Il cancro e l'arcobaleno
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Il cancro e l'arcobaleno - Alessandro Brunelli
L’ARCOBALENO
COPYRIGHT
Questo ebook comprende materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, trasmesso in pubblico, o utilizzato in altri modi eccetto quelli specificatamente autorizzati dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato. La storia contenuta in questo ebook è ispirata a vicende reali, anche se nomi dei personaggi e luoghi degli avvenimenti sono stati volutamente alterati per difendere la privacy di coloro che vi compaiono. Pertanto, qualsiasi riferimento a fatti, luoghi o persone esistenti o esistiti è puramente casuale.Questo ebook comprende materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, trasmesso in pubblico, o utilizzato in altri modi eccetto quelli specificatamente autorizzati dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato. La storia contenuta in questo ebook è ispirata a vicende reali, anche se nomi dei personaggi e luoghi degli avvenimenti sono stati volutamente alterati per difendere la privacy di coloro che vi compaiono. Pertanto, qualsiasi riferimento a fatti, luoghi o persone esistenti o esistiti è puramente casuale.
Youcanprint Self - Publishing
Titolo | Il cancro e l’arcobaleno
Autore | Alessandro Brunelli
Copertina a cura dell’autore
ISBN | 9788867512003
© Tutti i diritti riservati all’Autore
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta senza il preventivo assenso dell’Autore e dell’Editore.
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LA DEDICA
Dedicato a tutti Coloro che lottano per sconfiggere la malattia, ai Parenti e Amici che ne stanno condividendo le sofferenze.
IL LIBRO
Una vita fatta di quotidianità, poi un giorno scopri di avere un Grande Intruso nel tuo corpo: il Cancro.
Un'analisi introspettiva del cambiamento fisico, una riflessione sui pensieri che meglio si adattano alla nuova realtà.
L'autore dà voce alla propria sofferenza, ma anche alla ricerca di riscatto dal fardello della malattia.
Con sottile ironia coglie i particolari, i volti che si affollano nelle sale degli ospedali, i timbri di voce, i lunghi silenzi.
Vuole condividere il peso del suo dramma con tutti Coloro che ne sono affetti, ma soprattutto offrire un alito di speranza nella personale sfida contro il Grande Male. Grazie alle pennellate umoristiche dello scrittore, il racconto diventa via via sempre più coinvolgente tanto da infondere coraggio e ottimismo in chi legge.
L’AUTORE
Alessandro Brunelli nasce e vive a Bologna.
Legato al mondo della cultura in diverse occasioni, anni prima della dolorosa esperienza della malattia si confronta con varie realtà letterarie. Recente testimonianza è quest’opera autobiografica.
Dello stesso autore è Angeli e demoni di Hainan
, ambientato nella Cina emergente.
PREFAZIONE
Il libro è dedicato ai Tanti che, a causa di un infausto destino sono stati colpiti da malattie del sangue quali la leucemia e il mieloma. Mi sento veramente vicino a tutti Coloro che stanno soffrendo per superare questo momento critico. Dovete impiegare tutte le Vostre forze per uscire dal tunnel. Ce la potete fare! Non sono parole retoriche, personalmente le odio. Ho sempre pensato che ogni essere umano, se è convinto delle proprie potenzialità, non può che uscirne vittorioso. Io ce l’ho fatta. Sono stati momenti difficili e dolorosi, ma sotto la guida di eccellenti medici ho raggiunto la meta. So perfettamente di non poter escludere che il mieloma multiplo che mi ha aggredito possa ripresentarsi. Questo motivo mi obbligherà a sottopormi a periodici controlli per la durata di un decennio. Alla fine, se il tumore non mi farà nuovamente visita entro questo arco di tempo -e non lo farà- potrò ritenermi guarito. Proprio per questa ragione, i ricercatori e gli addetti ai lavori parlano di remissione della malattia e non di guarigione definitiva. Però la remissione è di per sé un risultato più che soddisfacente -posso garantirvelo.
Difficilmente, i dottori che Vi hanno in cura si sbilanceranno durante la terapia. Vi comunicheranno gli sviluppi dosando con intelligenza le parole. Loro sanno che è molto probabile che un paziente possa fraintendere ciò che gli viene comunicato. Questi potrebbe dedurre che la guarigione è ad un passo, oppure che non ce la farà. Consiglio a tal proposito di metterVi in contatto con un valido psicologo che vi monitorerà e sosterrà durante l’intero percorso clinico. Io non l’ho fatto e ora un po’ me ne pento. Forse avrei superato il mio dramma con meno ansia e, talvolta, meno disperazione. Dovete lasciarVi confortare anche dalle statistiche. Sino a 10-15 anni fa le cure per sconfiggere i tumori in genere registravano percentuali di remissione poco soddisfacenti (mi riferisco alle scarse probabilità di riuscita). Oggi, grazie ai passi da gigante compiuti in campo medico, si è approdati a risultati insperati. Come ama citare il Professore che ha seguito sin dall’inizio la mia triste vicenda, la differenza che intercorre tra l’applicazione delle terapie di quel tempo e quelle dei nostri giorni è pari a quella che passa tra il condurre una Fiat 500 vecchio tipo e una Ferrari da corsa. D’altro canto, come può non essere fiducioso di una terapia da Lui -e dalla Sua équipe- ideata ed ampiamente testata? Tale originale analogia è oggi, per me, molto confortante. Penso:
Anche se il mieloma si ripresentasse, dovrebbe fare i conti con le ricerche cliniche che progrediscono di anno in anno
.
Quindi siate fiduciosi. In ogni modo ne uscirete trionfanti! L’importante è che ci crediate e che procediate a muso duro. Eseguite alla lettera tutto quello che i dottori Vi consiglieranno senza esitare mai e i risultati non si faranno attendere. Pensate che sia esageratamente ottimista? So perfettamente che non tutti riescono nell’ardua impresa, ma so anche che un buon 50% riesce a superare questo difficile stadio con successo. Dovete credere fermamente di essere parte di questa percentuale, solo così sconfiggerete il male. Per ora Vi saluto e Vi auguro buona lettura nella speranza di strapparVi qualche sorriso di tanto in tanto.
n.b. Questo non è un trattato medico pertanto vorrete perdonare eventuali errori dovuti alla mia imperizia.
alessandro brunelli
I MIEI RINGRAZIAMENTI
alla dottoressa Beatrice Zanetti per aver curato alcune parti di natura strettamente clinica
alla dottoressa Graziella Raina per aver ideato e prodotto la copertina del libro
CAPITOLO I - EPILOGO
LA CONFERENZA
In un pomeriggio dicembrino, freddo e umido, mi reco all’appuntamento che ho fissato due settimane fa con la mia amica Giusi. Lei è un’infermiera del Policlinico pesarese Santa Rita da Cascia distante circa 30 Km. dal centro cittadino e svolge la sua professione al reparto di ematologia. Il Policlinico è un complesso ospedaliero all’avanguardia e di recente costruzione. In Italia è diventato famoso soprattutto per gli studi e le terapie nel campo delle malattie del sangue -mi riferisco ai mielomi e alle leucemie. Al suo interno, esercitano équipe di dottori veramente preparati e qualificati. Qui vengono adottate procedure cliniche innovative che sono il frutto di scambi di opinioni e di competenze, sia in ambito nazionale che internazionale.
Quando incontro la mia amica non posso fare a meno di constatare che è sempre più carina. I lunghi capelli neri fanno da cornice al visino luminoso sul quale risaltano gli occhi scuri a mandorla, il naso perfetto e le labbra rosso carminio. Anche il piumino che indossa, color grigio metallizzato, le dona molto e contribuisce a esaltare la luminosità del minuto e grazioso volto.
In breve raggiungiamo la mia auto e ci dirigiamo verso il complesso ospedaliero. Dopo circa mezz’ora di strada tortuosa arriviamo sul posto: parcheggio la vettura poco distante dall’ingresso dell’edificio e, mentre chiudo le portiere, non posso evitare di contemplare l’immensa struttura che si estende per centinaia di metri dominando la collinetta sulla quale è stata edificata. È interamente bianca, come bianchi sono i muri di recinzione e le due enormi cancellate in alluminio che costituiscono gli unici varchi per accedere ai vari reparti. Ma quel che più mi attrae di quel luogo è l’aria pura che inspiro a pieni polmoni poiché il complesso sorge nel bel mezzo di un vasto parco ricco di alberi ad alto fusto. Nel contempo, una fastidiosa sensazione di disagio mi pervade se penso che tra quelle mura ci sono centinaia di pazienti sofferenti e che molti di loro combattono quotidianamente contro malattie devastanti che minano la loro stessa esistenza.
Avrò fatto bene a tornare qui?
-congetturo.
Giusi sembra avermi letto nella mente, mi prende per mano e mi trascina verso il reparto noto ad entrambi.
Dai, muoviamoci ché tra un po’ inizia la conferenza
-mi esorta.
Mi lascio condurre come farebbe un bambino al seguito della propria mamma.
D’altronde, anch’io sono curioso di assistere all’incontro con le più eminenti autorità che svolgono la loro professione in campo oncologico nell’ambito dei tumori del sangue. Pochi istanti dopo siamo all’interno e, raggiunta la sala delle conferenze, prendiamo posto su due poltroncine nere. Osservo l’orologio a parete e penso: Ecco, se sono puntuali tra un paio di minuti s’inizia
.
Un lieve ma distinto brivido scivola lungo la mia schiena, eh, sì, sono sempre stato un tipo impressionabile e in questa particolare occasione ne ho ben donde.
Il primo conferenziere non si fa attendere. Si tratta del Professor Augusto Emili che conosco di fama, ma che