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Una foto ha congelato nell'aria e nel tempo l'immagine di una ragazza. Dopo circa mezzo secolo, l'autore dello scatto passa esattamente nello stesso punto dell’istantanea ed entra di nuovo in contatto con l’immagine di allora, immutata, ma viva. L’amore, dolorosamente interrotto anni prima, riprenderà in una atmosfera rarefatta e questa volta per l’eternità, non solo per la vita.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateDec 10, 2013
ISBN9788891127587
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    Imago - Andrea Marchesini

    Paola

    1

    Sono rimasta immagine congelata nella nebbia d’autunno, mentre il mio io proseguiva, lasciata la traccia di un istante felice.

    Ho passato un lunghissimo tempo, immobile nel mio vago sorriso, isolata dal mondo, sempre giovane, come nel momento della mia istantanea vita.

    Poi, dopo decenni, ti ho rivisto un giorno nebbioso d’autunno inoltrato, forse lo stesso giorno dell’anno in cui mi fissasti allora nell’aria e nel tempo.

    Ho stentato a riconoscerti, amore. Come sei vecchio in confronto a me che ho ancora vent’anni!

    Più che il tuo corpo ho riconosciuto lo spirito, la vibrazione dei rari momenti in cui sembravi felice. Mi sono fatta attenta. Ti ho guardato meglio, vecchio signore. A cavallo di una bicicletta, percorrevi, ridendo, la lenta discesa che ti portava da me.

    Già pensavo che, dopo tanto tempo, ci saremmo di nuovo baciati.

    Ma, all’ultimo istante, ti sei abbassato a controllare il fanale e mi sei passato appena sotto il mento, sotto le mie labbra ancora piegate in un cenno di sorriso.

    Ed è stato in quel momento che sono rimasta sorpresa. Dietro di te, precariamente appollaiata sul portapacchi, c’era una ragazza. E, sorpresa nella sorpresa, un poco mi assomigliava.

    È lei che ho baciato. Le mie labbra si sono stampate sulle sue, la mia immagine ha coperto il suo volto come cipria.

    Non ti sei fermato. Non mi hai neppure salutato. Ma ho percepito un pensiero, un ricordo almeno vago.

    Non mi sbagliavo. Poco dopo, parlando con lei, hai riconosciuto la mia cipria sul suo volto e di colpo hai fermato le tue vuote parole. Qualcosa di molto più importante ti ha congelato la mente: un ricordo lievitato di colpo l’ha interamente occupata. Tutto il resto spazzato via. Dopo tanti anni credevi di esserti dimenticato di me! Ma, sai, non è possibile: il primo amore...

    Mi ha lusingato, in fondo, vederti ondeggiare, stordito dal colpo: guardavi quel volto quasi straniero, che, a tratti, ti pareva il mio. Un sogno avverato, suppongo.

    Tanto tempo fa, credo, volevi rivedermi. Poi, ormai vecchio, guardandoti allo specchio, ti sei reso conto che il mio io corporeo, così come il tuo, non si era fermato a quell’epoca lontana. Non poteva essere, come la mia immagine, immobile nel tempo e nella memoria.

    Come te, il mio io, doveva essere invecchiato: forse non

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