTE SECONDA - LE BASI BIOLOGICHE DELLA VITA
LE ORIGINI – ATOMI, MOLECOLE E GENI - LE NOSTRE CELLULE - IL GENOMA - IL PROTEOMA - I MITOCONDRI - IL METABOLISMO - LA TERMOREGOLAZIONE - I RADICALI LIBERI - I MECCANISMI DELL’INVECCHIAMENTO
PARTE TERZA - IL RUOLO DI TUTTI NOI DIVENTA ATTIVO
LA VERA PREVENZIONE PRIMARIA – IERI, OGGI E DOMANI - LO STRESS OSSIDATIVO - LO STRESS OSSIDATIVO E LE MALATTIE DEGENERATIVE - LO STRESS OSSIDATIVO ED I TUMORI - GLI ANTIOSSIDANTI - GLI INTEGRATORI ALIMENTARI - COSA CIASCUNO DOVREBBE FARE
PARTE QUARTA - VALIDITA’ DI UNA NUOVA NUTRICEUTICA
PREMESSA - PROSPETTIVE - CONVINCE LA VASTITÀ - CONVINCE LA SEMPLICITÀ - IMPARARE AD INVECCHIARE - MENO VINO E PIÙ SUCCHI D’UVA - IMPEGNO E REGOLARITÀ
PARTE QUINTA - GLI OBIETTIVI DELLA BIOPOLITICA
DALLA CURA DELLE MALATTIE ALLA CURA DELLA SALUTE - LIBERARSI DALLE MALATTIE - LA VECCHIAIA SOTTO NUOVA LUCE - AGEVOLARE IL RICAMBIO DELLE GENERAZIONI - MEDICINA ED INFORMAZIONE - SE RIUSCIREMO A RIPROGRAMMARE LE CELLULE - NUOVI OBIETTIVI PER L’AGRICOLTURA - I DIVIDENDI DI UNA SANA LONGEVITÀ - LA RESPONSABILITÀ DEI GOVERNI - UNA NUOVA STRATEGIA DELLA SANITÀ - IL RUOLO DELLA BIOGERONTOLOGIA - PROMUOVERE LA SALUTE È UN DOPPIO AFFARE - IL DIRITTO AD UNA VITA SANA - FARE RIPARTIRE L’ECONOMIA
CONCLUSIONE: ECONOMIA E SALUTE
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Licenza d’uso
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Diego Balducci
Diego Balducci, medico, è autore di numerose pubblicazioni. Con questo ebook ha dato seguito a un recente volume dal titolo Sempre in forma, edito da Lindau, per ribadire il molto che ciascuno di noi può fare, correggendo lo stile di vita e l’alimentazione, per vivere più a lungo e, quello che più conta, conservare il benessere. Siccome la maggioranza di persone di buon senso finirà per seguire tale orientamento, che certamente si va generalizzando, con Più sani, più ricchi (Meligrana Editore) ha cercato di analizzare le conseguenze economiche e sociali che tali importantissime scelte potranno avere sui singoli individui e sulle comunità.
1949 - Laurea con Lode in Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma, La Sapienza.
1950 - Specializzazione con Lode in Pediatria dell’Università di Roma, La Sapienza.
1952 - Incarico dal Ministero della Sanità di organizzare il Centro di Virologia presso l’ospedale di S. Camillo per isolare i primi virus influenzali e valutare le risposte dei primi soggetti vaccinati.
1955 - Assistente in Batteriologia e Malattie da Virus presso l’Università di Sheffield in Inghilterra per eseguire i primi isolamenti di virus in colture di cellule umane e animali.
1956 - Classificato primo al concorso di assistente di Microbiologia dell’Istituto Superiore di Sanità con l’incarico di progettare e dar vita al Laboratorio di Virologia. Ha diretto questo laboratorio per undici anni, rendendo possibile in Italia la produzione e il controllo dei vaccini contro l’influenza e la poliomelite.
1957 - Libera Docenza in Microbiologia dell’Università di Roma, La Sapienza.
1966 - Libera Docenza in Virologia dell’Università di Roma, La Sapienza.
1967 - Ha fondato e diretto l’Italdiagnostic per produrre e vendere, primo in Europa, colture cellulari e diagnostici per le malattie da virus esportati in quarantadue Paesi.
1970 - Specializzazione con Lode in Patologia dell’Università di Roma, La Sapienza.
1975 - Ha fondato e diretto l’ISMUNIT (Istituto Immunologico Italiano), come espansione dell’Italdiagnostic, che ha prodotto il vaccino contro l’influenza a virus intero e a sub unità (Miniflu). Le prime gammaglobuline per uso endovenoso brevettate (Venogamma) e l’interferon con leucociti umani (Alfaferone) che è stato il primo farmaco che ha guarito le epatiti da virus.
1991 - Presidente onorario e consulente scientifico della Schiapparelli Diagnostici Ismunit.
1996 - Consulente scientifico della Analyzer Medical System di Guidonia (Roma).
2003 - Ha fondato la Life Line Lab di Pomezia (Roma).
Autore di sessantacinque pubblicazioni scientifiche e dei seguenti volumi:
1954 - I 40 ANNI
, ed. Raggio.
1960 - LE COLTURE DEI TESSUTI IN BIOLOGIA
, ed. Il Pensiero Scientifico (tradotto anche in inglese).
1963 - TISSUE CULURE IN BIOLOGICAL RESEARCH
, ed. Elsevier.
1993 - L’INDUSTRIA DELLA SCIENZA
, ed. Il Mulino.
2007 - I MICROARRAYS PER LO STUDIO DELLE BASI CHIMICHE DELLA VITA
, ed. Life Line.
2008 - SEMPRE IN FORMA
, ed. L’Età dell’Acquario.
2010 - L’ITALIA POSITIVA
, auto pubblicazione.
2012 - PIU’ SANI, PIU’ RICCHI
, Meligrana – ebook.
Contattalo:
meristemia@tiscali.it
PREFAZIONE
Dallo studio delle cellule alla difesa della salute
Biopolitica è un termine abbastanza nuovo che dovrebbe indicare dove e quando investire in campo biomedico con interventi che, partendo dalla conoscenza dei complessi meccanismi che regolano i fenomeni vitali delle nostre cellule, cerchino di chiarire perché convenga vivere in un certo modo con l’obiettivo di ridurre l’incidenza di diverse malattie croniche anche gravi.
D’altro canto, invece, sono numerose le pagine di giornali o le presentazioni televisive in cui sono offerti prodotti o trattamenti che indicano, con argomentazioni spesso errate o insufficienti, come risolvere qualche specifico problema di salute, ma si tratta per lo più d’iniziative, talvolta ingannevoli, a scopo puramente commerciale.
La mia, invece, è un’iniziativa che lascio al lettore giudicare: Infatti, avendo dedicato tutta la mia attività professionale a coltivare in vitro ogni tipo di cellule umane per fini sperimentali diversi, compresa la produzione ed il controllo del vaccino contro la poliomielite, vorrei continuare a dare il mio contributo di conoscenze e riflessioni al grande argomento della difesa della vita, con l’obiettivo di fare il custode della salute
per il bene di tutti coloro, italiani e stranieri, che riterranno opportuno seguire i miei consigli e le mie indicazioni. Vorrei pertanto, con spirito missionario, e quindi totalmente gratis, offrire il meglio delle mie conoscenze a chiunque lo desideri.
Dopo la mia lunga esperienza di medico e di ricercatore, ho, infatti, la presunzione, e lo sostengo in perfetta buona fede, di poter indicare come ciascuno possa cercare di realizzare la vera prevenzione primaria in grado di mitigare o ridurre l’incidenza di talune forme morbose, frequenti particolarmente dopo i 40-50 anni. Desidero fare del mio meglio per contribuire a regalare anni di vita e di salute ben conservata, in base alle mie convinzioni di cui ho riferito dettagliatamente anche nelle mie precedenti pubblicazioni: I 40 anni
e Sempre in forma
; Più sani più ricchi
.
Ovviamente, nel mettermi a disposizione di tutti quelli che vorranno pormi dei quesiti su come io ritenga si possano rallentare i processi caratteristici dell’invecchiamento delle nostre cellule, dei nostri tessuti e di tutto il nostro organismo, penso sia opportuno presentarmi riferendo in breve le tappe della mia vita di appassionato medico biotecnologo.
Ho concluso i miei studi universitari, laureandomi in Medicina a pieni voti con lode, nel luglio del 1949, dopo aver lavorato per due anni ad una tesi sperimentale sulla Brucella melitensis nel laboratorio di microbiologia della Clinica Medica dell’università di Roma, allora diretta dal famosissimo Prof. Cesare Frugoni.
Allestivo le colture di questi batteri ma il mio sogno era quello di occuparmi della nascente virologia e tentare di far crescere i virus influenzali nell’apparato respiratorio di pulcini in corso di sviluppo nelle uova di galline fecondate, così come alcuni virologi inglesi e americani erano riusciti a fare. Perciò non mi sembrò vero quando, in settembre dello stesso anno, il Prof Frontali, Direttore della Clinica Pediatrica della stessa Università, informato della mia passione e dei miei progetti dalla figlia, mia collega di corso di laurea, mi mise a disposizione un piccolo laboratorio, che potetti attrezzare a mio piacimento, per poter cominciare ad isolare questi virus, di cui si temeva l’arrivo in forma epidemica. Ci lavorai due anni, raggiungendo i primi buoni risultati ed approfittai di questo periodo trascorso in quella clinica universitaria anche per specializzarmi in pediatria. Inoculavo in uova gallate, che erano state tenute 10 giorni in incubatrice per fare crescere il pulcino, i gargarizzati provenienti da bambini ammalati di sospetta influenza. Se nel gargarizzato era presente il virus, questo si riproduceva nell’apparato respiratorio del pulcino, parzialmente cresciuto, che galleggiava nel liquido allantoideo dell’uovo fecondato. Dopo due giorni, poi aspiravo sterilmente questo liquido e svelavo l’eventuale presenza del virus mettendolo a contatto con globuli rossi sempre di pollo. Se c’era il virus, questo, fissandosi a particolari ricettori presenti sulla superficie di queste cellule, le agglutinava, aggregandole le une alle altre. Questo fenomeno era così chiaro ed evidente, anche ad occhio nudo, che potevamo addirittura utilizzarlo per fare, diluendo progressivamente tale liquido allantoideo, la valutazione quantitativa del virus presente.
Dopo pochi mesi, un’offerta analoga a quella del Prof. Frontali mi venne anche dal Prof. De Sanctis Monaldi, primario del laboratorio d’analisi dell’ospedale di San Camillo, che voleva appunto utilizzare quelle nuove tecnologie per accertare, se i primi vaccini antinfluenzali, che gli istituti sieroterapici di Milano e di Napoli stavano tentando di produrre, fossero effettivamente in grado di proteggere stimolando la formazione di anticorpi specifici contro i virus influenzali che, con la tecnologia su descritta, avevamo cominciato ad isolare.
Fu così che, con un primo vaccino sperimentale, prodotto dall’Istituto Sieroterapico Italiano di Napoli, vaccinammo 30 frati di un convento vicino a Roma, che si erano offerti volontari, e che ci dettero la possibilità di confermare che tale vaccino sperimentale, così prodotto, era effettivamente in grado di stimolare la formazione di anticorpi specifici. Infatti, 14 giorni dopo la vaccinazione, il siero del sangue di questi frati era in grado di bloccare il fenomeno di agglutinazione dei globuli rossi di pollo da parte del virus, dimostrando così che l’aggressività del virus veniva bloccata dal contatto con gli anticorpi presenti nel siero.
Ma la mia ansia di fare, di conoscere, di progredire era enorme per cui, pur lavorando con attrezzature appena sufficienti, riuscii a far riprodurre sempre nelle uova gallate anche il virus del Herpes simplex, isolandolo da lesioni di pazienti affetti. Questi miei progressi attirarono l’attenzione del Prof. Bruna, aiuto della Clinica Oculistica dell’Università di Roma che mi suggerì di tentare di preparare con questo virus un vaccino sperimentale per valutare se riusciva a proteggere i conigli, che erano spesso affetti da una grave forma di congiuntivite, che si sospettava fosse dovuta a tale virus.
Avemmo dei risultati interessanti, se pure interlocutori, per cui decidemmo di presentare una comunicazione al Congresso internazionale di Microbiologia, che si sarebbe tenuto quell’anno (1953) proprio a Roma.
Quella fu per me certamente un’occasione fortunata, visto come si svolsero le cose e tutto quello che ne seguì: infatti, presentai la comunicazione dal titolo The action of anti Herpes Simplex vaccines emulsified with adyuvants
. Alla fine della mia relazione alcuni presenti mi fecero domande in quattro lingue diverse: italiano, francese, inglese e tedesco.
Io, che avevo allora 28 anni e che, convinto dell’importanza che avrebbe avuto la conoscenza delle lingue, avevo sempre cercato di studiarle frequentando la Berlitz School e trascorrendo le ferie facendo autostop in Danimarca, Svezia e Finlandia avevo anche fatto di tutto per esercitarmi. Tra l’altro avevo intensificato lo studio della lingua tedesca perché sul traghetto fra Svezia e Danimarca avevo i incontrato Jutta, la ragazza bionda di Amburgo che poi ho sposato e con la quale spero, quest’anno di festeggiare, dopo 60 anni, le nozze di diamante.
Quindi, quando mi fecero quelle domande di chiarimento sulle modalità tecniche adottate nella nostra sperimentazione, se pure con qualche difficoltà e con il numero minimo di parole, riuscii a rispondere a tutti e quattro gli interlocutori, a ciascuno nella propria lingua.
Il Prof. Francis, che presiedeva la seduta, e che parlava solo l’americano (così mi disse), rimase così favorevolmente colpito sia del contenuto della mia comunicazione che della mia conoscenza delle lingue che, alla fine della sessione, mi chiamò da parte e mi offrì di andare a lavorare nel suo Istituto di Virologia di Ann Harbor, nel Michigan (USA), con il compito di isolare i virus della poliomielite, utilizzando colture di cellule umane e di scimmia.
Infatti, i virus, per la loro semplicità strutturale, possono solo svilupparsi in cellule viventi che risultino sensibili, ossia infettabili. E la preparazione di colture di cellule umane in vitro, ossia in provetta, richiedeva a quei tempi tecnologie ancora poco diffuse che in Italia ancora nessuno era riuscito a realizzare.
L’offerta di uno stipendio in dollari e, ancor più la possibilità di poter imparare a fare le colture di cellule umane, era un’occasione certamente da non sottovalutare e, quindi, risposi che, dato che stavo organizzando il matrimonio, appena mi fosse stato possibile sarei andato a trovarlo per capire se in quella sede avrei trovato le condizioni per l’eventuale trasferimento, temporaneo o definitivo, anche con mia moglie.
Rispettai la promessa fatta e, subito dopo il matrimonio andai a trovare il Prof. Francis a Chicago e, con lui, visitai il laboratorio di virologia e le strutture della vicina Università di Ann Harbor, dove mi sarei dovuto trasferire.
Questo viaggio esplorativo fu un’iniziativa certamente utile perché, durante tale visita fui talmente turbato dall’atmosfera di apartheid verso il personale subalterno di colore che imperava a quei tempi in quello Stato che, malgrado le condizioni economiche fossero interessanti e fossi consapevole che lì avrei potuto acquisire nozioni tecniche preziose, risposi che ci volevo riflettere e che ne avrei voluto discutere con mia moglie, tanto più che c’era già anche un figlio in arrivo.
Decisi quindi di rientrare, ma approfittai dell’occasione per fare tappa a Londra dove, già da alcuni mesi, lavorava Archetti, un mio amico microbiologo, funzionario dell’Istituto Superiore di Sanità. A lui raccontai tutto, comprese le ragioni della mia perplessità a trasferirmi in un ambiente così diverso e in cui provavo un certo disagio.
Comunque anche lì la mia buona stella mi aiutò perché l’amico Archetti, dopo aver ascoltato la mia storia, mi disse: Forse sei arrivato al momento giusto, perché ho saputo che il Prof. Beattie, che ha la cattedra di microbiologia dell’Università di Sheffield, cerca un virologo. Ora gli telefono e gli chiedo conferma
.Così gli telefonò, me presente, e gli prospettò che c’era un giovane medico italiano interessato. Gli risposero che avrei dovuto inviare una domanda allegando il voto di laurea e le mie eventuali pubblicazioni.
Felicissimo, rientrato in Italia, spedii la domanda e le pubblicazioni e, dopo poche settimane, con mia grande gioia, con data 17 dicembre 1954, mi arrivò la nomina di Research Assistant in Bacteriology and Virus Diseases
dell’università di Sheffield con uno stipendio mensile netto di 60 sterline. Dato che la sterlina valeva allora 2500 lire, tale remunerazione era pari a 150.000 lire, ossia 5 volte le 30.000 lire, che allora era il compenso che ricevevo dall’Ospedale di San Camillo come assistente virologo, non di ruolo. Naturalmente accettai e mi preparai a trasferirmi in Inghilterra, per iniziare una carriera universitaria certamente di prestigio per il mio futuro.
Nel frattempo mi ero non solo sposato ma ci era anche nato un figlio: Fabrizio.
Rispettando gli impegni, nel settembre del 1954 mi trasferii a Sheffield e, dopo pochi mesi, quando riuscii a trovare un appartamento ammobiliato, mi raggiunsero mia moglie Jutta e mio figlio.
A Sheffield in un laboratorio avveniristico, io, che fino allora ero stato un isolato appassionato autodidatta, potetti fare un’esperienza professionale ed organizzativa interessantissima. Lavoravo con la collaborazione di tre bravissime tecniche, due inglesi ed una olandese, e così potetti rapidamente imparare a coltivare vari tipi di cellule sia umane che di scimmia che utilizzavamo poi per isolare i virus dai campioni che ci arrivavano dal vicino ospedale.
Fu un periodo di lavoro intensissimo a cui dedicavo spesso anche molte ore del sabato e della domenica. E siccome spesso riuscivo a far lavorare in quei giorni anche le mie tecniche, il