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Agosto 2013. Niente sarà più come prima
Agosto 2013. Niente sarà più come prima
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Ebook111 pages51 minutes

Agosto 2013. Niente sarà più come prima

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Dopo questo torrido agosto, niente sarà più come prima. Ce lo dice l’economista più eretico e fuori dal coro del panorama italiano, Giulio Sapelli.

Un economista che osserva il mondo dal satellite e non dalla finestra della propria ben riscaldata casa. In questo agosto 2013 il mondo è cambiato, è cambiato perché sono arrivati a maturazione processi globali che adesso stanno iniziando a manifestarsi anche a livello politico, macroeconomico e strategico.

Tutto è iniziato con il cambiamento di paradigma energetico: lo sviluppo del fracking sta rendendo gli Stati Uniti indipendenti dal petrolio del Medio Oriente, la regione più calda e incasinata del pianeta. E questo dato di fatto ha e avrà conseguenze enormi anche sulle nostre vite.

In questo ebook pamphlet, che si può leggere nella durata di un telegiornale e in alternativa ad esso, Sapelli passa in rassegna l’intero scacchiere mondiale e infine la situazione del nostro Paese che ha vissuto un agosto altrettanto torrido. A conferma delle tesi di Sapelli, il lettore troverà un intervento sulla politica estera americana di Thomas L. Friedman, l’ascoltatissimo opinionista del “New York Times” che ispira anche i membri del politburo cinese.

Con il suo inconfondibile stile abrasivo, immaginifico e privo di mediazioni, la narrazione di Sapelli è un’escursione intensiva nei luoghi più interessanti del pianeta per conoscerli fuori da ogni moda e pregiudizio.
LanguageItaliano
PublishergoWare
Release dateSep 5, 2013
ISBN9788867971091
Agosto 2013. Niente sarà più come prima

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    Agosto 2013. Niente sarà più come prima - Giulio Sapelli

    © goWare

    agosto 2013, prima edizione

    ISBN 978-88-6797-109-1

    Redazione:John Akwood e Elisa Baglioni

    Copertina: Lorenzo Puliti

    Sviluppo ePub: Elisa Baglioni

    goWare è una startup fiorentina specializzata in digital publishing

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    Quando è stato possibile le illustrazioni sono state tratte da Wikipedia Commons e da altre risorse Creative Commons. Negli altri casi l’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti dei brani riprodotti nel presente volume.

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    LO SCENARIO MONDIALE

    La resa dei conti

    Molti nodi sono venuti al pettine. E in tutto il mondo, in una sorta di redde rationem che inizia dall’orizzonte mondiale per concludersi nella crisi nazionale, a riprova della giustezza delle teorie che fanno del legame tra nazione e internazionalizzazione il nesso fondamentale per comprendere il filo rosso della storia. In primo luogo guardiamo al mondo sotto la lente dell’economia innervata nell’anello della politica internazionale. Due sono i fenomeni più rilevanti, occupiamoci adesso del primo: la svolta intrapresa dalla globalizzazione. Il sostenuto ritmo di crescita dei BRICS è giunto non al suo termine, ma al termine della prima fase della loro crescita, come ci insegnavano le teorie kaldoriane dello sviluppo e la riflessione di Myrdal.

    La rapida crescita fondata sui beni strumentali e sulla creazione di classi urbane proletarie e medie si è conclusa. Nei paesi non comunisti questo ha dato vita a una classe di borghesia contadina e agraria che consente il superamento della crescita fondata solo sull’accumulazione di beni strumentali, ma che deve fondarsi anche sui consumi grazie alle riforme agrarie che hanno caratterizzato nazioni come il Brasile e l’India, anche se in misura minore e molto meno articolate in senso proprietario privato, come in India per esempio, Paese ancora dominato da una cultura comunitaria molto forte.

    L’India

    L’arretratezza dell’India rispetto al mercato interno e alla circolazione monetaria è esplosa in questi giorni con la sorpresa di tutti coloro che pensano che l’economia si comprenda leggendo le statistiche e non studiando la storia e l’antropologia. La maggioranza degli indiani non scambia moneta ma beni e anche la moneta stessa non è così tesaurizzata nelle banche. Il crescente grado d’interrelazione nell’economia mondiale mostra tutti i limiti di quest’arretratezza nel campo della circolazione monetaria. È la stessa crescita a porre in evidenza il problema e a provocare in questa situazione il deprezzamento di una moneta così scarsamente tesaurizzata. Ce l’aspettavamo, noi che non crediamo che tutto sia sempre in equilibrio, dagli USA all’India alla Papuasia.

    La Cina

    La Cina si trova, invece, in un vero cul de sac perché la borghesia agraria non si è formata e le città si riempiono di non cittadini clandestini che non possono consumare come le masse inurbate. In tal modo la Cina cade in tutte le trappole dei paesi a economia burocratica e a capitalismo di Stato diretto da dittature terroristiche: la decadenza inizia per la sovraccapacità produttiva di beni strumentali ingigantita dalla rivoluzione disastrosa della finanza che ha sconvolto equilibri secolari e creava asimmetrie mondiali grazie all’entrata dell’Impero di Mezzo nel WTO nel 2001. Ciò ha fatto collassare il rapporto disuguale post Breton Woods tra economie metropolitane mondiali ed economie mondiali periferiche. La concorrenza asimmetrica diviene ora un ostacolo per la crescita della stessa Cina che non riesce a creare mercato interno, mentre – paradossalmente – esporta lavoro forzato in tutto il mondo per ricercare energia e terra coltivabile che non riesce a produrre in casa propria per via dell’economia diretta burocratico-terroristica.

    La Russia

    Diverso il caos della Russia: soffre dell’isolamento di una grande nazione prigioniera e solitaria tra un’Europa ostile che vuole le sue risorse energetiche, ma non le permette di espandersi grazie a regole concorrenziali demenziali (a cui sottostà tutta l’industria europea: decadenza per caduta dei margini e assenza di consolidamento tacciato di monopolio peccaminoso avendo dimenticato il sacro testo di Sylos Labini su Oligopolio e progresso tecnico…) e

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